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Nicola Tineo – Climax
Comunicato stampa
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"Traccia di Pensiero generale,
gradazione ascendente,
effetto di progressione,
artificio del linguaggio poetico,
una deviazione del linguaggio comune.
il potere di illuminare il discorso e dargli varietà e vivacità”
Nicola Tineo
Il Climax è la figura retorica della sorpresa, è quella parte di un racconto o di un discorso in cui
l’enfasi prende vita e si trasmuta in attesa, la stessa attesa con cui il lettore o l’ascoltatore divora
le parole che si susseguono davanti ai suoi occhi o che si propagano nelle sue orecchie.
Nel mondo contemporaneo l’attesa e la sospensione sono all’ordine del giorno: ci siamo abituati a
convivere con un’incertezza costante, le nostre vite sembrano la trasfigurazione di un climax che
divora e appiattisce ogni sfumatura delle nostre vite.
Nicola Tineo vuole portare lo spettatore all’interno del climax della gioventù contemporanea,
caratterizzata da rivolte soffocate con violenza, incapacità di trasmettere contenuti duraturi per via
della massiccia presenza dei media e, non meno importante, incapace di sottostare tacitamente
ai dettami delle generazioni precedenti che, contrariamente alla nostra, ha divorato il mondo
lasciandoci solo le sue polveri con la pretesa di farci sistemare ogni cosa.
I giovani non riescono a rivoluzionare il mondo, e la colpa non è loro quanto dei meccanismi marci
generati dalla società odierna.
Dal 2020 conviviamo con il virus SARS-Covid 19 che ha stravolto le vite dell’intero mondo
contemporaneo, da Oriente a Occidente gambizzato nelle sue più lungimiranti volontà di
combattere una malattia di cui si sa ancora poco nonostante i due anni passati a investire ogni
centesimo ed energia della ricerca nella scoperta dei dettagli più intimi di questo virus.
Anche se la paura di ammalarci ci ha cambiati, quello che è veramente cambiato in modo quasi
totalmente irreversibile è il rapporto tra umani: i movimenti sociali, la convivialità, le manifestazioni
di piazza erano tutti eventi all’ordine del giorno che oggi invece rappresentano la straordinarietà.
Le rivolte sono quel climax che ricerchiamo per accendere nuovamente le nostre vite, spente e
piegate in favore del contenimento, dell’isolamento e dell’attenzione al prossimo, mascherata
spesso da convenienza e perbenismo. Ci siamo dimenticati del corpo, ma noi, i giovani che
portano tutto questo peso sulle spalle, i corpi li vogliamo ancora sentire, odorare, toccare,
assaggiare, in una sola parola: vivere.
In questo panorama convulso e imprevisto Nicola Tineo trae spunto per raccontare - utilizzando la
figura retorica del climax - quelle che sono le sensazioni dei giovani d’oggi, delle loro necessità di
essere ascoltati e soprattutto considerati come la vera e unica risorsa utile al rinnovamento dei
canoni contemporanei che, grazie alla diffusione del virus, hanno dimostrato il loro fallimento e la
loro inesattezza.
Siamo divisi, lontani, impauriti dai contatti e dal futuro, chiusi nelle stanze che affittiamo a prezzi
esorbitanti fissando sul muro quel brillante futuro che ci hanno promesso i nostri genitori mentre si
sbiadisce sempre di più nelle nostre menti.
Tutto intorno si sgretola ogni convinzione, ma sfruttando il vasto mondo che solo l’arte sa offrirci,
potremmo ri-considerare queste macerie come mattoni per costruire il nuovo futuro,
caratterizzato da una presa di coscienza collettiva per il bene comune.
Lucrezia Arrigoni
gradazione ascendente,
effetto di progressione,
artificio del linguaggio poetico,
una deviazione del linguaggio comune.
il potere di illuminare il discorso e dargli varietà e vivacità”
Nicola Tineo
Il Climax è la figura retorica della sorpresa, è quella parte di un racconto o di un discorso in cui
l’enfasi prende vita e si trasmuta in attesa, la stessa attesa con cui il lettore o l’ascoltatore divora
le parole che si susseguono davanti ai suoi occhi o che si propagano nelle sue orecchie.
Nel mondo contemporaneo l’attesa e la sospensione sono all’ordine del giorno: ci siamo abituati a
convivere con un’incertezza costante, le nostre vite sembrano la trasfigurazione di un climax che
divora e appiattisce ogni sfumatura delle nostre vite.
Nicola Tineo vuole portare lo spettatore all’interno del climax della gioventù contemporanea,
caratterizzata da rivolte soffocate con violenza, incapacità di trasmettere contenuti duraturi per via
della massiccia presenza dei media e, non meno importante, incapace di sottostare tacitamente
ai dettami delle generazioni precedenti che, contrariamente alla nostra, ha divorato il mondo
lasciandoci solo le sue polveri con la pretesa di farci sistemare ogni cosa.
I giovani non riescono a rivoluzionare il mondo, e la colpa non è loro quanto dei meccanismi marci
generati dalla società odierna.
Dal 2020 conviviamo con il virus SARS-Covid 19 che ha stravolto le vite dell’intero mondo
contemporaneo, da Oriente a Occidente gambizzato nelle sue più lungimiranti volontà di
combattere una malattia di cui si sa ancora poco nonostante i due anni passati a investire ogni
centesimo ed energia della ricerca nella scoperta dei dettagli più intimi di questo virus.
Anche se la paura di ammalarci ci ha cambiati, quello che è veramente cambiato in modo quasi
totalmente irreversibile è il rapporto tra umani: i movimenti sociali, la convivialità, le manifestazioni
di piazza erano tutti eventi all’ordine del giorno che oggi invece rappresentano la straordinarietà.
Le rivolte sono quel climax che ricerchiamo per accendere nuovamente le nostre vite, spente e
piegate in favore del contenimento, dell’isolamento e dell’attenzione al prossimo, mascherata
spesso da convenienza e perbenismo. Ci siamo dimenticati del corpo, ma noi, i giovani che
portano tutto questo peso sulle spalle, i corpi li vogliamo ancora sentire, odorare, toccare,
assaggiare, in una sola parola: vivere.
In questo panorama convulso e imprevisto Nicola Tineo trae spunto per raccontare - utilizzando la
figura retorica del climax - quelle che sono le sensazioni dei giovani d’oggi, delle loro necessità di
essere ascoltati e soprattutto considerati come la vera e unica risorsa utile al rinnovamento dei
canoni contemporanei che, grazie alla diffusione del virus, hanno dimostrato il loro fallimento e la
loro inesattezza.
Siamo divisi, lontani, impauriti dai contatti e dal futuro, chiusi nelle stanze che affittiamo a prezzi
esorbitanti fissando sul muro quel brillante futuro che ci hanno promesso i nostri genitori mentre si
sbiadisce sempre di più nelle nostre menti.
Tutto intorno si sgretola ogni convinzione, ma sfruttando il vasto mondo che solo l’arte sa offrirci,
potremmo ri-considerare queste macerie come mattoni per costruire il nuovo futuro,
caratterizzato da una presa di coscienza collettiva per il bene comune.
Lucrezia Arrigoni
24
gennaio 2022
Nicola Tineo – Climax
Dal 24 al 31 gennaio 2022
arte contemporanea
Location
TUFANO STUDIO 25
Milano, Via Monfalcone, 34/a, (Milano)
Milano, Via Monfalcone, 34/a, (Milano)
Orario di apertura
16 - 20
Vernissage
24 Gennaio 2022, 18 - 22
Sito web
Autore
Curatore