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New York: Directions, Points of Interest
In mostra presso Massimo De Carlo: New York: Directions, Points of Interest, una collettiva di giovani artisti che vivono e lavorano a New York, curata da Elena Tavecchia.
Comunicato stampa
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Il 25 gennaio 2012 Massimo De Carlo inaugura la mostra New York: Directions, Points of Interest, una collettiva di giovani artisti che vivono e lavorano a New York, curata da Elena Tavecchia.
Le parole del titolo, che fanno riferimento alle indicazioni di Google Maps, delineano l’intento della mostra: creare una mappatura artistica della città e descrivere un luogo attraverso le opere degli artisti.
Mosaico di realtà disparate racchiuse tra i confini urbani, New York si rivela con un doppio sviluppo: uno verticale, con i grattacieli svettanti e uno orizzontale, con l’estesa griglia di strade, viali e incroci.
Ogni quartiere vive di una propria identità, così da Brooklyn a Chelsea al Lower East Side il panorama artistico e urbano può variare notevolmente.
Gli artisti della collettiva, eterogenei per provenienza, formazione e tecniche espressive, riproducono una molteplicità di situazioni e stimoli culturali, offrendo ognuno un possibile percorso artistico nel reticolo della città.
New York: Directions, Points of Interest prosegue gli intenti della collettiva del 2009, Los Angeles – Berlin. A Tale of two (other) Cities, di indagare lo scenario artistico emergente e il legame urbano che gli artisti hanno con la città in cui vivono.
I lavori di Jason Loebs, Justin Matherly, Sean Paul, Valerie Snobeck, Mika Tajima, Josh Tonsfeldt, Daniel Turner e Sara VanDerBeek dialogano e si confrontano nelle tre sale.
Jason Loebs (Hillside, NJ 1981) indaga il significato delle immagini e la loro mancata coerenza nei tempi moderni. Untitled, 2012 è parte di una serie di ingrandimenti di particolari di carte di credito o documenti, un frammento di iper-realtà che rende un oggetto di uso quotidiano, un’astrazione. L’usurarsi della carta, va di pari passo con il consumo dell’acquisto attraverso la carta stessa.
Rulli di carta fotosensibili compongono Autophantography, 2012, ready-made sottratti al loro utilizzo, impressionati dalla luce ma privi di immagine.
Loebs ha partecipato al Grand Opening del MoMA nel 2011 e preso parte alla collettiva del Cuny Graduate Center di New York nel 2010.
Sean Paul (Salt Lake City, UT 1978) mostra con la serie degli Arrangement 10, pure visioni geometriche. Attraverso una particolare proiezione ortogonale, rappresenta still-life astratti di oggetti d’uso domestico che, così raffigurati, prescindono il loro essere. Il tema della spazializzazione è ripreso nell’opera Every Hair of the Baer (plum), 2011: Il tessuto di un asciugamano si trasforma in immagine realistica la cui percezione è quasi tattile.
Fra le sue mostre personali più recenti nel 2011 al Front Desk Apparatus e nel 2009 presso il COMA di Berlino.
Daniel Turner (Portsmouth, VA 1983) interviene direttamente sugli spazi della galleria con un’opera site-specific. Oggetti e prodotti, solitamente destinati ad altro utilizzo, si trasformano nei suoi strumenti pittorici. Il gesto ripetuto di strofinare lana di acciaio e diverse sostanze chimiche, diventa distruzione ma anche espressione.
Recenti progetti collettivi includono le esposizioni del 2011 al Whitney Museum of American Art e al New Museum.
Here or There, 2007 di Mika Tajima (Los Angeles, CA 1975) è un'installazione con qualità architettoniche e composta da vari materiali, che permette allo spettatore di interagire con essa e con lo spazio che occupa. La seconda installazione, la serie Furniture Art è composta da telai di plexiglas verniciati e composti sulla parete irregolarmente, a griglia. Immagini astratte di linee geometriche vengono associate idealmente dall’autrice a luoghi geografici.
Mika Tajima ha preso parte a numerose esposizioni presso importanti centri espositivi come il Visual Art Center di Austin e la University of the Arts di Philadelphia nel 2011.
Un telaio con giunti metallici e una rete da impalcature nei cantieri, compongono l’installazione di Valerie Snobeck (Wadena, MN 1980). Creando giochi di ombre, trasparenze e fusione con il muro retrostante, l’opera e ciò che le sta dietro diventano un tutt’uno imprescindibile.
Rimuovere per rivelare qualcosa di nuovo è evidente nel segno di colla lasciato da un’immagine, tolta dalla piccola cornice in legno, nella seconda opera esposta.
Nel 2011 il Delaware Art Museum di Newark e lo Sculpture Center di New York hanno ospitato le opere della giovane artista.
Di forte impatto visivo sono le installazioni di Justin Matherly (West Islip, NY 1972), solito comporre grandi statue e sculture di calcestruzzo sostenute da attrezzature ambulatoriali, stampelle o altri ausili medici. Accompagna queste installazioni una stampa a inchiostro monocromatico con riferimenti classici.
Matherly ha partecipato a numerose esposizioni collettive, tra le quali nel 2010 Looking Back al White Columns Annual e In Practice Projects allo Sculpture Center di Long Island City.
Sara VanDerBeek (Baltimore, MD 1976) utilizza spesso la fotografia come mezzo per indagare la realtà. Le immagini fotografiche sono rappresentazioni evocative di oggetti e sculture, ma filtrate dalla mente di chi le realizza, frammenti di realtà bloccati nel tempo. Così il dettaglio di un tessuto diventa rappresentazione metonimica del tutto.
Si è appena conclusa l’esposizione all’Hammer Museum nel 2011. Ha esposto i suoi lavori al Whitney Museum nel 2010.
Il gesto artistico di Josh Tonsfeldt (Independence, MI 1979) è fatto di immagini allo stesso tempo pensate e casuali. Così è il video mostrato in loop. Immagini di impianti di estrazione di fonti energetiche si succedono e una voce femminile elenca località di un itinerario turistico, forse a voler marcare la dislocazione geografica e culturale tipica della città di New York.
La casualità del gesto si ripete nelle altre due opere esposte, in cui ragnatele vengono raccolte e disposte su una base preparata a gesso e l’immagine di una figura all’orizzonte, ridotta a semplice profilo, è riprodotta sul retro di una carta fotografica.
Il White Columns di New York e lo Sculpture Center di Long Island City hanno ospitato le sue opere nel 2010.
Le parole del titolo, che fanno riferimento alle indicazioni di Google Maps, delineano l’intento della mostra: creare una mappatura artistica della città e descrivere un luogo attraverso le opere degli artisti.
Mosaico di realtà disparate racchiuse tra i confini urbani, New York si rivela con un doppio sviluppo: uno verticale, con i grattacieli svettanti e uno orizzontale, con l’estesa griglia di strade, viali e incroci.
Ogni quartiere vive di una propria identità, così da Brooklyn a Chelsea al Lower East Side il panorama artistico e urbano può variare notevolmente.
Gli artisti della collettiva, eterogenei per provenienza, formazione e tecniche espressive, riproducono una molteplicità di situazioni e stimoli culturali, offrendo ognuno un possibile percorso artistico nel reticolo della città.
New York: Directions, Points of Interest prosegue gli intenti della collettiva del 2009, Los Angeles – Berlin. A Tale of two (other) Cities, di indagare lo scenario artistico emergente e il legame urbano che gli artisti hanno con la città in cui vivono.
I lavori di Jason Loebs, Justin Matherly, Sean Paul, Valerie Snobeck, Mika Tajima, Josh Tonsfeldt, Daniel Turner e Sara VanDerBeek dialogano e si confrontano nelle tre sale.
Jason Loebs (Hillside, NJ 1981) indaga il significato delle immagini e la loro mancata coerenza nei tempi moderni. Untitled, 2012 è parte di una serie di ingrandimenti di particolari di carte di credito o documenti, un frammento di iper-realtà che rende un oggetto di uso quotidiano, un’astrazione. L’usurarsi della carta, va di pari passo con il consumo dell’acquisto attraverso la carta stessa.
Rulli di carta fotosensibili compongono Autophantography, 2012, ready-made sottratti al loro utilizzo, impressionati dalla luce ma privi di immagine.
Loebs ha partecipato al Grand Opening del MoMA nel 2011 e preso parte alla collettiva del Cuny Graduate Center di New York nel 2010.
Sean Paul (Salt Lake City, UT 1978) mostra con la serie degli Arrangement 10, pure visioni geometriche. Attraverso una particolare proiezione ortogonale, rappresenta still-life astratti di oggetti d’uso domestico che, così raffigurati, prescindono il loro essere. Il tema della spazializzazione è ripreso nell’opera Every Hair of the Baer (plum), 2011: Il tessuto di un asciugamano si trasforma in immagine realistica la cui percezione è quasi tattile.
Fra le sue mostre personali più recenti nel 2011 al Front Desk Apparatus e nel 2009 presso il COMA di Berlino.
Daniel Turner (Portsmouth, VA 1983) interviene direttamente sugli spazi della galleria con un’opera site-specific. Oggetti e prodotti, solitamente destinati ad altro utilizzo, si trasformano nei suoi strumenti pittorici. Il gesto ripetuto di strofinare lana di acciaio e diverse sostanze chimiche, diventa distruzione ma anche espressione.
Recenti progetti collettivi includono le esposizioni del 2011 al Whitney Museum of American Art e al New Museum.
Here or There, 2007 di Mika Tajima (Los Angeles, CA 1975) è un'installazione con qualità architettoniche e composta da vari materiali, che permette allo spettatore di interagire con essa e con lo spazio che occupa. La seconda installazione, la serie Furniture Art è composta da telai di plexiglas verniciati e composti sulla parete irregolarmente, a griglia. Immagini astratte di linee geometriche vengono associate idealmente dall’autrice a luoghi geografici.
Mika Tajima ha preso parte a numerose esposizioni presso importanti centri espositivi come il Visual Art Center di Austin e la University of the Arts di Philadelphia nel 2011.
Un telaio con giunti metallici e una rete da impalcature nei cantieri, compongono l’installazione di Valerie Snobeck (Wadena, MN 1980). Creando giochi di ombre, trasparenze e fusione con il muro retrostante, l’opera e ciò che le sta dietro diventano un tutt’uno imprescindibile.
Rimuovere per rivelare qualcosa di nuovo è evidente nel segno di colla lasciato da un’immagine, tolta dalla piccola cornice in legno, nella seconda opera esposta.
Nel 2011 il Delaware Art Museum di Newark e lo Sculpture Center di New York hanno ospitato le opere della giovane artista.
Di forte impatto visivo sono le installazioni di Justin Matherly (West Islip, NY 1972), solito comporre grandi statue e sculture di calcestruzzo sostenute da attrezzature ambulatoriali, stampelle o altri ausili medici. Accompagna queste installazioni una stampa a inchiostro monocromatico con riferimenti classici.
Matherly ha partecipato a numerose esposizioni collettive, tra le quali nel 2010 Looking Back al White Columns Annual e In Practice Projects allo Sculpture Center di Long Island City.
Sara VanDerBeek (Baltimore, MD 1976) utilizza spesso la fotografia come mezzo per indagare la realtà. Le immagini fotografiche sono rappresentazioni evocative di oggetti e sculture, ma filtrate dalla mente di chi le realizza, frammenti di realtà bloccati nel tempo. Così il dettaglio di un tessuto diventa rappresentazione metonimica del tutto.
Si è appena conclusa l’esposizione all’Hammer Museum nel 2011. Ha esposto i suoi lavori al Whitney Museum nel 2010.
Il gesto artistico di Josh Tonsfeldt (Independence, MI 1979) è fatto di immagini allo stesso tempo pensate e casuali. Così è il video mostrato in loop. Immagini di impianti di estrazione di fonti energetiche si succedono e una voce femminile elenca località di un itinerario turistico, forse a voler marcare la dislocazione geografica e culturale tipica della città di New York.
La casualità del gesto si ripete nelle altre due opere esposte, in cui ragnatele vengono raccolte e disposte su una base preparata a gesso e l’immagine di una figura all’orizzonte, ridotta a semplice profilo, è riprodotta sul retro di una carta fotografica.
Il White Columns di New York e lo Sculpture Center di Long Island City hanno ospitato le sue opere nel 2010.
25
gennaio 2012
New York: Directions, Points of Interest
Dal 25 gennaio al 24 marzo 2012
arte contemporanea
Location
MDC – MASSIMO DE CARLO
Milano, Viale Lombardia , 14, (Milano)
Milano, Viale Lombardia , 14, (Milano)
Orario di apertura
Dal martedì al sabato, dalle 11.30 alle 19.30
Vernissage
25 Gennaio 2012, ore 18.00
Autore
Curatore