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Nicola Zamboni / Sara Bolzani – Racconti
Nicola Zamboni e Sara Bolzani, “scultori sociali”, resistono, combattono la battaglia di un tempo perduto. Entrambi sono classicisti convinti, autentici: per loro, come già per Johann Joachim Winckelmann, “l’umiltà e la semplicità sono le due vere sorgenti della bellezza”.
Comunicato stampa
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Venerdì 27 settembre alle 18,00, presso La Pazienza Arti e Libri di via de' Romei 38 a Ferrara, inaugura la mostra di Nicola Zamboni e Sara Bolzani | Racconti, curata da Pietro Di Natale e visitabile sino al 31 ottobre 2019.
Nicola Zamboni e Sara Bolzani, “scultori sociali”, resistono, combattono la battaglia di un tempo perduto. Non si preoccupano di essere originali, non desiderano che le loro opere vengano spiegate, si guardano bene dal lasciare l’osservatore in preda alla perplessità. Il loro principale obiettivo è esprimere concetti universali con semplicità e umiltà. Entrambi sono classicisti convinti, autentici: per loro, come già per Johann Joachim Winckelmann, “l’umiltà e la semplicità sono le due vere sorgenti della bellezza”. Lo dimostrano le loro sculture in rame, d’appoggio, o da parete, classiche, tradizionali, figurative, e, tutte, rigorosamente, opere “uniche”. Esse raccontano di uomini, di luoghi, di tradizioni; vivono a contatto con la carne del mondo e sono capaci di farci vedere in modo nuovo l’unico sogno possibile: la realtà.
Ingresso libero. Per informazioni: info@lapazienza.it o 339 29 09 140.
Nicola Zamboni, Vite di scarto
Dal 2002 Zamboni e Bolzani lavorano al gruppo scultoreo intitolato Umanità. Ispirata al trittico con la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, Umanità è una straordinaria allegoria della vita e dei tempi moderni. Alle mitiche figure dei cavalieri che combattono in sella a possenti destrieri, nucleo fondante del gruppo, si sono affiancati negli anni - essendo l’opera in costante aumento - alcuni acclamati attori dei nostri giorni: emarginati, migranti, profughi in cammino. A queste “vite di scarto” Nicola Zamboni ha dedicato anche opere autonome, come la Barca dei migranti e i Profughi in cammino, che evocano gli orrori delle guerre e la tragedia delle migrazioni. I tocchi di colore sulle sagome ritagliate nel rame evidenziano l’unicità di ogni singola esistenza, irripetibile.
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Nicola Zamboni, Foglie
Foglie, e noi ‘come le foglie’, citando i versi del poeta greco Mimnermo. Appassionato come Ulisse Aldrovandi alla diversità del mondo vivente, Nicola Zamboni realizza da oltre quarant’anni foglie in rame, di forme e dimensioni differenti, nessuna uguale all’altra, nei margini, nelle nervature. La loro creazione evoca un rito antico, possibile o immaginario. Il fuoco della fiamma ossidrica, guidato in irripetibili arabeschi, buca la lamina metallica: il disfacimento della superficie rinvia, in un immediato processo di identificazione, alla caducità dell’esistenza umana. Sono sculture di vanitas, di raffinata esecuzione e commuovente bellezza, che resistono, nel tempo, perché non contaminate dal potere dell’ovvio e delle mode.
———
Sara Bolzani, Libri, Paesaggi
Simbolo universale del sapere e oggetto intimamente naturale, da sua stessa etimologia (da latino liber, la membrana sottile che si trova sotto la corteccia dell’albero), il libro è protagonista di una serie di mirabili opere di Sara Bolzani che compendiano i temi del viaggio, della memoria, del racconto, della cultura. I volumi aperti diventano luoghi, spazi da vivere. L’uomo è presente tra le pagine, che, di volta in volta, si trasformano in strade da percorrere in bicicletta, in mari da navigare, in rampe sulle quali esibirsi con lo skateboard…Tra sogno e realtà, emerge il desiderio di conoscere, di allargare i propri orizzonti, anche attraverso la letteratura (veri e propri omaggi ai grandi classici sono i recenti libri che illustrano Moby Dick, Don Chisciotte, Il vecchio e il mare). Torna in mente sant’Agostino secondo il quale: “il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina”. Le pagine del mondo sono descritte nei Paesaggi scolpiti, liriche cartoline che immortalano alberi scossi dal vento, betulle d’autunno, silenziose pianure, quiete lagune popolate da nobili aironi, gli stessi che sostano sulle pagine dei libri aperti: uno di loro ha abbandonato i compagni e sta per librarsi in volo (una allusione alla ribellione, al pensiero controcorrente), un altro è insidiato da un ippopotamo che avanza di soppiatto (un invito a tenere gli occhi ben aperti, a vivere il presente).
*******
NICOLA ZAMBONI è nato a Bologna il 10 maggio 1943. Dopo gli studi e il servizio militare si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna ma scontento del clima e dei rapporti con i docenti decide di abbandonarla al terzo anno. Nel 1968 si reca in Inghilterra per conoscere Henry Moore che lo ospita per circa un mese. Nel 1975 inizia ad insegnare in Accademia a Bologna come assistente dello scultore Quinto Ghermandi. Dal 1997 al 2004 tiene la cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dove incontra la scultrice Sara Bolzani, che diventerà sua moglie. Opere pubbliche di Nicola Zamboni - realizzate a partire dal 1970 - sono disseminate sul territorio italiano, soprattutto in Emilia-Romagna. Disegni, bozzetti e sculture si trovano in collezioni private in Italia, Spagna, Francia, Germania, Svezia, Stati Uniti, Argentina, Cile, Perù, Cuba, Messico, Guinea Equatoriale, Libia, Russia, Creta, Australia, Vietnam e Cina. Nel 2017, nella sua città, gli è stata dedicata una importante mostra monografica nel prestigioso Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli. www.nicolazamboni.it
SARA BOLZANI è nata a Monza il 9 ottobre 1976. Dopo aver conseguito la maturità artistica al liceo ‘San Giuseppe’ di Monza, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma nell’autunno del 2000. Da allora ha esposto i suoi lavori in mostre personali e collettive e ha realizzato numerose opere pubbliche, alcune delle quali in collaborazione con lo scultore Nicola Zamboni, suo maestro. Sculture dell’artista sono custodite in importanti collezioni private italiane, europee e americane. Tra le ultime mostre conviene ricordare la monografica al Museo MAGI ‘900 di Pieve di Cento. www.sarabolzani.it
Nicola Zamboni e Sara Bolzani, “scultori sociali”, resistono, combattono la battaglia di un tempo perduto. Non si preoccupano di essere originali, non desiderano che le loro opere vengano spiegate, si guardano bene dal lasciare l’osservatore in preda alla perplessità. Il loro principale obiettivo è esprimere concetti universali con semplicità e umiltà. Entrambi sono classicisti convinti, autentici: per loro, come già per Johann Joachim Winckelmann, “l’umiltà e la semplicità sono le due vere sorgenti della bellezza”. Lo dimostrano le loro sculture in rame, d’appoggio, o da parete, classiche, tradizionali, figurative, e, tutte, rigorosamente, opere “uniche”. Esse raccontano di uomini, di luoghi, di tradizioni; vivono a contatto con la carne del mondo e sono capaci di farci vedere in modo nuovo l’unico sogno possibile: la realtà.
Ingresso libero. Per informazioni: info@lapazienza.it o 339 29 09 140.
Nicola Zamboni, Vite di scarto
Dal 2002 Zamboni e Bolzani lavorano al gruppo scultoreo intitolato Umanità. Ispirata al trittico con la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, Umanità è una straordinaria allegoria della vita e dei tempi moderni. Alle mitiche figure dei cavalieri che combattono in sella a possenti destrieri, nucleo fondante del gruppo, si sono affiancati negli anni - essendo l’opera in costante aumento - alcuni acclamati attori dei nostri giorni: emarginati, migranti, profughi in cammino. A queste “vite di scarto” Nicola Zamboni ha dedicato anche opere autonome, come la Barca dei migranti e i Profughi in cammino, che evocano gli orrori delle guerre e la tragedia delle migrazioni. I tocchi di colore sulle sagome ritagliate nel rame evidenziano l’unicità di ogni singola esistenza, irripetibile.
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Nicola Zamboni, Foglie
Foglie, e noi ‘come le foglie’, citando i versi del poeta greco Mimnermo. Appassionato come Ulisse Aldrovandi alla diversità del mondo vivente, Nicola Zamboni realizza da oltre quarant’anni foglie in rame, di forme e dimensioni differenti, nessuna uguale all’altra, nei margini, nelle nervature. La loro creazione evoca un rito antico, possibile o immaginario. Il fuoco della fiamma ossidrica, guidato in irripetibili arabeschi, buca la lamina metallica: il disfacimento della superficie rinvia, in un immediato processo di identificazione, alla caducità dell’esistenza umana. Sono sculture di vanitas, di raffinata esecuzione e commuovente bellezza, che resistono, nel tempo, perché non contaminate dal potere dell’ovvio e delle mode.
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Sara Bolzani, Libri, Paesaggi
Simbolo universale del sapere e oggetto intimamente naturale, da sua stessa etimologia (da latino liber, la membrana sottile che si trova sotto la corteccia dell’albero), il libro è protagonista di una serie di mirabili opere di Sara Bolzani che compendiano i temi del viaggio, della memoria, del racconto, della cultura. I volumi aperti diventano luoghi, spazi da vivere. L’uomo è presente tra le pagine, che, di volta in volta, si trasformano in strade da percorrere in bicicletta, in mari da navigare, in rampe sulle quali esibirsi con lo skateboard…Tra sogno e realtà, emerge il desiderio di conoscere, di allargare i propri orizzonti, anche attraverso la letteratura (veri e propri omaggi ai grandi classici sono i recenti libri che illustrano Moby Dick, Don Chisciotte, Il vecchio e il mare). Torna in mente sant’Agostino secondo il quale: “il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina”. Le pagine del mondo sono descritte nei Paesaggi scolpiti, liriche cartoline che immortalano alberi scossi dal vento, betulle d’autunno, silenziose pianure, quiete lagune popolate da nobili aironi, gli stessi che sostano sulle pagine dei libri aperti: uno di loro ha abbandonato i compagni e sta per librarsi in volo (una allusione alla ribellione, al pensiero controcorrente), un altro è insidiato da un ippopotamo che avanza di soppiatto (un invito a tenere gli occhi ben aperti, a vivere il presente).
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NICOLA ZAMBONI è nato a Bologna il 10 maggio 1943. Dopo gli studi e il servizio militare si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna ma scontento del clima e dei rapporti con i docenti decide di abbandonarla al terzo anno. Nel 1968 si reca in Inghilterra per conoscere Henry Moore che lo ospita per circa un mese. Nel 1975 inizia ad insegnare in Accademia a Bologna come assistente dello scultore Quinto Ghermandi. Dal 1997 al 2004 tiene la cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dove incontra la scultrice Sara Bolzani, che diventerà sua moglie. Opere pubbliche di Nicola Zamboni - realizzate a partire dal 1970 - sono disseminate sul territorio italiano, soprattutto in Emilia-Romagna. Disegni, bozzetti e sculture si trovano in collezioni private in Italia, Spagna, Francia, Germania, Svezia, Stati Uniti, Argentina, Cile, Perù, Cuba, Messico, Guinea Equatoriale, Libia, Russia, Creta, Australia, Vietnam e Cina. Nel 2017, nella sua città, gli è stata dedicata una importante mostra monografica nel prestigioso Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli. www.nicolazamboni.it
SARA BOLZANI è nata a Monza il 9 ottobre 1976. Dopo aver conseguito la maturità artistica al liceo ‘San Giuseppe’ di Monza, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma nell’autunno del 2000. Da allora ha esposto i suoi lavori in mostre personali e collettive e ha realizzato numerose opere pubbliche, alcune delle quali in collaborazione con lo scultore Nicola Zamboni, suo maestro. Sculture dell’artista sono custodite in importanti collezioni private italiane, europee e americane. Tra le ultime mostre conviene ricordare la monografica al Museo MAGI ‘900 di Pieve di Cento. www.sarabolzani.it
27
settembre 2019
Nicola Zamboni / Sara Bolzani – Racconti
Dal 27 settembre al 31 ottobre 2019
arte contemporanea
Location
LA PAZIENZA ARTE E LIBRI
Ferrara, via de’ Romei , 38, (Ferrara)
Ferrara, via de’ Romei , 38, (Ferrara)
Orario di apertura
lunedì ore 15,30-19,30
da martedì a venerdì ore 10-12,30 e 15,30-19,30
sabato ore 10,30-13,00 e 15,30-19,30
Vernissage
27 Settembre 2019, ore 18
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico