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Nello Caruso / Raffaele Nastro – Segni e sogni migranti
Artisti molto diversi per storia e personalita’ trovano sorprendentemente punti d’arrivo ed interessi simili in questa doppia personale a Il Ramo d’Oro.
Comunicato stampa
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Artisti molto diversi per storia e personalita' trovano sorprendentemente punti d'arrivo ed interessi simili in questa doppia personale a Il Ramo d'Oro.
Un sogno di bellezza sostenuto dalla bravura compositiva si respira a costa delle opere di Nello Caruso eppure, nella sua convinzione di incisore intento alla verosimiglianza, noi siamo contemporaneamente indotti ad un viaggio che ci veda armati di umana fragilità alla ricerca di una felicità senza tempo.
Il suo segno può diventare così uno sberleffo a tutto ciò che è tecnologico che trasforma solo per metafora, le lastre in cartapesta.
Grande autore, Caruso, che sa confrontarsi con il mito in una maniera che inconsapevolmente veicola profonda religiosità. Le lastre di rame, nella sua fiduciosa attività, catturano, infatti naturalmente i ritmi della luce.
In questi lavori il perimetro dei valori ispirativi è espresso pienamente dalla scelta tematica contemporaneamente il nocciolo dell'impresa creativa è nel percorso verso la presa su di un istante futuro.
Più che sperimentare l'artista si sintonizza con il ritmo temporale del paesaggio e delle cose e intraprende poi una sua scrittura del tempo. Come uno scrittore, diversamente da uno scrittore e simile piuttosto a qualcuno che combatta i rigori del gelo semplicemente attraverso il tremore dei propri muscoli. Se l'impianto della composizione nella sua essenzialità attualizza valori forti tuttavia i paesaggi, reali, si innestano su “distese sontuose” e il simbolismo acquista effettività in una rinnovata “aneddotica dello spirito”.
Raffaele Nastro è autore di una preziosa opera installata presso l'ippodromo di Agnano (NA) vi ha intrecciato un inedito e originalissimo rapporto con l'invisibile di cui dà testimonianza in un bel libro. In questo testo troviamo la narrazione di un coraggioso intento creativo intraprendere un vero e proprio restauro di un originale scomparso ma restituito alla forma attraverso la pratica alchemica della metamorfosi dei materiali.
Nastro è oltre che scultore anche pittore e musicologo. La sua produzione artistica è una “vigna palpitante” ove si coltivano le radici di un sogno di classicità di luce mediterranea che rinnova la pratica del gesto d'avanguardia e questo installa alle soglie dell'Eterno. Il movimento, infatti, vi si annuncia come itinerario di memorie che si costruiscono da sé.
Non si tratta comunque solo di “misteriosi segni in aria” ma, piuttosto della “ celebrazione”,nel ritmo, nella linea, nel colore, di un rito che si svolge secondo modalità future.
L'artista fa appello ad una nozione forte del tempo individuale sottratto a qualsivoglia obbedienza a schemi produttivi della percezione delle cose.
Lo scultore soprattutto rivela la capacità di cercare l'impronta sacra di una attività volta a svuotare.
L'opera di Agnano ad es. , astratta ed umile, originale scomparso, restaurato è emblema della fatica di vivere d'artista nutrito della sua immaginaria perfezione.
Marilena Mercogliano
Un sogno di bellezza sostenuto dalla bravura compositiva si respira a costa delle opere di Nello Caruso eppure, nella sua convinzione di incisore intento alla verosimiglianza, noi siamo contemporaneamente indotti ad un viaggio che ci veda armati di umana fragilità alla ricerca di una felicità senza tempo.
Il suo segno può diventare così uno sberleffo a tutto ciò che è tecnologico che trasforma solo per metafora, le lastre in cartapesta.
Grande autore, Caruso, che sa confrontarsi con il mito in una maniera che inconsapevolmente veicola profonda religiosità. Le lastre di rame, nella sua fiduciosa attività, catturano, infatti naturalmente i ritmi della luce.
In questi lavori il perimetro dei valori ispirativi è espresso pienamente dalla scelta tematica contemporaneamente il nocciolo dell'impresa creativa è nel percorso verso la presa su di un istante futuro.
Più che sperimentare l'artista si sintonizza con il ritmo temporale del paesaggio e delle cose e intraprende poi una sua scrittura del tempo. Come uno scrittore, diversamente da uno scrittore e simile piuttosto a qualcuno che combatta i rigori del gelo semplicemente attraverso il tremore dei propri muscoli. Se l'impianto della composizione nella sua essenzialità attualizza valori forti tuttavia i paesaggi, reali, si innestano su “distese sontuose” e il simbolismo acquista effettività in una rinnovata “aneddotica dello spirito”.
Raffaele Nastro è autore di una preziosa opera installata presso l'ippodromo di Agnano (NA) vi ha intrecciato un inedito e originalissimo rapporto con l'invisibile di cui dà testimonianza in un bel libro. In questo testo troviamo la narrazione di un coraggioso intento creativo intraprendere un vero e proprio restauro di un originale scomparso ma restituito alla forma attraverso la pratica alchemica della metamorfosi dei materiali.
Nastro è oltre che scultore anche pittore e musicologo. La sua produzione artistica è una “vigna palpitante” ove si coltivano le radici di un sogno di classicità di luce mediterranea che rinnova la pratica del gesto d'avanguardia e questo installa alle soglie dell'Eterno. Il movimento, infatti, vi si annuncia come itinerario di memorie che si costruiscono da sé.
Non si tratta comunque solo di “misteriosi segni in aria” ma, piuttosto della “ celebrazione”,nel ritmo, nella linea, nel colore, di un rito che si svolge secondo modalità future.
L'artista fa appello ad una nozione forte del tempo individuale sottratto a qualsivoglia obbedienza a schemi produttivi della percezione delle cose.
Lo scultore soprattutto rivela la capacità di cercare l'impronta sacra di una attività volta a svuotare.
L'opera di Agnano ad es. , astratta ed umile, originale scomparso, restaurato è emblema della fatica di vivere d'artista nutrito della sua immaginaria perfezione.
Marilena Mercogliano
11
ottobre 2008
Nello Caruso / Raffaele Nastro – Segni e sogni migranti
Dall'undici al 26 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
IL RAMO D’ORO
Napoli, Via Adolfo Omodeo, 124, (Napoli)
Napoli, Via Adolfo Omodeo, 124, (Napoli)
Orario di apertura
tutti i giorni tranne il Giovedì dalle 16 alle 20
Vernissage
11 Ottobre 2008, ore 18
Autore