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Nicola Civiero – E voi chi dite che io sia
Nel pensiero religioso affondano certezze e dubbi. I secondi non sono deviazioni delle prime, ma fondamenta sopra le quali si può edificare la verità. La fotografia può dunque diventare un mezzo estremamente
efficace per fissare i simboli che ne esprimono la solidità.
Comunicato stampa
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C’è un racconto. C’è un dolore teso tra i margini di
una ferita profonda. C’è un messaggio finale di
salvezza. C’è tutto ciò che serve per muoversi
all’interno delle domande più antiche ed attuali;
perché soffriamo e qual’é lo scopo ultimo di tale
sofferenza.
Mentre mi muovo tra le immagini decise, mi sento guidata dal
simbolismo esoterico di cui sono intrise, verso la meta
finale che è l’uomo. L’Essere Naturale che, per quanto
costretto nella sua dimensione psichica, soffocato da cieli
ostili e sottoposto ad una legge divina che non condivide,
possiede lo Spirito; quella piccola scheggia di Luce divina
capace di beffare il meccanismo perverso della Creazione.
C’é un’immagine che più di tutte mi ha rapita. Un
uomo, vestito di luce, che nell’atto di camminare
attraversa i cieli e le costellazioni per compiere il suo
destino di ricongiungimento con la fonte stessa della vita.
In mano regge due dadi quasi a raccontarmi che lui stesso
è la pietra angolare di questa salvezza rispondendo alla
grazia della Conoscenza che il suo Dio gli offre.
Da sola, di fronte all’oscurità profonda che lo
circonda, per un attimo mi sento partecipe della sua
missione.
Quando decido di abbandonare i margini spessi e sicuri della
cornice, è già sera. Un attimo dopo che i riflettori si
sono spenti e il buio è calato sulla sala, d’istinto mi
volto e la flebile luce di un Cristo solitario si accende
sospesa nel nulla.
E’ l’ultima difesa del Pleroma dalla follia di questo
mondo.
una ferita profonda. C’è un messaggio finale di
salvezza. C’è tutto ciò che serve per muoversi
all’interno delle domande più antiche ed attuali;
perché soffriamo e qual’é lo scopo ultimo di tale
sofferenza.
Mentre mi muovo tra le immagini decise, mi sento guidata dal
simbolismo esoterico di cui sono intrise, verso la meta
finale che è l’uomo. L’Essere Naturale che, per quanto
costretto nella sua dimensione psichica, soffocato da cieli
ostili e sottoposto ad una legge divina che non condivide,
possiede lo Spirito; quella piccola scheggia di Luce divina
capace di beffare il meccanismo perverso della Creazione.
C’é un’immagine che più di tutte mi ha rapita. Un
uomo, vestito di luce, che nell’atto di camminare
attraversa i cieli e le costellazioni per compiere il suo
destino di ricongiungimento con la fonte stessa della vita.
In mano regge due dadi quasi a raccontarmi che lui stesso
è la pietra angolare di questa salvezza rispondendo alla
grazia della Conoscenza che il suo Dio gli offre.
Da sola, di fronte all’oscurità profonda che lo
circonda, per un attimo mi sento partecipe della sua
missione.
Quando decido di abbandonare i margini spessi e sicuri della
cornice, è già sera. Un attimo dopo che i riflettori si
sono spenti e il buio è calato sulla sala, d’istinto mi
volto e la flebile luce di un Cristo solitario si accende
sospesa nel nulla.
E’ l’ultima difesa del Pleroma dalla follia di questo
mondo.
07
marzo 2009
Nicola Civiero – E voi chi dite che io sia
Dal 07 marzo al 18 aprile 2009
fotografia
Location
SKIN GALLERY
Brescia, Contrada Soncin Rotto, 1, (Brescia)
Brescia, Contrada Soncin Rotto, 1, (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.00
Vernissage
7 Marzo 2009, ore 18.30
Autore
Curatore