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Nature mutations
La tematica della mostra nasce dall’esigenza di indagare il rapporto tra arte, scienza, natura e nuove tecnologie. Con “Nature Mutations” entriamo nello specifico di una delle tante problematiche che assillano l’uomo ed il suo habitat cercando di analizzare ciascuno degli interventi proposti dagli artisti invitati.
Comunicato stampa
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“Plink”,performance 2008
Progetto, regia e performer: Massimiliano Manieri (1968 Copertino, Le)
Assistente di scena e segretaria di produzione: Claudia Ingrosso (1972,Lecce)
Riprese : Andrea Federico (1980, Casarano, Le).
Montaggio audio e video : Emanuele Franchini (1977, Lecce)
“La tematica della mostra nasce dall’esigenza di indagare il rapporto tra arte, scienza, natura e nuove tecnologie. Con “Nature Mutations” entriamo nello specifico di una delle tante problematiche che assillano l’uomo ed il suo habitat cercando di analizzare ciascuno degli interventi proposti dagli artisti invitati.
La mutazione si sa, è il processo naturale dell’evoluzione.
Luce e creazione del cosmo nelle ipnotiche opere dell’inglese Paul Davies e dell’americana Karen Neill che porta in mostra il movimento fluido del cristallo liquido e della sua natura molecolare come anche nelle “mutazioni in oro” per l’artista irlandese TJ Miles (vive ed opera anche in Spagna). Al microcosmo ed ai suoi frammenti organici, guarda l’installazione di Pauline Thompson che porta in mostra cento tessere piccolissime. La mutazione indica la ciclicità evolutiva del cosmo, della Terra e degli esseri che la popolano. Sull’evoluzione della terra, gioca l’artista israeliana Liora Rosenman che porta in mostra la creazione dell’acqua e del fuoco, mentre l’americana Irina Kassabova ci invita ad osservare la struttura di creature fossilizzate. Esse parlano di forme viventi che oggi non ci sono più, si sono evolute ma rimane lo spirito come dicevano gli antichi dell’animale precedente. Sul concetto della Terra come una grande massa d’acqua popolano le strane meduse della pugliese Angioletta De Nitto, a metà tra esseri alieni e esseri acquatici che nuotano nello spazio o su esseri zoomorfi, né piante, né animali, né pietre con l’installazione della milanese Maria Luisa Imperiali che li preserva da un futuro remoto. Natura e mondo organico in generale nelle opere fotografiche dell’artista svizzera Shelley Vouga. Più onirica e sognante la trasformazione dello spazio, della natura e della sua storia con le opere pittoriche dell’americana Melissa Furness che gioca sugli esseri unicellulari a metà umani e per metà cellule. Ed ancora con i “cuori chirurgici ” del leccese Francesco Sticchi che riflette sul rapporto tra natura, medicina e scienza.
Sul rapporto Uomo-Natura riflette Massimiliano Manieri, Marco Utili e l’israeliana Dima Noff.
L’americano Doug Baird, guarda al cambiamento della natura incontaminata e alle contaminazioni dovute all’uso di sostanze inquinanti. Stesso concept per la canadese Mary Jane Jessen, che ci mostra paesaggi acquatici contaminati e ridotti ad una desertificazione innaturale. Natura come mutazione identitaria nelle opere dell’austriaca Helga Traxler e identità fantascientifica nelle opere di Miska Tor giovane artista del Sudan. Sulla tecnologia cibernetica e l’essere umano ma anche su certe malformazioni gioca la ricerca della artista belga Christine Ligi.”
Progetto, regia e performer: Massimiliano Manieri (1968 Copertino, Le)
Assistente di scena e segretaria di produzione: Claudia Ingrosso (1972,Lecce)
Riprese : Andrea Federico (1980, Casarano, Le).
Montaggio audio e video : Emanuele Franchini (1977, Lecce)
“La tematica della mostra nasce dall’esigenza di indagare il rapporto tra arte, scienza, natura e nuove tecnologie. Con “Nature Mutations” entriamo nello specifico di una delle tante problematiche che assillano l’uomo ed il suo habitat cercando di analizzare ciascuno degli interventi proposti dagli artisti invitati.
La mutazione si sa, è il processo naturale dell’evoluzione.
Luce e creazione del cosmo nelle ipnotiche opere dell’inglese Paul Davies e dell’americana Karen Neill che porta in mostra il movimento fluido del cristallo liquido e della sua natura molecolare come anche nelle “mutazioni in oro” per l’artista irlandese TJ Miles (vive ed opera anche in Spagna). Al microcosmo ed ai suoi frammenti organici, guarda l’installazione di Pauline Thompson che porta in mostra cento tessere piccolissime. La mutazione indica la ciclicità evolutiva del cosmo, della Terra e degli esseri che la popolano. Sull’evoluzione della terra, gioca l’artista israeliana Liora Rosenman che porta in mostra la creazione dell’acqua e del fuoco, mentre l’americana Irina Kassabova ci invita ad osservare la struttura di creature fossilizzate. Esse parlano di forme viventi che oggi non ci sono più, si sono evolute ma rimane lo spirito come dicevano gli antichi dell’animale precedente. Sul concetto della Terra come una grande massa d’acqua popolano le strane meduse della pugliese Angioletta De Nitto, a metà tra esseri alieni e esseri acquatici che nuotano nello spazio o su esseri zoomorfi, né piante, né animali, né pietre con l’installazione della milanese Maria Luisa Imperiali che li preserva da un futuro remoto. Natura e mondo organico in generale nelle opere fotografiche dell’artista svizzera Shelley Vouga. Più onirica e sognante la trasformazione dello spazio, della natura e della sua storia con le opere pittoriche dell’americana Melissa Furness che gioca sugli esseri unicellulari a metà umani e per metà cellule. Ed ancora con i “cuori chirurgici ” del leccese Francesco Sticchi che riflette sul rapporto tra natura, medicina e scienza.
Sul rapporto Uomo-Natura riflette Massimiliano Manieri, Marco Utili e l’israeliana Dima Noff.
L’americano Doug Baird, guarda al cambiamento della natura incontaminata e alle contaminazioni dovute all’uso di sostanze inquinanti. Stesso concept per la canadese Mary Jane Jessen, che ci mostra paesaggi acquatici contaminati e ridotti ad una desertificazione innaturale. Natura come mutazione identitaria nelle opere dell’austriaca Helga Traxler e identità fantascientifica nelle opere di Miska Tor giovane artista del Sudan. Sulla tecnologia cibernetica e l’essere umano ma anche su certe malformazioni gioca la ricerca della artista belga Christine Ligi.”
02
marzo 2009
Nature mutations
Dal 02 al 18 marzo 2009
arte contemporanea
Location
PRIMO PIANO LIVINGALLERY
Lecce, Viale Guglielmo Marconi, 4, (Lecce)
Lecce, Viale Guglielmo Marconi, 4, (Lecce)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 11 – 19, sabato ore 17 - 20
Vernissage
8 Marzo 2009, alle ore 19:30 con la spettacolare performance sul rapporto Uomo-Natura e dal vivo “Plink” ideata e curata da Massimiliano Manieri performer.
Autore
Curatore