Nazario Zambaldi – Luoghi comuni

“Luoghi comuni” risponde ai “non-luoghi” che rappresentano l’esperienza attuale dell’“abitare” (o meglio dell’impossibilità di abitare) gli spazi di vita contemporanei: stazioni, autogrill, metropolitane, alberghi, sale gioco, … ma in generale tutti gli spazi , anche gli appartamenti persi nelle città o i luoghi “naturali”. Proprio il Centro Trevi aveva ospitato una mostra fotografica dedicata ai “non luoghi” (mutamenti+analogie).
“La gallina dalle uova d’oro”, manifesto della mostra di Nazario Zambaldi, nasce in uno di questi luoghi, la stazione di Bologna. I “luoghi comuni” come archetipi banali condivisi, si propongono quali residuo di verità, “autenticità residuale” attraverso il paradosso apparentemente realistico (ad esempio la gallina), al contrario parossisticamente derealizzante.
In un contesto culturalmente “debole” come l’attuale, la dominanza di mezzi artistici video-fotografici restituisce un realismo che in molti casi si traduce in adesione acritica al potere “piatto” dell’immagine (mediatica).
Il tentativo di creare un corto-circuito metaforico, è tentativo “critico” ove la “crisi” è ricerca di uscita dall’acquisito, di “cambiare il mondo”, condizione irrinunciabile di fenomeni che si pretendono artistici. Motivare un luogo, o meglio “creare” un luogo, nel senso di risignificare uno spazio e quindi ampliare l’orizzonte, deve necessariamente mettere in discussione, cambiare i segni, non accontentarsi di lasciare le cose come si trovano.
Tale ambiguità o ambivalenza si ripresenta (- dichiarata sino all’ossimoro nel titolo: “La dittatura dello spettatore” -) nella Biennale di Venezia in corso: la potenzialità – seppur “debolmente” – rivoluzionaria dell’apertura del non-luogo per eccellenza, quello museale, alla città, può tradursi in reale ri-appropriazione del sociale di una significativa esperienza estetica, o in superficiale consacrazione del già-dato, quindi del potere consolidato.
All’apertura dei luoghi comuni, il 28 giugno, alle 18, Marcello Fera con il violino interpreta una virtualità del luogo nella produzione sonora, musicale intesa come spazio “originario”. La parola sarà quella tra allegorie e metafore di Sandro Sproccati, al “limite”, lungo fughe barocche. Flavio De Marco presenterà alcuni “Orizzonti” attraverso il codice iconico del luogo-non-luogo-luogo comune per eccellenza che è il computer.
La danza-performance di Josu Lezameta e Dietmar Mallojer percorrerà l’installazione video già realizzata per lo spettacolo di teatro-danza “Icarus”.
La serata si conclude con “Percorso in movimento” – di e con Rita Deiola, Raffaella Pollastrini, intervento vocale di Rocio Rico Romero, lavoro che si propone di esplorare le possibilità del corpo all’interno dei meccanismi di una coppia di corpi.

 
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28 giugno 2003

Nazario Zambaldi – Luoghi comuni

Dal 28 giugno al 13 luglio 2003
Location
CENTRO TREVI
Bolzano, Via Dei Cappuccini, 28, (Bolzano)
Orario di apertura
dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 20.00
Vernissage
28 Giugno 2003, ore 18

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