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Nella pittura. Roma capitolo I
L’Associazione Culturale “Il Frantoio” di Maria Concetta Monaci è lieta di presentare la mostra
“Nella pittura. Roma capitolo I”, a cura di Massimo Mininni e Davide Sarchioni, che inaugura
venerdì 30 giugno alle ore 19.00, presso gli spazi della galleria Il Frantoio a Capalbio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra costituisce un primo capitolo ricognitivo sulla nuova generazione di artisti romani
che operano nell'ambito della pittura, proponendo un'affascinante immersione fra i
pronunciamenti più rilevanti e significativi degli ultimi anni.
Il progetto si articola attorno a una selezione di diversi nuclei di lavori eseguiti da nove artisti,
alcuni con percorsi già delineati da tempo, altri più giovani o emergenti, ma con un cospicuo
bagaglio di esperienze espositive che li annoverano tra i protagonisti e i fautori del
rinnovamento dell'attuale scena artistica della capitale, oggi più che mai vivace e variegata,
tornata al centro degli interessi di critici, curatori e gallerie.
La riproduzione in bianco e nero della “Fontana degli artisti” di via Margutta, scelta come
immagine guida del progetto, intende simboleggiare questa rinascita ponendosi in continuità
con la lunga tradizione della pittura romana, ma animata da nuove visioni e spirito
pionieristico.
I dipinti di Paolo Assenza, Romina Bassu, Verdiana Bove, Marco Eusepi, Krizia Galfo, Luca
Grechi, Luca Grimaldi, Diego Miguel Mirabella e Katia Pugach, nella loro eterogeneità estetica,
argomentano istanze, indirizzi ed esiti che distinguono ricerche autonome ed individualità
differenti, pur evidenziando assonanze il cui comune denominatore risiede nell'evocazione
della realtà, ora attraverso racconti allusivi ora nell'elaborazione di immagini complesse o
essenziali legate emblematicamente sia alla memoria individuale che collettiva. Pertanto, tra le
opere in mostra si evince un interesse prevalente nella formulazione di paesaggi, ritratti,
figure umane quali rappresentazioni che riscattano la libertà espressiva della pittura, nutrita
nel suo processo di rinnovamento da una sapiente quanto personale tecnica e da una
peculiare sensibilità nell'affrontare tematiche e questioni riferibili sia alla critica sociale sia
all'approfondimento interiore, ma declinate soggettivamente.
I paesaggi lirici e struggenti di Paolo Assenza (Roma, 1974) esprimono una propria
percezione del tempo e della memoria, tra visioni ampie e orizzonti lontani, a cui si
contrappongono le intepretazioni paesaggistiche di Luca Grimaldi (Roma, 1985) costruite dal
ductus complesso di pennellate ampie e oggettivanti, tendenti alla stereotipizzazione
dell'immagine.
Katia Pugach (Sebastopoli – Crimea, 1981) indaga i processi con cui la materia genera le sue
forme per replicarle all'infinito, in composizioni caratterizzate sia da un fare in apparenza più
spontaneo sia dal rigore cromatico e geometrico.
Verdiana Bove (Roma, 1996) interiorizza le immagini del proprio passato per sollecitare una
gestualità emotiva ed intesamente vissuta, determinando profondissimi e stratificati paesaggi
mentali.
Fra queste ricerche si collocano i dipinti di Luca Grechi (Grosseto, 1985), fenomenologie
dell'essenza stessa della pittura a tratti sorgiva che rivelano sembianze fitomorfiche tra
delicate velature meditative e segni più espliciti e sensibili. Fa da contraltare il linguaggio
ostinatamente pittorico di Marco Eusepi (Anzio, 1991), legato alla consapevolezza della
materia e alla modulazione sapiente del gesto che restituiscono brani altamente poetici di una
natura emblematica, evanescente e al contempo resiliente.
Ragioni radicalmente opposte informano i paesaggi/racconti di Diego Miguel Mirabella (Enna,
1988) che sperimenta tecniche differenti nell'intento di trasformare la scrittura in immagine,
come il mosaico e la ceramica, fino ai monocromi concepiti a partire dalla outline di una firma
autografa che disegna l'andamento irregolare della linea d'orizzonte.
La pittura Romina Bassu (Roma, 1982) ricerca un momento di umanità e di autenticità
attraverso le rappresentazioni irriverenti degli stereotipi femminili che, generati dalla cultura
maschilista, sono filtrati attraverso lo sguardo della donna e riflettono anche sui legami tra
corpo e vulnerabilità.
Bassu e Galfo si servono di sessioni fotografiche per studiare i soggetti dei rispettivi lavori, una
modalità che, parte del processo creativo, suggestiona l'impiego di cromie prevalentemente
fredde (mutuate appunto dagli schermi digitali) con cui Krizia Galfo (Ragusa, 1987)
rappresenta le sue figure umane in pose stilizzate o inquadrature di stampo cinematografico
per esprimere un distacco disincantato nella rappresentazione di un momento congelato,
immobile, asettico, ma non privo di emotività.
Successivamente all'inaugurazione della mostra sarà pubblicato un catalogo corredato dagli
apparati fotografici delle opere e dell'allestimento, con i testi dei curatori e altri contributi.
Durante il periodo di apertura al pubblico, l'Associazione “Il Frantoio” organizzerà momenti di
approfondimento con incontri, talk e tavole rotonde.
“Nella pittura. Roma capitolo I” è organizzata dall'Associazione Il Frantoio e gode del patrocino
del Comune di Capalbio e di Fondazione Capalbio.
Scheda tecnica
Artisti: Paolo Assenza, Romina Bassu, Verdiana Bove, Marco Eusepi, Krizia Galfo, Luca
Grechi, Luca Grimaldi, Diego Miguel Mirabella, Katia Pugach
Titolo mostra: Nella pittura. Roma capitolo I
A cura di: Massimo Mininni e Davide Sarchioni
Organizzata da: Associazione Culturale Il Frantoio
Con il patrocinio di: Comune di Capalbio, Fondazione Capalbio
INFO
Date e orari di apertura: dal 30 giugno al 27 agosto 2023, da mercoledì a lunedì dalle ore 18.00
alle ore 23.00. Chiuso il martedì.
Inaugurazione: venerdì 30 giugno, ore 19.00
CONTATTI:
t. +39 3357504436
e-mail: info@frantoiocapalbio.com
IG: @frantoio_arte @frantoio_risotrante_capalbio
FB: Il Frantoio ristorante e arte a Capalbio
che operano nell'ambito della pittura, proponendo un'affascinante immersione fra i
pronunciamenti più rilevanti e significativi degli ultimi anni.
Il progetto si articola attorno a una selezione di diversi nuclei di lavori eseguiti da nove artisti,
alcuni con percorsi già delineati da tempo, altri più giovani o emergenti, ma con un cospicuo
bagaglio di esperienze espositive che li annoverano tra i protagonisti e i fautori del
rinnovamento dell'attuale scena artistica della capitale, oggi più che mai vivace e variegata,
tornata al centro degli interessi di critici, curatori e gallerie.
La riproduzione in bianco e nero della “Fontana degli artisti” di via Margutta, scelta come
immagine guida del progetto, intende simboleggiare questa rinascita ponendosi in continuità
con la lunga tradizione della pittura romana, ma animata da nuove visioni e spirito
pionieristico.
I dipinti di Paolo Assenza, Romina Bassu, Verdiana Bove, Marco Eusepi, Krizia Galfo, Luca
Grechi, Luca Grimaldi, Diego Miguel Mirabella e Katia Pugach, nella loro eterogeneità estetica,
argomentano istanze, indirizzi ed esiti che distinguono ricerche autonome ed individualità
differenti, pur evidenziando assonanze il cui comune denominatore risiede nell'evocazione
della realtà, ora attraverso racconti allusivi ora nell'elaborazione di immagini complesse o
essenziali legate emblematicamente sia alla memoria individuale che collettiva. Pertanto, tra le
opere in mostra si evince un interesse prevalente nella formulazione di paesaggi, ritratti,
figure umane quali rappresentazioni che riscattano la libertà espressiva della pittura, nutrita
nel suo processo di rinnovamento da una sapiente quanto personale tecnica e da una
peculiare sensibilità nell'affrontare tematiche e questioni riferibili sia alla critica sociale sia
all'approfondimento interiore, ma declinate soggettivamente.
I paesaggi lirici e struggenti di Paolo Assenza (Roma, 1974) esprimono una propria
percezione del tempo e della memoria, tra visioni ampie e orizzonti lontani, a cui si
contrappongono le intepretazioni paesaggistiche di Luca Grimaldi (Roma, 1985) costruite dal
ductus complesso di pennellate ampie e oggettivanti, tendenti alla stereotipizzazione
dell'immagine.
Katia Pugach (Sebastopoli – Crimea, 1981) indaga i processi con cui la materia genera le sue
forme per replicarle all'infinito, in composizioni caratterizzate sia da un fare in apparenza più
spontaneo sia dal rigore cromatico e geometrico.
Verdiana Bove (Roma, 1996) interiorizza le immagini del proprio passato per sollecitare una
gestualità emotiva ed intesamente vissuta, determinando profondissimi e stratificati paesaggi
mentali.
Fra queste ricerche si collocano i dipinti di Luca Grechi (Grosseto, 1985), fenomenologie
dell'essenza stessa della pittura a tratti sorgiva che rivelano sembianze fitomorfiche tra
delicate velature meditative e segni più espliciti e sensibili. Fa da contraltare il linguaggio
ostinatamente pittorico di Marco Eusepi (Anzio, 1991), legato alla consapevolezza della
materia e alla modulazione sapiente del gesto che restituiscono brani altamente poetici di una
natura emblematica, evanescente e al contempo resiliente.
Ragioni radicalmente opposte informano i paesaggi/racconti di Diego Miguel Mirabella (Enna,
1988) che sperimenta tecniche differenti nell'intento di trasformare la scrittura in immagine,
come il mosaico e la ceramica, fino ai monocromi concepiti a partire dalla outline di una firma
autografa che disegna l'andamento irregolare della linea d'orizzonte.
La pittura Romina Bassu (Roma, 1982) ricerca un momento di umanità e di autenticità
attraverso le rappresentazioni irriverenti degli stereotipi femminili che, generati dalla cultura
maschilista, sono filtrati attraverso lo sguardo della donna e riflettono anche sui legami tra
corpo e vulnerabilità.
Bassu e Galfo si servono di sessioni fotografiche per studiare i soggetti dei rispettivi lavori, una
modalità che, parte del processo creativo, suggestiona l'impiego di cromie prevalentemente
fredde (mutuate appunto dagli schermi digitali) con cui Krizia Galfo (Ragusa, 1987)
rappresenta le sue figure umane in pose stilizzate o inquadrature di stampo cinematografico
per esprimere un distacco disincantato nella rappresentazione di un momento congelato,
immobile, asettico, ma non privo di emotività.
Successivamente all'inaugurazione della mostra sarà pubblicato un catalogo corredato dagli
apparati fotografici delle opere e dell'allestimento, con i testi dei curatori e altri contributi.
Durante il periodo di apertura al pubblico, l'Associazione “Il Frantoio” organizzerà momenti di
approfondimento con incontri, talk e tavole rotonde.
“Nella pittura. Roma capitolo I” è organizzata dall'Associazione Il Frantoio e gode del patrocino
del Comune di Capalbio e di Fondazione Capalbio.
Scheda tecnica
Artisti: Paolo Assenza, Romina Bassu, Verdiana Bove, Marco Eusepi, Krizia Galfo, Luca
Grechi, Luca Grimaldi, Diego Miguel Mirabella, Katia Pugach
Titolo mostra: Nella pittura. Roma capitolo I
A cura di: Massimo Mininni e Davide Sarchioni
Organizzata da: Associazione Culturale Il Frantoio
Con il patrocinio di: Comune di Capalbio, Fondazione Capalbio
INFO
Date e orari di apertura: dal 30 giugno al 27 agosto 2023, da mercoledì a lunedì dalle ore 18.00
alle ore 23.00. Chiuso il martedì.
Inaugurazione: venerdì 30 giugno, ore 19.00
CONTATTI:
t. +39 3357504436
e-mail: info@frantoiocapalbio.com
IG: @frantoio_arte @frantoio_risotrante_capalbio
FB: Il Frantoio ristorante e arte a Capalbio
30
giugno 2023
Nella pittura. Roma capitolo I
Dal 30 giugno al 27 agosto 2023
arte contemporanea
Location
Galleria Il Frantoio
Capalbio, Piazza della Provvidenza, 10, (GR)
Capalbio, Piazza della Provvidenza, 10, (GR)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle 18 alle 22:30
Vernissage
30 Giugno 2023, ore 19
Sito web
Ufficio stampa
TerraMedia_LaDI_Art
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Patrocini