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Nel Frantoio Ipogeo. Dialoghi di scultura
La mostra nasce dal presupposto che da un legame a un contesto possano prendere forma narrazioni, ragionamenti, proposte, sinergie. Lo spazio è il frantoio ipogeo di Piazza dei Caduti a castri di Lecce, che parla del passato di un’intera comunità di cui è diventato nuovamente patrimonio e bene comune. I dialoghi di scultura di Roberto Buttazzo, Franco Dellerba e Bruno Maggio hanno la prospettiva di fare rifluire questa centralità, scoprire un luogo mettendo in comunicazione la contemporaneità con il passato
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 17 settembre, negli spazi del Frantoio ipogeo di Piazza dei Caduti a Castri di Lecce, s’inaugura Nel
Frantoio Ipogeo dialoghi di scultura, Roberto Buttazzo, Franco Dellerba, Bruno Maggio, a cura di
Marinilde Giannandrea.
La mostra è promossa dal Comune di Castri di Lecce e nasce dal presupposto che da un legame a un contesto
possano prendere forma narrazioni, ragionamenti, proposte, sinergie.
Lo spazio è il frantoio ipogeo di Piazza dei Caduti, che parla del passato di un’intera comunità di cui è
diventato nuovamente patrimonio e bene comune. È il luogo del lavoro in cui si può ricercare il senso della
propria identità agricola e produttiva. Un lavoro, scandito dal ritmo delle stagioni, centrato sull’importanza
che ha avuto, e continua ad avere, l’ulivo per il territorio salentino.
I dialoghi di scultura di Roberto Buttazzo, Franco Dellerba e Bruno Maggio hanno la prospettiva di fare
rifluire questa centralità, scoprire un luogo mettendo in comunicazione la contemporaneità con il passato. Lo
fanno attraverso un materiale comune, la terracotta/ceramica perché il filo conduttore, quello del lavoro,
trova un senso nella terra che ha costruito un sillabario agricolo e artigianale e che porta la narrazione
artistica a diventare più diretta e a liberarsi da ingombranti sovrastrutture.
Roberto Buttazzo ha realizzato per questa mostra tre nuovi lavori. Sono gli spiriti-guida del luogo, figure
femminili che si illuminano come anime della notte, un po’ sensuali e un po’ ironiche, senza eccessivi
ostacoli concettuali ma cariche di una poesia intima, animate da una lieve misura irridente.
La Passeggiata di Franco Dellerba è un’opera a composizione variabile, capace di modificarsi e
autogenerarsi. La lunga fila di animali allude a processi migratori, a ironiche processioni, ma in realtà è il
concetto che si mette in viaggio, in questo caso nello spazio chiuso e sotterraneo del frantoio.
L’amore per l’ulivo e per la cultura contadina è il filo rosso che lega i lavori di Bruno Maggio realizzati per
il frantoio di Castri. All’interno di questo flusso naturale, s’intuisce qualcosa che conduce alla scoperta di
una struttura residua di “essere”, qualcosa di resistente alla natura effimera delle vicende dell’esistenza.
Profili biografici degli artisti
Roberto Buttazzo, Lequile (LE) 1945
Pittore e scultore, ha una particolare attenzione alla qualità della forma e della figura. Nei suoi panneggi
iperrealisti si coglie l’attenzione alla plasticità della materia pittorica che spesso tende a valicare la superficie
della tela con effetti di depistamento tra realtà e finzione. Come scultore predilige la figura umana,
interpretata nella sua dichiarata natura sensuale ed emotivamente coinvolgente. Ha partecipato a numerose
mostre personali e collettive e le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Vive e lavora a
Lequile (LE).
Franco Dellerba, Rutigliano (BA) 1949
Utilizza con libertà diversi linguaggi e materiali, si muove su registri eterogenei che hanno come filo
conduttore un rapporto ludico e irridente con la realtà. Il suo lavoro offre un approccio visionario all’arte, tra
allusioni o citazioni, riferibili ai simboli e alle residualità del patrimonio della cultura popolare che rielabora
e rilegge senza tradirne la specifica natura ma riportandola sempre a questioni e visioni contemporanee. Ha
realizzato numerose e importanti mostre in spazi italiani e internazionali e ha a lungo collaborato con la
galleria Bonomo di Bari. Vive e lavora a Capurso (BA).
Bruno Maggio, San Cesario (LE) 1943
Artista della terracotta, ha partecipato a numerose mostre ed iniziative in spazi pubblici e privati. Il suo
lessico fa interagire modernità e tradizione. Alla sua produzione fa da sfondo il Salento con la sua carica
teatrale di paura e di onnipotenza, di sacralità e di ottimismo. Attinge alle tradizioni popolari, ma anche alla
poesia di Vittorio Bodini e ha creato un universo di personaggi, di storie e di architetture, perfettamente
riconoscibili. Una produzione, in cui sintesi formale e urgenza della narrazione convivono in un mondo che
si muove a volte su una dimensione di felice e irridente surrealtà. Vive e lavora a Lecce.
Il Frantoio ipogeo di Castri di Lecce
Il Frantoio ipogeo di Castri di Lecce, ubicato in Piazza dei Caduti, è un tipico frantoio oleario salentino
realizzato a cavallo dei secoli XVII e XVIII. Nasce come luogo per la lavorazione delle olive e per la
produzione e conservazione dell’olio lampante e commestibile.
Il frantoio, esaurita la sua fase produttiva, fu abbandonato e spogliato di tutto il materiale. Con l’attuale
Amministrazione comunale e con l’aiuto dei fondi GAL si è dato corso a un consistente progetto di
riqualificazione rendendolo fruibile al pubblico, abbattendo le barriere architettoniche e favorendo
l’accessibilità. L’inaugurazione della struttura è avvenuta nella primavera del 2016 e attualmente la parte
visitabile del trappeto è quasi totalmente scavata nella roccia.
Nell’ampio ambiente rettangolare, con copertura a volta, sono collocate due basi di macina olearia con pietra
molare in pietra dura, tre basi di torchio alla “calabrese”, le vasche di accumulo e decantazione dell’olio.
Intorno a questo ampio ambiente si articolano altri vani di dimensioni più piccole, come le sciave per il
deposito temporaneo delle olive, il dormitorio del Nachiro (il capo dei frantoiani), degli operai, la cucina, la
stalla per gli animali e il deposito della paglia.
In occasione dell’inaugurazione degustazione di olio offerta dall’Azienda Agricola “Le Saittole” e dal
Panificio “Laurenti”.
Mostra promossa dal Comune di Castri di Lecce
Artisti: Roberto Buttazzo, Franco Dellerba, Bruno Maggio
Curatore: Marinilde Giannandrea
Sede: Frantoio ipogeo, Piazza dei Caduti, Castri di Lecce
Date: 17 settembre – 9 ottobre 2016
Frantoio Ipogeo dialoghi di scultura, Roberto Buttazzo, Franco Dellerba, Bruno Maggio, a cura di
Marinilde Giannandrea.
La mostra è promossa dal Comune di Castri di Lecce e nasce dal presupposto che da un legame a un contesto
possano prendere forma narrazioni, ragionamenti, proposte, sinergie.
Lo spazio è il frantoio ipogeo di Piazza dei Caduti, che parla del passato di un’intera comunità di cui è
diventato nuovamente patrimonio e bene comune. È il luogo del lavoro in cui si può ricercare il senso della
propria identità agricola e produttiva. Un lavoro, scandito dal ritmo delle stagioni, centrato sull’importanza
che ha avuto, e continua ad avere, l’ulivo per il territorio salentino.
I dialoghi di scultura di Roberto Buttazzo, Franco Dellerba e Bruno Maggio hanno la prospettiva di fare
rifluire questa centralità, scoprire un luogo mettendo in comunicazione la contemporaneità con il passato. Lo
fanno attraverso un materiale comune, la terracotta/ceramica perché il filo conduttore, quello del lavoro,
trova un senso nella terra che ha costruito un sillabario agricolo e artigianale e che porta la narrazione
artistica a diventare più diretta e a liberarsi da ingombranti sovrastrutture.
Roberto Buttazzo ha realizzato per questa mostra tre nuovi lavori. Sono gli spiriti-guida del luogo, figure
femminili che si illuminano come anime della notte, un po’ sensuali e un po’ ironiche, senza eccessivi
ostacoli concettuali ma cariche di una poesia intima, animate da una lieve misura irridente.
La Passeggiata di Franco Dellerba è un’opera a composizione variabile, capace di modificarsi e
autogenerarsi. La lunga fila di animali allude a processi migratori, a ironiche processioni, ma in realtà è il
concetto che si mette in viaggio, in questo caso nello spazio chiuso e sotterraneo del frantoio.
L’amore per l’ulivo e per la cultura contadina è il filo rosso che lega i lavori di Bruno Maggio realizzati per
il frantoio di Castri. All’interno di questo flusso naturale, s’intuisce qualcosa che conduce alla scoperta di
una struttura residua di “essere”, qualcosa di resistente alla natura effimera delle vicende dell’esistenza.
Profili biografici degli artisti
Roberto Buttazzo, Lequile (LE) 1945
Pittore e scultore, ha una particolare attenzione alla qualità della forma e della figura. Nei suoi panneggi
iperrealisti si coglie l’attenzione alla plasticità della materia pittorica che spesso tende a valicare la superficie
della tela con effetti di depistamento tra realtà e finzione. Come scultore predilige la figura umana,
interpretata nella sua dichiarata natura sensuale ed emotivamente coinvolgente. Ha partecipato a numerose
mostre personali e collettive e le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Vive e lavora a
Lequile (LE).
Franco Dellerba, Rutigliano (BA) 1949
Utilizza con libertà diversi linguaggi e materiali, si muove su registri eterogenei che hanno come filo
conduttore un rapporto ludico e irridente con la realtà. Il suo lavoro offre un approccio visionario all’arte, tra
allusioni o citazioni, riferibili ai simboli e alle residualità del patrimonio della cultura popolare che rielabora
e rilegge senza tradirne la specifica natura ma riportandola sempre a questioni e visioni contemporanee. Ha
realizzato numerose e importanti mostre in spazi italiani e internazionali e ha a lungo collaborato con la
galleria Bonomo di Bari. Vive e lavora a Capurso (BA).
Bruno Maggio, San Cesario (LE) 1943
Artista della terracotta, ha partecipato a numerose mostre ed iniziative in spazi pubblici e privati. Il suo
lessico fa interagire modernità e tradizione. Alla sua produzione fa da sfondo il Salento con la sua carica
teatrale di paura e di onnipotenza, di sacralità e di ottimismo. Attinge alle tradizioni popolari, ma anche alla
poesia di Vittorio Bodini e ha creato un universo di personaggi, di storie e di architetture, perfettamente
riconoscibili. Una produzione, in cui sintesi formale e urgenza della narrazione convivono in un mondo che
si muove a volte su una dimensione di felice e irridente surrealtà. Vive e lavora a Lecce.
Il Frantoio ipogeo di Castri di Lecce
Il Frantoio ipogeo di Castri di Lecce, ubicato in Piazza dei Caduti, è un tipico frantoio oleario salentino
realizzato a cavallo dei secoli XVII e XVIII. Nasce come luogo per la lavorazione delle olive e per la
produzione e conservazione dell’olio lampante e commestibile.
Il frantoio, esaurita la sua fase produttiva, fu abbandonato e spogliato di tutto il materiale. Con l’attuale
Amministrazione comunale e con l’aiuto dei fondi GAL si è dato corso a un consistente progetto di
riqualificazione rendendolo fruibile al pubblico, abbattendo le barriere architettoniche e favorendo
l’accessibilità. L’inaugurazione della struttura è avvenuta nella primavera del 2016 e attualmente la parte
visitabile del trappeto è quasi totalmente scavata nella roccia.
Nell’ampio ambiente rettangolare, con copertura a volta, sono collocate due basi di macina olearia con pietra
molare in pietra dura, tre basi di torchio alla “calabrese”, le vasche di accumulo e decantazione dell’olio.
Intorno a questo ampio ambiente si articolano altri vani di dimensioni più piccole, come le sciave per il
deposito temporaneo delle olive, il dormitorio del Nachiro (il capo dei frantoiani), degli operai, la cucina, la
stalla per gli animali e il deposito della paglia.
In occasione dell’inaugurazione degustazione di olio offerta dall’Azienda Agricola “Le Saittole” e dal
Panificio “Laurenti”.
Mostra promossa dal Comune di Castri di Lecce
Artisti: Roberto Buttazzo, Franco Dellerba, Bruno Maggio
Curatore: Marinilde Giannandrea
Sede: Frantoio ipogeo, Piazza dei Caduti, Castri di Lecce
Date: 17 settembre – 9 ottobre 2016
17
settembre 2016
Nel Frantoio Ipogeo. Dialoghi di scultura
Dal 17 settembre al 09 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
FRANTOIO IPOGEO
Sava, Via Giulio Cesare, (Taranto)
Sava, Via Giulio Cesare, (Taranto)
Orario di apertura
martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 17.00 alle 19.00
Vernissage
17 Settembre 2016, h 18.30
Autore
Curatore