Esporrà una ventina di lavori su carta, eseguiti nella tecnica prediletta dell’acquarello, sui temi amati delle città e del viaggio. Inoltre, in una delle sale della Galleria, Magrin eseguirà una pittura murale di ampie dimensioni sul tema dell’albero, popolato dai caratteristici uccelli dal becco rosso, tra i primi “personaggi” dei suoi racconti in libri dipinti.

Nicola Magrin, nato nel 1978 a Milano, si diploma in Pittura all'Accademia di Brera nel 2004 con una tesi sull’opera di Miguél Barcélò. Nel 2001 vince il “Premio Arte” riservato alle Accademie: la rivista “Arte” gli dedica la copertina e un articolo a cura di Luca Beatrice. Nel 2002 espone tele dedicate alla Shoah da Blanchaert a Milano. Nel 2003 è tra i finalisti della IV edizione del "Premio Cairo Communication" al Palazzo della Permanente di Milano. Nel 2005 espone a Udine una serie di tele dedicate allo scrittore e reporter Tiziano Terzani in occasione del Premio letterario internazionale omonimo organizzato dall’associazione Vicino/Lontano: una sua opera viene donata al vincitore del Premio Terzani 2006 il giornalista statunitense Jonathan Randall. Nel 2008 espone ad Art Verona con Montrasio Arte una sequenza di acquerelli, su invito di Francesca Montrasio e Raffaele Bedarida partecipa al progetto Harlem Studio Fellowship di New York. Daniele Astrologo Abadal lo invita alla mostra Acqua Riflessi Memorie allo Spazio Acqua di Milano. Nel 2009 espone alla mostra curata da Raffaele Bedarida Viceversa a New York presso l’Harlem Studio Fellowship. E’ selezionato per l’ Istant book edito da Charta sull’ attività degli artisti italiani attivi a New York e presentato alla Biennale di Venezia 2009. Nello stesso anno su invito di Daniele Astrologo Abadal partecipa alla mostra Harlem States of Mind. From Apollo to Lenox presso il Museo Bodini di Gemonio e presso Montrasio Arte a Milano.

La ricerca pittorica di Nicola Magrin prende le mosse da un personale rapporto con il viaggiare, non solo come possibilità di conoscere culture diverse - a partire da quelle della ruralità montana fino a quelle orientali - ma anche come fonte di crescita culturale ed esercizio di una spiritualità dilatata. Tali esperienze si trasmettono con lucidità all’opera dipinta tramite un segno essenziale e la perfetta pulizia di colori all’acquarello posati su ampie carte preziose.
Tutti i soggetti della pittura di Magrin presentano un procedimento di riduzione ai dati essenziali, si presentano privi di enfasi e frequentemente senza necessità di un fondale. Lo spoglio racconto che si profila risulta tuttavia personale con elegante leggerezza.