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Nello Ferrigno – Segni di luci su carta
La Galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, apre il nuovo anno ospitando il tema del mito, del mediterraneo, attraverso 18 bozzetti e sei ceramiche del maestro salernitano Nello Ferrigno, ideati per la realizzazione dei 25 pannelli nell’ambito delle Luci d’Artista, attrattiva di successo di via Diaz, via Manzo e via G.V.Quaranta
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Segni di luci su carta
20 gennaio – 5 febbraio 2012
Inaugurazione: venerdì 20 gennaio ore 18,30
Apertura: tutti i giorni, escluso il lunedì: ore 10 -13 17,30-20
Info.: 089/232666
Nello Ferrigno, la luce, il mito, il colore
La galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, ospiterà da venerdì
20 gennaio 18 bozzetti e alcuni pezzi ceramici dell’artista salernitano
La Galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, apre il nuovo anno ospitando il tema
del mito, del mediterraneo, attraverso 18 bozzetti e sei ceramiche del maestro salernitano Nello
Ferrigno, ideati per la realizzazione dei 25 pannelli nell’ambito delle Luci d’Artista, attrattiva di
successo di via Diaz, via Manzo e via G.V.Quaranta. La mostra, che verrà inaugurata dal sindaco
Vincenzo De Luca, venerdì 20 gennaio alle ore 18,30 e sarà fruibile sino a domenica 5 febbraio
2012, rinnova il dialogo della galleria con la Salerno della luce, del turismo, della massa, della
festa, attraverso opere che guardano al mito e al mare nostrum, al Mediterraneo, un termine questo
che possiede la stessa radice del termine “mediazione”.
Nella cultura contemporanea il termine “medium” significa “mezzo” in quanto strumento,
interfaccia. La mediterraneità non è solo la condizione del comunicare in senso geografico ma
anche e soprattutto del trasmettere; mediterraneità è medium, è opportunità di confrontarsi.
Mediterraneità è una condizione che si sviluppa sia all’interno di uno spazio fisico ben definito, sia
in altri luoghi più immateriali come quelli della mente, il cui contorno è confine fra un “dentro” e
un “fuori”. Il dentro è il luogo della mediazione, il luogo dell’intelligenza, dell’invenzione e dello
scambio mentre l’esterno è il thesaurum, cioè la riserva delle diversità. Il Mediterraneo è legato ai
miti del divenire e del trascorrere. I suoi eroi sono per lo più personaggi maschili, come Omero e
Ulisse. La sua mitologia è spesso mitologia della contrapposizione e del dominio, la sua costante è
l’alternanza, l’instabilità, il dualismo, il suo essere è anfotero come l’apollineo e il dionisiaco, come
la notte e il giorno, come la luce e l’ombra. Ecco le amazzoni guerriere, i cavalli, le sirene, i tritoni,
di Nello Ferrigno, realizzati tra estenuazione parossistica delle forme gravitazionali e un sublime
aereo e irraggiungibile. Il mito della mediterraneità è anche il mito della perdita di un
passato “mitico”, perciò si alimenta della memoria e fa della rimembranza il suo strumento
esecutivo. L’epos è ispirato dal tempo e il mito è il suo quaderno di appunti e di annotazioni. La
memoria è una catena di equazioni in immagini che legano, a coppie, l’ignoto col noto: il noto è la
leggenda posta alla base della tradizione, mentre l’ignoto che si presenta ogni volta come nuovo è il
momento attuale della cultura. Il Mediterraneo diventa qui l'infanzia e la giovinezza
dell'umanità, “theatrum mundi”.
Nelle opere di Ferrigno traspare una sottile vena di ironia: è in tale ironico distacco che possiamo
ritrovare il segno della modernità e da dove possiamo cogliere quell’idea di classicismo come un
ripristinare il tempo nella sua normale corsa e non più disperata che viviamo piuttosto in questo
nostro tempo. Fantasia creativa e innovativa nel confronto costante con la classicità. Questa è una
delle possibili chiavi di lettura delle eleganti opere che saranno esposte al Catalogo, tra cui tempere
e acquerelli per i bozzetti e quattro cavalli, una sirena e due piatti dedicati al mito del cavaliere,
dell’uomo che prende forza dall’animale che egli domina, che lo conduce e anche lo disarciona.
Nello Ferrigno è nato a Salerno. Le sue prime esperienze artistiche, agli inizi degli anni Settanta,
guardano alla Pop Art ed all’Arte Concettuale. In quel periodo partecipa a rassegne d’arte
contemporanea; “Autodocumentazione” tenutasi a Salerno e a “Napoli. Situazione ’75” (curata da
Enrico Crispolti) e alla Quadriennale di Roma del 1975 allestita a Palazzo delle Esposizioni: sono anni
nei quali sperimenta vari approcci; dalla serigrafia in chiave pop-artistica all’oggetto “poverista” fino
alla pittura iperrealista. Negli stessi anni emerge anche la passione per la ceramica che lo vede tra i
fondatori del “Gruppo Vietri” il cui tentativo era quello di ridisegnare il modello ceramico vietrese.
Terminata l’esperienza del “gruppo” continua la sua personale ricerca. Insegna nella scuola di Stato
e tiene corsi di ceramica presso il proprio studio. Ha esposto in Italia ed all’estero e sue opere sono
presenti in importanti collezioni pubbliche e private.
Tra le più significative recenti esposizioni si segnalano: “L’equilibrio del graffio”, Palazzo
Genovese, Salerno 2000; “Donne Madonne e Sirene” Museo di Villa Pignatelli, Napoli 2001; “Terre
mediterranee” Museo d’Arte Moderna di Belgrado 2002; “Keramica” Villa Rufolo, Ravello 2002;
“Terre mediterranee” Villa Erba, Como 2002; “Galerie Keramos” Parigi 2004; “Viva Italia show”
Londra 2005; “Le terre del sole” Museo Nazionale di Palazzo Venezia, Roma 2006; “La fontana degli
elementi” Museo Arte Ambientale, Giffoni Sei Casali 2007; “Omeoceramica” Maschio Angioino,
Napoli 2008; “ Immaginario Salernitano” Tempio di Pomona, Salerno 2009; “Luci d’artista “ 25
pannelli luminosi per l’opera “ Il Mito”, Salerno 2011.
L’ Ufficio Stampa
Olga Chieffi cell.347/8814172
20 gennaio – 5 febbraio 2012
Inaugurazione: venerdì 20 gennaio ore 18,30
Apertura: tutti i giorni, escluso il lunedì: ore 10 -13 17,30-20
Info.: 089/232666
Nello Ferrigno, la luce, il mito, il colore
La galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, ospiterà da venerdì
20 gennaio 18 bozzetti e alcuni pezzi ceramici dell’artista salernitano
La Galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, apre il nuovo anno ospitando il tema
del mito, del mediterraneo, attraverso 18 bozzetti e sei ceramiche del maestro salernitano Nello
Ferrigno, ideati per la realizzazione dei 25 pannelli nell’ambito delle Luci d’Artista, attrattiva di
successo di via Diaz, via Manzo e via G.V.Quaranta. La mostra, che verrà inaugurata dal sindaco
Vincenzo De Luca, venerdì 20 gennaio alle ore 18,30 e sarà fruibile sino a domenica 5 febbraio
2012, rinnova il dialogo della galleria con la Salerno della luce, del turismo, della massa, della
festa, attraverso opere che guardano al mito e al mare nostrum, al Mediterraneo, un termine questo
che possiede la stessa radice del termine “mediazione”.
Nella cultura contemporanea il termine “medium” significa “mezzo” in quanto strumento,
interfaccia. La mediterraneità non è solo la condizione del comunicare in senso geografico ma
anche e soprattutto del trasmettere; mediterraneità è medium, è opportunità di confrontarsi.
Mediterraneità è una condizione che si sviluppa sia all’interno di uno spazio fisico ben definito, sia
in altri luoghi più immateriali come quelli della mente, il cui contorno è confine fra un “dentro” e
un “fuori”. Il dentro è il luogo della mediazione, il luogo dell’intelligenza, dell’invenzione e dello
scambio mentre l’esterno è il thesaurum, cioè la riserva delle diversità. Il Mediterraneo è legato ai
miti del divenire e del trascorrere. I suoi eroi sono per lo più personaggi maschili, come Omero e
Ulisse. La sua mitologia è spesso mitologia della contrapposizione e del dominio, la sua costante è
l’alternanza, l’instabilità, il dualismo, il suo essere è anfotero come l’apollineo e il dionisiaco, come
la notte e il giorno, come la luce e l’ombra. Ecco le amazzoni guerriere, i cavalli, le sirene, i tritoni,
di Nello Ferrigno, realizzati tra estenuazione parossistica delle forme gravitazionali e un sublime
aereo e irraggiungibile. Il mito della mediterraneità è anche il mito della perdita di un
passato “mitico”, perciò si alimenta della memoria e fa della rimembranza il suo strumento
esecutivo. L’epos è ispirato dal tempo e il mito è il suo quaderno di appunti e di annotazioni. La
memoria è una catena di equazioni in immagini che legano, a coppie, l’ignoto col noto: il noto è la
leggenda posta alla base della tradizione, mentre l’ignoto che si presenta ogni volta come nuovo è il
momento attuale della cultura. Il Mediterraneo diventa qui l'infanzia e la giovinezza
dell'umanità, “theatrum mundi”.
Nelle opere di Ferrigno traspare una sottile vena di ironia: è in tale ironico distacco che possiamo
ritrovare il segno della modernità e da dove possiamo cogliere quell’idea di classicismo come un
ripristinare il tempo nella sua normale corsa e non più disperata che viviamo piuttosto in questo
nostro tempo. Fantasia creativa e innovativa nel confronto costante con la classicità. Questa è una
delle possibili chiavi di lettura delle eleganti opere che saranno esposte al Catalogo, tra cui tempere
e acquerelli per i bozzetti e quattro cavalli, una sirena e due piatti dedicati al mito del cavaliere,
dell’uomo che prende forza dall’animale che egli domina, che lo conduce e anche lo disarciona.
Nello Ferrigno è nato a Salerno. Le sue prime esperienze artistiche, agli inizi degli anni Settanta,
guardano alla Pop Art ed all’Arte Concettuale. In quel periodo partecipa a rassegne d’arte
contemporanea; “Autodocumentazione” tenutasi a Salerno e a “Napoli. Situazione ’75” (curata da
Enrico Crispolti) e alla Quadriennale di Roma del 1975 allestita a Palazzo delle Esposizioni: sono anni
nei quali sperimenta vari approcci; dalla serigrafia in chiave pop-artistica all’oggetto “poverista” fino
alla pittura iperrealista. Negli stessi anni emerge anche la passione per la ceramica che lo vede tra i
fondatori del “Gruppo Vietri” il cui tentativo era quello di ridisegnare il modello ceramico vietrese.
Terminata l’esperienza del “gruppo” continua la sua personale ricerca. Insegna nella scuola di Stato
e tiene corsi di ceramica presso il proprio studio. Ha esposto in Italia ed all’estero e sue opere sono
presenti in importanti collezioni pubbliche e private.
Tra le più significative recenti esposizioni si segnalano: “L’equilibrio del graffio”, Palazzo
Genovese, Salerno 2000; “Donne Madonne e Sirene” Museo di Villa Pignatelli, Napoli 2001; “Terre
mediterranee” Museo d’Arte Moderna di Belgrado 2002; “Keramica” Villa Rufolo, Ravello 2002;
“Terre mediterranee” Villa Erba, Como 2002; “Galerie Keramos” Parigi 2004; “Viva Italia show”
Londra 2005; “Le terre del sole” Museo Nazionale di Palazzo Venezia, Roma 2006; “La fontana degli
elementi” Museo Arte Ambientale, Giffoni Sei Casali 2007; “Omeoceramica” Maschio Angioino,
Napoli 2008; “ Immaginario Salernitano” Tempio di Pomona, Salerno 2009; “Luci d’artista “ 25
pannelli luminosi per l’opera “ Il Mito”, Salerno 2011.
L’ Ufficio Stampa
Olga Chieffi cell.347/8814172
20
gennaio 2012
Nello Ferrigno – Segni di luci su carta
Dal 20 gennaio al 05 febbraio 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL CATALOGO
Salerno, Via Antonio Maria De Luca, 14, (Salerno)
Salerno, Via Antonio Maria De Luca, 14, (Salerno)
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedì: ore 10 -13 17,30-20
Vernissage
20 Gennaio 2012, ore 18.30
Autore