Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Nemanja Cvijanovic / Giovanni Morbin – Linea di principio
Linea di principio indaga l’importanza del concetto di linea nella pratica di due artisti come Cvijanović e Morbin la cui ricerca è caratterizzata dall’analisi formale e politica e dalle modalità in cui i due campi di indagine reciprocamente si condizionano
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nemanja Cvijanović
Giovanni Morbin
Linea di principio
a cura di Daniele Capra
Venezia
Fondazione Berengo
Palazzo Cavalli-Franchetti
vernissage 7 dicembre ore 18
8 dicembre 2018 — 9 febbraio 2019
Fondazione Berengo è lieta di presentare la mostra Linea di principio, con opere di Nemanja Cvijanović e Giovanni Morbin. Il progetto, curato da Daniele Capra, è il primo evento del ciclo Radical, messo a punto da Penzo+Fiore, che mira a proporre delle mostre che si propongono di andare oltre alla ricerca sul vetro storicamente portata avanti dalla Fondazione. Linea di principio indaga l’importanza del concetto di linea nella pratica di due artisti come Cvijanović e Morbin la cui ricerca è caratterizzata dall’analisi formale e politica e dalle modalità in cui i due campi di indagine reciprocamente si condizionano. Le opere presentate sono inedite e sono state realizzate dagli artisti specificatamente per lo spazio veneziano.
Linea di principio mette a confronto due autori sulla linea come elemento generativo politico, fisico, concettuale e spaziale. La linea è metafora dell’inizio di un processo, della semplicità e dell’intelligibilità, ma anche della consapevolezza e del prendere posizione rispetto agli eventi cui assistiamo. La linea è infatti sia l’elemento primario che dà inizio ad un disegno (sia esso fisico che mentale) che un dispositivo che agisce simbolicamente per definire una scelta, uno stato, un confine, un’appartenenza. O un limite che si vuole o di deve superare.
In particolare per Nemanja Cvijanović la linea è invece una posizione di principio, la direzione che segna un universo di riferimento o il limite, troppo frequentemente valicato, tra le scelte del nostro presente e la nefasta ideologia di predominio del nostro sistema economico. Una delle sue nuove opere nasce proprio a partire dall’osservazione casuale di una scritta malamente cancellata sul muro esterno della chiesa di Santo Stefano, che sta sull’omonimo campo su cui è affacciato Palazzo Cavalli-Franchetti. Quelle parole, di difficile decifrazione, hanno spinto l’artista ad immaginarne una proiezione ortogonale che sorpassa le distanze e valica sorprendentemente i muri del palazzo, ed è in grado di ridare forza e vitalità ad un pensiero il cui contenuto, anche nella nostra testa, non si può cancellare.
Per Giovanni Morbin la linea è elemento corporeo che si manifesta nella postura, nel comportamento, nell’agire e muoversi consapevolmente in una determinata direzione: è traccia corporea, proiezione, ingombro, spazio di attraversamento. Poeticamente fedele alla linea della body art che fa del corpo l’elemento generativo dell’opera, Morbin ha realizzato un’installazione site specific nello spazio centrale della Fondazione impiegando una parte di sé come materiale. In questo modo l’artista varca la linea di confine che definisce la propria fisicità, espandendone un intimo contenuto all’esterno. Si compie così una forma singolare, sconcertante, di traslazione/proiezione spaziale dei propri tessuti (e del proprio volume corporeo) negli spazi del palazzo.
Giovanni Morbin
Linea di principio
a cura di Daniele Capra
Venezia
Fondazione Berengo
Palazzo Cavalli-Franchetti
vernissage 7 dicembre ore 18
8 dicembre 2018 — 9 febbraio 2019
Fondazione Berengo è lieta di presentare la mostra Linea di principio, con opere di Nemanja Cvijanović e Giovanni Morbin. Il progetto, curato da Daniele Capra, è il primo evento del ciclo Radical, messo a punto da Penzo+Fiore, che mira a proporre delle mostre che si propongono di andare oltre alla ricerca sul vetro storicamente portata avanti dalla Fondazione. Linea di principio indaga l’importanza del concetto di linea nella pratica di due artisti come Cvijanović e Morbin la cui ricerca è caratterizzata dall’analisi formale e politica e dalle modalità in cui i due campi di indagine reciprocamente si condizionano. Le opere presentate sono inedite e sono state realizzate dagli artisti specificatamente per lo spazio veneziano.
Linea di principio mette a confronto due autori sulla linea come elemento generativo politico, fisico, concettuale e spaziale. La linea è metafora dell’inizio di un processo, della semplicità e dell’intelligibilità, ma anche della consapevolezza e del prendere posizione rispetto agli eventi cui assistiamo. La linea è infatti sia l’elemento primario che dà inizio ad un disegno (sia esso fisico che mentale) che un dispositivo che agisce simbolicamente per definire una scelta, uno stato, un confine, un’appartenenza. O un limite che si vuole o di deve superare.
In particolare per Nemanja Cvijanović la linea è invece una posizione di principio, la direzione che segna un universo di riferimento o il limite, troppo frequentemente valicato, tra le scelte del nostro presente e la nefasta ideologia di predominio del nostro sistema economico. Una delle sue nuove opere nasce proprio a partire dall’osservazione casuale di una scritta malamente cancellata sul muro esterno della chiesa di Santo Stefano, che sta sull’omonimo campo su cui è affacciato Palazzo Cavalli-Franchetti. Quelle parole, di difficile decifrazione, hanno spinto l’artista ad immaginarne una proiezione ortogonale che sorpassa le distanze e valica sorprendentemente i muri del palazzo, ed è in grado di ridare forza e vitalità ad un pensiero il cui contenuto, anche nella nostra testa, non si può cancellare.
Per Giovanni Morbin la linea è elemento corporeo che si manifesta nella postura, nel comportamento, nell’agire e muoversi consapevolmente in una determinata direzione: è traccia corporea, proiezione, ingombro, spazio di attraversamento. Poeticamente fedele alla linea della body art che fa del corpo l’elemento generativo dell’opera, Morbin ha realizzato un’installazione site specific nello spazio centrale della Fondazione impiegando una parte di sé come materiale. In questo modo l’artista varca la linea di confine che definisce la propria fisicità, espandendone un intimo contenuto all’esterno. Si compie così una forma singolare, sconcertante, di traslazione/proiezione spaziale dei propri tessuti (e del proprio volume corporeo) negli spazi del palazzo.
07
dicembre 2018
Nemanja Cvijanovic / Giovanni Morbin – Linea di principio
Dal 07 dicembre 2018 al 09 febbraio 2019
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE BERENGO
Venezia, San Marco, 2847, (Venezia)
Venezia, San Marco, 2847, (Venezia)
Orario di apertura
da giovedì a sabato ore 14-18
o su appuntamento
Vernissage
7 Dicembre 2018, ore 17
Autore
Curatore