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Nella bocca dell’immaginazione
Una nuova mostra sul teatro con oggetti scenici davvero straordinari, macchine teatrali, figure e marionette create direttamente dalle mani di grandi artisti, come Enrico Baj o Emanuele Luzzati
Comunicato stampa
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Una mostra piena di oggetti scenici davvero straordinari, macchine teatrali, figure e marionette create direttamente dalle mani di grandi artisti, come Enrico Baj o Emanuele Luzzati. Un itinerario espositivo che consente di entrare "nella bocca dell'immaginazione" rendendo omaggio al "teatro per ragazzi" o "teatro ragazzi". Il genere, iniziato in Italia a partire dai primi anni Cinquanta, rappresenta in realtà anche molto altro, arrivando ad essere una delle forze di maggiore innovazione del teatro e dello spettacolo.
La mostra, alla Casa dei Teatri dal 18 dicembre 2009 al 7 marzo 2010, è promossa dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Roma Municipio XVI, ETI Ente Teatrale Italiano, Istituzione Biblioteche di Roma Titivillus-Mostre Editoria ed è a cura di Andrea Mancini in collaborazione con Radio Scrigno RomaMultiservizi e Zètema Progetto Cultura.
Il percorso espositivo evidenzia alcune figure "d'eccezione" che quel tipo di teatro hanno attraversato - comprendendo ad esempio le tecniche di rapporto con il pubblico, i modi per ottenere lo stupore e la complicità dello spettatore – o semplicemente sfiorato. Sono Marco Baliani, Marcello Chiarenza, Claudio Cinelli, Graziano Gregori, Giovanni Moretti, Giuliano Scabia, Massimo Schuster.
Durante la mostra sono previste visite guidate e laboratori per scuole e famiglie a cura del Teatro Verde.
È proprio intorno al Teatro Ragazzi che si sono sviluppate le parti più innovative della ricerca teatrale italiana del dopoguerra ed è proprio nel voler trovare tracce di questo percorso alternativo che prende spunto la mostra Nella bocca dell’Immaginazione, dal titolo di un bellissimo libro di Mafra Gagliardi sullo spettatore “bambino”.
La mostra espone dunque un materiale spesso inedito e sconosciuto, in particolare su sette personalità, sette uomini di teatro, alcuni notissimi, altri meno ma non per questo poco significativi: Marco Baliani, Marcello Chiarenza, Claudio Cinelli, Graziano Gregori, Giovanni Moretti, Giuliano Scabia e Massimo Schuster.
Marco Baliani è un uomo di teatro a tutto tondo, che più di tutti appartiene alla storia del Teatro Ragazzi, di cui ha seguito la nascita e l'evoluzione per poi uscirne, mantenendo però sempre nella sue creazioni uno sguardo stupito che rimanda all'infanzia. In mostra i materiali di Kohlhass, considerato il primo spettacolo del cosiddetto “teatro di narrazione”.
Marcello Chiarenza è soprattutto uno scultore e scenografo, forse meno noto, ma ideatore di alcuni degli spettacoli più apprezzati del nostro Teatro Ragazzi sulla scena internazionale: in particolare qui ricordiamo Pollicino con un bravissimo Claudio Casadio, di Accademia Perduta, che recita in un universo fatto più di poesia che di materia.
La leggerezza ci sembra la caratteristica principale di Chiarenza e dunque non è un caso che abbia incontrato Alessandro Serena, uno dei principali artefici della riscoperta del Circo in Italia, con il quale ha realizzato spettacoli e installazioni dedicate all'acrobazia e al clown. Di Chiarenza sono esposte una serie di scene/scultura fatte di carta e di piccoli legni, presenze leggere sotto e sopra le teste degli spettatori.
Claudio Cinelli è invece una delle figure più eclettiche nel panorama artistico italiano. Le sue esperienze spaziano dal teatro all'Opera lirica, al teatro di figura. Turandot, Macbeth, Ivan il terribile, questi alcuni titoli e poi Traviata, da cui trarrà il suo più grande successo internazionale, forse lo spettacolo più replicato del teatro di figura: Mani d'Opera, un lavoro che lo porterà anche ad un successo televisivo, prima in Italia (in trasmissioni con Pippo Baudo o Fabio Fazio) poi all'estero. Cinelli, a cui si deve inoltre l'allestimento dell'intera mostra, realizzerà uno spazio scenico, colmo come nel teatro lirico, di presenze inquietanti, realizzate secondo la tecnica giapponese del Bunraku.
Graziano Gregori è considerato uno dei continuatori di Lele Luzzati, di cui ha riproposto la straordinaria capacità creativa, a partire da materiali in fondo molto poveri, come la cartapesta e il legno grezzo. Il suo lavoro si identifica con quello del Teatro del Carretto e della sua regista, Maria Grazia Cipriani: con loro ha realizzato spettacoli mitici, come Biancaneve, che univa mirabilmente attori veri e attori meccanici, sorprendendo continuamente spettatori di tutte le età. Il gruppo è diventato un riferimento del teatro di ricerca internazionale, sempre a partire dall'unione tra meraviglioso e reale. In mostra una bellissima Giulietta, una figura a grandezza umana, con a fianco il suo sorprendente cagnolino.
Giovanni Moretti, allievo e collaboratore di Gian Renzo Morteo, è una specie di nonno del Teatro Ragazzi, avendo tra l'altro partecipato alla fondazione di alcune delle compagnie storiche, come ilTeatro dell'Angolo di Torino. Sempre signorilmente appartato, è stato però anche presente, ad esempio in Corvi di luna di Marco Baliani, uno spettacolo mitico, realizzato al Festival di Santarcangelo, con sedici attori provenienti da vari gruppi di teatro ragazzi. Moretti è stato docente di Storia del Teatro e di Teatro d'animazione all'Università di Torino e fondatore, insieme ad Alfonso Cipolla, dell'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco. Con lui la mostra si arricchisce di un mondo di diavoli, streghe, presenze demoniache provenienti dalla tradizione del teatro di figura, all'origine del Teatro Ragazzi di oggi.
Giuliano Scabia, un'altra figura di riferimento, è innanzitutto un maestro, un uomo che ha saputo attraversare, senza mai restarne totalmente coinvolto, tutto il teatro degli ultimi cinquantanni, soprattutto quello che una volta si chiamava Nuovo Teatro: Scabia è sempre stato lì, a portare il suo essere poeta e drammaturgo, straordinario animatore, iniziatore di tante storie, da Marco Cavallo, con i matti di Franco Basaglia all'ospedale pschiatrico di Trieste, al lavoro con i bambini abruzzesi, riunito sotto il titolo Forse un drago nascerà, fino all'eccezionale esperienza del Gorilla quadrumàno, con gli studenti della sua cattedra di Drammaturgia dell’appena nato DAMS di Bologna, uno spettacolo che sarebbe arrivato fino al Festival di Nancy. A raccontare il teatro di Scabia una vasta serie di elementi, alcuni mitici, come i teloni da cantastorie di Marco Cavallo e del Gorilla, altri poetici e bellissimi come i grandi oggetti di cartapesta che lo hanno accompagnato in questi anni di spettacolo. Più di tutto occorre segnalare il grande Albero dei Poeti, che al centro di una sala di Casa dei Teatri evocherà la sua poesia.
Infine Massimo Schuster, una figura particolare, se non altro per il suo lavorare soprattutto all'estero (è stato residente in Francia per oltre vent'anni) e per aver sempre rifiutato l'etichetta, troppo stretta, di Teatro Ragazzi. Schuster ha dato vita ad un interessantissimoTeatro d'arte, anche perché ha lavorato con grandi personaggi della pittura e della scultura, primo fra tutti, il grande Enrico Baj, il cui importante lavoro creativo ha dato vita ad un eccezionale Ubu Roi di Jarry e a molti altri spettacoli, come Mahabharata e Roncisvalle! Del lavoro di Schuster-Baj sarà possibile ammirare una serie di splendide marionette, usate proprio nel Mahabharata.
Andrea Mancini
La mostra, alla Casa dei Teatri dal 18 dicembre 2009 al 7 marzo 2010, è promossa dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Roma Municipio XVI, ETI Ente Teatrale Italiano, Istituzione Biblioteche di Roma Titivillus-Mostre Editoria ed è a cura di Andrea Mancini in collaborazione con Radio Scrigno RomaMultiservizi e Zètema Progetto Cultura.
Il percorso espositivo evidenzia alcune figure "d'eccezione" che quel tipo di teatro hanno attraversato - comprendendo ad esempio le tecniche di rapporto con il pubblico, i modi per ottenere lo stupore e la complicità dello spettatore – o semplicemente sfiorato. Sono Marco Baliani, Marcello Chiarenza, Claudio Cinelli, Graziano Gregori, Giovanni Moretti, Giuliano Scabia, Massimo Schuster.
Durante la mostra sono previste visite guidate e laboratori per scuole e famiglie a cura del Teatro Verde.
È proprio intorno al Teatro Ragazzi che si sono sviluppate le parti più innovative della ricerca teatrale italiana del dopoguerra ed è proprio nel voler trovare tracce di questo percorso alternativo che prende spunto la mostra Nella bocca dell’Immaginazione, dal titolo di un bellissimo libro di Mafra Gagliardi sullo spettatore “bambino”.
La mostra espone dunque un materiale spesso inedito e sconosciuto, in particolare su sette personalità, sette uomini di teatro, alcuni notissimi, altri meno ma non per questo poco significativi: Marco Baliani, Marcello Chiarenza, Claudio Cinelli, Graziano Gregori, Giovanni Moretti, Giuliano Scabia e Massimo Schuster.
Marco Baliani è un uomo di teatro a tutto tondo, che più di tutti appartiene alla storia del Teatro Ragazzi, di cui ha seguito la nascita e l'evoluzione per poi uscirne, mantenendo però sempre nella sue creazioni uno sguardo stupito che rimanda all'infanzia. In mostra i materiali di Kohlhass, considerato il primo spettacolo del cosiddetto “teatro di narrazione”.
Marcello Chiarenza è soprattutto uno scultore e scenografo, forse meno noto, ma ideatore di alcuni degli spettacoli più apprezzati del nostro Teatro Ragazzi sulla scena internazionale: in particolare qui ricordiamo Pollicino con un bravissimo Claudio Casadio, di Accademia Perduta, che recita in un universo fatto più di poesia che di materia.
La leggerezza ci sembra la caratteristica principale di Chiarenza e dunque non è un caso che abbia incontrato Alessandro Serena, uno dei principali artefici della riscoperta del Circo in Italia, con il quale ha realizzato spettacoli e installazioni dedicate all'acrobazia e al clown. Di Chiarenza sono esposte una serie di scene/scultura fatte di carta e di piccoli legni, presenze leggere sotto e sopra le teste degli spettatori.
Claudio Cinelli è invece una delle figure più eclettiche nel panorama artistico italiano. Le sue esperienze spaziano dal teatro all'Opera lirica, al teatro di figura. Turandot, Macbeth, Ivan il terribile, questi alcuni titoli e poi Traviata, da cui trarrà il suo più grande successo internazionale, forse lo spettacolo più replicato del teatro di figura: Mani d'Opera, un lavoro che lo porterà anche ad un successo televisivo, prima in Italia (in trasmissioni con Pippo Baudo o Fabio Fazio) poi all'estero. Cinelli, a cui si deve inoltre l'allestimento dell'intera mostra, realizzerà uno spazio scenico, colmo come nel teatro lirico, di presenze inquietanti, realizzate secondo la tecnica giapponese del Bunraku.
Graziano Gregori è considerato uno dei continuatori di Lele Luzzati, di cui ha riproposto la straordinaria capacità creativa, a partire da materiali in fondo molto poveri, come la cartapesta e il legno grezzo. Il suo lavoro si identifica con quello del Teatro del Carretto e della sua regista, Maria Grazia Cipriani: con loro ha realizzato spettacoli mitici, come Biancaneve, che univa mirabilmente attori veri e attori meccanici, sorprendendo continuamente spettatori di tutte le età. Il gruppo è diventato un riferimento del teatro di ricerca internazionale, sempre a partire dall'unione tra meraviglioso e reale. In mostra una bellissima Giulietta, una figura a grandezza umana, con a fianco il suo sorprendente cagnolino.
Giovanni Moretti, allievo e collaboratore di Gian Renzo Morteo, è una specie di nonno del Teatro Ragazzi, avendo tra l'altro partecipato alla fondazione di alcune delle compagnie storiche, come ilTeatro dell'Angolo di Torino. Sempre signorilmente appartato, è stato però anche presente, ad esempio in Corvi di luna di Marco Baliani, uno spettacolo mitico, realizzato al Festival di Santarcangelo, con sedici attori provenienti da vari gruppi di teatro ragazzi. Moretti è stato docente di Storia del Teatro e di Teatro d'animazione all'Università di Torino e fondatore, insieme ad Alfonso Cipolla, dell'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco. Con lui la mostra si arricchisce di un mondo di diavoli, streghe, presenze demoniache provenienti dalla tradizione del teatro di figura, all'origine del Teatro Ragazzi di oggi.
Giuliano Scabia, un'altra figura di riferimento, è innanzitutto un maestro, un uomo che ha saputo attraversare, senza mai restarne totalmente coinvolto, tutto il teatro degli ultimi cinquantanni, soprattutto quello che una volta si chiamava Nuovo Teatro: Scabia è sempre stato lì, a portare il suo essere poeta e drammaturgo, straordinario animatore, iniziatore di tante storie, da Marco Cavallo, con i matti di Franco Basaglia all'ospedale pschiatrico di Trieste, al lavoro con i bambini abruzzesi, riunito sotto il titolo Forse un drago nascerà, fino all'eccezionale esperienza del Gorilla quadrumàno, con gli studenti della sua cattedra di Drammaturgia dell’appena nato DAMS di Bologna, uno spettacolo che sarebbe arrivato fino al Festival di Nancy. A raccontare il teatro di Scabia una vasta serie di elementi, alcuni mitici, come i teloni da cantastorie di Marco Cavallo e del Gorilla, altri poetici e bellissimi come i grandi oggetti di cartapesta che lo hanno accompagnato in questi anni di spettacolo. Più di tutto occorre segnalare il grande Albero dei Poeti, che al centro di una sala di Casa dei Teatri evocherà la sua poesia.
Infine Massimo Schuster, una figura particolare, se non altro per il suo lavorare soprattutto all'estero (è stato residente in Francia per oltre vent'anni) e per aver sempre rifiutato l'etichetta, troppo stretta, di Teatro Ragazzi. Schuster ha dato vita ad un interessantissimoTeatro d'arte, anche perché ha lavorato con grandi personaggi della pittura e della scultura, primo fra tutti, il grande Enrico Baj, il cui importante lavoro creativo ha dato vita ad un eccezionale Ubu Roi di Jarry e a molti altri spettacoli, come Mahabharata e Roncisvalle! Del lavoro di Schuster-Baj sarà possibile ammirare una serie di splendide marionette, usate proprio nel Mahabharata.
Andrea Mancini
18
dicembre 2009
Nella bocca dell’immaginazione
Dal 18 dicembre 2009 all'undici aprile 2010
arte contemporanea
Location
CASA DEI TEATRI – VILLINO CORSINI
Roma, Largo III Giugno 1849, 1849, (Roma)
Roma, Largo III Giugno 1849, 1849, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 19
Vernissage
18 Dicembre 2009, ore 10.30
Sito web
www.enteteatrale.it
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore