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Nell’armadio di Satie. Trenta artisti raccontano l’opera di Erik Satie
30 artisti hanno creato le loro opere ascoltando la musica del compositore Erik Satie e trascrivendo con la pittura e la fotografia le sensazioni, anzi verrebbe da dire le “aure”, percepite. Opere di dimensioni 30×30 in omaggio alla passione di Satie per il numero 3 e per i suoi rimandi simbolici
Comunicato stampa
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NELL’ARMADIO DI SATIE
Trenta artisti raccontano l’opera di Erik Satie
Sergio Sansevrino, Maria Grazia Montano, Stefano Sevegnani, Gianluigi Nitti, Pino Lia, Elisabetta Pagani, Tommaso Vergano, Gianluca Sgarlata, Fiorella Cicardi, Lorenza Morandotti, Edegildo Zava, Dario Zava, Andrea Zava, Elena Borghi, Giulio Mantovani, Marika Pozzi, Giovanni Padovese, Pierluigi Ratti, Cinzia Frangi, Silvia Matarazzo, Marco Brenna, Jaime Poblete, Roberto Biondi, Alberto Colombo, Carlo Pozzoni, Flo Noseda, Elena Cristaldi, Doriam Battaglia, Fabrizio Bellanca, Carmen Molteni
L’inaugurazione si aprirà con un concerto di brani di Satie eseguiti al toy piano da ANTONIETTA LOFFREDO
La mostra è organizzata in collaborazione con CityArt Milano e con Denise Sardo e Martina Bertoncini.
Sembra che Erik Satie risiedesse in un appartamento molto piccolo composto da due stanze, delle quali soltanto la prima era effettivamente abitata. La seconda, che egli stesso chiamava "il mio armadio", rimaneva sempre ostentatamente chiusa: solo dopo la scomparsa del compositore si è scoperto che conteneva collezioni di oggetti curiosi, e soprattutto una raccolta di ombrelli dalle forme e dai colori più insoliti.
"L'armadio di Satie" a cui fa riferimento il titolo di questa mostra (peraltro lo stesso titolo di una graphic novel uscita di recente) non è altro che la parte più inconscia, più manifestamente misteriosa, di un musicista che ha fatto del mistero e del segreto due cardini espliciti della sua poetica. Nel realizzare le opere esposte presso The Art Company gli artisti hanno agito come se si aggirassero in quella stanza ricolma di oggetti allusivi che concretizzavano le sue ossessioni, fors'anche i suoi capricci, di certo la sua concezione di una spiritualità radicalmente smaterializzata e allo stesso tempo legata a simboli che assomigliavano molto a feticci.
Tutti gli artisti hanno creato le loro opere ascoltando la musica di Satie e trascrivendo con la pittura e la fotografia le sensazioni, anzi verrebbe da dire le "aure", percepite. Quando Satie componeva Gnossiennes e Gymnopédies, infatti, (ovvero tra la fine dell'Ottocento e i primi due decenni del Novecento) il dibattito artistico si focalizzava sulla possibilità di tradurre attraverso i colori la forma auratica, l'essenza energetica della musica.
Le opere realizzate per questa mostra sono di dimensioni cm 30x30 in omaggio alla passione di Satie per il numero 3 e per i suoi rimandi simbolici. Anche gli artisti che parteciperanno alla mostra saranno esattamente 30.
Trenta artisti raccontano l’opera di Erik Satie
Sergio Sansevrino, Maria Grazia Montano, Stefano Sevegnani, Gianluigi Nitti, Pino Lia, Elisabetta Pagani, Tommaso Vergano, Gianluca Sgarlata, Fiorella Cicardi, Lorenza Morandotti, Edegildo Zava, Dario Zava, Andrea Zava, Elena Borghi, Giulio Mantovani, Marika Pozzi, Giovanni Padovese, Pierluigi Ratti, Cinzia Frangi, Silvia Matarazzo, Marco Brenna, Jaime Poblete, Roberto Biondi, Alberto Colombo, Carlo Pozzoni, Flo Noseda, Elena Cristaldi, Doriam Battaglia, Fabrizio Bellanca, Carmen Molteni
L’inaugurazione si aprirà con un concerto di brani di Satie eseguiti al toy piano da ANTONIETTA LOFFREDO
La mostra è organizzata in collaborazione con CityArt Milano e con Denise Sardo e Martina Bertoncini.
Sembra che Erik Satie risiedesse in un appartamento molto piccolo composto da due stanze, delle quali soltanto la prima era effettivamente abitata. La seconda, che egli stesso chiamava "il mio armadio", rimaneva sempre ostentatamente chiusa: solo dopo la scomparsa del compositore si è scoperto che conteneva collezioni di oggetti curiosi, e soprattutto una raccolta di ombrelli dalle forme e dai colori più insoliti.
"L'armadio di Satie" a cui fa riferimento il titolo di questa mostra (peraltro lo stesso titolo di una graphic novel uscita di recente) non è altro che la parte più inconscia, più manifestamente misteriosa, di un musicista che ha fatto del mistero e del segreto due cardini espliciti della sua poetica. Nel realizzare le opere esposte presso The Art Company gli artisti hanno agito come se si aggirassero in quella stanza ricolma di oggetti allusivi che concretizzavano le sue ossessioni, fors'anche i suoi capricci, di certo la sua concezione di una spiritualità radicalmente smaterializzata e allo stesso tempo legata a simboli che assomigliavano molto a feticci.
Tutti gli artisti hanno creato le loro opere ascoltando la musica di Satie e trascrivendo con la pittura e la fotografia le sensazioni, anzi verrebbe da dire le "aure", percepite. Quando Satie componeva Gnossiennes e Gymnopédies, infatti, (ovvero tra la fine dell'Ottocento e i primi due decenni del Novecento) il dibattito artistico si focalizzava sulla possibilità di tradurre attraverso i colori la forma auratica, l'essenza energetica della musica.
Le opere realizzate per questa mostra sono di dimensioni cm 30x30 in omaggio alla passione di Satie per il numero 3 e per i suoi rimandi simbolici. Anche gli artisti che parteciperanno alla mostra saranno esattamente 30.
14
luglio 2017
Nell’armadio di Satie. Trenta artisti raccontano l’opera di Erik Satie
Dal 14 al 28 luglio 2017
arte contemporanea
Location
THE ART COMPANY
Como, Via Borgo Vico, 163, (Como)
Como, Via Borgo Vico, 163, (Como)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 18.00 e il sabato su appuntamento chiamando il numero 335 6960425 (entro il giorno prima)
Vernissage
14 Luglio 2017, ore 18.30
Autore
Curatore