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Neve chimica
Gli artisti di questa mostra sono come particelle atmosferiche, “germicristallini” che, colpiti dal freddo e dall’immaginazione, anche a ciel sereno, si trasformano in Neve Chimica. Le loro opere, risultati della trasformazione dei materiali, dell’illusione o dell’artificio, esplorano il mondo dell’impossibile dove tutto è concesso, dove i limiti tra la natura e l’intervento dell’uomo si fondono restituendoci eventi e immagini irreali, aliene, come una nevicata “inquinata”a ciel sereno
Comunicato stampa
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NEVE CHIMICA
Opere d’arte contemporanea dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
25 febbraio - 5 marzo 2012
Casa Olimpia, Sestriere
Inaugurazione Sabato 25 febbraio 2012, ore 17:30
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 25 febbraio al 5 marzo 2012, presenta Neve Chimica, un progetto promosso dal comitato ISFR Sestriere 2012, con il sostegno della Provincia di Torino e con il contributo di Ersel.
La Neve Chimica è la neve causata dalla nebbia, un particolare fenomeno atmosferico legato allapresenza di particelle nell’atmosfera che, nella stagione invernale e a temperature molto al di sotto dello zero, fungono da “germi cristallini” provocando la formazione e la caduta al suolo di neve sotto forma di vere e proprie nevicate senza alcun apporto diretto dato dalla presenza di nubi o perturbazioni. Una nevicata possibile anche sotto il sole, in cui l’aggettivo “chimica” è dovuto al fatto che si attribuisce la causa del fenomeno all’inquinamento, anche se non ci sono prove scientifiche attendibili che lo possano confermare. Gli artisti di questa mostra sono come particelle atmosferiche, “germi cristallini” che, colpiti dal freddo e dall’immaginazione, anche a ciel sereno, si trasformano in Neve Chimica. Le loro opere, risultati della trasformazione dei materiali, dell’illusione o dell’artificio, esplorano il mondo dell’impossibile dove tutto è concesso, dove i limiti tra la natura e l’intervento dell’uomo si fondono restituendoci eventi e immagini irreali, aliene, come una nevicata “inquinata” a ciel sereno.Le sculture di Alis/Filliol, alcune delle quali prodotte in occasione della performance-evento all’inaugurazione della mostra, sono frutto della rielaborazione di antiche tecniche di produzione artistica (la fusione a cera persa). Gli artisti colano cera fusa all’interno di un blocco compatto di neve che, sciogliendosi e lasciando il posto alla cera calda, prende forme sempre diverse in una sorta di autorappresentazione naturale. Attraverso un procedimento analogo il lavoro in mostra di Ludovica Carbotta, una “macchina fotografica a vento”, posizionato all’aperto, permette al vento di attraversarlo e di realizzare degli affreschi in cui il pigmento è costituito dalla polvere inquinante raccolta in città ai bordi della strada. È l’illusione, invece, il cardine dei lavori di James Casebere e Hermann Pitz, che costruendo in laboratorio paesaggi naturali o riproducendo con materiali chimici artificiali forme naturali effimere e leggere come gocce d’acqua, creano cortocircuiti visivi in cui lo spettatore è chiamato ad immergersie a lasciarsi andare. Una montagna fantastica ed irreale è la protagonista delle opere di Anish Kapoor, Francesca Rivetti e Marine Hugonnier, che danno forma a una scultura tanto precisa nelle forme quanto immateriale nella percezione, a una serie fotografica in cui la nebbia è il soggetto indefinito e indefinibile, a un documentario in cui viene proposto un ultimo, impossibile, tour del Parco Nazionale del Matterhorn in Svizzera. Un parallelo è proposto nel percorso espositivo tra la grande videoinstallazione di Doug Aitken, in cui alcune immagini girate in Alaska di incrinature del ghiaccio, giganteschi crepacci e acqua sospesa, in uno stato né liquido né solido, vengono accompagnate da una colonna sonora in cui i rumori registrati sui ghiacciai si fondono con suoni elettronici accelerando a ritmo con la natura; il video muto di Babette Mangolte ritrae l’assolo di danza Water Motor di Trisha Brown in cui la successione sciolta dei movimenti, fluidi come lo scorrere dell’acqua, ricrea un clima ipnotico, magnetico, enfatizzato dallo slow motion, che dal corpo della ballerina si allunga ad avvolgere e inglobare lo spettatore.
Questa mostra, ideata da Lorenzo Balbi, allestita all’inizio dell’anno 2012 che per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo segna il ventesimo anno di collezionismo e il decimo di attività a Torino, porta in primo piano le linee guida programmatiche dell’istituzione: accanto a opere della Collezione realizzate da grandi artisti, protagonisti della scena contemporanea dell’arte internazionale degliultimi trent’anni, sono infatti rappresentati in mostra altri importanti filoni di ricerca che nel tempo hanno orientato le attività della Fondazione come la giovane fotografia italiana e il video d’artista. Uno spazio privilegiato nell’economia del progetto è dedicato a un duo di giovani artisti torinesi, a cui si è prodotto un lavoro integrante all’interno del percorso espositivo.
Artisti in mostra:
Anish Kapoor (Bombay, 1954. Vive e lavora a Londra) | Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967. Vive e lavora a Berlino) | Doug Aitken (Redondo Beach, California, 1968. Vive e lavora a Los Angeles) | Francesca Rivetti (Milano, 1972. Vive e lavora a Milano) | Hermann Pitz (Oldenburg, Germania, 1956. Vive e lavora a Düsseldorf e ad Amsterdam) | Ludovica Carbotta (Torino, 1982. Vive e lavora a Torino) | James Casebere (Lansing, Michigan, 1953. Vive e lavora a New York) | Marine Hugonnier (Parigi, 1969. Vive e lavora a Londra) | Babette Mangolte (Montmorot, Francia, 1941. Vive e lavora a New York) | Larry Johnson (Long Beach, California, 1959. Vive e lavora a Los Angeles) | Alis/Filliol: Davide Gennarino (Pinerolo, Torino, 1979) e Andrea Respino (Mondovì, Cuneo, 1976). Vivono elavorano a Torino.
Casa Olimpia | Strada Pinerolo sr23, fronte parcheggio Kandahar | Sestriere (Torino)
Ingresso: entrata ad offerta libera a favore di Freewhite Onlus (www.freewhiteonlus.org)
Orari di apertura: tutti i giorni 10-13 / 15-20
www.casa-olimpia.it, tel. 011/51.84.268 - 0122/75.06.51
Opere d’arte contemporanea dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
25 febbraio - 5 marzo 2012
Casa Olimpia, Sestriere
Inaugurazione Sabato 25 febbraio 2012, ore 17:30
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 25 febbraio al 5 marzo 2012, presenta Neve Chimica, un progetto promosso dal comitato ISFR Sestriere 2012, con il sostegno della Provincia di Torino e con il contributo di Ersel.
La Neve Chimica è la neve causata dalla nebbia, un particolare fenomeno atmosferico legato allapresenza di particelle nell’atmosfera che, nella stagione invernale e a temperature molto al di sotto dello zero, fungono da “germi cristallini” provocando la formazione e la caduta al suolo di neve sotto forma di vere e proprie nevicate senza alcun apporto diretto dato dalla presenza di nubi o perturbazioni. Una nevicata possibile anche sotto il sole, in cui l’aggettivo “chimica” è dovuto al fatto che si attribuisce la causa del fenomeno all’inquinamento, anche se non ci sono prove scientifiche attendibili che lo possano confermare. Gli artisti di questa mostra sono come particelle atmosferiche, “germi cristallini” che, colpiti dal freddo e dall’immaginazione, anche a ciel sereno, si trasformano in Neve Chimica. Le loro opere, risultati della trasformazione dei materiali, dell’illusione o dell’artificio, esplorano il mondo dell’impossibile dove tutto è concesso, dove i limiti tra la natura e l’intervento dell’uomo si fondono restituendoci eventi e immagini irreali, aliene, come una nevicata “inquinata” a ciel sereno.Le sculture di Alis/Filliol, alcune delle quali prodotte in occasione della performance-evento all’inaugurazione della mostra, sono frutto della rielaborazione di antiche tecniche di produzione artistica (la fusione a cera persa). Gli artisti colano cera fusa all’interno di un blocco compatto di neve che, sciogliendosi e lasciando il posto alla cera calda, prende forme sempre diverse in una sorta di autorappresentazione naturale. Attraverso un procedimento analogo il lavoro in mostra di Ludovica Carbotta, una “macchina fotografica a vento”, posizionato all’aperto, permette al vento di attraversarlo e di realizzare degli affreschi in cui il pigmento è costituito dalla polvere inquinante raccolta in città ai bordi della strada. È l’illusione, invece, il cardine dei lavori di James Casebere e Hermann Pitz, che costruendo in laboratorio paesaggi naturali o riproducendo con materiali chimici artificiali forme naturali effimere e leggere come gocce d’acqua, creano cortocircuiti visivi in cui lo spettatore è chiamato ad immergersie a lasciarsi andare. Una montagna fantastica ed irreale è la protagonista delle opere di Anish Kapoor, Francesca Rivetti e Marine Hugonnier, che danno forma a una scultura tanto precisa nelle forme quanto immateriale nella percezione, a una serie fotografica in cui la nebbia è il soggetto indefinito e indefinibile, a un documentario in cui viene proposto un ultimo, impossibile, tour del Parco Nazionale del Matterhorn in Svizzera. Un parallelo è proposto nel percorso espositivo tra la grande videoinstallazione di Doug Aitken, in cui alcune immagini girate in Alaska di incrinature del ghiaccio, giganteschi crepacci e acqua sospesa, in uno stato né liquido né solido, vengono accompagnate da una colonna sonora in cui i rumori registrati sui ghiacciai si fondono con suoni elettronici accelerando a ritmo con la natura; il video muto di Babette Mangolte ritrae l’assolo di danza Water Motor di Trisha Brown in cui la successione sciolta dei movimenti, fluidi come lo scorrere dell’acqua, ricrea un clima ipnotico, magnetico, enfatizzato dallo slow motion, che dal corpo della ballerina si allunga ad avvolgere e inglobare lo spettatore.
Questa mostra, ideata da Lorenzo Balbi, allestita all’inizio dell’anno 2012 che per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo segna il ventesimo anno di collezionismo e il decimo di attività a Torino, porta in primo piano le linee guida programmatiche dell’istituzione: accanto a opere della Collezione realizzate da grandi artisti, protagonisti della scena contemporanea dell’arte internazionale degliultimi trent’anni, sono infatti rappresentati in mostra altri importanti filoni di ricerca che nel tempo hanno orientato le attività della Fondazione come la giovane fotografia italiana e il video d’artista. Uno spazio privilegiato nell’economia del progetto è dedicato a un duo di giovani artisti torinesi, a cui si è prodotto un lavoro integrante all’interno del percorso espositivo.
Artisti in mostra:
Anish Kapoor (Bombay, 1954. Vive e lavora a Londra) | Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967. Vive e lavora a Berlino) | Doug Aitken (Redondo Beach, California, 1968. Vive e lavora a Los Angeles) | Francesca Rivetti (Milano, 1972. Vive e lavora a Milano) | Hermann Pitz (Oldenburg, Germania, 1956. Vive e lavora a Düsseldorf e ad Amsterdam) | Ludovica Carbotta (Torino, 1982. Vive e lavora a Torino) | James Casebere (Lansing, Michigan, 1953. Vive e lavora a New York) | Marine Hugonnier (Parigi, 1969. Vive e lavora a Londra) | Babette Mangolte (Montmorot, Francia, 1941. Vive e lavora a New York) | Larry Johnson (Long Beach, California, 1959. Vive e lavora a Los Angeles) | Alis/Filliol: Davide Gennarino (Pinerolo, Torino, 1979) e Andrea Respino (Mondovì, Cuneo, 1976). Vivono elavorano a Torino.
Casa Olimpia | Strada Pinerolo sr23, fronte parcheggio Kandahar | Sestriere (Torino)
Ingresso: entrata ad offerta libera a favore di Freewhite Onlus (www.freewhiteonlus.org)
Orari di apertura: tutti i giorni 10-13 / 15-20
www.casa-olimpia.it, tel. 011/51.84.268 - 0122/75.06.51
25
febbraio 2012
Neve chimica
Dal 25 febbraio al 05 marzo 2012
arte contemporanea
Location
CASA OLIMPIA
Sestriere, Via Pinerolo, (Torino)
Sestriere, Via Pinerolo, (Torino)
Biglietti
entrata ad offerta libera a favore di Freewhite Onlus
Orario di apertura
tutti i giorni 10-13 / 15-20
Vernissage
25 Febbraio 2012, ore 17.30
Autore