NIKKIE / piccoli eventi trasversali.
la nuova finestra del Miela dedicata alle forme "inclassificabili" della creatività contemporanea, sulla soglia di più generi artistici, stili, riflessioni personali. Dopo lo spettacolo di danza "Canzoni per te" del gruppo "Vera Stasi", il concerto indiano "Flauto bansuri, respiro dell'India", adesso è la volta di un omaggio alla grande videoartista svizzera PIPILOTTI RIST, con alcuni dei suoi baby film, che verranno proiettati nella Sala Grande.

La Wonder Pipi, artista bionica, si occupa di video, arte e performance: ha iniziato come 'stage designer' per gruppi musicali come "Les Reines Prochaines" (la musica è sempre una componente essenziale delle sue opere) prima di passare ai media digitali e agli spazi protetti dei musei: temi così diversi come la stravaganza affascinante della libertà creativa, la solitudine, l'innocenza e la poesia, la cultura 'media' , la ricerca delle tradizioni femminili e l'arte erotica, si fondono per creare una visione sorprendentemente precisa del mondo contemporaneo. I suoi soggetti sono soprattutto 'femminili' (la casa, il corpo, la vita emotiva) ma visti in modo anticonvenzionale, provocatorio, esplosivo. Presente in tutte le principali gallerie internazionali, e in rassegne come le Binennali di Lione, Istambul e Venezia. Tra i baby film in programma: "I'm not the girl who misses much", 1986, e "I'm a victim of this song", 1995, basato sulla musica di "Wicked Games", scritto da Chris Issak e interpretato da Anders Guggisberg & Pipilotti Rist.

Negli altri spazi del Miela il giovane artista tedesco STEFAN HEINRICH EBNER creerà una videoambientazione basata su animazione di immagini con sequenze in continua trasformazione e collegate fluidamente alle sonorità e agli elementi spaziali del luogo. Ebner lavora usualmente per situazioni di club o di concerti in cui si suona musica e si danza con animazioni di immagini singole riprese da un monitor. Nel procedimento impiega vari filtri e diversi spezzoni dell'animazione totale vengono variati ottenendo sequenze in continua trasformazione, la cui durata arriva fino a quattro ore. Un aspetto importante è che i motivi subiscono lievi variazioni per consentire la percezione di un determinato tema di immagini in tali contesti (club/palcoscenico). Spesso, come base compositiva delle animazioni, impiega anche elementi spaziali del luogo in cui si svolge l'evento. I suoi lavori nascono quindi in vista dei singoli eventi e si differenziano volutamente dal concetto di livemixe dei videojockey e si ricollegano alle sonorità in maniera fluida, attraverso la complessità delle sequenze di immagini, pur rimanendo universi di immagini a se stanti che si sviluppano parallelamente agli universi sonori.