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Nichy Ann Carmosino – Diaphragm
ampia personale
Comunicato stampa
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Mercoledì 12 luglio alle 19,30, nel Sedile di S.Anna, Palazzo Rogadeo a Bitonto, Nichy Ann Carmosino inaugura una sua ampia personale, intitolata “Diaphragm”. “L’artista polignanese (nata in Venezuela da madre inglese ) era partita un paio d’anni fa dall’appropriazione di immagini già riprodotte su riviste e rotocalchi, spesso foto di cronaca sociale riguardanti le emergenze più calde del pianeta, attraverso un processo di rifigurazione pittorica. Poi ha “scoperto” la fotografia come possibilità di scegliere personalmente i suoi soggetti, di recuperare cioè un proprio sguardo sul reale, sia pur con un approccio non facilmente referenziale, bensì emotivo/concettuale: riducendo ad esempio il colore al bianco-nero col photoshop, e isolando solo alcune zone cromaticamente contrastanti.
Questi livelli di approccio conoscitivo convivono nell’ultima produzione. In mostra troviamo così “disegni”, cioè grandi superfici fotografiche su cui l’artista interviene con gessetti colorati a marcare il proprio territorio creativo. Ad essi si affiancano le foto, una sequenza di medio formato a colori, in bianco nero o mista; e per finire un inedito “manifesto”, in cui i diversi passaggi, meccanico, manuale e digitale, si complicano ulteriormente, aprendo forse la strada a prossimi sviluppi.
Comune a questi diversi fronti espressivi è lo scatto iniziale, che ferma situazioni dinamiche di viaggio, scorci osservati nella propria regione o in altri luoghi frequentati nel corso dell’ultimo anno. Un particolare delle agenzie portuali all’entrata di Corfù; l’affollamento di auto sul traghetto per la Grecia; il paesaggio autostradale e desertico di Sharm el Sheik; il mercato o il via vai dei traghetti a Venezia; un frame interno del megastore Feltrinelli a Bari; la manovra di un autobus cittadino; i cantieri di restauro e scavo e le chiese del centro storico a Bitonto. In tutte queste opere centrale per la Carmosino sembra essere il problema dell’immagine come sguardo non convenzionale sulla realtà. Tutta la sua ricerca è incentrata su questo bisogno di appropriazione soggettiva: come rivela ad inizio allestimento un emblematico e isolato autoritratto. Di qui l’accentuazione di un punto di vista personale, con l’uso d’inquadrature prospettiche, e la tendenza ad interporre un filtro, un “diaframma” appunto, tra lei e il suo oggetto. Ma nello stesso tempo anche la volontà di sottolineare il senso di movimento, che rimanda fisicamente allo spostamento ma anche alla condizione percettivamente e psicologicamente instabile dei nostri tempi. In questa chiave il viaggio diventa allora non solo un percorso di conoscenza alternativo agli stereotipi turistici ma anche una forma di scandaglio interno, alla scoperta di se stessi in rapporto al mondo circostante”.(dal testo critico in catalogo di Antonella Marino).
Questi livelli di approccio conoscitivo convivono nell’ultima produzione. In mostra troviamo così “disegni”, cioè grandi superfici fotografiche su cui l’artista interviene con gessetti colorati a marcare il proprio territorio creativo. Ad essi si affiancano le foto, una sequenza di medio formato a colori, in bianco nero o mista; e per finire un inedito “manifesto”, in cui i diversi passaggi, meccanico, manuale e digitale, si complicano ulteriormente, aprendo forse la strada a prossimi sviluppi.
Comune a questi diversi fronti espressivi è lo scatto iniziale, che ferma situazioni dinamiche di viaggio, scorci osservati nella propria regione o in altri luoghi frequentati nel corso dell’ultimo anno. Un particolare delle agenzie portuali all’entrata di Corfù; l’affollamento di auto sul traghetto per la Grecia; il paesaggio autostradale e desertico di Sharm el Sheik; il mercato o il via vai dei traghetti a Venezia; un frame interno del megastore Feltrinelli a Bari; la manovra di un autobus cittadino; i cantieri di restauro e scavo e le chiese del centro storico a Bitonto. In tutte queste opere centrale per la Carmosino sembra essere il problema dell’immagine come sguardo non convenzionale sulla realtà. Tutta la sua ricerca è incentrata su questo bisogno di appropriazione soggettiva: come rivela ad inizio allestimento un emblematico e isolato autoritratto. Di qui l’accentuazione di un punto di vista personale, con l’uso d’inquadrature prospettiche, e la tendenza ad interporre un filtro, un “diaframma” appunto, tra lei e il suo oggetto. Ma nello stesso tempo anche la volontà di sottolineare il senso di movimento, che rimanda fisicamente allo spostamento ma anche alla condizione percettivamente e psicologicamente instabile dei nostri tempi. In questa chiave il viaggio diventa allora non solo un percorso di conoscenza alternativo agli stereotipi turistici ma anche una forma di scandaglio interno, alla scoperta di se stessi in rapporto al mondo circostante”.(dal testo critico in catalogo di Antonella Marino).
12
luglio 2006
Nichy Ann Carmosino – Diaphragm
Dal 12 al 23 luglio 2006
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO – PALAZZO ROGADEO
Bitonto, Via Eustachio Rogadeo, 52, (Bari)
Bitonto, Via Eustachio Rogadeo, 52, (Bari)
Orario di apertura
17-22
Vernissage
12 Luglio 2006, ore 19,30
Autore