Natura morta natura viva nella pittura del Novecento

il terzo appuntamento del ciclo dedicato ai generi,
che si conclude, dopo il “paesaggio” e la “figura”, con la “natura morta”,
il genere tematico più percorso e interpretato nella pittura del secolo
scorso.

De Chirico, Morandi, Oppi, Marussig, Casorati, De Pisis, Pirandello,
Picasso, Severini, costruiscono, scompongono, riinventano i comuni oggetti
del vivere quotidiano conferendo loro gli imprevedibili, sorprendenti,
commoventi connotati della poeticità.
La mostra prende l’avvio simbolicamente da una Natura morta cubista del 1910
di Picasso, che in un certo senso accompagna il percorso da Cézanne alle
nuove dimensioni della ricerca.
I rigogliosi fiori di De Pisis nell’angosciata Estate del 1940, o gli algidi
Limoni di un Casorati già anziano e tuttavia ancora incantato, o i pesci e
gli ortaggi di Cagnaccio di San Pietro,
realizzati con il filtro di luci nitide e taglienti,
che rendono implacabile l’oggettivazione, sono le differenti ma esaltanti
interpretazioni del medesimo soggetto
Nelle Rose al mattino del 1929 Ubaldo Oppi impagina un vaso in primo piano
stagliandolo su di un vasto paesaggio in una atmosfera sospesa. Mentre
Marussig costruisce la sua Natura morta con piani inclinati e linee
vorticose di radice secessionista.
Con La vita silente del 1924 di Giorgio De Chirico, la Natura morta di
Morandi del 1937 e la Natura morta del 1920 di Severini, siamo al centro
della indagine e dell’approfondimento sul tema.
La natura morta di Morandi rimanda ancora una volta al tonalismo dei maestri
del Quattrocento; De Chirico è classico, già “pictor optimus”, ma il grande
cielo strania la composizione di frutta, mentre nell’opera di Severini del
1920, la costruzione rigorosa si colloca nel recupero delle regole classiche
che segna tutto il periodo del dopoguerra.
Dall’area della Scuola Romana quattro sono le opere di Fausto Pirandello,
che non compone gli oggetti in bella mostra, ma li rappresenta per come si
propongono sulla tavola, senza una logica di accostamenti, se non quella
cromatica: una sella di bicicletta, delle scarpe, un uovo o una bottiglia di
whisky.

La mostra si dipana lungo un excursus di una trentina di opere che,
attraverso la lettura di un unico tema, consente di cogliere differenze,
analogie, storie culturali e avventure individuali.

 
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Natura morta natura viva nella pittura del Novecento

Fino al 25 luglio 2003
Location
CLAUDIA GIAN FERRARI
Milano, Via Filippo Corridoni, 41, (Milano)

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