Nejdet Vergili ama definirsi artista indipendente per sottolineare come il suo percorso non sia stato influenzato mai da movimenti artistici o da alcuno dei maestri del passato, più o meno lontano.
Certamente riconosce nella grandezza del Rinascimento Italiano il periodo da cui ogni artista non può esimersi dal fare i conti, così come una sicura influenza sul suo lavoro è determinata dalle origini bizantine incise nel suo essere.

Le sue opere infatti rimandano la magica atmosfera dello sconfinato, come a dare il senso della misura che l’uomo occupa in uno spazio senza limitazioni. Il tempo e la dimensione si fondono in un’estasi di colore. Nel suo universo senza confini il cielo, la terra ed il mare sembrano amalgamarsi in un tutt’uno e la presenza umana si fa sempre più rarefatta fino a divenire, negli ultimi lavori, nient’altro che una lieve traccia.
La pittura di Nejdet è una forma di poesia, una lirica espressa coi colori; la sua sensibilità espressiva è sentimento puro che si realizza in cromatismi leggeri e sfumati, come mossi dalla brezza del tempo.

La galleria FYR presenta gli ultimi lavori di Nejdet Vergili, a distanza di un anno dalla precedente mostra in cui aveva accolto grandi consensi dal pubblico fiorentino.
L’attuale mostra è costituita da alcune opere su tela, fra cui i suggestivi dipinti “il pescatore” e “dialogo col pesce” e una serie di piccoli monocromi realizzati su carta finissima che evidenziano maggiormente il percorso evolutivo della sua ricerca. Grande eleganza e raffinatezza, opere da osservare con attenzione per riuscire a catturare quell’attimo di vita che vi è racchiuso.

Nejdet Vergili, nato a Bafra sulle coste del Mar Nero, vive e lavora ad Istanbul. E’ fra gli artisti più affermati in Turchia e le sue opere sono in numerose collezioni pubbliche e private.

L’artista è presentato dal giornalista e critico d’arte Umberto Putzu