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Neo Wunderkammer
Mostra collettiva
Comunicato stampa
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NEO WUNDERKAMMER
“Il mondo diventa arte, l’uomo è arte”
Il progetto, curato da Eli Sassoli de’ Bianchi e Fabrizio Cocchi negli spazi di via Castiglione 13, a Bologna, dal 10 Dicembre 2009 al 10 Gennaio 2010, farà rivivere l’incantamento di una moderna Wunderkammer declinata nel contemporaneo che vive di molteplici anime e pone l’accento sull’uomo e la sua creatività. Una raccolta di oggetti, di opere d’arte, di divertissements, capaci di “suscitare meraviglia”, selezionati secondo criteri di particolarità e di qualità. Collezioni di insetti, animali impagliati, mappamondi; come pure le forme-conchiglia di Lucia Geraci ed il suo “sguardo incantato” sulla realtà; i “Rinoceronti Psichedelici” di Claudia Cuzzeri ed i “Libri Bianchi” di gesso di Lorenzo Perrone (che sostituiscono idealmente gli antichi manoscritti presenti nelle camere delle meraviglie), libri veri che, spogliati delle parole, vengono riportati a nudo, tramite un procedimento di ingessamento, per poi essere trasformati in sculture e caricati concettualmente di un nuovo significato....meraviglie create dalla natura e dall’uomo.
La rivisitazione sul tema della vanitas ed i “memento mori” attraverso le opere del poeta metropolitano Antonio Cagianelli: “Il teschio pensante" di alabastro e vetro di murano e quello in ceramica di gres “Eco Trans-Vital” che funge da sgabello ; gli anelli con il teschio del gioielliere veneziano Attilio Codognato, maestro di raffinatezza ed il primo a riproporre in epoca moderna il “memento mori” in forma di gioiello. Le sue creazioni uniche e preziose sono vere e proprie opere d'arte e ci riportano alla magnificenza e alla preziosità di una Wunderkammer d'antan.
Matteo Peretti, attraverso i suoi bassorilievi solo in apparenza giocosi, racconta l’uomo di oggi. I suoi assemblaggi di giocattoli sono in realta’ frutto di una costante riflessione sulla vita, di cui si analizzano sia gli eterni temi esistenziali che i disagi del contemporaneo. In "Synthetic Brain" un vecchio televisore catodico diviene un affollato teatrino ove mettere in scena il bombardamento di parole, suoni ed immagini del mondo della comunicazione di massa.
Entrano "di diritto" in una moderna Wunderkammer anche le carte di Greta Schoedl per la loro preziosità strutturale ed originalità. Il "segno" e' suo personale, laddove la "trama" (la parola a carattere corsivo) che l'artista ripete come un mantra, si arricchisce e si impreziosisce con un "ordito", un filo d'oro che la attraversa formando linee verticali ondulate e creando una scrittura a moduli che si ferma qua e là, a seconda del tempo e dello stato d'animo.
Stanno in mezzo tra “artificialia” e “naturalia” i preziosi pannelli polimaterici di Grazia Fortuna Ward che partono dalla ricerca dei materiali, dall'uso di una tecnica polimaterica che unisce stucco e sabbia per poi sfaldarsi in "creti" inariditi e trasformarsi in opere d’arte.
Ma, la Wunderkammer moderna, è anche e soprattutto luogo del silenzio, di una pausa, di un momento di contemplazione, al cui centro è l’uomo, macchina meravigliosa, opera d’arte per eccellenza, in quanto creatura divina che, attraverso la produzione artistica, si riavvicina a Dio. Quindi non soltanto manufatti dell’uomo, ma una selezione di opere che ci parlano dell’uomo stesso, della sua forza e fragilità, del suo essere materia e spirito.
In ”Light Stones” (Pietre di Luce), Vittorio Gui pone l’accento sulla duplicità della natura umana, materiale e spirituale. I sassi (energia solidificata) rappresentano la manifestazione della materia al contrario della luce che è energia impalpabile e spirituale….
Gli assemblaggi di fogli di Lorenzo Cardi, sintesi temporanee, ove a poco a poco la figura umana scompare per lasciare spazio all’atmosfera.
Le “mani” di Elena Mutinelli, le sue “Teste Hypos”, le sue “Pazze” intensamente drammatiche e cariche di pathos testimoniano la sua ricerca artistica volta a cogliere un “attimo di verità”….. sono le mani dell’abbandono, dell’attesa, dell’amore, dello sconforto, dell’addio…fino a perdersi negli “Amanti”, lungo i corpi, quasi a volerli contenere in una presa d’amore e di passione.
Lo sguardo “perplesso” di Cosimo Terlizzi, sull’uomo e sulla sua condizione contemporanea e la sua ricerca fotografica volta ad “astrarsi dal contingente” per entrare in una dimensione “senza tempo”…e poi i Light Box di Tommaso Neri, ove egli mette l’uomo al centro, testimone di se stesso, capace di scegliere direzioni evolutive.
Il nostro presente multietnico e’ un altro grande tema della neo wunderkammer: Marcelo Bottaro e la sua “Natività’” policroma e carica di suggestioni… l’opera “Adji-Baifall-Minaret” di Patrizia Guerresi Maimouna, ove il corpo vuoto, avvolto dal manto-scultura pare trasportarci in un flusso energetico universale, le sue “Cinque Mani di Fathima”, si inseriscono appieno in un nuovo linguaggio transculturale ove si fondono diversi linguaggi (afro asiatici) con tradizioni della iconografia classica occidentale.
Le sculture di Elena Mutinelli, forza e pathos al tempo stesso, i memento mori, le vanitas, lo sgabello Ecotranspop di Antonio Cagianelli, poeta metropolitano di una realtà tridimensionale, il vestito-scultura di Patrizia Guerresi, un grande corpo vuoto, involucro del flusso energetico universale, i policromi, i giocattoli
“Il mondo diventa arte, l’uomo è arte”
Il progetto, curato da Eli Sassoli de’ Bianchi e Fabrizio Cocchi negli spazi di via Castiglione 13, a Bologna, dal 10 Dicembre 2009 al 10 Gennaio 2010, farà rivivere l’incantamento di una moderna Wunderkammer declinata nel contemporaneo che vive di molteplici anime e pone l’accento sull’uomo e la sua creatività. Una raccolta di oggetti, di opere d’arte, di divertissements, capaci di “suscitare meraviglia”, selezionati secondo criteri di particolarità e di qualità. Collezioni di insetti, animali impagliati, mappamondi; come pure le forme-conchiglia di Lucia Geraci ed il suo “sguardo incantato” sulla realtà; i “Rinoceronti Psichedelici” di Claudia Cuzzeri ed i “Libri Bianchi” di gesso di Lorenzo Perrone (che sostituiscono idealmente gli antichi manoscritti presenti nelle camere delle meraviglie), libri veri che, spogliati delle parole, vengono riportati a nudo, tramite un procedimento di ingessamento, per poi essere trasformati in sculture e caricati concettualmente di un nuovo significato....meraviglie create dalla natura e dall’uomo.
La rivisitazione sul tema della vanitas ed i “memento mori” attraverso le opere del poeta metropolitano Antonio Cagianelli: “Il teschio pensante" di alabastro e vetro di murano e quello in ceramica di gres “Eco Trans-Vital” che funge da sgabello ; gli anelli con il teschio del gioielliere veneziano Attilio Codognato, maestro di raffinatezza ed il primo a riproporre in epoca moderna il “memento mori” in forma di gioiello. Le sue creazioni uniche e preziose sono vere e proprie opere d'arte e ci riportano alla magnificenza e alla preziosità di una Wunderkammer d'antan.
Matteo Peretti, attraverso i suoi bassorilievi solo in apparenza giocosi, racconta l’uomo di oggi. I suoi assemblaggi di giocattoli sono in realta’ frutto di una costante riflessione sulla vita, di cui si analizzano sia gli eterni temi esistenziali che i disagi del contemporaneo. In "Synthetic Brain" un vecchio televisore catodico diviene un affollato teatrino ove mettere in scena il bombardamento di parole, suoni ed immagini del mondo della comunicazione di massa.
Entrano "di diritto" in una moderna Wunderkammer anche le carte di Greta Schoedl per la loro preziosità strutturale ed originalità. Il "segno" e' suo personale, laddove la "trama" (la parola a carattere corsivo) che l'artista ripete come un mantra, si arricchisce e si impreziosisce con un "ordito", un filo d'oro che la attraversa formando linee verticali ondulate e creando una scrittura a moduli che si ferma qua e là, a seconda del tempo e dello stato d'animo.
Stanno in mezzo tra “artificialia” e “naturalia” i preziosi pannelli polimaterici di Grazia Fortuna Ward che partono dalla ricerca dei materiali, dall'uso di una tecnica polimaterica che unisce stucco e sabbia per poi sfaldarsi in "creti" inariditi e trasformarsi in opere d’arte.
Ma, la Wunderkammer moderna, è anche e soprattutto luogo del silenzio, di una pausa, di un momento di contemplazione, al cui centro è l’uomo, macchina meravigliosa, opera d’arte per eccellenza, in quanto creatura divina che, attraverso la produzione artistica, si riavvicina a Dio. Quindi non soltanto manufatti dell’uomo, ma una selezione di opere che ci parlano dell’uomo stesso, della sua forza e fragilità, del suo essere materia e spirito.
In ”Light Stones” (Pietre di Luce), Vittorio Gui pone l’accento sulla duplicità della natura umana, materiale e spirituale. I sassi (energia solidificata) rappresentano la manifestazione della materia al contrario della luce che è energia impalpabile e spirituale….
Gli assemblaggi di fogli di Lorenzo Cardi, sintesi temporanee, ove a poco a poco la figura umana scompare per lasciare spazio all’atmosfera.
Le “mani” di Elena Mutinelli, le sue “Teste Hypos”, le sue “Pazze” intensamente drammatiche e cariche di pathos testimoniano la sua ricerca artistica volta a cogliere un “attimo di verità”….. sono le mani dell’abbandono, dell’attesa, dell’amore, dello sconforto, dell’addio…fino a perdersi negli “Amanti”, lungo i corpi, quasi a volerli contenere in una presa d’amore e di passione.
Lo sguardo “perplesso” di Cosimo Terlizzi, sull’uomo e sulla sua condizione contemporanea e la sua ricerca fotografica volta ad “astrarsi dal contingente” per entrare in una dimensione “senza tempo”…e poi i Light Box di Tommaso Neri, ove egli mette l’uomo al centro, testimone di se stesso, capace di scegliere direzioni evolutive.
Il nostro presente multietnico e’ un altro grande tema della neo wunderkammer: Marcelo Bottaro e la sua “Natività’” policroma e carica di suggestioni… l’opera “Adji-Baifall-Minaret” di Patrizia Guerresi Maimouna, ove il corpo vuoto, avvolto dal manto-scultura pare trasportarci in un flusso energetico universale, le sue “Cinque Mani di Fathima”, si inseriscono appieno in un nuovo linguaggio transculturale ove si fondono diversi linguaggi (afro asiatici) con tradizioni della iconografia classica occidentale.
Le sculture di Elena Mutinelli, forza e pathos al tempo stesso, i memento mori, le vanitas, lo sgabello Ecotranspop di Antonio Cagianelli, poeta metropolitano di una realtà tridimensionale, il vestito-scultura di Patrizia Guerresi, un grande corpo vuoto, involucro del flusso energetico universale, i policromi, i giocattoli
10
dicembre 2009
Neo Wunderkammer
Dal 10 dicembre 2009 al 10 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
SPAZIO FABRIZIO COCCHI
Bologna, Via Castiglione, 13b, (Bologna)
Bologna, Via Castiglione, 13b, (Bologna)
Orario di apertura
lunedì 16.00 -19.30, da martedì a sabato 9.30-12.30/16.00-19.30
Vernissage
10 Dicembre 2009, alle ore 19.00-21.00
Autore