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Nime08
In occasione della più prestigiosa conferenza internazionale nel campo della liuteria digitale e delle interfacce uomo-macchina che si tiene a Casa Paganini- InfoMus Lab, Dist, Università degli Studi di Genova, Villa Croce ospita la sezione Installazioni interattive che associa alla valenza scientifica quella artistica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Genova, 5 - 8 giugno 2008
Casa Paganini- InfoMus Lab, Dist, Università degli Studi di Genova
Installazioni interattive
Genova, Museo d’arte contemporanea di Villa Croce
5 – 8 giugno 2008
NIME, la più prestigiosa conferenza internazionale nel campo della liuteria digitale e delle interfacce uomo-macchina, dopo Seattle (2001), Dublino (2002) Montreal (2003), Hamamatsu (2004), Vancouver (2005), Parigi (IRCAM, Centro Pompidou, 2006), New York (New York University, 2007), si terrà quest’anno a Genova dal 5 al 7 giugno, presso il Centro internazionale di eccellenza di Casa Paganini.
Nell’occasione il Museo d’arte contemporanea di Villa Croce è lieto di collaborare con gli organizzatori ospitando dal 5 al 8 giugno la sezione Installazioni interattive di Nime 08 che associa alla valenza scientifica quella artistica, confermando la stretta relazione tra tecnologia e arte contemporanea. Nelle installazioni presentate al museo c’è infatti una innegabile sinergia tra le più avanzate ricerche scientifiche, che verranno esposte e dibattute nel corso del convegno e la loro applicazione a dispositivi interattivi visivi e sonori che comunque sollecitano nel visitatore suggestioni estetiche e di riflessione sulla realtà esterna ed esistenziale, anche attraverso l’interattività.
Il pubblico troverà nelle sale al primo piano del Museo sei installazioni che esplorano il mondo del suono e del movimento, spesso arricchite dal dialogo dell’opera con l’ambiente che la ospita.
E’ il caso del lavoro di tre artisti canadesi (Aleksandra Dulic, Martin Gotfrit, Kenneth Newby) che nella loro installazione, In a thousand drops…refracted glances, frammentano l’immagine del visitatore in decine di particolari. Un sistema di elaborazione basato sul campionamento del movimento genera una serie di particolari dell’immagine che vengono poi riprodotti in altrettanti frammenti.
Lo stesso sistema provvede ad assegnare a ciascuna immagine suoni prelevati da un data base. La frammentazione dell’immagine e la sua variabilità nelle infinite combinazioni determinano un rapporto di collaborazione attiva tra il sistema elettronico e lo spettatore che produce una sequenza di immagini e suoni in base alle sue scelte di movimento in una “ multiply-mediated- heterophony ”.
L’artista americana di origine coreana Joo Youn Paek, con la sua installazione Fold Loud propone attraverso una sequenza di origami fissati alle pareti la contaminazione tra la secolare tradizione Taoista del piegare la carta ottenendo infinite forme e le moderne tecnologie di produzione del suono ( campionato da una serie di voci umane). Le diverse piegature del foglio producono infatti, grazie a sottili cavi elettrici posti sulla superficie, voci soliste o corali in una quasi infinita possibilità di soluzioni visive e uditive con un evidente richiamo alla visione Taoista della vita che allude alla continua mutazione delle cose.
In una stanza semibuia l’installazione di uno speciale acquario è il lavoro (dal titolo EOD04) proposto dal belga Fredrik de Wilde. Un sistema di captazione di segnali elettrici trasforma in suoni il movimento di pesciolini, che hanno nelle loro caratteristiche fisiologiche la possibilità di emettere piccole scariche elettriche.
Le tracce del loro muoversi, in base alla velocità e alla direzione, producono differenti combinazioni di suoni. L’artista di Bruxelles propone in questo lavoro una ricerca che da tempo lo coinvolge: i processi biologici, il tempo, l’estetica degli oggetti e in sostanza la contaminazione tra il linguaggio della natura e quello tecnologico.
Un gruppo di artisti di New York (Jared Lamenzo, Mohit Santram, Kuan Huan e Maia Marinelli) hanno sviluppato in collaborazione con un team di specialisti in comunicazione via Internet (streaming technologies), un sistema che si pone a metà tra la performance e l’istallazione interattiva.
The SoundScaper è un “panorama sonoro della città”, realizzato grazie a un programma installato su telefoni cellulari di ultima generazione che permette attraverso un percorso cittadino la rilevazione dei suoni prodotti dalla città (le macchine, le fabbriche, il suono delle campane etc..) congiunta alla loro ubicazione geografica, grazie alla funzione GPS inserita all’interno dei telefoni. I dati così acquisiti saranno poi consultabili via Web.
La versione proposta per il Museo di Villa Croce mette a disposizione del pubblico una mappatura geografico-sonora della città di New York.
Secondo gli autori, l’aspetto artistico di questa installazione è riassunto dalla citazione di John Cage: “persino nel silenzio c’è del suono attorno a noi”.
Jeff Talman, professore di arti visuali e media all’Università di Boston (USA), ha creato un’installazione site-specific che mette in relazione gli aspetti acustici di una stanza del Museo di Villa Croce con il rumore del mare. Scrive lui stesso a proposito di Mirror of the Moon: “quando sono stato selezionato per creare un lavoro per il Museo di Arte Contemporanea di Genova, mi è sembrato naturale iniziare dal mare, visto che è proprio il mare a permeare la cultura e la vita dei genovesi. È appropriato quindi che il senso del mare debba letteralmente penetrare nelle sale di un loro Museo d’Arte.
Invece di riprodurre semplicemente il rumore del mare all’interno degli spazi, ho deciso di armonizzare le onde sonore della marea con la sala in cui avverrà l’installazione, così che sia la sala stessa a parlare del mare. Mirror of the Moon è caratterizzato dalle sole frequenze che sono in risonanza con il grande spazio museale.”
L’ultima sala del percorso espositivo ospita il lavoro di tre artisti italiani (Pasquale Napolitano, Stefano Perna, Pier Giuseppe Mariconda) che nella loro installazione About Andy Warhol’s Empire flicker visualization, prendono le mosse dal noto video di Andy Warhol dedicato all’Empire State Building di New York per proporre una sorta di equivalente sonoro di una selezione di immagini tratte dal cinema underground anni ’60.
L’opera, realizzata con la piattaforma EyesWeb XMI di Casa Paganini – InfoMus Lab (www.eyesweb.org), nasce come omaggio ai registi degli anni Sessanta e alla loro sperimentazione sull’uso dei media e introduce una riflessione sul linguaggio tecnologico.
Oltre alle citate installazioni Venerdi 6 giugno dalle ore 16.30 alle 18 il museo di Villa Croce offre la possibilità di partecipare in prima persona alla performace all’aperto, Run Run Sun dell’artista dei Paesi Bassi Yolande Harris.
Run Run Sun propone attraverso un sistema di collegamento GPS la possibilità di ascoltare in cuffia ( quindi in una dimensione non collettiva) dei suoni prodotti da un’apparecchiatura portatile. Chi intenderà partecipare si potrà muovere liberamente nel prato antistante il Museo. I suoni prelevati da un data base e generati in base alle coordinate rilevate dal GPS, mapperanno in modalità sonora l’esatto punto in cui si trova il soggetto.
Casa Paganini- InfoMus Lab, Dist, Università degli Studi di Genova
Installazioni interattive
Genova, Museo d’arte contemporanea di Villa Croce
5 – 8 giugno 2008
NIME, la più prestigiosa conferenza internazionale nel campo della liuteria digitale e delle interfacce uomo-macchina, dopo Seattle (2001), Dublino (2002) Montreal (2003), Hamamatsu (2004), Vancouver (2005), Parigi (IRCAM, Centro Pompidou, 2006), New York (New York University, 2007), si terrà quest’anno a Genova dal 5 al 7 giugno, presso il Centro internazionale di eccellenza di Casa Paganini.
Nell’occasione il Museo d’arte contemporanea di Villa Croce è lieto di collaborare con gli organizzatori ospitando dal 5 al 8 giugno la sezione Installazioni interattive di Nime 08 che associa alla valenza scientifica quella artistica, confermando la stretta relazione tra tecnologia e arte contemporanea. Nelle installazioni presentate al museo c’è infatti una innegabile sinergia tra le più avanzate ricerche scientifiche, che verranno esposte e dibattute nel corso del convegno e la loro applicazione a dispositivi interattivi visivi e sonori che comunque sollecitano nel visitatore suggestioni estetiche e di riflessione sulla realtà esterna ed esistenziale, anche attraverso l’interattività.
Il pubblico troverà nelle sale al primo piano del Museo sei installazioni che esplorano il mondo del suono e del movimento, spesso arricchite dal dialogo dell’opera con l’ambiente che la ospita.
E’ il caso del lavoro di tre artisti canadesi (Aleksandra Dulic, Martin Gotfrit, Kenneth Newby) che nella loro installazione, In a thousand drops…refracted glances, frammentano l’immagine del visitatore in decine di particolari. Un sistema di elaborazione basato sul campionamento del movimento genera una serie di particolari dell’immagine che vengono poi riprodotti in altrettanti frammenti.
Lo stesso sistema provvede ad assegnare a ciascuna immagine suoni prelevati da un data base. La frammentazione dell’immagine e la sua variabilità nelle infinite combinazioni determinano un rapporto di collaborazione attiva tra il sistema elettronico e lo spettatore che produce una sequenza di immagini e suoni in base alle sue scelte di movimento in una “ multiply-mediated- heterophony ”.
L’artista americana di origine coreana Joo Youn Paek, con la sua installazione Fold Loud propone attraverso una sequenza di origami fissati alle pareti la contaminazione tra la secolare tradizione Taoista del piegare la carta ottenendo infinite forme e le moderne tecnologie di produzione del suono ( campionato da una serie di voci umane). Le diverse piegature del foglio producono infatti, grazie a sottili cavi elettrici posti sulla superficie, voci soliste o corali in una quasi infinita possibilità di soluzioni visive e uditive con un evidente richiamo alla visione Taoista della vita che allude alla continua mutazione delle cose.
In una stanza semibuia l’installazione di uno speciale acquario è il lavoro (dal titolo EOD04) proposto dal belga Fredrik de Wilde. Un sistema di captazione di segnali elettrici trasforma in suoni il movimento di pesciolini, che hanno nelle loro caratteristiche fisiologiche la possibilità di emettere piccole scariche elettriche.
Le tracce del loro muoversi, in base alla velocità e alla direzione, producono differenti combinazioni di suoni. L’artista di Bruxelles propone in questo lavoro una ricerca che da tempo lo coinvolge: i processi biologici, il tempo, l’estetica degli oggetti e in sostanza la contaminazione tra il linguaggio della natura e quello tecnologico.
Un gruppo di artisti di New York (Jared Lamenzo, Mohit Santram, Kuan Huan e Maia Marinelli) hanno sviluppato in collaborazione con un team di specialisti in comunicazione via Internet (streaming technologies), un sistema che si pone a metà tra la performance e l’istallazione interattiva.
The SoundScaper è un “panorama sonoro della città”, realizzato grazie a un programma installato su telefoni cellulari di ultima generazione che permette attraverso un percorso cittadino la rilevazione dei suoni prodotti dalla città (le macchine, le fabbriche, il suono delle campane etc..) congiunta alla loro ubicazione geografica, grazie alla funzione GPS inserita all’interno dei telefoni. I dati così acquisiti saranno poi consultabili via Web.
La versione proposta per il Museo di Villa Croce mette a disposizione del pubblico una mappatura geografico-sonora della città di New York.
Secondo gli autori, l’aspetto artistico di questa installazione è riassunto dalla citazione di John Cage: “persino nel silenzio c’è del suono attorno a noi”.
Jeff Talman, professore di arti visuali e media all’Università di Boston (USA), ha creato un’installazione site-specific che mette in relazione gli aspetti acustici di una stanza del Museo di Villa Croce con il rumore del mare. Scrive lui stesso a proposito di Mirror of the Moon: “quando sono stato selezionato per creare un lavoro per il Museo di Arte Contemporanea di Genova, mi è sembrato naturale iniziare dal mare, visto che è proprio il mare a permeare la cultura e la vita dei genovesi. È appropriato quindi che il senso del mare debba letteralmente penetrare nelle sale di un loro Museo d’Arte.
Invece di riprodurre semplicemente il rumore del mare all’interno degli spazi, ho deciso di armonizzare le onde sonore della marea con la sala in cui avverrà l’installazione, così che sia la sala stessa a parlare del mare. Mirror of the Moon è caratterizzato dalle sole frequenze che sono in risonanza con il grande spazio museale.”
L’ultima sala del percorso espositivo ospita il lavoro di tre artisti italiani (Pasquale Napolitano, Stefano Perna, Pier Giuseppe Mariconda) che nella loro installazione About Andy Warhol’s Empire flicker visualization, prendono le mosse dal noto video di Andy Warhol dedicato all’Empire State Building di New York per proporre una sorta di equivalente sonoro di una selezione di immagini tratte dal cinema underground anni ’60.
L’opera, realizzata con la piattaforma EyesWeb XMI di Casa Paganini – InfoMus Lab (www.eyesweb.org), nasce come omaggio ai registi degli anni Sessanta e alla loro sperimentazione sull’uso dei media e introduce una riflessione sul linguaggio tecnologico.
Oltre alle citate installazioni Venerdi 6 giugno dalle ore 16.30 alle 18 il museo di Villa Croce offre la possibilità di partecipare in prima persona alla performace all’aperto, Run Run Sun dell’artista dei Paesi Bassi Yolande Harris.
Run Run Sun propone attraverso un sistema di collegamento GPS la possibilità di ascoltare in cuffia ( quindi in una dimensione non collettiva) dei suoni prodotti da un’apparecchiatura portatile. Chi intenderà partecipare si potrà muovere liberamente nel prato antistante il Museo. I suoni prelevati da un data base e generati in base alle coordinate rilevate dal GPS, mapperanno in modalità sonora l’esatto punto in cui si trova il soggetto.
05
giugno 2008
Nime08
Dal 05 all'otto giugno 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA VILLA CROCE
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Autore