Il 2010 è stato per l’Inter e per i suoi tifosi un anno indimenticabile. Per celebrare la vittoria dei tre trofei, la Galleria Bellinzona di Milano (via Volta 10), dal 6 all’11 luglio 2010, ospita una mostra di sole tre opere, realizzate da Nicola Villa (Lecco, 1976).

Un’occasione per ripercorrere anche dal punto di vista artistico i recenti trionfi nerazzurri, attraverso i volti e le espressioni dei giocatori nell’atto di sollevare la Coppa dei Campioni e i ritratti dei maggiori artefici di questi successi, ovvero il presidente, Massimo Moratti, e l’allenatore José Mourinho.

Tripletta fa seguito a un’analoga iniziativa, dal titolo Il Nerazzurro è arte, tenutasi alla fine del 2008, nei medesimi spazi della Galleria Bellinzona, e che commemorava il primo centenario di fondazione della ‘Beneamata’, attraverso 80 opere di artisti italiani e stranieri contemporanei che, in modo consapevole o solo accidentale, si erano espressi col colore nerazzurro.

Accompagna l’esposizione, una guida contenente un testo di Romeo Astorri, preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica di Piacenza - interista doc - nel quale si ripercorre il legame tra il numero ‘tre’ e il concetto di perfezione.
Scrive infatti Astorri che “Il triplete, la tripletta, il triple sono i termini con cui ci si è sbizzarriti a definire sinteticamente i successi conquistati dall’Inter nel mese di maggio 2010 e il riferimento al numero tre non può non ricordare gli antichi aforismi che collegavano il numero tre alla perfezione.
Del collegamento tra numeri e realtà si trovano le tracce già nelle culture orientali e nel miscuglio di conoscenza misterica e sapienziale riscontrabile in molte di esse. Appare naturale in un tale contesto attribuire ad un numero il simbolo della rappresentazione della realtà perfetta e l’idea che il numero tre sia simbolo della perfezione è antica, anche se la sua ultima applicazione è l’espressione medioevale omne trinum est perfectum con un chiaro riferimento al dogma della trinità”.