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Nespolo – Ipotesi Antologica
Ugo Nespolo a Palazzo Trinci. Un’Antologica di uno dei più grandi artisti italiani contemporanei, tra i più conosciuti a livello internazionale, nelle magnifiche sale del piano nobile del Museo della città.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ugo Nespolo a Palazzo Trinci. Un’Antologica di uno dei più grandi artisti
italiani contemporanei, tra i più conosciuti a livello internazionale, nelle
magnifiche sale del piano nobile del Museo della città.
Impossibile pensare in Foligno ad una collocazione migliore per le opere del
maestro torinese. Palazzo Trinci che dal 2000 ospita il nuovo allestimento
museale cittadino non è forse tra i monumenti più conosciuti e studiati a causa
della sua collocazione, come aggregato di precedenti strutture abitative entro
il tessuto urbano, senza una propria evidenza monumentale. Anche le alterne
vicende che ne caratterizzano la storia non ne hanno facilitato la visibilità
tra le grandi opere tardogotiche europee. In realtà Palazzo Trinci al suo
interno mostra una architettonica solida ed essenziale, un vivo contrasto
cromatico dovuto ai diversi materiali utilizzati, una scala gotica che funge da
mirabile raccordo tra i diversi piani, splendide sale ricche di affreschi ed
ospita un importante Museo Archeologico e una mirabile Pinacoteca.
Quale artista contemporaneo poteva trovare migliore alloggio tra le pitture,
le sculture, gli scritti, gli arredamenti, gli oggetti, i costumi e i colori di
Palazzo Trinci se non Ugo Nespolo che ha lavorato con tutti i materiali, da
quelli cosiddetti poveri a quelli nobili, che ha esplorato tutte le arti e le
tecniche, che ha saputo esprimere il meglio del lavoro artigianale elevandolo a
grande opera d’arte. Nespolo lascia così all’interno del luogo che più
rappresenta la variegata storia di Foligno documenti difficilmente
cancellabili.
Quasi sempre di un artista si conoscono le opere; spesso non si sa nulla
della vita e dei luoghi che frequenta; sono la bellezza e l’unicità dei suoi
lavori che ci interessano, tutto il resto è superfluo. Conoscere Nespolo mi ha
fatto ricredere. La casa e lo studio formano a volte un’estensione concreta del
paesaggio interiore dell’artista. Ciò è vero per Nespolo come forse per nessun
altro.
L’Atelier. Aggirarsi per lo studio artistico di Ugo nespolo è uno spettacolo.
Il suo immenso atelier ha sede a Torino nella centrale via Susa in uno storico
stabile destinato ad essere adibito ad officina meccanica ed invece recuperato
gradualmente da Nespolo e trasformato forse nell’ ambiente creativo più
interessante adibito a propria sede di lavoro da un artista. Moltissime e
tutte uniche le sale dove Nespolo studia, sperimenta, crea, espone, cataloga,
colleziona.
Sì perché Ugo Nespolo è tutto questo!
Un grande studioso. Ha seguito i corsi dell’Accademia di Belle Arti a Torino
e si è laureato con una tesi in semiologia; ha lavorato spesso a fianco di
intellettuali come Edoardo Sanguineti, Gianni Vattimo e Maurizio Ferraris, di
artisti intellettuali come Man Ray e Duchamp. Dimostrano la sua connotazione
intellettuale le migliaia di libri che affollano le infinite librerie del suo
studio, prima di tutto libri d’arte, rare pubblicazioni d’arte contemporanea,
testi di cinema, ma anche libri e riviste su tutti gli argomenti dell’umana
cultura.
Sperimentatore. Pochi gli artisti che come Nespolo hanno negli anni
sperimentato tecniche pittoriche e scultoree, serigrafia, cinema, teatro, che
hanno ricercato espressioni artistiche per materiali antichi come i tessuti e
la madreperla e nuove tecniche per dare forme e colori al vetro, al legno, alle
ceramiche.
Creatore. Migliaia le splendide opere da lui create, con tutti i materiali e
le tecniche e di tutte le dimensioni, fino a “Il Museo” del 1975, smalti, nitro
e ricami su legno, lungo 10 metri ed alto quasi 3.
Espositore. Sempre moltissime le opere “esposte” nel suo atelier. E cambiano
continuamente. I pezzi storici degli anni ’60 vanno e vengono, dallo studio ad
infinite esposizioni. Opere nuove fanno mostra di sé, dei propri colori.
Sgargianti puzzle si presentano in tutte le forme e si prestano ad
interpretazioni semplicemente ludiche, o invitano l’osservatore più attento ad
una lettura libera e fantastica delle opere con connotazioni decisamente
enigmatiche. L’ironia, il problema, la citazione, l’intrigo emergono di volta
in volta dal puzzle e ne destabilizzano la lettura indirizzandoci verso
soluzioni immaginarie.
Un grande catalogatore. Articoli, recensioni, cataloghi d’ arte e d’altro, in
migliaia di contenitori con sistemi di archiviazione da far invidia a
biblioteche e musei. E Nespolo ricorda con straordinaria capacità se e dove è
catalogata una recensione di una mostra o il volume critico di una
esposizione.
Collezionista. La raccolta di tele, sculture, rari manoscritti, oggetti pop,
cineprese, proiettori, microfoni, fotocamere, strumenti musicali, bozzetti,
pupazzi, moto dipinte, juke-box, robot, oggetti di ogni tipo, si rapporta con
la presenza delle sue opere realizzando la fantastica architettura per interni
dalla sua “factory”. E’ lo stesso Nespolo in una recente intervista a cura di
Michele Beraldo che ci ricorda di aver mimato nel proprio studio l’idea della
casa d’arte dei futuristi, la “Casa d’arte Bragaglia” o la “Casa d’arte
futurista” di Depero, anche se l’unica casa d’arte da lui vista realmente è
stata la “factory” di Andy Warhol a New York: […]era davvero multimediale: si
sperimentava la fotografia, il cinema, la pittura, la serigrafia e ogni mattina
i componenti della Factory si trovavano attorno ad un tavolo da riunioni come
se formassero un consiglio di amministrazione. Era tutto molto divertente e l’
ho trovato congeniale al mio modo d’intendere il lavoro artistico[…]. La
“factory” di Nespolo non è poi così diversa, con i collaboratori, l’architetto,
gli amici, altri artisti, galleristi ed esperti che ruotano intorno a lui con
continui scambi di idee e progetti.
Passeggiando nell’atelier ogni oggetto ci rimanda ad un momento della storia
dell’arte contemporanea. Nespolo ha vissuto quei momenti, ha fornito il suo
contributo inconfondibile, continua a stupirci e ad appassionarci con la sua
figura di artista completo, figura ormai rara nel nostro tempo parcellizzato.
italiani contemporanei, tra i più conosciuti a livello internazionale, nelle
magnifiche sale del piano nobile del Museo della città.
Impossibile pensare in Foligno ad una collocazione migliore per le opere del
maestro torinese. Palazzo Trinci che dal 2000 ospita il nuovo allestimento
museale cittadino non è forse tra i monumenti più conosciuti e studiati a causa
della sua collocazione, come aggregato di precedenti strutture abitative entro
il tessuto urbano, senza una propria evidenza monumentale. Anche le alterne
vicende che ne caratterizzano la storia non ne hanno facilitato la visibilità
tra le grandi opere tardogotiche europee. In realtà Palazzo Trinci al suo
interno mostra una architettonica solida ed essenziale, un vivo contrasto
cromatico dovuto ai diversi materiali utilizzati, una scala gotica che funge da
mirabile raccordo tra i diversi piani, splendide sale ricche di affreschi ed
ospita un importante Museo Archeologico e una mirabile Pinacoteca.
Quale artista contemporaneo poteva trovare migliore alloggio tra le pitture,
le sculture, gli scritti, gli arredamenti, gli oggetti, i costumi e i colori di
Palazzo Trinci se non Ugo Nespolo che ha lavorato con tutti i materiali, da
quelli cosiddetti poveri a quelli nobili, che ha esplorato tutte le arti e le
tecniche, che ha saputo esprimere il meglio del lavoro artigianale elevandolo a
grande opera d’arte. Nespolo lascia così all’interno del luogo che più
rappresenta la variegata storia di Foligno documenti difficilmente
cancellabili.
Quasi sempre di un artista si conoscono le opere; spesso non si sa nulla
della vita e dei luoghi che frequenta; sono la bellezza e l’unicità dei suoi
lavori che ci interessano, tutto il resto è superfluo. Conoscere Nespolo mi ha
fatto ricredere. La casa e lo studio formano a volte un’estensione concreta del
paesaggio interiore dell’artista. Ciò è vero per Nespolo come forse per nessun
altro.
L’Atelier. Aggirarsi per lo studio artistico di Ugo nespolo è uno spettacolo.
Il suo immenso atelier ha sede a Torino nella centrale via Susa in uno storico
stabile destinato ad essere adibito ad officina meccanica ed invece recuperato
gradualmente da Nespolo e trasformato forse nell’ ambiente creativo più
interessante adibito a propria sede di lavoro da un artista. Moltissime e
tutte uniche le sale dove Nespolo studia, sperimenta, crea, espone, cataloga,
colleziona.
Sì perché Ugo Nespolo è tutto questo!
Un grande studioso. Ha seguito i corsi dell’Accademia di Belle Arti a Torino
e si è laureato con una tesi in semiologia; ha lavorato spesso a fianco di
intellettuali come Edoardo Sanguineti, Gianni Vattimo e Maurizio Ferraris, di
artisti intellettuali come Man Ray e Duchamp. Dimostrano la sua connotazione
intellettuale le migliaia di libri che affollano le infinite librerie del suo
studio, prima di tutto libri d’arte, rare pubblicazioni d’arte contemporanea,
testi di cinema, ma anche libri e riviste su tutti gli argomenti dell’umana
cultura.
Sperimentatore. Pochi gli artisti che come Nespolo hanno negli anni
sperimentato tecniche pittoriche e scultoree, serigrafia, cinema, teatro, che
hanno ricercato espressioni artistiche per materiali antichi come i tessuti e
la madreperla e nuove tecniche per dare forme e colori al vetro, al legno, alle
ceramiche.
Creatore. Migliaia le splendide opere da lui create, con tutti i materiali e
le tecniche e di tutte le dimensioni, fino a “Il Museo” del 1975, smalti, nitro
e ricami su legno, lungo 10 metri ed alto quasi 3.
Espositore. Sempre moltissime le opere “esposte” nel suo atelier. E cambiano
continuamente. I pezzi storici degli anni ’60 vanno e vengono, dallo studio ad
infinite esposizioni. Opere nuove fanno mostra di sé, dei propri colori.
Sgargianti puzzle si presentano in tutte le forme e si prestano ad
interpretazioni semplicemente ludiche, o invitano l’osservatore più attento ad
una lettura libera e fantastica delle opere con connotazioni decisamente
enigmatiche. L’ironia, il problema, la citazione, l’intrigo emergono di volta
in volta dal puzzle e ne destabilizzano la lettura indirizzandoci verso
soluzioni immaginarie.
Un grande catalogatore. Articoli, recensioni, cataloghi d’ arte e d’altro, in
migliaia di contenitori con sistemi di archiviazione da far invidia a
biblioteche e musei. E Nespolo ricorda con straordinaria capacità se e dove è
catalogata una recensione di una mostra o il volume critico di una
esposizione.
Collezionista. La raccolta di tele, sculture, rari manoscritti, oggetti pop,
cineprese, proiettori, microfoni, fotocamere, strumenti musicali, bozzetti,
pupazzi, moto dipinte, juke-box, robot, oggetti di ogni tipo, si rapporta con
la presenza delle sue opere realizzando la fantastica architettura per interni
dalla sua “factory”. E’ lo stesso Nespolo in una recente intervista a cura di
Michele Beraldo che ci ricorda di aver mimato nel proprio studio l’idea della
casa d’arte dei futuristi, la “Casa d’arte Bragaglia” o la “Casa d’arte
futurista” di Depero, anche se l’unica casa d’arte da lui vista realmente è
stata la “factory” di Andy Warhol a New York: […]era davvero multimediale: si
sperimentava la fotografia, il cinema, la pittura, la serigrafia e ogni mattina
i componenti della Factory si trovavano attorno ad un tavolo da riunioni come
se formassero un consiglio di amministrazione. Era tutto molto divertente e l’
ho trovato congeniale al mio modo d’intendere il lavoro artistico[…]. La
“factory” di Nespolo non è poi così diversa, con i collaboratori, l’architetto,
gli amici, altri artisti, galleristi ed esperti che ruotano intorno a lui con
continui scambi di idee e progetti.
Passeggiando nell’atelier ogni oggetto ci rimanda ad un momento della storia
dell’arte contemporanea. Nespolo ha vissuto quei momenti, ha fornito il suo
contributo inconfondibile, continua a stupirci e ad appassionarci con la sua
figura di artista completo, figura ormai rara nel nostro tempo parcellizzato.
19
dicembre 2009
Nespolo – Ipotesi Antologica
Dal 19 dicembre 2009 al 06 aprile 2010
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLA CITTA’ – PALAZZO TRINCI
Foligno, Piazza Della Repubblica, (Perugia)
Foligno, Piazza Della Repubblica, (Perugia)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, ore 9 - 13 e 15 - 19
Chiuso: tutti i lunedì non festivi, il 25 dicembre ed il 1° gennaio
Vernissage
19 Dicembre 2009, ore 18
Autore
Curatore