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Nel campo del vicino
Gli artisti, molti dei quali internazionali, israeliani ed italiani, hanno lavorato sul tema dello sconfinamento nel campo del vicino, inteso come spazio limitrofo, luogo di coltivazione, di cura e di nutrimento della
terra dalla terra; ambito che rimanda alla vita e alla creazione primigenia
e al suo equilibrio naturale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Attraversiamo un’epoca storica di grandi cambiamenti, repentini e
sorprendenti, che mettono a rischio la stabilità, l’identità dei popoli e dei
territori, la nostra capacità di accoglienza della diversità, di condivisione
delle culture altre e di restituzione pacifica del nostro disagio.
Il progetto di questa mostra emerge dal desiderio di un incontro, prima
ancora che di un evento. Un incontro all’insegna della disponibilità, della
capacità di ospitare ed offrirsi all’ospite, all’interno di una relazione
condivisa che garantisca tutti. L’arte, in questo senso, diventa il
linguaggio di cortesia per antonomasia, l’elaborato culturale della
sublimazione dei sentimenti più ineducati e pericolosi, la trasformazione
di quanto di più terribile alberga nelle viscere dell’umano, in armonia e
bellezza.
Nel campo del vicino, evento d’arte contemporanea, nato da un
progetto di collaborazione tra diversi enti culturali della città di Vercelli;
la Comunità Ebraica, l’Arcidiocesi di Vercelli (Ufficio Beni Culturali) e
Studio Dieci, un’associazione culturale per la promozione dell’arte
contemporanea - che sta per compiere il mezzo secolo di attività – e dal
sodalizio tra due artiste, Carla Crosio e Margherita Levo Rosenberg che
insieme hanno pensato e curato la mostra – fa tappa a Torino, non a
caso nel secentesco Palazzo Barolo - grazie alla collaborazione e
all’ospitalità dell’Opera Barolo - dove nel 1864 nasceva l’Opera Pia: un
Ente che ha fra gli scopi fondativi la connessione di Cultura e Arte con lo
sviluppo sociale per far dialogare mondi e culture; investire sulle giovani
generazioni, offrendo loro formazione per promuovere lo sviluppo del
capitale umano della città e del territorio e diventa. Qui la mostra
prende modifica il suo titolo: “nel campo del vicino crescono radici”
La mostra recensita nel suo divenire da Dario Arkel, scrittore, saggista e
poeta italiano, docente dell’Università di Genova e Roberto Mastroianni,
filosofo teoretico, critico e ricercatore dell’Università di Torino cambia
una parte dei suoi protagonisti come accade a chi, in vista di un viaggio
saluta gli amici, ben sapendo che ne incontrerà altri.
La mostra, aperta dal 11 giugno al 2 luglio, inaugura domenica 11 giugno
e resterà aperta al pubblico nel suggestivo spazio delle cantine di Palazzo
Barolo, dal martedì alla domenica pomeriggio, dalle 15.00 alle 17.30
Gli artisti, molti dei quali internazionali, israeliani ed italiani, hanno
lavorato sul tema dello sconfinamento nel campo del vicino, inteso
come spazio limitrofo, luogo di coltivazione, di cura e di nutrimento della
terra dalla terra; ambito che rimanda alla vita e alla creazione primigenia
e al suo equilibrio naturale. Il campo del vicino potrebbe diventare
anche metafora della competizione e della bramosia, un altrove al quale
si può guardare con occhio avido, desiderio di possesso e prevaricazione.
Sono queste le motivazioni che sottendono il progetto di una mostra
metaforicamente “aperta”, che vuole favorire lo sconfinamento, nel
pieno rispetto reciproco e che, in questa nuova sede, L’Opera Barolo di
Torino – che simbolizza da secoli, e nel profondo, la disposizione umana
all’accoglienza di questa città – vuole mettere l’accento sulla necessità di
radicamento di una disposizione dell’animo; sulle radici comuni che
possono e debbono essere nutrite per crescere e per dare stabilità agli
alberi, metaforici degli esseri umani, oggi più che mai esposti ai venti, in
ogni direzione.
Gli artisti:
OSNAT BELKIND SCHEPS
ARIE BERKOVITZ
GIANNI CARUSO
CARLA CROSIO
SILVIA FUBINI
GIO’ GAGLIANO
ZOE GRINDEA
MARGHERITA LEVO ROSENBERG
VIRGINIA MONTEVERDE
TALI NAVON
INBALL OFMANN
DIEGO PASQUALIN
TERESA POLLIDORI
CLAUDIO ROTTA LORIA
ORNELLA ROVERA
TAMAR SHEAFFER
TAL SHOSHAN
TEA TARAMINO
MEIR TATÌ
LAURA VALLE
JOSYANE VANOUNOU
MOSHE VOLLACH
Dal 11 giugno al 2 luglio 2017
Ingresso gratuito
Inaugurazione 11 giugno dalle ore 16.30 alle 18.30
Chiusura 2 luglio ore 18.30
Opera Barolo
ingresso Via Corte d'Appello 20 - Tel. 011 26 36 111 -
info@palazzobarolo.it
Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì|Sabato: 15.00-17.30
Domenica: 15.00 -18.30
www.operabarolo.it - www.palazzobarolo.it
sorprendenti, che mettono a rischio la stabilità, l’identità dei popoli e dei
territori, la nostra capacità di accoglienza della diversità, di condivisione
delle culture altre e di restituzione pacifica del nostro disagio.
Il progetto di questa mostra emerge dal desiderio di un incontro, prima
ancora che di un evento. Un incontro all’insegna della disponibilità, della
capacità di ospitare ed offrirsi all’ospite, all’interno di una relazione
condivisa che garantisca tutti. L’arte, in questo senso, diventa il
linguaggio di cortesia per antonomasia, l’elaborato culturale della
sublimazione dei sentimenti più ineducati e pericolosi, la trasformazione
di quanto di più terribile alberga nelle viscere dell’umano, in armonia e
bellezza.
Nel campo del vicino, evento d’arte contemporanea, nato da un
progetto di collaborazione tra diversi enti culturali della città di Vercelli;
la Comunità Ebraica, l’Arcidiocesi di Vercelli (Ufficio Beni Culturali) e
Studio Dieci, un’associazione culturale per la promozione dell’arte
contemporanea - che sta per compiere il mezzo secolo di attività – e dal
sodalizio tra due artiste, Carla Crosio e Margherita Levo Rosenberg che
insieme hanno pensato e curato la mostra – fa tappa a Torino, non a
caso nel secentesco Palazzo Barolo - grazie alla collaborazione e
all’ospitalità dell’Opera Barolo - dove nel 1864 nasceva l’Opera Pia: un
Ente che ha fra gli scopi fondativi la connessione di Cultura e Arte con lo
sviluppo sociale per far dialogare mondi e culture; investire sulle giovani
generazioni, offrendo loro formazione per promuovere lo sviluppo del
capitale umano della città e del territorio e diventa. Qui la mostra
prende modifica il suo titolo: “nel campo del vicino crescono radici”
La mostra recensita nel suo divenire da Dario Arkel, scrittore, saggista e
poeta italiano, docente dell’Università di Genova e Roberto Mastroianni,
filosofo teoretico, critico e ricercatore dell’Università di Torino cambia
una parte dei suoi protagonisti come accade a chi, in vista di un viaggio
saluta gli amici, ben sapendo che ne incontrerà altri.
La mostra, aperta dal 11 giugno al 2 luglio, inaugura domenica 11 giugno
e resterà aperta al pubblico nel suggestivo spazio delle cantine di Palazzo
Barolo, dal martedì alla domenica pomeriggio, dalle 15.00 alle 17.30
Gli artisti, molti dei quali internazionali, israeliani ed italiani, hanno
lavorato sul tema dello sconfinamento nel campo del vicino, inteso
come spazio limitrofo, luogo di coltivazione, di cura e di nutrimento della
terra dalla terra; ambito che rimanda alla vita e alla creazione primigenia
e al suo equilibrio naturale. Il campo del vicino potrebbe diventare
anche metafora della competizione e della bramosia, un altrove al quale
si può guardare con occhio avido, desiderio di possesso e prevaricazione.
Sono queste le motivazioni che sottendono il progetto di una mostra
metaforicamente “aperta”, che vuole favorire lo sconfinamento, nel
pieno rispetto reciproco e che, in questa nuova sede, L’Opera Barolo di
Torino – che simbolizza da secoli, e nel profondo, la disposizione umana
all’accoglienza di questa città – vuole mettere l’accento sulla necessità di
radicamento di una disposizione dell’animo; sulle radici comuni che
possono e debbono essere nutrite per crescere e per dare stabilità agli
alberi, metaforici degli esseri umani, oggi più che mai esposti ai venti, in
ogni direzione.
Gli artisti:
OSNAT BELKIND SCHEPS
ARIE BERKOVITZ
GIANNI CARUSO
CARLA CROSIO
SILVIA FUBINI
GIO’ GAGLIANO
ZOE GRINDEA
MARGHERITA LEVO ROSENBERG
VIRGINIA MONTEVERDE
TALI NAVON
INBALL OFMANN
DIEGO PASQUALIN
TERESA POLLIDORI
CLAUDIO ROTTA LORIA
ORNELLA ROVERA
TAMAR SHEAFFER
TAL SHOSHAN
TEA TARAMINO
MEIR TATÌ
LAURA VALLE
JOSYANE VANOUNOU
MOSHE VOLLACH
Dal 11 giugno al 2 luglio 2017
Ingresso gratuito
Inaugurazione 11 giugno dalle ore 16.30 alle 18.30
Chiusura 2 luglio ore 18.30
Opera Barolo
ingresso Via Corte d'Appello 20 - Tel. 011 26 36 111 -
info@palazzobarolo.it
Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì|Sabato: 15.00-17.30
Domenica: 15.00 -18.30
www.operabarolo.it - www.palazzobarolo.it
11
giugno 2017
Nel campo del vicino
Dall'undici giugno al 02 luglio 2017
arte contemporanea
Location
PALAZZO BAROLO
Torino, Via Delle Orfane, 7, (Torino)
Torino, Via Delle Orfane, 7, (Torino)
Orario di apertura
Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì|Sabato: 15.00-17.30
Domenica: 15.00 -18.30
Vernissage
11 Giugno 2017, dalle ore 16.30 alle 18.30
Curatore