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Nicola Bertellotti – Restituzione
Officinabizzarria ospita la mostra fotografica Restituzione – L’elemento vegetale tra le rovine, di Nicola Bertellotti. Officinabizzarria è una bottega artigiana dove si creano oggetti d’arredo, soluzioni per interni ed arte, che diventa atelier anche per altri artisti.
Comunicato stampa
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Il rapporto romantico tra ruderi e vegetazione ritorna ripetutamente nella letteratura dell'800.
In questa prospettiva, le rovine non sono più considerate come ciò che è sopravvissuto di un’opera originaria, al contrario cominciano a essere percepite nella loro autonomia come il risultato del trascorrere del tempo, ciò che le assimila alla natura. Nel conciliare la caducità della natura e la tensione verso l’Infinito dell’arte, la rovina si offre come una forma nuova, differenziata rispetto all’universo circostante. Testimonianza del tempo passato, non può più essere riconosciuta come un “frammento” architettonico ma come sopravvivenza all’oblio quindi anche come specchio della fragilità umana. Da qui, un approccio estetizzante ma anche un’idea d’identificazione da parte dell’uomo nella natura che riflette l’interiorità dello sguardo. Le fotografie in mostra consegnano una certa rappresentazione delle rovine “moderne” che, rivisitate nella prospettiva di un rispecchiamento dell’animo umano, le identifica come “paesaggio”, frutto delle interrelazioni tra uomo e natura. A questo punto, il paesaggio non può che essere “affettivo” poiché accoglie e trasmette una certa sensibilità legata alla malinconia.
Nelle immagini di “Restituzione” il verde s’insinua tra le fessure, le colma ma ne rende visibile il vuoto aprendo metaforicamente l’emorragia di una mancanza originale. Se, come afferma Francesco Orlando, “la misura della defunzionalizzazione di luoghi e di oggetti è data dal tema dell’invasione vegetale”, allora la presenza pervasiva della natura nell’edificio assume un valore simbolico legato alla perdita.
In questa prospettiva, le rovine non sono più considerate come ciò che è sopravvissuto di un’opera originaria, al contrario cominciano a essere percepite nella loro autonomia come il risultato del trascorrere del tempo, ciò che le assimila alla natura. Nel conciliare la caducità della natura e la tensione verso l’Infinito dell’arte, la rovina si offre come una forma nuova, differenziata rispetto all’universo circostante. Testimonianza del tempo passato, non può più essere riconosciuta come un “frammento” architettonico ma come sopravvivenza all’oblio quindi anche come specchio della fragilità umana. Da qui, un approccio estetizzante ma anche un’idea d’identificazione da parte dell’uomo nella natura che riflette l’interiorità dello sguardo. Le fotografie in mostra consegnano una certa rappresentazione delle rovine “moderne” che, rivisitate nella prospettiva di un rispecchiamento dell’animo umano, le identifica come “paesaggio”, frutto delle interrelazioni tra uomo e natura. A questo punto, il paesaggio non può che essere “affettivo” poiché accoglie e trasmette una certa sensibilità legata alla malinconia.
Nelle immagini di “Restituzione” il verde s’insinua tra le fessure, le colma ma ne rende visibile il vuoto aprendo metaforicamente l’emorragia di una mancanza originale. Se, come afferma Francesco Orlando, “la misura della defunzionalizzazione di luoghi e di oggetti è data dal tema dell’invasione vegetale”, allora la presenza pervasiva della natura nell’edificio assume un valore simbolico legato alla perdita.
13
febbraio 2016
Nicola Bertellotti – Restituzione
13 febbraio 2016
fotografia
serata - evento
serata - evento
Location
OFFICINABIZZARRIA
Sesto Fiorentino, Via Luigi Quattrini, 33, (Firenze)
Sesto Fiorentino, Via Luigi Quattrini, 33, (Firenze)
Orario di apertura
dalle 15:00 alle 19:30
Vernissage
13 Febbraio 2016, ore 15:00
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