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New Art, New Pop III. Per aspera ad astra
Rispetto alla prima mostra di Mogliano qui a Brescia si è cercato di approfondire l’aspetto più strettamente connesso alla toy culture, al lowbrow ed alla street art
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo l’esordio a Mogliano Veneto nell’aprile 2008, con la prima mostra organizzata presso il museo del Brolo di Mogliano Veneto e dopo una tappa milanese presso lo Spazio Studio di Milano, il progetto New Art, New Pop approda, nel dicembre 2008, alla galleria dell’Ombra di Brescia con la mostra “New Art, New Pop III - Per Aspera ad Astra”. Già a partire dal titolo si può ben comprendere come il cammino del New Pop sia difficoltoso ma ricco di riconoscimenti.
Dalla prima mostra di Mogliano a quella che si inaugurerà alla galleria dell’Ombra di Brescia sono cambiate molte cose, molti artisti si sono aggiunti al gruppo iniziale, alcuni hanno preso strade diverse e si è cercato di approfondire l’aspetto più strettamente connesso alla toy culture -a cui è dedicata un’intera sezione con una selezioni di Toys prodotti in Italia- ed al lowbrow ed alla street art.
Il termine Pop Art viene utilizzato per la prima volta dal critico inglese Lawrence Halloway sul finire degli anni ’50.
Pop è l’abbreviazione della parola inglese “popular” e nel momento della sua creazione faceva riferimento al dibattito culturale che, in quegli anni, si stava svolgendo sul valore delle immagini in una società consumistica e massificata.
La prima mostra che presentò un gruppo di artisti che potremmo definire proto-pop, fu l’esposizione del 1956 presso la Whitechapel gallery di Londra intitolata, suggestivamente, This is Tumorrow.
Gli esiti più felici della emergente cultura pop si ebbero, però, negli Stati Uniti, dove tale fenomeno incominciò ad affermarsi a partire dagli anni ’60.
Sul suolo americano vi erano una serie di condizioni, come un particolare fermento culturale, un preciso background socio economico e la presenza di alcuni galleristi illuminati- fra i quali non bisogna dimenticare il triestino Leo Castelli -che favorirono a livello di critica e di mercato la crescita e lo sviluppo esponenziale del fenomeno Pop..
Si pensi che, solo tra il dicembre del 1961 e il febbraio del 1962, si registrano a New York quattro mostre dedicate a esponenti di rilievo della nuova scena pop: a dicembre Oldenburg riempie un negozio della Second Street con le repliche in gesso della merce abitualmente venduta, a gennaio la galleria Martha Jackson ospita un personale di Jim Dine, poco dopo fu la volta di James Rosenquist presso la Green Gallery e per finire, a febbraio, Leo Castelli espone presso la sua galleria le strips di Roy Lichestein.
Proprio in questi anni si sta inoltre affermando quello che a posteriori è stato considerato il padre ed il leader della Pop Art a livello mondiale: Andy Warhol.
L’unicità di Warhol è stata quella di estremizzare e sviscerare quasi tutte le possibilità espressive offerte dalla cultura pop.
Warhol ha reso la sua vita stessa un’opera d’arte, ed ha trasformato in opere d’arte viventi i personaggi di maggior rilievo della sua epoca, sdoganando dalle catene della cultura cosiddetta “bassa” moltissimi fenomeni sociali.
Proprio Andy Warhol, pur essendo stato il più grande artista pop, è anche il primo artista New Pop.
Ma cos’è il New Pop?
C’è un personaggio, critico o artista, a cui si possa attribuire la paternità di questa corrente artistica che sta invadendo lentamente ma inesorabilmente gallerie, fondazioni, musei, spazi pubblici?
Come si sta evolvendo il New Pop?
Si può parlare di un New Pop italiano?
La mostra New Art New Pop si pone l’ambizioso e, forse, visionario obbiettivo di cercare di dare delle risposte a queste domande in tempo reale.
Dopo l’esordio a Mogliano Veneto nell’aprile 2008, con la prima mostra organizzata presso il museo del Brolo di Mogliano Veneto e dopo una tappa milanese presso lo Spazio Studio di Milano, il progetto New Art, New Pop approda, nel dicembre 2008, alla galleria dell’Ombra di Brescia con la mostra New Art, New Pop III. Per Aspera ad Astra
Già a partire dal titolo si può ben comprendere come il cammino del New Pop sia difficoltoso ma ricco di riconoscimenti.
Dalla prima mostra di Mogliano a quella che si inaugurerà alla galleria dell’Ombra di Brescia sono cambiate molte cose, molti artisti si sono aggiunti al gruppo iniziale, alcuni hanno preso strade diverse e si è cercato di approfondire l’aspetto più strettamente connesso alla toy culture-a cui è dedicata un’intera sezione con una selezioni di Toys prodotti in Italia-ed al lowbrow ed alla street art
Si troveranno delle risposte alle domande relative al New Pop italiano?
Forse no, ma sarà un’occasione unica ed irripetibile, per osservare da vicino la gestazione e la nascita di un movimento artistico.
Si ringrazia Bremach (Gruppo Prode)-Vicoli Industriali di Castenedolo per aver reso possibile l’evento.
Dalla prima mostra di Mogliano a quella che si inaugurerà alla galleria dell’Ombra di Brescia sono cambiate molte cose, molti artisti si sono aggiunti al gruppo iniziale, alcuni hanno preso strade diverse e si è cercato di approfondire l’aspetto più strettamente connesso alla toy culture -a cui è dedicata un’intera sezione con una selezioni di Toys prodotti in Italia- ed al lowbrow ed alla street art.
Il termine Pop Art viene utilizzato per la prima volta dal critico inglese Lawrence Halloway sul finire degli anni ’50.
Pop è l’abbreviazione della parola inglese “popular” e nel momento della sua creazione faceva riferimento al dibattito culturale che, in quegli anni, si stava svolgendo sul valore delle immagini in una società consumistica e massificata.
La prima mostra che presentò un gruppo di artisti che potremmo definire proto-pop, fu l’esposizione del 1956 presso la Whitechapel gallery di Londra intitolata, suggestivamente, This is Tumorrow.
Gli esiti più felici della emergente cultura pop si ebbero, però, negli Stati Uniti, dove tale fenomeno incominciò ad affermarsi a partire dagli anni ’60.
Sul suolo americano vi erano una serie di condizioni, come un particolare fermento culturale, un preciso background socio economico e la presenza di alcuni galleristi illuminati- fra i quali non bisogna dimenticare il triestino Leo Castelli -che favorirono a livello di critica e di mercato la crescita e lo sviluppo esponenziale del fenomeno Pop..
Si pensi che, solo tra il dicembre del 1961 e il febbraio del 1962, si registrano a New York quattro mostre dedicate a esponenti di rilievo della nuova scena pop: a dicembre Oldenburg riempie un negozio della Second Street con le repliche in gesso della merce abitualmente venduta, a gennaio la galleria Martha Jackson ospita un personale di Jim Dine, poco dopo fu la volta di James Rosenquist presso la Green Gallery e per finire, a febbraio, Leo Castelli espone presso la sua galleria le strips di Roy Lichestein.
Proprio in questi anni si sta inoltre affermando quello che a posteriori è stato considerato il padre ed il leader della Pop Art a livello mondiale: Andy Warhol.
L’unicità di Warhol è stata quella di estremizzare e sviscerare quasi tutte le possibilità espressive offerte dalla cultura pop.
Warhol ha reso la sua vita stessa un’opera d’arte, ed ha trasformato in opere d’arte viventi i personaggi di maggior rilievo della sua epoca, sdoganando dalle catene della cultura cosiddetta “bassa” moltissimi fenomeni sociali.
Proprio Andy Warhol, pur essendo stato il più grande artista pop, è anche il primo artista New Pop.
Ma cos’è il New Pop?
C’è un personaggio, critico o artista, a cui si possa attribuire la paternità di questa corrente artistica che sta invadendo lentamente ma inesorabilmente gallerie, fondazioni, musei, spazi pubblici?
Come si sta evolvendo il New Pop?
Si può parlare di un New Pop italiano?
La mostra New Art New Pop si pone l’ambizioso e, forse, visionario obbiettivo di cercare di dare delle risposte a queste domande in tempo reale.
Dopo l’esordio a Mogliano Veneto nell’aprile 2008, con la prima mostra organizzata presso il museo del Brolo di Mogliano Veneto e dopo una tappa milanese presso lo Spazio Studio di Milano, il progetto New Art, New Pop approda, nel dicembre 2008, alla galleria dell’Ombra di Brescia con la mostra New Art, New Pop III. Per Aspera ad Astra
Già a partire dal titolo si può ben comprendere come il cammino del New Pop sia difficoltoso ma ricco di riconoscimenti.
Dalla prima mostra di Mogliano a quella che si inaugurerà alla galleria dell’Ombra di Brescia sono cambiate molte cose, molti artisti si sono aggiunti al gruppo iniziale, alcuni hanno preso strade diverse e si è cercato di approfondire l’aspetto più strettamente connesso alla toy culture-a cui è dedicata un’intera sezione con una selezioni di Toys prodotti in Italia-ed al lowbrow ed alla street art
Si troveranno delle risposte alle domande relative al New Pop italiano?
Forse no, ma sarà un’occasione unica ed irripetibile, per osservare da vicino la gestazione e la nascita di un movimento artistico.
Si ringrazia Bremach (Gruppo Prode)-Vicoli Industriali di Castenedolo per aver reso possibile l’evento.
11
dicembre 2008
New Art, New Pop III. Per aspera ad astra
Dall'undici dicembre 2008 al 31 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA DELL’OMBRA
Brescia, Via Nino Bixio, 14/a, (Brescia)
Brescia, Via Nino Bixio, 14/a, (Brescia)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 16 alle 23
Vernissage
11 Dicembre 2008, ore 18.30
Autore
Curatore