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Neopopulart
Apre ufficialmente a Torino Spazio Sansovino Arte Contemporanea. Questo nuovo progetto nasce dall’incontro e dalla collaborazione di Angelo Barile, artista ed organizzatore, Edoardo Di Mauro, critico d’arte, docente dell’Accademia Albertina, Direttore Artistico del Museo d’Arte Urbana e condirettore della Fusion Art Gallery, ed Alessandro Icardi, operatore culturale e Direttore Artistico della P.O.W. Gallery.
Comunicato stampa
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Apre ufficialmente a Torino Spazio Sansovino Arte Contemporanea. Questo nuovo progetto nasce dall’incontro e dalla collaborazione di Angelo Barile, artista ed organizzatore, Edoardo Di Mauro, critico d’arte, docente dell’Accademia Albertina, Direttore Artistico del Museo d’Arte Urbana e condirettore della Fusion Art Gallery, ed Alessandro Icardi, operatore culturale e Direttore Artistico della P.O.W. Gallery. Lo spazio è un loft di 300 metri quadri, situato in un interno di via Sansovino di fronte alla Fondazione 107, una zona che pare destinata a diventare un nuovo distretto per l’arte contemporanea in una Torino che finalmente rivaluta a tal fine anche le zone periferiche della città.
Intento dei promotori, in sintonia con le caratteristiche dello spazio, è quello di creare una vera e propria factory, un contenitore in grado di spaziare a trecentosessanta gradi sulla scena artistica contemporanea affrontando temi come il neo pop, oggetto della mostra d’apertura, la street art, il fumetto, il design, l’illustrazione e la grafica d’autore, ma anche vari aspetti della scena artistica dagli anni ottanta ai giorni nostri, nonché progetti di respiro nazionale e rilievo pubblico. Sarà privilegiata la dimensione della collettiva anche se non mancheranno personali di impatto spettacolare.
Saranno inoltre organizzate performance, concerti, dj-set, sfilate ed art-party.
La comunicazione grafica e web sarà gestita da Onions, l’ufficio stampa e pubbliche relazioni da Daniela Bombardiere.
Neopopulart
La pittura, così come tecniche di riproduzione affini sul piano della bidimensionalità e della “bassa definizione” quali grafica, fumetto, immagini pubblicitarie, è attualmente divenuta strumento privilegiato per una buona fetta dell’ultima generazione. L’arte in generale è, da un po’ di anni, considerata fenomeno “alla moda”. Complice un’euforia in buona parte artificiosa e determinata, a mio parere, principalmente dall’invasività, per certi aspetti anche benefica, di un apparato comunicativo che, sempre più famelico di argomenti da dibattere e divulgare, ha scoperto, da ultimo, anche l’arte come detentrice di una non trascurabile nicchia di interesse, in particolar modo quando si avvale degli strumenti retorici dello stupore e del sensazionalismo, come ben ha insegnato la sagace lezione di marketing della nuova arte inglese. Questo “ritorno alla pittura” è invece fenomeno puramente nostrano, figlio più che altro della stanchezza intollerabile prodotta dagli anni ’90, in parte perpetuatasi anche nel decennio successivo, con la loro ininterrotta sequela di trovate neoconcettuali banalmente citazioniste e sterili dal punto di vista linguistico, e di artisti, così come anche di critici, “usa e getta”. In realtà la pittura, dopo un’evidente assenza dalla scena durata alcuni anni, dovuta alla fenomenologia di un’arte che aveva imposto gli ardori minimalisti ed analitici del Concettuale storico, è ritornata in forze sulla scena dopo la metà degli anni ‘70, dapprima in solitaria, dagli anni ’80 in poi, fino ad oggi, in compagnia di altre modalità espressive che danno corpo all’eclettismo artistico contemporaneo. L’ultima generazione pare usare il tramite pittorico per stabilire con lo scenario contemporaneo un rapporto di evocazione, sublimando il reale per trarne i riposti umori, sfidando la fotografia e costringendola ad adeguarsi rincorrendola sul suo terreno. Quanto oggi appare parzialmente inedito e stimolante è l’attitudine a mescolare con disinvoltura tracce e visioni appartenenti di pari alla cultura “alta” ed a quella “bassa”. Brani di storia si mescolano a visioni psichedeliche e metropolitane, insieme a simboli appartenenti al repertorio tradizionale della pop art, così come al fashion, all’illustrazione, al fumetto, creando una equilibrata miscellanea che sembra rinverdire i fasti dei migliori anni Ottanta, quando si manifestò la riscoperta dell’individualismo e la ricerca di un’estetica appagante in grado di contaminare i generi. Il rapporto tra “arte pura” ed “arte applicata”, nel corso del Novecento spesso sbilanciato a favore della seconda, pronta a carpire dalla prima le innovazioni linguistiche per adattarle alla cultura di massa, adesso pare posizionato su di un livello di perfetto equilibrio, con i due ambiti ad assumere la funzione di vasi comunicanti. Dopo vari segnali positivi intuibili lungo il corso degli anni Zero, pare che questa vocazione ad un ‘arte “totale”, rinvenibile anche in forme di grafica che tendono alla creazione di un linguaggio proprio, lontano dalle mode, con una grammatica ed un vocabolario originali, per riuscire a comunicare in un mondo già saturo di segni, in un design ecosostenibile, nella Street Art ed in particolari forme di artigianato artistico metropolitano, costituisca la novità più rilevante di questo nuovo decennio. Gli artisti selezionati in Neopopulart, quasi tutti appartenenti alla più giovane generazione, rappresentano una efficace sintesi di questo nuovo stato d’animo.
Edoardo Di Mauro
Intento dei promotori, in sintonia con le caratteristiche dello spazio, è quello di creare una vera e propria factory, un contenitore in grado di spaziare a trecentosessanta gradi sulla scena artistica contemporanea affrontando temi come il neo pop, oggetto della mostra d’apertura, la street art, il fumetto, il design, l’illustrazione e la grafica d’autore, ma anche vari aspetti della scena artistica dagli anni ottanta ai giorni nostri, nonché progetti di respiro nazionale e rilievo pubblico. Sarà privilegiata la dimensione della collettiva anche se non mancheranno personali di impatto spettacolare.
Saranno inoltre organizzate performance, concerti, dj-set, sfilate ed art-party.
La comunicazione grafica e web sarà gestita da Onions, l’ufficio stampa e pubbliche relazioni da Daniela Bombardiere.
Neopopulart
La pittura, così come tecniche di riproduzione affini sul piano della bidimensionalità e della “bassa definizione” quali grafica, fumetto, immagini pubblicitarie, è attualmente divenuta strumento privilegiato per una buona fetta dell’ultima generazione. L’arte in generale è, da un po’ di anni, considerata fenomeno “alla moda”. Complice un’euforia in buona parte artificiosa e determinata, a mio parere, principalmente dall’invasività, per certi aspetti anche benefica, di un apparato comunicativo che, sempre più famelico di argomenti da dibattere e divulgare, ha scoperto, da ultimo, anche l’arte come detentrice di una non trascurabile nicchia di interesse, in particolar modo quando si avvale degli strumenti retorici dello stupore e del sensazionalismo, come ben ha insegnato la sagace lezione di marketing della nuova arte inglese. Questo “ritorno alla pittura” è invece fenomeno puramente nostrano, figlio più che altro della stanchezza intollerabile prodotta dagli anni ’90, in parte perpetuatasi anche nel decennio successivo, con la loro ininterrotta sequela di trovate neoconcettuali banalmente citazioniste e sterili dal punto di vista linguistico, e di artisti, così come anche di critici, “usa e getta”. In realtà la pittura, dopo un’evidente assenza dalla scena durata alcuni anni, dovuta alla fenomenologia di un’arte che aveva imposto gli ardori minimalisti ed analitici del Concettuale storico, è ritornata in forze sulla scena dopo la metà degli anni ‘70, dapprima in solitaria, dagli anni ’80 in poi, fino ad oggi, in compagnia di altre modalità espressive che danno corpo all’eclettismo artistico contemporaneo. L’ultima generazione pare usare il tramite pittorico per stabilire con lo scenario contemporaneo un rapporto di evocazione, sublimando il reale per trarne i riposti umori, sfidando la fotografia e costringendola ad adeguarsi rincorrendola sul suo terreno. Quanto oggi appare parzialmente inedito e stimolante è l’attitudine a mescolare con disinvoltura tracce e visioni appartenenti di pari alla cultura “alta” ed a quella “bassa”. Brani di storia si mescolano a visioni psichedeliche e metropolitane, insieme a simboli appartenenti al repertorio tradizionale della pop art, così come al fashion, all’illustrazione, al fumetto, creando una equilibrata miscellanea che sembra rinverdire i fasti dei migliori anni Ottanta, quando si manifestò la riscoperta dell’individualismo e la ricerca di un’estetica appagante in grado di contaminare i generi. Il rapporto tra “arte pura” ed “arte applicata”, nel corso del Novecento spesso sbilanciato a favore della seconda, pronta a carpire dalla prima le innovazioni linguistiche per adattarle alla cultura di massa, adesso pare posizionato su di un livello di perfetto equilibrio, con i due ambiti ad assumere la funzione di vasi comunicanti. Dopo vari segnali positivi intuibili lungo il corso degli anni Zero, pare che questa vocazione ad un ‘arte “totale”, rinvenibile anche in forme di grafica che tendono alla creazione di un linguaggio proprio, lontano dalle mode, con una grammatica ed un vocabolario originali, per riuscire a comunicare in un mondo già saturo di segni, in un design ecosostenibile, nella Street Art ed in particolari forme di artigianato artistico metropolitano, costituisca la novità più rilevante di questo nuovo decennio. Gli artisti selezionati in Neopopulart, quasi tutti appartenenti alla più giovane generazione, rappresentano una efficace sintesi di questo nuovo stato d’animo.
Edoardo Di Mauro
25
febbraio 2011
Neopopulart
Dal 25 febbraio al 05 aprile 2011
arte contemporanea
Location
SPAZIO SANSOVINO
Torino, Via Andrea Sansovino, 243/25g, (Torino)
Torino, Via Andrea Sansovino, 243/25g, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, ore 16.00-19.30 o su appuntamento
Vernissage
25 Febbraio 2011, dalle 18.00 alle 21.30, dalle 22.00 alle 0.30 Art Party con ingresso libero
Autore
Curatore