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Nicola Spezzano – L’occhio interminabile
L’ultimo intervento di Textures è costituito dall’incontro con l’opera e l’esperienza di un artista come Nicola Spezzano che, in virtù della trascorsa attività di cartografo, accoglie oggi, da pittore, la sfida costituita dal tradurre in termini pittorici la problematica della misurazione dello spazio attraverso il paesaggio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 1 luglio 2004 alle ore 19.00 presso il Punto Einaudi di via Giulia a Roma verrà inaugurata, in occasione della rassegna Textures, la mostra di pittura di Nicola Spezzano dal titolo: L’occhio interminabile.
È l’ultimo appuntamento in calendario all’interno della rassegna di arti contemporanee Textures che si è svolta dal mese di dicembre 2003 tra pittura, scultura, foto, installazioni, performances: 12 artisti si sono susseguiti nei locali della libreria, creando un ambiente che non si limitasse ad ospitare nuove presenze ma che riuscisse, piuttosto, ad articolarle riconfigurandosi come luogo di scambio. Intento della rassegna è stato quello di ripensare l’ambiente-libreria attraverso le opere stesse, in questo caso interventi site specific.
Al termine della mostra di Spezzano, chiuderà l’intera rassegna una tavola rotonda con dei giovani artisti, curatori e critici che, presentata al posto di un’opera d’arte, verrà “esposta” in un video documentario.
L’ultimo intervento di Textures è costituito dall’incontro con l’opera e l’esperienza di un artista come Nicola Spezzano che, in virtù della trascorsa attività di cartografo, accoglie oggi, da pittore, la sfida costituita dal tradurre in termini pittorici la problematica della misurazione dello spazio attraverso il paesaggio. Un paesaggio metaforico, misura di tutte le cose, che si dà nella molteplicità delle proprie possibili interpretazioni: assoluto e dinamico proprio perché si conforma a superfici e spessori variabili o a moduli componibili, aderisce agli oggetti ma sa ridursi in scala sino al minimo calligrafico, sulla costa di un libro. All’interno della ricerca artistica di textures esso rappresenta un epilogo sulle caratteristiche spaziali del linguaggio; due sensi differenti possono essere attribuiti alla dimensione ed entrambi sono rappresentabili: il limite e l’illimitato. L’intervento di Spezzano è minimo, soltanto una tela nella prima stanza, un cerchio dentro un quadrato, è sufficiente a suggerire che è in atto un gioco semantico sulle unità minime della spazialità e che da queste sarà possibile partire all’esplorazione di livelli sovrapposti per riconfigurare la propria lettura degli oggetti che la compongono.
È l’ultimo appuntamento in calendario all’interno della rassegna di arti contemporanee Textures che si è svolta dal mese di dicembre 2003 tra pittura, scultura, foto, installazioni, performances: 12 artisti si sono susseguiti nei locali della libreria, creando un ambiente che non si limitasse ad ospitare nuove presenze ma che riuscisse, piuttosto, ad articolarle riconfigurandosi come luogo di scambio. Intento della rassegna è stato quello di ripensare l’ambiente-libreria attraverso le opere stesse, in questo caso interventi site specific.
Al termine della mostra di Spezzano, chiuderà l’intera rassegna una tavola rotonda con dei giovani artisti, curatori e critici che, presentata al posto di un’opera d’arte, verrà “esposta” in un video documentario.
L’ultimo intervento di Textures è costituito dall’incontro con l’opera e l’esperienza di un artista come Nicola Spezzano che, in virtù della trascorsa attività di cartografo, accoglie oggi, da pittore, la sfida costituita dal tradurre in termini pittorici la problematica della misurazione dello spazio attraverso il paesaggio. Un paesaggio metaforico, misura di tutte le cose, che si dà nella molteplicità delle proprie possibili interpretazioni: assoluto e dinamico proprio perché si conforma a superfici e spessori variabili o a moduli componibili, aderisce agli oggetti ma sa ridursi in scala sino al minimo calligrafico, sulla costa di un libro. All’interno della ricerca artistica di textures esso rappresenta un epilogo sulle caratteristiche spaziali del linguaggio; due sensi differenti possono essere attribuiti alla dimensione ed entrambi sono rappresentabili: il limite e l’illimitato. L’intervento di Spezzano è minimo, soltanto una tela nella prima stanza, un cerchio dentro un quadrato, è sufficiente a suggerire che è in atto un gioco semantico sulle unità minime della spazialità e che da queste sarà possibile partire all’esplorazione di livelli sovrapposti per riconfigurare la propria lettura degli oggetti che la compongono.
01
luglio 2004
Nicola Spezzano – L’occhio interminabile
Dal primo al 15 luglio 2004
arte contemporanea
Location
PUNTO EINAUDI
Roma, Via Giulia, 81A, (Roma)
Roma, Via Giulia, 81A, (Roma)
Orario di apertura
martedì-sabato ore 11.00-21.00; lunedì e domenica ore 15.00-21.00
Vernissage
1 Luglio 2004, h. 19.00
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