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Nel segno di Cassiopea: la Figurazione
In mostra i lavori di artisti rappresentativi di particolari rivisitazioni della realtà naturale, improntate a uno spiccato gusto descrittivo, sia artisti capaci di raffigurazioni fantastiche, a volte visionarie, ma sempre legate al “ vero ”
Comunicato stampa
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Roma- venerdì 5 giugno, alle ore 18.30, presso gli spazi espositivi della galleria Cassiopea, si inaugura la rassegna d’Arte dal titolo “ Nel segno di Cassiopea: la Figurazione “ con la quale si vuole offrire, un panorama esaustivo della produzione di 18 autori, come espressioni diversificate di linguaggi che vanno sotto il termine “FIGURAZIONE”.
Pertanto nell’evento figurano Artisti che con la loro attività sono interpreti, ciascuno a suo modo, delle diverse sintassi formali che vanno sotto il termine “ figurazione ”, la quale include sia Autori di tipo classico, rappresentativi di particolari rivisitazioni della realtà naturale, improntate a uno spiccato gusto descrittivo, sia artisti capaci di raffigurazioni fantastiche, a volte visionarie, ma sempre legate al “ vero ”. Questi ultimi, sono autori volti a superare i limiti del segno, per andare oltre la semplice figurazione, tutto a vantaggio di una produzione artistica variegata frutto di nuove ricerche e sperimentazioni, più vicine alle suggestioni e alle contraddizioni delle post-avanguardie.
Da tutto ciò si evince che, finalità primaria di tale rassegna è quello di estendere relazioni proficue e interazioni profonde tra differenti visioni della realtà , così da offrire agli autori prospettive di crescita individuale mediante una precisa situazione di interscambio culturale tra artisti selezionati e riuniti sotto un unico manifesto: la Figurazione.
Tale evento vuole essere un significativo contributo d’Arte che esponenti del panorama contemporaneo offrono al pubblico della Capitale e non solo, come miscellanea di linguaggi differenziati: dalla poetica di Loredana Cacucciolo che indirizza la sua ricerca nella trasfigurazione delle sue “stanze” quali luoghi dell’animo, espressioni delle inquietudini quotidiane, al silenzio di un ritratto di Enzo Casale che riesce a dipingere il rumore assordante dell’angoscia interiore, imprigionata nella forma, liberata dallo sguardo; dalla figurazione di Fabrizio Cugia di ispirazione sciamanica ed archetipale, con forti connotazioni esoteriche ed oniriche, al percorso di Claudia Dazzini incentrato sulle armoniose forme di natura traslate su un piano concettuale,capaci di sollecitare la fantasia dell’artista a interagire..l’atto di natura con l’atto artistico; più ancora, dalla espressiva plasticità delle opere di Mario Di Mari che esprimono l’inquietudine e la solitudine della società moderna, con sottili aneliti di speranza, alle sculture di Angelo Di Mario che ha preso a prestito non solo l’idea della forma, ma anche l’arcana simbologia di un ritmo, di una tensione;dalle scansioni pittoriche di Mario Formica che spoglia la tecnica formale per farla diventare decostruttiva , facendo rivivere gli ingranaggi interni in un alfabeto morse.. ,alle formulazioni di Manuela Gambelli consapevole che la struttura formale del dipinto deve cedere spazi sempre più ampi alla felice intuizione, al linguaggio dell’anima;dal codice postmodernista di Pinella Giuliano, caratterizzato da rigore sia nella ricerca della forma che nelle tecniche di esecuzione, alla poetica di Lino Gualano approdato a visioni più universali e meta-temporali nel felice equilibrio tra realismo ed astrattismo; dall’opera pittorica di Diana Kirova (Dak) quale narrazione di momenti quotidiani che diventano tracce e segnali riconoscibili sulla tessitura dei suoi elaborati, alle composizioni di Stefania Mainardi che realizza pitture con agganci alla storia e al mito, Roma è il sedime di tutto, anche l’ellenico è luogo di contaminazione di stili; dal codice di Omar Olano che pur conservando una limpidissima cifra surrealista, non ha mai smentito la propria inclinazione per la resa fedele di oggetti e figure, alla pittura di Marilena Pellegrini carica di implicazioni e rimandi culturali, in un contesto creativo assai originale;dal codice espressivo di Nicoletta Retico capace di rivisitazioni composite e raffinate di icone bizantine.. fino al colore materico del Novecento, alle composizioni lievi e leggiadre degli acquarelli di Lucrezia Rolle che rispondono al suo bisogno di portare sentimento nelle immagini che predilige; per finire, dalla figurazioni di Isabella Ticli che si qualificano e si definiscono secondo una umana concretezza, dalle tonalità forti e poderose, alla ritrattistica di Anna Zamolo impegnata nella ricerca di soggetti significanti e pieni di spessore.
Anny Baldissera
Pertanto nell’evento figurano Artisti che con la loro attività sono interpreti, ciascuno a suo modo, delle diverse sintassi formali che vanno sotto il termine “ figurazione ”, la quale include sia Autori di tipo classico, rappresentativi di particolari rivisitazioni della realtà naturale, improntate a uno spiccato gusto descrittivo, sia artisti capaci di raffigurazioni fantastiche, a volte visionarie, ma sempre legate al “ vero ”. Questi ultimi, sono autori volti a superare i limiti del segno, per andare oltre la semplice figurazione, tutto a vantaggio di una produzione artistica variegata frutto di nuove ricerche e sperimentazioni, più vicine alle suggestioni e alle contraddizioni delle post-avanguardie.
Da tutto ciò si evince che, finalità primaria di tale rassegna è quello di estendere relazioni proficue e interazioni profonde tra differenti visioni della realtà , così da offrire agli autori prospettive di crescita individuale mediante una precisa situazione di interscambio culturale tra artisti selezionati e riuniti sotto un unico manifesto: la Figurazione.
Tale evento vuole essere un significativo contributo d’Arte che esponenti del panorama contemporaneo offrono al pubblico della Capitale e non solo, come miscellanea di linguaggi differenziati: dalla poetica di Loredana Cacucciolo che indirizza la sua ricerca nella trasfigurazione delle sue “stanze” quali luoghi dell’animo, espressioni delle inquietudini quotidiane, al silenzio di un ritratto di Enzo Casale che riesce a dipingere il rumore assordante dell’angoscia interiore, imprigionata nella forma, liberata dallo sguardo; dalla figurazione di Fabrizio Cugia di ispirazione sciamanica ed archetipale, con forti connotazioni esoteriche ed oniriche, al percorso di Claudia Dazzini incentrato sulle armoniose forme di natura traslate su un piano concettuale,capaci di sollecitare la fantasia dell’artista a interagire..l’atto di natura con l’atto artistico; più ancora, dalla espressiva plasticità delle opere di Mario Di Mari che esprimono l’inquietudine e la solitudine della società moderna, con sottili aneliti di speranza, alle sculture di Angelo Di Mario che ha preso a prestito non solo l’idea della forma, ma anche l’arcana simbologia di un ritmo, di una tensione;dalle scansioni pittoriche di Mario Formica che spoglia la tecnica formale per farla diventare decostruttiva , facendo rivivere gli ingranaggi interni in un alfabeto morse.. ,alle formulazioni di Manuela Gambelli consapevole che la struttura formale del dipinto deve cedere spazi sempre più ampi alla felice intuizione, al linguaggio dell’anima;dal codice postmodernista di Pinella Giuliano, caratterizzato da rigore sia nella ricerca della forma che nelle tecniche di esecuzione, alla poetica di Lino Gualano approdato a visioni più universali e meta-temporali nel felice equilibrio tra realismo ed astrattismo; dall’opera pittorica di Diana Kirova (Dak) quale narrazione di momenti quotidiani che diventano tracce e segnali riconoscibili sulla tessitura dei suoi elaborati, alle composizioni di Stefania Mainardi che realizza pitture con agganci alla storia e al mito, Roma è il sedime di tutto, anche l’ellenico è luogo di contaminazione di stili; dal codice di Omar Olano che pur conservando una limpidissima cifra surrealista, non ha mai smentito la propria inclinazione per la resa fedele di oggetti e figure, alla pittura di Marilena Pellegrini carica di implicazioni e rimandi culturali, in un contesto creativo assai originale;dal codice espressivo di Nicoletta Retico capace di rivisitazioni composite e raffinate di icone bizantine.. fino al colore materico del Novecento, alle composizioni lievi e leggiadre degli acquarelli di Lucrezia Rolle che rispondono al suo bisogno di portare sentimento nelle immagini che predilige; per finire, dalla figurazioni di Isabella Ticli che si qualificano e si definiscono secondo una umana concretezza, dalle tonalità forti e poderose, alla ritrattistica di Anna Zamolo impegnata nella ricerca di soggetti significanti e pieni di spessore.
Anny Baldissera
05
giugno 2009
Nel segno di Cassiopea: la Figurazione
Dal 05 al 17 giugno 2009
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
da martedì a venerdì 10-13 e 17-19.30; esclusi i giorni festivi, lunedì mattina e sabato pomeriggio
Vernissage
5 Giugno 2009, ore 18.30
Autore
Curatore