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Nel Mezzo del Mezzo. Arte contemporanea nel mediterraneo
La mostra è dedicata alla memoria, al sacrificio ed al coraggio dell’archeologo Khaled Al-Asaad, barbaramente ucciso dall’IS. Uomo che fino alla fine ha custodito l’arte e la cultura del mediterraneo, trasmettendone i valori senza tempo all’umanità intera. 80 artisti saranno presentati lungo un percorso articolato in cinque sedi espositive: Museo Riso (2.000 mq), Albergo dei Poveri (3.000 mq), Cappella dell’Incoronazione, Palazzo Sant’Elia e Palazzo delle Aquile
Comunicato stampa
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La mostra Nel Mezzo del Mezzo, è dedicata alla memoria, al sacrificio ed al coraggio dell’archeologo Khaled Al-Asaad, barbaramente ucciso dall’IS. Uomo che fino alla fine ha custodito l’arte e la cultura del mediterraneo, trasmettendone i valori senza tempo all’umanità intera.
Il Mediterraneo, culla dei miti occidentali, luogo di scambi dall'origine della sua storia, è oggi in preda a profonde trasformazioni ed a violente convulsioni socio-politiche. Pur non trascurando gli eventi attuali, che hanno dato luogo ad una recente spettacolarizzazione mediatica del conflitto e del disastro, posto che il fenomeno delle migrazioni ha costituito anche un processo di costante arricchimento, l'esposizione Nel Mezzo del Mezzo, che relativizza la nozione di centro in rapporto al nome stesso del Mediterraneo (il mare di mezzo), mira anche ad evidenziare dei valori universali e soprattutto una delle dialettiche fondanti della sua cultura, quella del dionisiaco e dell'apollineo, caratterizzata dall'oscillazione tra l'attrazione per la scienza, la conoscenza e la razionalità da una parte, il piacere ed il godimento dei sensi, talvolta portato fino alla distruzione, dall’altra. Le opere presentate saranno l'espressione di queste tensioni dalle forme più astratte, ossia spirituali, a quelle più contingenti, carnali, materiali e politiche. Verranno messe in luce numerose tematiche, dai legami con l'antichità alla questione degli scambi, delle migrazioni e delle frontiere, della diaspora e dei conflitti, senza ignorare il substrato culturale caratteristico del Mediterraneo attraverso la convivialità, la tradizione marittima, lo scambio dei prodotti, la musica e la danza. Questi temi scandiranno il ritmo espositivo del Museo Riso che offrirà degli incontri inediti, per esempio tra le opere degli artisti siciliani del Gruppo Forma 1 (Accardi, Sanfilippo, Consagra), e l’astrazione di artisti libanesi (Choucair, Adnan, Caland). L’opera dell’artista sarda Maria Lai sarà messa a confronto con quella di Luca Francesconi collegate entrambe ai prodotti della terra. L’eredità di Alberto Burri e del suo famoso «Grande Cretto» di Gibellina si collegherà con le opere degli artisti contemporanei Raphaël Zarka e Marzia Migliora. Un gruppo di opere verrà riunito intorno al vulcano “Stromboli” di Giovanni Anselmo, a Masbedo, passando per il documentarista Vittorio De Seta. Saranno inoltre esplorati i temi del Mediterraneo e del suo territorio (Emilio Isgrò, Michele Ciacciofera, Mona Hatoum), della città e del mare, della vita quotidiana e della abitudini socio-culturali. La musica sarà evocata sia da Hassan Khan che da Luca Vitone, senza dimenticare i concerti litofonici delle pietre di Pinuccio Sciola.
80 artisti saranno presentati lungo un percorso articolato in cinque sedi espositive: Museo Riso (2.000 mq), Albergo dei Poveri (3.000 mq), Cappella dell’Incoronazione, Palazzo Sant’Elia e Palazzo delle Aquile. Ritmando il percorso dell’antico Albergo dei Poveri, un insieme di opere esplorerà ugualmente il legame con l’antichità attraverso Christodoulos Panayiotou o Etienne Chambaud. La tematica degli spostamenti, migrazioni o turismo saranno richiamati attraverso le visioni incrociate dello spagnolo Carlos Aires e dell’italiana Marcella Vanzo. Intorno ai riti religiosi ed al rapporto con la spiritualità saranno riunite le opere di numerosi fotografi oltre alle installazioni specifiche di Rachid Koraïchi e Younès Rahmoun, ispirate al sufismo, che saranno esposte nella Cappella dell’Incoronazione. Questa mostra, promossa dalla Regione Siciliana e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nell’ambito delle iniziative del POIn Asse II, concepita dai curatori Christine Macel (capo curatore del Centre Pompidou, Parigi), Marco Bazzini (storico e critico d’arte) e Bartomeu Mari (direttore del museo MacBa di Barcelona da 2008 a 2015) sotto l'egida del Museo Riso di Palermo, nasce dal progetto di François Koltès e Michele Ciacciofera, artista presente in mostra. Essa trova una particolare ragione nell'attuale contesto siciliano, per la sua stessa centralità in seno al Mediterraneo, cosi come per la sua storia scandita da momenti di confronto ed integrazione che si sono susseguiti in fasi successive (greci, arabi, normani e spagnoli etc.). I luoghi espositivi, concentrati nel cuore della città dove in epoche diverse siciliani, arabi, normanni, aragonesi e catalani hanno storicamente converso dando luogo ad una miscellanea culturale unica, che sino ad oggi contraddistingue l’immagine dell’Isola, permetteranno di scoprire o riscoprire, parallelamente agli artisti viventi provenienti dal Mediterraneo o più semplicemente da esso transitati negli anni più recenti, delle grandi figure storiche che vi hanno lavorato come Maria Lai, Emilio Isgrò o Nagasawa. Opere nuove e commissionate (Mohamed Bourouissa; Benoît Maire etc.) saranno presentate a fianco di opere documentarie provenienti dalla Sicilia. Il vernissage di sabato 10 ottobre sarà l’occasione di un momento di convivialità ritmato da performances (Gabriella Ciancimino, Pinuccio Sciola o Kader Attia, tra gli altri).
Il Mediterraneo, culla dei miti occidentali, luogo di scambi dall'origine della sua storia, è oggi in preda a profonde trasformazioni ed a violente convulsioni socio-politiche. Pur non trascurando gli eventi attuali, che hanno dato luogo ad una recente spettacolarizzazione mediatica del conflitto e del disastro, posto che il fenomeno delle migrazioni ha costituito anche un processo di costante arricchimento, l'esposizione Nel Mezzo del Mezzo, che relativizza la nozione di centro in rapporto al nome stesso del Mediterraneo (il mare di mezzo), mira anche ad evidenziare dei valori universali e soprattutto una delle dialettiche fondanti della sua cultura, quella del dionisiaco e dell'apollineo, caratterizzata dall'oscillazione tra l'attrazione per la scienza, la conoscenza e la razionalità da una parte, il piacere ed il godimento dei sensi, talvolta portato fino alla distruzione, dall’altra. Le opere presentate saranno l'espressione di queste tensioni dalle forme più astratte, ossia spirituali, a quelle più contingenti, carnali, materiali e politiche. Verranno messe in luce numerose tematiche, dai legami con l'antichità alla questione degli scambi, delle migrazioni e delle frontiere, della diaspora e dei conflitti, senza ignorare il substrato culturale caratteristico del Mediterraneo attraverso la convivialità, la tradizione marittima, lo scambio dei prodotti, la musica e la danza. Questi temi scandiranno il ritmo espositivo del Museo Riso che offrirà degli incontri inediti, per esempio tra le opere degli artisti siciliani del Gruppo Forma 1 (Accardi, Sanfilippo, Consagra), e l’astrazione di artisti libanesi (Choucair, Adnan, Caland). L’opera dell’artista sarda Maria Lai sarà messa a confronto con quella di Luca Francesconi collegate entrambe ai prodotti della terra. L’eredità di Alberto Burri e del suo famoso «Grande Cretto» di Gibellina si collegherà con le opere degli artisti contemporanei Raphaël Zarka e Marzia Migliora. Un gruppo di opere verrà riunito intorno al vulcano “Stromboli” di Giovanni Anselmo, a Masbedo, passando per il documentarista Vittorio De Seta. Saranno inoltre esplorati i temi del Mediterraneo e del suo territorio (Emilio Isgrò, Michele Ciacciofera, Mona Hatoum), della città e del mare, della vita quotidiana e della abitudini socio-culturali. La musica sarà evocata sia da Hassan Khan che da Luca Vitone, senza dimenticare i concerti litofonici delle pietre di Pinuccio Sciola.
80 artisti saranno presentati lungo un percorso articolato in cinque sedi espositive: Museo Riso (2.000 mq), Albergo dei Poveri (3.000 mq), Cappella dell’Incoronazione, Palazzo Sant’Elia e Palazzo delle Aquile. Ritmando il percorso dell’antico Albergo dei Poveri, un insieme di opere esplorerà ugualmente il legame con l’antichità attraverso Christodoulos Panayiotou o Etienne Chambaud. La tematica degli spostamenti, migrazioni o turismo saranno richiamati attraverso le visioni incrociate dello spagnolo Carlos Aires e dell’italiana Marcella Vanzo. Intorno ai riti religiosi ed al rapporto con la spiritualità saranno riunite le opere di numerosi fotografi oltre alle installazioni specifiche di Rachid Koraïchi e Younès Rahmoun, ispirate al sufismo, che saranno esposte nella Cappella dell’Incoronazione. Questa mostra, promossa dalla Regione Siciliana e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nell’ambito delle iniziative del POIn Asse II, concepita dai curatori Christine Macel (capo curatore del Centre Pompidou, Parigi), Marco Bazzini (storico e critico d’arte) e Bartomeu Mari (direttore del museo MacBa di Barcelona da 2008 a 2015) sotto l'egida del Museo Riso di Palermo, nasce dal progetto di François Koltès e Michele Ciacciofera, artista presente in mostra. Essa trova una particolare ragione nell'attuale contesto siciliano, per la sua stessa centralità in seno al Mediterraneo, cosi come per la sua storia scandita da momenti di confronto ed integrazione che si sono susseguiti in fasi successive (greci, arabi, normani e spagnoli etc.). I luoghi espositivi, concentrati nel cuore della città dove in epoche diverse siciliani, arabi, normanni, aragonesi e catalani hanno storicamente converso dando luogo ad una miscellanea culturale unica, che sino ad oggi contraddistingue l’immagine dell’Isola, permetteranno di scoprire o riscoprire, parallelamente agli artisti viventi provenienti dal Mediterraneo o più semplicemente da esso transitati negli anni più recenti, delle grandi figure storiche che vi hanno lavorato come Maria Lai, Emilio Isgrò o Nagasawa. Opere nuove e commissionate (Mohamed Bourouissa; Benoît Maire etc.) saranno presentate a fianco di opere documentarie provenienti dalla Sicilia. Il vernissage di sabato 10 ottobre sarà l’occasione di un momento di convivialità ritmato da performances (Gabriella Ciancimino, Pinuccio Sciola o Kader Attia, tra gli altri).
10
ottobre 2015
Nel Mezzo del Mezzo. Arte contemporanea nel mediterraneo
Dal 10 ottobre al 30 novembre 2015
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Palermo
Palermo, (Palermo)
Palermo, (Palermo)
Vernissage
10 Ottobre 2015, su invito
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Curatore