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Networking 2004 – Katarzyna Kozyra
A Monsummano Katarzyna Kozyra ha lavorato sulla modalità operativa, sul modo di confrontarsi con i luoghi che ci circondano e che si incontrano, sull¹adatabbiltà dell¹io a questi luoghi. Il workshop si è svolto in maniera itinerante
Comunicato stampa
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Laboratorio territoriale
Con giovani artisti della TOSCANA
Hanno partecipato: Andrea Betti, Stefania Filizola, Gaia Bartolini, Cristiano Coppi, Elena Bertoni e Simone Romano, Daniele Bacci, Andras Calamandrei, Cristina Papi, Gruppo Svarnet, Roberto Mazzoni, Carlo Pastaccini, Rachel Morellat, Jamela Jonella Liaci
Si inaugura sabato 23 ottobre a Monsummano Terme, Sala Riunioni Via Trieste 147, la mostra frutto del laboratorio che l¹artista Katarzyna Kozyra ha tenuto in questi giorni. Il workshop al quale hanno partecipato una quindicina di giovani artisti, è parte del progetto Networking 2004/2005 «My Home. Una casa in città», promosso dalla Regione Toscana (TRA ART rete regionale per l¹arte contemporanea) e dai Comuni di Firenze, Livorno, Monsummano Terme, Pontedera, Prato, Seravezza.
Obiettivo di questa edizione, curata e ideata da Arianna Di Genova, con Matteo Chini e Lorenzo Bruni, è aprire finestre nuove all¹interno dello spazio ³città², spazio che nel sentire contemporaneo viene vissuto come centrifugo, poco aggregativo, quasi dissolto. Dentro le metropoli però esistono gli spazi abitativi, ci sono le ³zone di resistenza², i territori della privacy, dove si narra la storia di milioni di individui che attraversano quotidianamente quelle città. La casa, secondo quella società moderna che Zygmunt Bauman chiama della ³modernità liquida³, non è più barriera tra pubblico e privato ma bensì luogo di incroci tra memoria collettiva e personale, dove convergono storie antiche e contemporanee; è un punto fecondo per la creatività artistica perché è lì che entra in gioco l¹identità. Le reti di relazioni, le biografie, il senso di appartenenza di ogni cittadino finisce così per disegnare una mappa ³umana² ricca, variegata e mutante, che ³scarta² rispetto alla globalizzazione e si ri-orienta a partire da sé, dai propri vissuti.
Partendo da questi presupposti, a Monsummano l¹artista Katarzyna Kozyra ha lavorato sulla modalità operativa, sul modo di confrontarsi con i luoghi che ci circondano e che si incontrano, sull¹adatabbiltà dell¹io a questi luoghi. Il workshop si è svolto in maniera itinerante: il gruppo di artisti partecipanti si è soffermato su varie zone e posti caraterizzanti Monsummano come lo Stadio, la Piscina Comunale, le Terme, il Cimitero, la Satazione, Monsummano Alto. E¹ stata coinvolta anche la popolazione chiedendo ad alcuni abitanti di visitare le loro abitazioni.
Da questo processo sono stati realizzati dei video che in forma di narrazione illustrano questa esperienza.
³ My Home. Una casa in citta² è un Œoperazione tutta al femminile e vede la partecipazione dell¹artista turca Gülsün Karamustafa, l¹algerina Zineb Sedira, la serba Dragana Parlac, l¹italiana Gea Casolaro, la sudafricana Doris Bloom e la polacca Katarzyna Kozyra. Non è un caso che siano tutte donne le artiste prescelte e che il loro lavoro tocchi temi comuni come lo sradicamento, la domesticità, i rapporti familiari, la routine. Nate in un luogo e in una cultura e spostatesi successivamente in un altro contesto causa guerre, amori, studi, per ognuna di loro la casa è un luogo sedimentato, stratificato, affollato di ricordi, di tradizioni, di riti.
KATARZYNA KOZYRA
Nata a Varsavia nel 1963, vive e lavora tra Berlino e Varsavia.
Katarzyna Kozyra punta l¹attenzione sugli aspetti più importanti della vita umana: l¹identità, la privacy, la trasgressione, le differenze tra i sessi, la malattia, la vecchiaia, la morte. Agisce facendo deflagrare i tabù sociali e culturali, minando le certezze dei valori costituiti e chiamando a interagire, davanti le sue opere, gli spettatori. Irrompe sulla scena quando come diploma per l¹Accademia di belle arti presenta «Pyramid of Animals», un cavallo, un cane, un gatto e un gallo impagliati. Kozyra ha come il tema il corpo e non ha paura dei segni della fisicità, anche quando significano invecchiamento, malattia o morte. Per lei, il soggetto corpo è qualcosa che muta, un soggetto mobile che ha un'identità altrettanto fluida. Fra i suoi lavori più celebri, i filmati dei bagni turchi di Budapest (con «Women¹s Bathhouse» Kozyra ha rappresentato la Polonia alla Biennale di Venezia del 1999) dove l¹artista ha ripreso di nascosto i corpi e i comportamenti degli ignari «attori». L¹ultimo progetto è in corso a Berlino: l¹artista impersona una cantante lirica nel mondo delle drag-queen. Ha esposto nei maggiori centri dell¹arte mondiale, dal Reina Sofia di Madrid al MoMA di New York, dalla Fondazione Ludwig di Vienna alla Biennale di San Paolo.
L'esperienza di NETWORKING è documentata dal fotografo Andrea Abati.
I prossimi incontri
Doris Bloom, Livorno, ex-granaio Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva)
30 Ottobre
Nella primavera del 2005 si terrà la mostra finale e la presentazione del volume che documenta il lavoro svolto.
Con giovani artisti della TOSCANA
Hanno partecipato: Andrea Betti, Stefania Filizola, Gaia Bartolini, Cristiano Coppi, Elena Bertoni e Simone Romano, Daniele Bacci, Andras Calamandrei, Cristina Papi, Gruppo Svarnet, Roberto Mazzoni, Carlo Pastaccini, Rachel Morellat, Jamela Jonella Liaci
Si inaugura sabato 23 ottobre a Monsummano Terme, Sala Riunioni Via Trieste 147, la mostra frutto del laboratorio che l¹artista Katarzyna Kozyra ha tenuto in questi giorni. Il workshop al quale hanno partecipato una quindicina di giovani artisti, è parte del progetto Networking 2004/2005 «My Home. Una casa in città», promosso dalla Regione Toscana (TRA ART rete regionale per l¹arte contemporanea) e dai Comuni di Firenze, Livorno, Monsummano Terme, Pontedera, Prato, Seravezza.
Obiettivo di questa edizione, curata e ideata da Arianna Di Genova, con Matteo Chini e Lorenzo Bruni, è aprire finestre nuove all¹interno dello spazio ³città², spazio che nel sentire contemporaneo viene vissuto come centrifugo, poco aggregativo, quasi dissolto. Dentro le metropoli però esistono gli spazi abitativi, ci sono le ³zone di resistenza², i territori della privacy, dove si narra la storia di milioni di individui che attraversano quotidianamente quelle città. La casa, secondo quella società moderna che Zygmunt Bauman chiama della ³modernità liquida³, non è più barriera tra pubblico e privato ma bensì luogo di incroci tra memoria collettiva e personale, dove convergono storie antiche e contemporanee; è un punto fecondo per la creatività artistica perché è lì che entra in gioco l¹identità. Le reti di relazioni, le biografie, il senso di appartenenza di ogni cittadino finisce così per disegnare una mappa ³umana² ricca, variegata e mutante, che ³scarta² rispetto alla globalizzazione e si ri-orienta a partire da sé, dai propri vissuti.
Partendo da questi presupposti, a Monsummano l¹artista Katarzyna Kozyra ha lavorato sulla modalità operativa, sul modo di confrontarsi con i luoghi che ci circondano e che si incontrano, sull¹adatabbiltà dell¹io a questi luoghi. Il workshop si è svolto in maniera itinerante: il gruppo di artisti partecipanti si è soffermato su varie zone e posti caraterizzanti Monsummano come lo Stadio, la Piscina Comunale, le Terme, il Cimitero, la Satazione, Monsummano Alto. E¹ stata coinvolta anche la popolazione chiedendo ad alcuni abitanti di visitare le loro abitazioni.
Da questo processo sono stati realizzati dei video che in forma di narrazione illustrano questa esperienza.
³ My Home. Una casa in citta² è un Œoperazione tutta al femminile e vede la partecipazione dell¹artista turca Gülsün Karamustafa, l¹algerina Zineb Sedira, la serba Dragana Parlac, l¹italiana Gea Casolaro, la sudafricana Doris Bloom e la polacca Katarzyna Kozyra. Non è un caso che siano tutte donne le artiste prescelte e che il loro lavoro tocchi temi comuni come lo sradicamento, la domesticità, i rapporti familiari, la routine. Nate in un luogo e in una cultura e spostatesi successivamente in un altro contesto causa guerre, amori, studi, per ognuna di loro la casa è un luogo sedimentato, stratificato, affollato di ricordi, di tradizioni, di riti.
KATARZYNA KOZYRA
Nata a Varsavia nel 1963, vive e lavora tra Berlino e Varsavia.
Katarzyna Kozyra punta l¹attenzione sugli aspetti più importanti della vita umana: l¹identità, la privacy, la trasgressione, le differenze tra i sessi, la malattia, la vecchiaia, la morte. Agisce facendo deflagrare i tabù sociali e culturali, minando le certezze dei valori costituiti e chiamando a interagire, davanti le sue opere, gli spettatori. Irrompe sulla scena quando come diploma per l¹Accademia di belle arti presenta «Pyramid of Animals», un cavallo, un cane, un gatto e un gallo impagliati. Kozyra ha come il tema il corpo e non ha paura dei segni della fisicità, anche quando significano invecchiamento, malattia o morte. Per lei, il soggetto corpo è qualcosa che muta, un soggetto mobile che ha un'identità altrettanto fluida. Fra i suoi lavori più celebri, i filmati dei bagni turchi di Budapest (con «Women¹s Bathhouse» Kozyra ha rappresentato la Polonia alla Biennale di Venezia del 1999) dove l¹artista ha ripreso di nascosto i corpi e i comportamenti degli ignari «attori». L¹ultimo progetto è in corso a Berlino: l¹artista impersona una cantante lirica nel mondo delle drag-queen. Ha esposto nei maggiori centri dell¹arte mondiale, dal Reina Sofia di Madrid al MoMA di New York, dalla Fondazione Ludwig di Vienna alla Biennale di San Paolo.
L'esperienza di NETWORKING è documentata dal fotografo Andrea Abati.
I prossimi incontri
Doris Bloom, Livorno, ex-granaio Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva)
30 Ottobre
Nella primavera del 2005 si terrà la mostra finale e la presentazione del volume che documenta il lavoro svolto.
23
ottobre 2004
Networking 2004 – Katarzyna Kozyra
Dal 23 al 30 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
SALA RIUNIONI
Monsummano Terme, Via Trieste, 174, (Pistoia)
Monsummano Terme, Via Trieste, 174, (Pistoia)
Vernissage
23 Ottobre 2004, ore 18.oo
Curatore