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Nicola Samorì – Stramberia di Pensieri d’ Argomento di Metro Azione
L’evento artistico è essenzialmente giocato tra l’iconografia storica di Gioacchino Rossini e la sua esplorazione, al fine di ricostruirne una inedita corporeità e una complementare identità, oltre ad essere un estremo intento di vivificare una tangibile presenza del Maestro nella amata casa paterna
Comunicato stampa
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fuoridisé - un progetto per la valorizzazione dell’arte contemporanea
Il titolo dato alla rassegna vuole suggerire il totale coinvolgimento estetico a cui il progetto tende, invitando gli artisti a rivelare se stessi all’interno di uno spazio sconosciuto. Seguendo un personale riferimento di estetica interiore e con specifica sensibilità l’artista è chiamato a interpretare i vuoti domestici di Casa Rossini come una seconda pelle e infine agire fuori di sé. La rassegna prevede un ciclo di 4 mostre da attuarsi nel corso del 2008 e trova un suo ideale completamento in altri due momenti espositivi concatenati tra loro che si dilatano oltre lo spazio e oltre il tempo, già definiti Oltre Casa Rossini: le Opere per il passante svolgono l’azione artistica in spazi pubblici istituzionali tradizionalmente non vissuti come luoghi d’arte, mentre le Sinergie prevedono l’inserimento di opere d’arte in luoghi di incontro a gestione privata, con o senza vocazione artistica, per fare entrare prepotentemente l’arte contemporanea nel nostro quotidiano e accoglierla come importante riflesso della società attuale.
Il programma espositivo intende mettere in relazione giovani esponenti di tendenze artistiche appartenenti a differenti poetiche, le cui mostre si alterneranno a quelle di artisti segnati da un percorso più maturo e solido, nell’intento di sottolineare il sottile filo conduttore che lega tanta arte emergente a comuni radici storiche, ma anche evidenziandone le distanze mentali acquisite, in un interessante confronto generazionale.
Nicola Samorì "Stramberia di Pensieri d' Argomento di Metro Azione"
L’evento artistico è essenzialmente giocato tra l’iconografia storica di Gioacchino Rossini e la sua esplorazione, al fine di ricostruirne una inedita corporeità e una complementare identità, oltre ad essere un estremo intento di vivificare una tangibile presenza del Maestro nella amata casa paterna. Una presenza ulteriormente invocata dal titolo stesso della mostra, scelto in riferimento all’omonima espressione contenuta in una lettera del 1815 che Rossini scrive all’autore di testi Angelo Anelli chiedendo “Stramberia di Pensieri d’Argomento di Metro Azione” per un nuovo libretto d’opera che sarebbe poi divenuto il celebre “Barbiere”.
Siamo chiamati ad assistere ad una sorta di ricognizione impossibile intorno alla specificità di un corpo e in particolare del suo volto, attraverso una sequenza di ‘antiritratti’ che inevitabilmente pervengono ad altra e diversa figurazione, la citazione e libera rilettura dell’importante ritratto di Rossini custodito a Lugo, l’esecuzione di una estesa per quanto inverosimile partitura a ‘macchie figurate’ ispirata agli esercizi grafici conservati a Milano (Civica Raccolta Stampe Bertarelli) ed eseguiti dallo stesso Rossini, ed infine, ancora in ipotesi, il trasferimento scrupoloso in loco del contenuto del tavolo di lavoro dell’artista, dal quale le opere si distaccano come figlie dal ventre materno.
L’artista, sospinto in un altrove, va oltre i numerosi documenti storici che orientano verso la figura di un Rossini riconoscibile, alla ricerca di una sua ultima impronta originaria, la maschera funeraria. Di questa pratica d’altri tempi, quando del corpo di un artista era ambito ogni reliquia e testimonianza, non v’è però alcuna traccia, pertanto egli procede in una personale ricognizione prima con una scultura del volto del maestro e l’esecuzione della sua impronta, poi aggiungendo dettagli ed espressioni, elaborandola come in un reale processo di decadimento, alla ricerca di un possibile moulage di Rossini sul letto di morte. “L'assenza di ciò che cercavo ha dato valore al mio progetto, ”dichiara l’artista“ nel senso che dalla mia mostra in poi esisterà una credibile impronta dell'ultimo Rossini, effettuata a partire dal disegno realizzato da Gustave Dorè di fronte alla salma del Maestro e alle numerose testimonianze fotografiche d’epoca. Un “falso” condotto con grandissima cura che va ad occupare una lacuna storica.”
Confermando tutto ciò che caratterizza il lavoro degli ultimi, Samorì rende duplice e intenso il dialogo tra volontà di rivisitazione e confronto su alcuni aspetti della pittura antica, come duplice è anche il gesto creativo nel quale la forza pittorica è capace di coesistere in quella scultorea, entrambe consumate nell’ossessivo inseguire un interiore archivio delle impronte del corpo e della mente.
Se in molta arte contemporanea si infrange continuamente la tradizione nell’uso di tecniche e di materiali extrartistici, affrancando l’opera dal suo aspetto conservativo, creando un netto distacco da esso e revocando definitivamente la sacrale aspirazione dell’artista di continuare ad esistere nell’opera creata, Samorì intercetta il respiro lungo dell’immortalità dell’arte ma contemporaneamente inserisce il germe del disfacimento e della perdita, pur con l’ultimo atto sospeso e congelato, orientando sensibilmente l’asse di ricerca nelle sue opere verso un personale equilibrio nell’equivalenza tra arte e vita.
Stefania Vecchi, 13 novembre 2008
Nicola Samorì è nato a Forlì nel 1977. Nel 2004 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2003 espone in numerose Gallerie in Italia e all’estero tra le quali la Erdmann Contemporary Gallery di Cape Town (South Africa), lo Studio Raffaelli di Trento, la Die Galerie di Frankfurt am Main (D), l’Ariete artecontemporanea di Bologna. Molte le presenze anche negli spazi pubblici fra i quali si segnalano la Tafe Gallery di Perth (Western Australia), il Museo d’Arte Contemporanea di Gibellina (TP), Palazzo Reale a Milano e Villa delle Rose a Bologna. Vive e lavora a Bagnacavallo (RA).
Completa l’esposizione la seguente Opera per il passante:
“Rossini” (da Lescot), 2008, olio su rame, cm 120 x 100
Rocca Estense di Lugo - Saletta "Rossini"
orario di visita: dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 19, il sabato dalle ore 8 alle ore 13, domenica e festivi esclusi.
L’opera sarà visibile a partire dal 16 dicembre 2008 sino al 28 febbraio 2009
Il titolo dato alla rassegna vuole suggerire il totale coinvolgimento estetico a cui il progetto tende, invitando gli artisti a rivelare se stessi all’interno di uno spazio sconosciuto. Seguendo un personale riferimento di estetica interiore e con specifica sensibilità l’artista è chiamato a interpretare i vuoti domestici di Casa Rossini come una seconda pelle e infine agire fuori di sé. La rassegna prevede un ciclo di 4 mostre da attuarsi nel corso del 2008 e trova un suo ideale completamento in altri due momenti espositivi concatenati tra loro che si dilatano oltre lo spazio e oltre il tempo, già definiti Oltre Casa Rossini: le Opere per il passante svolgono l’azione artistica in spazi pubblici istituzionali tradizionalmente non vissuti come luoghi d’arte, mentre le Sinergie prevedono l’inserimento di opere d’arte in luoghi di incontro a gestione privata, con o senza vocazione artistica, per fare entrare prepotentemente l’arte contemporanea nel nostro quotidiano e accoglierla come importante riflesso della società attuale.
Il programma espositivo intende mettere in relazione giovani esponenti di tendenze artistiche appartenenti a differenti poetiche, le cui mostre si alterneranno a quelle di artisti segnati da un percorso più maturo e solido, nell’intento di sottolineare il sottile filo conduttore che lega tanta arte emergente a comuni radici storiche, ma anche evidenziandone le distanze mentali acquisite, in un interessante confronto generazionale.
Nicola Samorì "Stramberia di Pensieri d' Argomento di Metro Azione"
L’evento artistico è essenzialmente giocato tra l’iconografia storica di Gioacchino Rossini e la sua esplorazione, al fine di ricostruirne una inedita corporeità e una complementare identità, oltre ad essere un estremo intento di vivificare una tangibile presenza del Maestro nella amata casa paterna. Una presenza ulteriormente invocata dal titolo stesso della mostra, scelto in riferimento all’omonima espressione contenuta in una lettera del 1815 che Rossini scrive all’autore di testi Angelo Anelli chiedendo “Stramberia di Pensieri d’Argomento di Metro Azione” per un nuovo libretto d’opera che sarebbe poi divenuto il celebre “Barbiere”.
Siamo chiamati ad assistere ad una sorta di ricognizione impossibile intorno alla specificità di un corpo e in particolare del suo volto, attraverso una sequenza di ‘antiritratti’ che inevitabilmente pervengono ad altra e diversa figurazione, la citazione e libera rilettura dell’importante ritratto di Rossini custodito a Lugo, l’esecuzione di una estesa per quanto inverosimile partitura a ‘macchie figurate’ ispirata agli esercizi grafici conservati a Milano (Civica Raccolta Stampe Bertarelli) ed eseguiti dallo stesso Rossini, ed infine, ancora in ipotesi, il trasferimento scrupoloso in loco del contenuto del tavolo di lavoro dell’artista, dal quale le opere si distaccano come figlie dal ventre materno.
L’artista, sospinto in un altrove, va oltre i numerosi documenti storici che orientano verso la figura di un Rossini riconoscibile, alla ricerca di una sua ultima impronta originaria, la maschera funeraria. Di questa pratica d’altri tempi, quando del corpo di un artista era ambito ogni reliquia e testimonianza, non v’è però alcuna traccia, pertanto egli procede in una personale ricognizione prima con una scultura del volto del maestro e l’esecuzione della sua impronta, poi aggiungendo dettagli ed espressioni, elaborandola come in un reale processo di decadimento, alla ricerca di un possibile moulage di Rossini sul letto di morte. “L'assenza di ciò che cercavo ha dato valore al mio progetto, ”dichiara l’artista“ nel senso che dalla mia mostra in poi esisterà una credibile impronta dell'ultimo Rossini, effettuata a partire dal disegno realizzato da Gustave Dorè di fronte alla salma del Maestro e alle numerose testimonianze fotografiche d’epoca. Un “falso” condotto con grandissima cura che va ad occupare una lacuna storica.”
Confermando tutto ciò che caratterizza il lavoro degli ultimi, Samorì rende duplice e intenso il dialogo tra volontà di rivisitazione e confronto su alcuni aspetti della pittura antica, come duplice è anche il gesto creativo nel quale la forza pittorica è capace di coesistere in quella scultorea, entrambe consumate nell’ossessivo inseguire un interiore archivio delle impronte del corpo e della mente.
Se in molta arte contemporanea si infrange continuamente la tradizione nell’uso di tecniche e di materiali extrartistici, affrancando l’opera dal suo aspetto conservativo, creando un netto distacco da esso e revocando definitivamente la sacrale aspirazione dell’artista di continuare ad esistere nell’opera creata, Samorì intercetta il respiro lungo dell’immortalità dell’arte ma contemporaneamente inserisce il germe del disfacimento e della perdita, pur con l’ultimo atto sospeso e congelato, orientando sensibilmente l’asse di ricerca nelle sue opere verso un personale equilibrio nell’equivalenza tra arte e vita.
Stefania Vecchi, 13 novembre 2008
Nicola Samorì è nato a Forlì nel 1977. Nel 2004 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2003 espone in numerose Gallerie in Italia e all’estero tra le quali la Erdmann Contemporary Gallery di Cape Town (South Africa), lo Studio Raffaelli di Trento, la Die Galerie di Frankfurt am Main (D), l’Ariete artecontemporanea di Bologna. Molte le presenze anche negli spazi pubblici fra i quali si segnalano la Tafe Gallery di Perth (Western Australia), il Museo d’Arte Contemporanea di Gibellina (TP), Palazzo Reale a Milano e Villa delle Rose a Bologna. Vive e lavora a Bagnacavallo (RA).
Completa l’esposizione la seguente Opera per il passante:
“Rossini” (da Lescot), 2008, olio su rame, cm 120 x 100
Rocca Estense di Lugo - Saletta "Rossini"
orario di visita: dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 19, il sabato dalle ore 8 alle ore 13, domenica e festivi esclusi.
L’opera sarà visibile a partire dal 16 dicembre 2008 sino al 28 febbraio 2009
29
novembre 2008
Nicola Samorì – Stramberia di Pensieri d’ Argomento di Metro Azione
Dal 29 novembre al 14 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
CASA ROSSINI
Lugo, Via Giacomo Rocca, 14, (Ravenna)
Lugo, Via Giacomo Rocca, 14, (Ravenna)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16/18,30, domenica e festivi 10/12 – 16/18,30, chiuso il lunedì
Vernissage
29 Novembre 2008, ore 18
Autore
Curatore