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New landscapes. Disegni e architetture
L’esposizione raccoglie circa 40 disegni, piccole rappresentazioni di architetture possibili
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'esposizione raccoglie circa 40 disegni, piccole rappresentazioni di architetture possibili.
Tracciati su taccuini e fogli di recupero, con tratto sicuro, economia di segni e un limitato uso del colore, rappresentano una selezione di pezzi singolari.
Sono ritagliati con cura dallo spazio cartaceo originario, raccolti e isolati per renderli muti.
Prototipi sempre diversi e per questo testimonianza di una volontà sperimentale, sono intesi a ricercare una bellezza la cui semplicità deriva dall'estrema riduzione dei segni e delle forme e che trova i propri riferimenti tanto nell'arte e nell'architettura classica quanto nella cultura materiale.
Le forme sono talvolta articolazioni di geometrie elementari, altre, fluide e continue, sono determinate dalla curvatura dello spazio. I materiali non sono quasi mai visibili perché è l'intonaco a calce a prevalere, steso su murature in cemento o in laterizio.
Non c'è vegetazione ne contesto. Sono corpi autonomi, disabitati, muti, che occupano, ma solo in minima parte, lo spazio del foglio. Il bianco li isola e fa avvertire il silenzio del loro isolamento.
Sono pezzi unici, monoliti, sulla cui superficie compaiono talvolta piccoli elementi accessori come scale, aperture monumentali o piccole bucature, che non hanno tanto la funzione di garantire il passaggio adeguato di aria e luce, quanto di proteggere l'interno con pesanti e solidi involucri murari.
Sono in prevalenza case, collocabili in un paesaggio mediterraneo. Sono architetture che stabiliscono una relazione profonda con il concetto di ecologia, inteso come dottrina della casa.
Lo spazio architettonico che ne deriva possiede una qualità plastica che da luogo a spazi affettivi, inclusivi e circolari, ad un'articolazione di manufatti elementari capaci di assorbire le differenze, gli episodi singolari, in organismi unitari. Si genera un paesaggio vivo che accoglie individualità diverse e irripetibili in un corpo collettivo.
Un dettaglio tecnico chiude l'esposizione, rispondendo così al desiderio di voler tradurre il repertorio di piccole intuizioni in manufatti concreti.
Tracciati su taccuini e fogli di recupero, con tratto sicuro, economia di segni e un limitato uso del colore, rappresentano una selezione di pezzi singolari.
Sono ritagliati con cura dallo spazio cartaceo originario, raccolti e isolati per renderli muti.
Prototipi sempre diversi e per questo testimonianza di una volontà sperimentale, sono intesi a ricercare una bellezza la cui semplicità deriva dall'estrema riduzione dei segni e delle forme e che trova i propri riferimenti tanto nell'arte e nell'architettura classica quanto nella cultura materiale.
Le forme sono talvolta articolazioni di geometrie elementari, altre, fluide e continue, sono determinate dalla curvatura dello spazio. I materiali non sono quasi mai visibili perché è l'intonaco a calce a prevalere, steso su murature in cemento o in laterizio.
Non c'è vegetazione ne contesto. Sono corpi autonomi, disabitati, muti, che occupano, ma solo in minima parte, lo spazio del foglio. Il bianco li isola e fa avvertire il silenzio del loro isolamento.
Sono pezzi unici, monoliti, sulla cui superficie compaiono talvolta piccoli elementi accessori come scale, aperture monumentali o piccole bucature, che non hanno tanto la funzione di garantire il passaggio adeguato di aria e luce, quanto di proteggere l'interno con pesanti e solidi involucri murari.
Sono in prevalenza case, collocabili in un paesaggio mediterraneo. Sono architetture che stabiliscono una relazione profonda con il concetto di ecologia, inteso come dottrina della casa.
Lo spazio architettonico che ne deriva possiede una qualità plastica che da luogo a spazi affettivi, inclusivi e circolari, ad un'articolazione di manufatti elementari capaci di assorbire le differenze, gli episodi singolari, in organismi unitari. Si genera un paesaggio vivo che accoglie individualità diverse e irripetibili in un corpo collettivo.
Un dettaglio tecnico chiude l'esposizione, rispondendo così al desiderio di voler tradurre il repertorio di piccole intuizioni in manufatti concreti.
22
aprile 2006
New landscapes. Disegni e architetture
Dal 22 aprile al 21 maggio 2006
architettura
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
STUDIOBALINI
Bergamo, Via Alberico Da Rosciate, 16f, (Bergamo)
Bergamo, Via Alberico Da Rosciate, 16f, (Bergamo)
Orario di apertura
mar-ven ore 15-20 | sab-dom ore 10-20
Vernissage
22 Aprile 2006, ore 18
Sito web
www.newlandscapes.org
Curatore