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Niccolò Calmistro / Polisonum – Bulk
Bulk è il nuovo progetto che la Galleria Alessio Moitre dedica al giovane artista Niccolò Calmistro e al collettivo romano Polisonum. Bulk, che letteralmente significa massa, è un termine usato nella teoria delle stringhe per definire l’iperspazio in cui si troverebbero i cosiddetti mondi-brana.
Comunicato stampa
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Bulk è il nuovo progetto a cura di Francesca Arri e Miriam Corona, che la Galleria Alessio Moitre dedica al giovane artista Niccolò Calmistro e al collettivo romano Polisonum.
Bulk, che letteralmente significa massa, è un termine usato nella teoria delle stringhe per definire l’iperspazio in cui si troverebbero i cosiddetti mondi-brana: dimensioni alternative, membrane appunto, opposte alla realtà tridimensionale che percepiamo. La galleria diventa così luogo di sperimentazione: le opere sono progetti che coinvolgono il fruitore su più livelli invitandolo a partecipare ad un’esperienza multisensoriale. Niccolò Calmistro annulla lo spazio con l’uso della luce immergendo il fruitore in una dimensione onirica in bilico tra la quiete e il moto, segnando un orizzonte immaginario, che muovendosi, traccia il tempo dividendolo in attimi che vanno dalla pace alla tensione, persi naufragando, come in balia della marea. Attraversando la prima sala entriamo nella Project Room, dove i Polisonum presentano Doppelkonzert, una struttura totemica che si staglia, nera e imponente, davanti al pubblico che è invitato a partecipare ad un “concerto” per due persone alla volta: la scultura infatti si nutre dei suoni ambientali, naturali o artificiali che siano, presenti nello spazio che la circonda e, isolando la fruizione tramite cuffie, restituisce l’elaborazione del suono in un concerto per due, trasportando lo spettatore in una realtà sonora alterata, attraverso un’esperienza intima e irripetibile, condivisa solo con un’altra persona.
L’invito è quello di perdersi nell’esperienza che il progetto offre: non limitandosi al mostrare, vuole che il pubblico viva lo spazio, lo condivida e lo esplori, sperimentando attraverso le opere frutto dell’ingegno dei nostri artisti, dove arte e scienza si mescolano per fornire gli strumenti di analisi delle dimensioni del reale.
Niccolò Calmistro (Torino, 1993) nasce come scultore nella classe di Mario Airò dove sviluppa il gusto per la bellezza dell’arte classica, come per il gesto tecnico. Il percorso artistico si arricchisce della ricerca scientifica, nell’uso della materia e al contempo della sua astrazione, portando la visione dell’artista su un piano altro, a metà tra il calcolo matematico e la pura concretezza visiva. Studente dell’Accademia Albertina delle Belle Arti stà cominciando il suo percorso all’interno di prestigiose vetrine nazionali come la Fondazione Bevilacqua La Masa, Castello di Rivara, Castello di Govone, il Premio Nazionale delle Arti e si è appena conclusa la sua prima mostra personale a Spazio Ferramenta per Nesxt Independent Art Festival.
Polisonum Il collettivo romano, formato da Filippo Lilli (1987), Donato Loforese (1984) e Federico Peliti (1983), interseca diverse discipline – quali le arti visuali, l’ingegneria del
suono e la tecnologia. Pone al centro della propria pratica la relazione con lo spazio e i flussi sonori che lo animano, punto di partenza per ogni ricerca, per la realizzazione di installazioni
che, concepite come opere aperte, si offrono all’interazione del pubblico e a una dimensione partecipativa, caratteri che divengono parte integrante e necessaria per ogni progetto. I Polisonum hanno preso parte alle edizioni 2016 e 2017 di The Others Art Fair (Torino), diversi festival tra cui il Blooming Festival (2018) e il Romaeuropa Festival Digitalive (2018), l’edizione 2018 del Talent Prize e l’In Vitro Sound Art Exhibition di Matera (2019), che ha visto protagonista proprio Doppelkonzert.
Bulk, che letteralmente significa massa, è un termine usato nella teoria delle stringhe per definire l’iperspazio in cui si troverebbero i cosiddetti mondi-brana: dimensioni alternative, membrane appunto, opposte alla realtà tridimensionale che percepiamo. La galleria diventa così luogo di sperimentazione: le opere sono progetti che coinvolgono il fruitore su più livelli invitandolo a partecipare ad un’esperienza multisensoriale. Niccolò Calmistro annulla lo spazio con l’uso della luce immergendo il fruitore in una dimensione onirica in bilico tra la quiete e il moto, segnando un orizzonte immaginario, che muovendosi, traccia il tempo dividendolo in attimi che vanno dalla pace alla tensione, persi naufragando, come in balia della marea. Attraversando la prima sala entriamo nella Project Room, dove i Polisonum presentano Doppelkonzert, una struttura totemica che si staglia, nera e imponente, davanti al pubblico che è invitato a partecipare ad un “concerto” per due persone alla volta: la scultura infatti si nutre dei suoni ambientali, naturali o artificiali che siano, presenti nello spazio che la circonda e, isolando la fruizione tramite cuffie, restituisce l’elaborazione del suono in un concerto per due, trasportando lo spettatore in una realtà sonora alterata, attraverso un’esperienza intima e irripetibile, condivisa solo con un’altra persona.
L’invito è quello di perdersi nell’esperienza che il progetto offre: non limitandosi al mostrare, vuole che il pubblico viva lo spazio, lo condivida e lo esplori, sperimentando attraverso le opere frutto dell’ingegno dei nostri artisti, dove arte e scienza si mescolano per fornire gli strumenti di analisi delle dimensioni del reale.
Niccolò Calmistro (Torino, 1993) nasce come scultore nella classe di Mario Airò dove sviluppa il gusto per la bellezza dell’arte classica, come per il gesto tecnico. Il percorso artistico si arricchisce della ricerca scientifica, nell’uso della materia e al contempo della sua astrazione, portando la visione dell’artista su un piano altro, a metà tra il calcolo matematico e la pura concretezza visiva. Studente dell’Accademia Albertina delle Belle Arti stà cominciando il suo percorso all’interno di prestigiose vetrine nazionali come la Fondazione Bevilacqua La Masa, Castello di Rivara, Castello di Govone, il Premio Nazionale delle Arti e si è appena conclusa la sua prima mostra personale a Spazio Ferramenta per Nesxt Independent Art Festival.
Polisonum Il collettivo romano, formato da Filippo Lilli (1987), Donato Loforese (1984) e Federico Peliti (1983), interseca diverse discipline – quali le arti visuali, l’ingegneria del
suono e la tecnologia. Pone al centro della propria pratica la relazione con lo spazio e i flussi sonori che lo animano, punto di partenza per ogni ricerca, per la realizzazione di installazioni
che, concepite come opere aperte, si offrono all’interazione del pubblico e a una dimensione partecipativa, caratteri che divengono parte integrante e necessaria per ogni progetto. I Polisonum hanno preso parte alle edizioni 2016 e 2017 di The Others Art Fair (Torino), diversi festival tra cui il Blooming Festival (2018) e il Romaeuropa Festival Digitalive (2018), l’edizione 2018 del Talent Prize e l’In Vitro Sound Art Exhibition di Matera (2019), che ha visto protagonista proprio Doppelkonzert.
13
dicembre 2019
Niccolò Calmistro / Polisonum – Bulk
Dal 13 dicembre 2019 al 22 febbraio 2020
arte contemporanea
Location
GALLERIA MOITRE
Torino, Via Santa Giulia, 37 bis, (Torino)
Torino, Via Santa Giulia, 37 bis, (Torino)
Orario di apertura
mercoledì - sabato, 16 - 19
Vernissage
13 Dicembre 2019, ore 18,30
Sito web
Autore
Curatore