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Natura, segno e memoria
In questa mostra si è partiti dal concetto scelto, ossia”Natura, segno e memoria”,dando piena libertà di interpretazione ai 5 artisti invitati.Si è lavorato sulla voglia di dare una “nuova dimensione” al tratto, inteso come elemento astratto dal quale partire per sviluppare le proprie opere.
Comunicato stampa
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A partire da martedì 11 ottobre, (vernissage dalle ore 18.00), alla galleria d’arte spazio78 di Lugano-Cassarate verrà inaugurata la mostra collettiva intitolata “Natura, segno e memoria”.
Tracce, impronte e segni, … quelli che noi lasciamo, quelli che la natura raccoglie e semina.
Linee accostate, tratti ripetuti che hanno un particolare significato e che diventano l’espressione di un contenuto e la testimonianza di esperienze collettive.
In questa mostra si è partiti dal concetto scelto, ossia “Natura, segno e memoria”, dando piena libertà di interpretazione ai 5 artisti invitati, che hanno potuto così sviluppare la tematica attraverso i loro diversi mezzi espressivi. Si è lavorato sulla voglia di dare una “nuova dimensione” al tratto, inteso come elemento astratto dal quale partire per sviluppare le proprie opere.
La ricerca sul segno, sull’immagine intesa come costruzione mentale di un’epoca, ha permesso un processo di sintesi che nasce dalle emozioni e, attraverso il colore e la forma, diventa dialogo poetico che si confronta con gli stimoli dei paesaggi naturali e con la realtà urbana.
Memoria e cultura si intrecciano dunque dando così forma al filo conduttore di questa importante mostra collettiva alla galleria d’arte spazio78 di Lugano-Cassarate.
La galleria d’arte spazio78 di Lugano-Cassarate, attiva dal 2007, oltre a promuovere ed esporre artisti rinomati di fama nazionale ed internazionale, è specializzata nel ricercare, selezionare e presentare pittori, scultori, ceramisti, che raramente hanno avuto modo di esprimersi sulla scena ticinese.
Le stanze della galleria d’arte spazio78, al piano terra di una casa dell’architetto futurista Mario Chiattone, offrono un ambiente espositivo ideale che fa dell’allestimento stesso, una riflessione sul concetto di opera d’arte e di intimità domestica.
CURRICULUM DEGLI ARTISTI:
• Martine Chardin è nata nel 1953 a Saint-Lô in Francia.
Artista e calligrafa per passione, sviluppa i suoi lavori sul tema della natura e l’arte, presentando per questa mostra 5 installazioni dal titolo “Travaux d’aiguille”.
Fa parte del gruppo “Calligrafia in Ticino” gruppo che coinvolge grafici, artisti, insegnanti e appassionati di calligrafia in generale, che si incontrano regolarmente per confrontare i propri lavori e le proprie esperienze. Fra il 2004 e il 2005 ha esposto le sue opere in Normandia, poi a partire dal 2009 ha iniziato ad esporre in Ticino, in collettive all’insegna del tema calligrafico. Nell’ultima sua mostra del 2010, al museo di Coutances (Normandia) intitolata “Jardins divers” ha riaffrontato il tema delle creazioni-installazioni basandosi su materiali naturali, sviluppando il tema dell’effimero e della fragilità del nostro essere.
• Regula Hotz, ceramista svizzera, presenta per questa occasione opere scaturite dall’analisi del tratto nella natura; segni forti che diventano impronte d’arte.
Vive e lavora a Molinazzo di Monteggio in Ticino.
Ha vissuto in Giappone dal 1974 al 1979, dove ha imparato la lavorazione al tornio ed il modellaggio della ceramica.
Negli anni 1980-82 ha seguito la formazione teorica e pratica alla scuola per creazione di Berna, dove ha conseguito il diploma federale di ceramista.
Una delle aspirazioni di Regula Hotz è quella di raggiungere un'armonia tra la forma e lo smalto.
Lo stile è caratteristico: un’immediatezza di forme che ricerca l’irregolarità, per far fuoriuscire tutta la forza della materia “ceramica”, una combinazione di terra plasmata dalla mano umana e fuoco che da secoli affascina anche l’estetica giapponese. Il suo lavoro con la terra e con gli smalti, testimonia l’amore e l’entusiasmo per una continua ricerca ed esplorazione, dove le forme sono anche un omaggio al lavoro di Hamada Shoji (1894-1978) ceramista d’eccezione e cofondatore del movimento Mingei.
• Stefano Spinelli, fotografo, è nato nel 1963.
Formazione artistica in fotografia a Firenze (Fortman Studios, diploma: 1985). In seguito, porta a termine a Ginevra una formazione accademica come sociologo (Université de Genève, laurea: 1993 e diploma: 1995).
Dalla fine degli anni ’80 e fino ai primi del 2000 realizza il suo lavoro personale utilizzando macchinette panoramiche instamatic usa e getta. Da qualche anno, oltre all'analogico, nel suo lavoro artistico e commerciale fa anche un ampio uso di apparecchiature digitali. Negli anni '90, alla fotografia ha affiancato puntuali collaborazioni nel campo della produzione cinematografica in qualità di direttore della fotografia, cameraman, assistente regista e produttore esecutivo. Ancora oggi produce su mandato video documentari.
Dopo aver viaggiato e vissuto in svariate città (Firenze, San Francisco, Ginevra, Gerusalemme), da qualche anno è tornato a vivere a Ponte Tresa (Svizzera), paese in cui è nato e dove ha il suo studio fotografico.
Per questa mostra Stefano Spinelli porta una propria riflessione sulla lettura delle immagini e dei testi contemporanei. Le immagini e i testi sono infatti degli artefatti mentali mediati dalla nostra cultura e per questo, per essere compresi, si nutrono dell’artificialità e delle chiavi di lettura dell’uomo stesso.
• Philipp Vogt
È nato nel 1963 ed è di formazione architetto.
Interessato sin da giovane all’arte e alla letteratura, prima di conseguire il diploma all’Accademia di Architettura di Mendrisio, segue i corsi di arte e design industriale all’Art Center College of Design (ACCD) di Vevey e affina la sua formazione nel Locarnese, lavorando nel settore della meccanica di precisione.
Durante i suoi studi in architettura partecipa alla creazione di un lavoro artistico su grande scala (all’interno dell’Accademia stessa) di Felice Varini.
Forte di questa esperienza, Philipp Vogt intraprende il suo percorso personale, iniziando con prove di illustrazione e design e susseguentemente interessandosi al lavoro sulla materia, sulle pieghe e sulla forma incisa sulla carta.
I collages e le linee diventano i suoi nuovi punti di riferimento.
Per lui, la geometria crea armonia e lo sviluppo regolare delle forme porta alla meditazione e allo sviluppo delle trame come in natura; con il taglio della carta si crea una linea immateriale perfetta dalla quale sviluppare il tema del segno e delle impronte silenziose.
• Loredana Müller-Donadini presenta per questa mostra le sue ultime incisioni. Delicati tratti dalla forza narrativa di un profondo vuoto che colma le superfici.
“In tutte le sue opere, Loredana Müller Donadini rilegge con particolare sensibilità alcuni rapporti, sottilmente ricostruiti, e attentamente riattivati, con la natura - ente primo e referente costante della sua arte.” (Gian Franco Ragno 2009)
Loredana Müller, originaria di Thun, è nata a Mendrisio, il 1 luglio 1964. Ha studiato allo CSIA di Lugano, grafica ed arti applicate. Allieva di Massimo Cavalli e Max Huber.
Nel 1984 frequenta l’Accademia di Macerata con Remo Brindisi e Magdalo Mussio; in quell’anno riceve una Borsa di Studio dalla Svizzera. Nel 1985 si trasferisce all’Accademia di Belle Arti di Roma, cattedra di pittura del maestro Enzo Brunori.
Si diploma a Roma nel 1988, con la tesi di storia dell’arte: Movimento vita colore – Paul Klee e Morandi il dialogo tra due maestri e un’epoca.
Conosce nell’ambiente romano Nato Frascà, Achille Pace ed il Gruppo Uno, Guido Strazza, Lorenza Trucchi, Piero Dorazio, Achille Perilli. A Roma, si occupa anche di ceramica, fonda una scuola di Arti Applicate MP e l’Associazione Artistico Culturale L.I.A Laboratori Incontri d’Arte a Villa Borghese, ancora attiva oggi.
Ha avuto mostre personali e ha partecipato a collettive in varie città europee. Rientra in Ticino alla fine del 1999; nascono altre mostre personali, l’associazione Art Werk con laboratori di incisione, pittura e fotografia nel proprio studio a Massagno. Nell’estate del 2002 trasferisce casa e studio a Camorino e apre un piccolo spazio espositivo Pangeart, nel Centro Piazza Grande a Bellinzona. Nel 2004 Pangeart diviene una Galleria, a Loredana si affiancano Franca Verda Hunziker e Claudio Nembrini. Nel 2006 cura le cartelle calcografiche “Omaggi e confronti” contenenti lavori dei trenta artisti presentati alla Galleria Pangeart. Avvia nel 2006 la Scuola Pangeart di Arti Applicate a Camorino. Nel 2007 il Progetto Pangeart si unisce a AR Officina d’Arte Contemporanea a Milano-Gorgonzola; nel 2008 Loredana cura le cartelle calcografiche AR tra Gorgonzola e Camorino. Nascono le Edizioni Pangeart in collaborazione con artisti, poeti e gallerie. Nel 2009 fonda la piccola casa editrice "ramo,radice" con M. Rosaria Valentini.. Dal 2010 collabora saltuariamente con Dominique Rondez Spazio D’arte Stellanove. Nascono collaborazioni con altri poeti, Gilberto Isella, Marco Vitale, Alberto Nessi.
Tracce, impronte e segni, … quelli che noi lasciamo, quelli che la natura raccoglie e semina.
Linee accostate, tratti ripetuti che hanno un particolare significato e che diventano l’espressione di un contenuto e la testimonianza di esperienze collettive.
In questa mostra si è partiti dal concetto scelto, ossia “Natura, segno e memoria”, dando piena libertà di interpretazione ai 5 artisti invitati, che hanno potuto così sviluppare la tematica attraverso i loro diversi mezzi espressivi. Si è lavorato sulla voglia di dare una “nuova dimensione” al tratto, inteso come elemento astratto dal quale partire per sviluppare le proprie opere.
La ricerca sul segno, sull’immagine intesa come costruzione mentale di un’epoca, ha permesso un processo di sintesi che nasce dalle emozioni e, attraverso il colore e la forma, diventa dialogo poetico che si confronta con gli stimoli dei paesaggi naturali e con la realtà urbana.
Memoria e cultura si intrecciano dunque dando così forma al filo conduttore di questa importante mostra collettiva alla galleria d’arte spazio78 di Lugano-Cassarate.
La galleria d’arte spazio78 di Lugano-Cassarate, attiva dal 2007, oltre a promuovere ed esporre artisti rinomati di fama nazionale ed internazionale, è specializzata nel ricercare, selezionare e presentare pittori, scultori, ceramisti, che raramente hanno avuto modo di esprimersi sulla scena ticinese.
Le stanze della galleria d’arte spazio78, al piano terra di una casa dell’architetto futurista Mario Chiattone, offrono un ambiente espositivo ideale che fa dell’allestimento stesso, una riflessione sul concetto di opera d’arte e di intimità domestica.
CURRICULUM DEGLI ARTISTI:
• Martine Chardin è nata nel 1953 a Saint-Lô in Francia.
Artista e calligrafa per passione, sviluppa i suoi lavori sul tema della natura e l’arte, presentando per questa mostra 5 installazioni dal titolo “Travaux d’aiguille”.
Fa parte del gruppo “Calligrafia in Ticino” gruppo che coinvolge grafici, artisti, insegnanti e appassionati di calligrafia in generale, che si incontrano regolarmente per confrontare i propri lavori e le proprie esperienze. Fra il 2004 e il 2005 ha esposto le sue opere in Normandia, poi a partire dal 2009 ha iniziato ad esporre in Ticino, in collettive all’insegna del tema calligrafico. Nell’ultima sua mostra del 2010, al museo di Coutances (Normandia) intitolata “Jardins divers” ha riaffrontato il tema delle creazioni-installazioni basandosi su materiali naturali, sviluppando il tema dell’effimero e della fragilità del nostro essere.
• Regula Hotz, ceramista svizzera, presenta per questa occasione opere scaturite dall’analisi del tratto nella natura; segni forti che diventano impronte d’arte.
Vive e lavora a Molinazzo di Monteggio in Ticino.
Ha vissuto in Giappone dal 1974 al 1979, dove ha imparato la lavorazione al tornio ed il modellaggio della ceramica.
Negli anni 1980-82 ha seguito la formazione teorica e pratica alla scuola per creazione di Berna, dove ha conseguito il diploma federale di ceramista.
Una delle aspirazioni di Regula Hotz è quella di raggiungere un'armonia tra la forma e lo smalto.
Lo stile è caratteristico: un’immediatezza di forme che ricerca l’irregolarità, per far fuoriuscire tutta la forza della materia “ceramica”, una combinazione di terra plasmata dalla mano umana e fuoco che da secoli affascina anche l’estetica giapponese. Il suo lavoro con la terra e con gli smalti, testimonia l’amore e l’entusiasmo per una continua ricerca ed esplorazione, dove le forme sono anche un omaggio al lavoro di Hamada Shoji (1894-1978) ceramista d’eccezione e cofondatore del movimento Mingei.
• Stefano Spinelli, fotografo, è nato nel 1963.
Formazione artistica in fotografia a Firenze (Fortman Studios, diploma: 1985). In seguito, porta a termine a Ginevra una formazione accademica come sociologo (Université de Genève, laurea: 1993 e diploma: 1995).
Dalla fine degli anni ’80 e fino ai primi del 2000 realizza il suo lavoro personale utilizzando macchinette panoramiche instamatic usa e getta. Da qualche anno, oltre all'analogico, nel suo lavoro artistico e commerciale fa anche un ampio uso di apparecchiature digitali. Negli anni '90, alla fotografia ha affiancato puntuali collaborazioni nel campo della produzione cinematografica in qualità di direttore della fotografia, cameraman, assistente regista e produttore esecutivo. Ancora oggi produce su mandato video documentari.
Dopo aver viaggiato e vissuto in svariate città (Firenze, San Francisco, Ginevra, Gerusalemme), da qualche anno è tornato a vivere a Ponte Tresa (Svizzera), paese in cui è nato e dove ha il suo studio fotografico.
Per questa mostra Stefano Spinelli porta una propria riflessione sulla lettura delle immagini e dei testi contemporanei. Le immagini e i testi sono infatti degli artefatti mentali mediati dalla nostra cultura e per questo, per essere compresi, si nutrono dell’artificialità e delle chiavi di lettura dell’uomo stesso.
• Philipp Vogt
È nato nel 1963 ed è di formazione architetto.
Interessato sin da giovane all’arte e alla letteratura, prima di conseguire il diploma all’Accademia di Architettura di Mendrisio, segue i corsi di arte e design industriale all’Art Center College of Design (ACCD) di Vevey e affina la sua formazione nel Locarnese, lavorando nel settore della meccanica di precisione.
Durante i suoi studi in architettura partecipa alla creazione di un lavoro artistico su grande scala (all’interno dell’Accademia stessa) di Felice Varini.
Forte di questa esperienza, Philipp Vogt intraprende il suo percorso personale, iniziando con prove di illustrazione e design e susseguentemente interessandosi al lavoro sulla materia, sulle pieghe e sulla forma incisa sulla carta.
I collages e le linee diventano i suoi nuovi punti di riferimento.
Per lui, la geometria crea armonia e lo sviluppo regolare delle forme porta alla meditazione e allo sviluppo delle trame come in natura; con il taglio della carta si crea una linea immateriale perfetta dalla quale sviluppare il tema del segno e delle impronte silenziose.
• Loredana Müller-Donadini presenta per questa mostra le sue ultime incisioni. Delicati tratti dalla forza narrativa di un profondo vuoto che colma le superfici.
“In tutte le sue opere, Loredana Müller Donadini rilegge con particolare sensibilità alcuni rapporti, sottilmente ricostruiti, e attentamente riattivati, con la natura - ente primo e referente costante della sua arte.” (Gian Franco Ragno 2009)
Loredana Müller, originaria di Thun, è nata a Mendrisio, il 1 luglio 1964. Ha studiato allo CSIA di Lugano, grafica ed arti applicate. Allieva di Massimo Cavalli e Max Huber.
Nel 1984 frequenta l’Accademia di Macerata con Remo Brindisi e Magdalo Mussio; in quell’anno riceve una Borsa di Studio dalla Svizzera. Nel 1985 si trasferisce all’Accademia di Belle Arti di Roma, cattedra di pittura del maestro Enzo Brunori.
Si diploma a Roma nel 1988, con la tesi di storia dell’arte: Movimento vita colore – Paul Klee e Morandi il dialogo tra due maestri e un’epoca.
Conosce nell’ambiente romano Nato Frascà, Achille Pace ed il Gruppo Uno, Guido Strazza, Lorenza Trucchi, Piero Dorazio, Achille Perilli. A Roma, si occupa anche di ceramica, fonda una scuola di Arti Applicate MP e l’Associazione Artistico Culturale L.I.A Laboratori Incontri d’Arte a Villa Borghese, ancora attiva oggi.
Ha avuto mostre personali e ha partecipato a collettive in varie città europee. Rientra in Ticino alla fine del 1999; nascono altre mostre personali, l’associazione Art Werk con laboratori di incisione, pittura e fotografia nel proprio studio a Massagno. Nell’estate del 2002 trasferisce casa e studio a Camorino e apre un piccolo spazio espositivo Pangeart, nel Centro Piazza Grande a Bellinzona. Nel 2004 Pangeart diviene una Galleria, a Loredana si affiancano Franca Verda Hunziker e Claudio Nembrini. Nel 2006 cura le cartelle calcografiche “Omaggi e confronti” contenenti lavori dei trenta artisti presentati alla Galleria Pangeart. Avvia nel 2006 la Scuola Pangeart di Arti Applicate a Camorino. Nel 2007 il Progetto Pangeart si unisce a AR Officina d’Arte Contemporanea a Milano-Gorgonzola; nel 2008 Loredana cura le cartelle calcografiche AR tra Gorgonzola e Camorino. Nascono le Edizioni Pangeart in collaborazione con artisti, poeti e gallerie. Nel 2009 fonda la piccola casa editrice "ramo,radice" con M. Rosaria Valentini.. Dal 2010 collabora saltuariamente con Dominique Rondez Spazio D’arte Stellanove. Nascono collaborazioni con altri poeti, Gilberto Isella, Marco Vitale, Alberto Nessi.
11
ottobre 2011
Natura, segno e memoria
Dall'undici al 18 ottobre 2011
arte moderna e contemporanea
Location
SPAZIO78
Lugano, Via Delle Scuole, 18, (Lugano)
Lugano, Via Delle Scuole, 18, (Lugano)
Orario di apertura
ore 15.00-19.00
Vernissage
11 Ottobre 2011, ore 18.30
Autore
Curatore