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Nicolò Tomaini – Lo spettacolo domestico del volo di Guy Debord
[…]Se la tendenza e’ quella di spostare il piano fisico all’interno di universi virtuali (si ascoltino le speculazioni dialettiche a proposito di Metaversi ed NFT), Tomaini compie il procedimento esattamente contrario, riportando sul piano fisico entità di natura fittizia e virtuale…
Comunicato stampa
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Nicolò Tomaini nasce a Bellano (LC) il 23 settembre 1989.
Frequenta il Liceo Scientifico A. Volta a Lecco e la facoltà di Lettere a Bergamo. Si affaccia al mondo dell’arte contemporanea da autodidatta realizzando i primi lavori nel 2010. Vive e lavora a Lecco.
Tra le principali mostre personali si ricordano: Nicolo’ Tomaini: Dinamismo di un cane senza guinzaglio, LeoGalleries, Monza, 2021; Habeas corpus: sommario di decomposizione, Palazzo delle Paure, Lecco, 2021; Referti autoptici per immagini drogate, Dr Fake Cabinet, Torino, 2021; per poter annullare l’immagine! ’, Associazione Heart, Vimercate, 2020; Sottopelle, Storie di Memorie e Persistenze, Atto II, Villa Caldogno, Caldogno, con R. Opalka, 2019; V erranno giorni senza nome, Galleria Melesi, Lecco, 2018; 40 gradi sopra il realismo, Galleria Outartlet, Vigevano, con D. Spoerri, 2016; Su Asti Ka, Musée du Croco, Milano, 2014; Icone, ExpArt Studio&Gallery, Bibbiena, 2013.
Dopo aver partecipato al M@D, Monza@artediffusa, manifestazione biennale organizzata dal Comune di Monza in collaborazione con LeoGalleries giunta alla sua seconda edizione, l’installazione di Nicolò Tomaini è ora al mimumo MICROMUSEOMONZA.
In essa la realtà non è mai come appare. Oggi, la superficialità della visione, la consumazione svelta e acritica delle immagini ha condannato il presente a quel vizio dilagante che ci rende succubi del potere dell’effimero, del transitorio, della felicità “a consumo” rapido. Nella contemporaneità questo stordimento delle coscienze ha impoverito la volontà di pensare diversamente delle persone che si lasciano persuadere da saltimbanchi e novelli pifferai magici che li rendono automi spenti nell’uniformità e nell’appiattimento dell’essere. La ricerca di Nicolò Tomaini si orienta proprio nello sviscerare, con ironia tagliente, queste derive attuali. Se apparentemente il suo sembra un linguaggio dissacrante, scanzonato, leggero in senso pop, in realtà la consapevolezza del suo pensiero e i contenuti che cerca scavano molto più nel profondo e vogliono riportare il nostro pensiero a riflettere su quelle verità trascurate che sono l’essenza della civiltà umana. La sua è un’operazione di forte denuncia e di critica non pretestuosa dell’oggi, svolta, però, attraverso le sue stesse modalità perché solo così, forse, il messaggio può essere definito e veicolato. Invogliando la curiosità con opere immediate e d’impatto, la narrativa che predispone diventa impegnata: questa amplifica le possibili strade interpretative e la conoscenza (se non anche la coscienza) di chi guarda indirizzandola sui sentieri di altre consapevolezze rispetto al proprio presente. Lo spettacolo domestico del volo di Guy Debord è una gabbia che trattiene il volo di un uccellino colorato e guizzante, effimero perché è un ologramma, eppure presente: trattenuto e inconsistente, letto metaforicamente, questo piccolo volatile diventa il pensiero di Debord, il filosofo citato nel titolo, la cui ideologia prematuramente ci aveva avvertito delle derive e dei pericoli in cui sarebbe caduta la società dei consumi. I vizi del capitalismo, della comunicazione di massa e del consumismo, infatti, erano gli strumenti di potere del sistema economico che avrebbe, per lui, alienato l’identità della persona. Quel pensiero, che cercava di salvare le facoltà naturali, libere e potenti, dell’uomo, adesso è in gabbia, prigioniero di un’artificialità opprimente. Tomaini ci invita forse a cogliere il volo di quel pensiero, a liberare l’ologramma perché quello che trattenuto ci affascina, da libero, potrebbe tornare a nutrirsi della natura reale delle cose, salvando poi noi dalla gabbia di quello che siamo diventati.
Nicolò Tomaini www.nicolotomaini.it
Frequenta il Liceo Scientifico A. Volta a Lecco e la facoltà di Lettere a Bergamo. Si affaccia al mondo dell’arte contemporanea da autodidatta realizzando i primi lavori nel 2010. Vive e lavora a Lecco.
Tra le principali mostre personali si ricordano: Nicolo’ Tomaini: Dinamismo di un cane senza guinzaglio, LeoGalleries, Monza, 2021; Habeas corpus: sommario di decomposizione, Palazzo delle Paure, Lecco, 2021; Referti autoptici per immagini drogate, Dr Fake Cabinet, Torino, 2021; per poter annullare l’immagine! ’, Associazione Heart, Vimercate, 2020; Sottopelle, Storie di Memorie e Persistenze, Atto II, Villa Caldogno, Caldogno, con R. Opalka, 2019; V erranno giorni senza nome, Galleria Melesi, Lecco, 2018; 40 gradi sopra il realismo, Galleria Outartlet, Vigevano, con D. Spoerri, 2016; Su Asti Ka, Musée du Croco, Milano, 2014; Icone, ExpArt Studio&Gallery, Bibbiena, 2013.
Dopo aver partecipato al M@D, Monza@artediffusa, manifestazione biennale organizzata dal Comune di Monza in collaborazione con LeoGalleries giunta alla sua seconda edizione, l’installazione di Nicolò Tomaini è ora al mimumo MICROMUSEOMONZA.
In essa la realtà non è mai come appare. Oggi, la superficialità della visione, la consumazione svelta e acritica delle immagini ha condannato il presente a quel vizio dilagante che ci rende succubi del potere dell’effimero, del transitorio, della felicità “a consumo” rapido. Nella contemporaneità questo stordimento delle coscienze ha impoverito la volontà di pensare diversamente delle persone che si lasciano persuadere da saltimbanchi e novelli pifferai magici che li rendono automi spenti nell’uniformità e nell’appiattimento dell’essere. La ricerca di Nicolò Tomaini si orienta proprio nello sviscerare, con ironia tagliente, queste derive attuali. Se apparentemente il suo sembra un linguaggio dissacrante, scanzonato, leggero in senso pop, in realtà la consapevolezza del suo pensiero e i contenuti che cerca scavano molto più nel profondo e vogliono riportare il nostro pensiero a riflettere su quelle verità trascurate che sono l’essenza della civiltà umana. La sua è un’operazione di forte denuncia e di critica non pretestuosa dell’oggi, svolta, però, attraverso le sue stesse modalità perché solo così, forse, il messaggio può essere definito e veicolato. Invogliando la curiosità con opere immediate e d’impatto, la narrativa che predispone diventa impegnata: questa amplifica le possibili strade interpretative e la conoscenza (se non anche la coscienza) di chi guarda indirizzandola sui sentieri di altre consapevolezze rispetto al proprio presente. Lo spettacolo domestico del volo di Guy Debord è una gabbia che trattiene il volo di un uccellino colorato e guizzante, effimero perché è un ologramma, eppure presente: trattenuto e inconsistente, letto metaforicamente, questo piccolo volatile diventa il pensiero di Debord, il filosofo citato nel titolo, la cui ideologia prematuramente ci aveva avvertito delle derive e dei pericoli in cui sarebbe caduta la società dei consumi. I vizi del capitalismo, della comunicazione di massa e del consumismo, infatti, erano gli strumenti di potere del sistema economico che avrebbe, per lui, alienato l’identità della persona. Quel pensiero, che cercava di salvare le facoltà naturali, libere e potenti, dell’uomo, adesso è in gabbia, prigioniero di un’artificialità opprimente. Tomaini ci invita forse a cogliere il volo di quel pensiero, a liberare l’ologramma perché quello che trattenuto ci affascina, da libero, potrebbe tornare a nutrirsi della natura reale delle cose, salvando poi noi dalla gabbia di quello che siamo diventati.
Nicolò Tomaini www.nicolotomaini.it
14
dicembre 2022
Nicolò Tomaini – Lo spettacolo domestico del volo di Guy Debord
Dal 14 al 21 dicembre 2022
arte contemporanea
Location
mimumo – MICROMUSEOMONZA
Milano, Via Lambro, 1, (MI)
Milano, Via Lambro, 1, (MI)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 00 - 24
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