Ferrara sempre sotto il segno inglese: dopo Turner, al Palazzo dei Diamanti, è il turno di nick alla Galleria d’Arte Marchesi.

Nato a Salisburgo nel 1954, nick ha studiato prima in Inghilterra con lo scultore John Bunting, poi a Venezia con l’astrattista Emilio Vedova, ma, in seguito, non si è dedicato né alla scultura né alla pittura astratta, preferendo dedicarsi all’esplorazione del rapporto della figura umana con lo spazio che la circonda, il tutto caratterizzato da un pennello dal segno deciso e a tinte forti e originali.

nick , come Turner, adora Venezia: difatti ci vive da oltre trenta anni, ma, complici gli studi con Emilio Vedova, per molto di questo tempo l’artista "ignora" le bellezze architettoniche che lo circondano, finché, nel 2006, non esegue una serie di tempere per una commissione di una veduta veneziana…

Spianata la strada, l’artista si concentra sulle chiese della città che, nonostante le soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi e delle loro dimore, dopo la caduta della Serenissima, ammontano tuttora ad una centosettantina, e la loro ubicazione, nel particolare contesto veneziano di canali, calli e campielli, dovrebbe fornire materiale lavorativo per qualche anno a venire!

Proseguendo con la linea dei ritratti vista per la prima volta alla personale presso la veneziana Libreria San Pantalon, nel 2005, poi allo Spazio Paoletti (Milano, ottobre-novembre 2007), è un altro inglese stabilitosi a Venezia a fornire l’immagine per l’invito e per il manifesto: Geoffrey, il noto pittore d’acquerelli e ritrattista.


La Galleria d’Arte Marchesi è stata fondata da Guido Marchesi nel Marzo 2006.
Comunicante internamente con l’adiacente Ristorante Guido, di proprietà dello stesso Marchesi, è situata nel cuore del Ghetto, all’interno del centro storico ferrarese.
L’originale connubio tra arte e cucina, che qui si è concretizzato, altro non è che il riflesso della personalità del suo artefice, Guido Marchesi che, oltre ad essere un noto ristoratore, è anche pittore.
L’ ambiente dedicato alla Galleria è stato accuratamente predisposto, con i suoi colori e le sue luci, sia per accogliere degnamente le esposizioni delle opere di artisti contemporanei di fama consolidata che per dare spazio e visibilità a giovani artisti.