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Nina Co – Moda tra arte e patologia dell’essere
Una performance artistica che assume la forma di una sfilata non convenzionale e che ha come protagoniste 8 modelle non professioniste, invitate a portare in scena la “patologia dell’essere” da un lato e “la moda di essere” dall’altro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
27 settembre 2008, ore 4 pm- Stazione centrale, Milano
NINA CO - MODA TRA ARTE E PATOLOGIA DELL’ESSERE
Abiti messaggio per veicolare un nuovo concetto estetico: la “moda di essere”
Si colloca fuori dal calendario tradizionale di Camera Moda, l’evento “Moda tra arte e patologia dell’essere” che si terrà sabato 27 settembre alle 4 del pomeriggio, presso la Galleria delle Carrozze della Stazione Centrale di Milano.
Una performance artistica che assume la forma di una sfilata non convenzionale e che ha come protagoniste 8 modelle non professioniste, invitate a portare in scena la “patologia dell’essere” da un lato e “la moda di essere” dall’altro.
La problematica dell’anoressia e dei disturbi alimentari in genere è l’argomento su cui si concentra Anna Colosio, in arte Nina Co, per dar vita ad una riflessione su uno dei mali che, più di altri, rappresentano lo spirito del tempo della società contemporanea.
Spinta dall’urgenza di comunicare sensazioni e messaggi su questa tematica, Nina Co sceglie di utilizzare il prodotto moda come vero e proprio supporto artistico per tradurre in realtà un nuovo concetto di bello, fine a sé stesso, lontano dagli stereotipi e dai luoghi comuni che impongono la risposta, spesso innaturale a dei condizionamenti sociali che portano ad essere un sé diverso rispetto a quello reale.
Provocatorio il titolo scelto per la manifestazione che vuole essere la base di partenza per una serie di riflessioni che Nina co intende portare avanti.
Un “invito a riflettere” che si presenta come un’affermazione, ma che lascia ampio spazio alla ricerca dei perché individuali.
Porre le persone davanti alla problematica, ma offrire anche una possibile alternativa è l’obiettivo che Nina Co desidera perseguire attraverso l’evento ideato e realizzato in maniera assolutamente autonoma.
“L’iniziativa parte da me anche se ci tengo a sottolineare che tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’incoraggiamento di tante persone care che hanno creduto in me e nel mio progetto sin dall’inizio e mi hanno aiutata a concretizzarlo”
Voluta la scelta di non associarsi a nessun nome noto, per non perdere di vista un altro degli obiettivi che hanno spinto Anna a realizzare l’evento: comunicare sé stessa e dire il proprio parere in merito ad uno temi più scottanti e dibattuti all’interno del Sistema Moda Italia e non solo: l’anoressia e i disturbi alimentari in generale.
“Non ritengo la moda responsabile della continua diffusione delle malattie legate ai disturbi alimentari, ma la considero tra i mezzi che contribuiscono ad influenzare e a diffondere determinati modelli estetici di riferimento”
La passerella ha la forma di un poligono esagonale che nasce dalla proiezione del parallelepipedo tipico delle passerelle tradizionali ed è costruita con una moquette collocata allo stesso livello del terreno. Divisa in due metà che fanno da separazione tra “il lato malato” e quello “libero e sregolato”.
Quattro modelle non effettivamente afflitte dalla malattia, ma che, semplicemente per la costituzione esile e minuta del proprio corpo, richiamano il concetto di anoressia, sono quelle scelte per mettere in luce le sensazioni tipiche delle persone che soffrono di tale disturbo.
Dall’altro lato quattro ragazze che non rispondono all’idea di standard, ma che si caratterizzano l’una dall’altra per una spiccata personalità che dà senso agli abiti che indossano.
“Tralasciato l’obiettivo estetico, mi sono concentrata sui significati che volevo che l’abito esprimesse. L’’ideazione degli abiti del lato sregolato della passerella è iniziata con la scelta delle persone. Solo dopo questa fase ho scelto tessuti e colori e sono passata a costruire le forme”.
Non casuale la scelta di effettuare la performance durante la settimana della moda, periodo che vede la presenza a Milano di numerosi operatori del settore moda italiano e internazionale.
Un dialogo, quello che Nina Co intende aprire rivolgendosi in maniera particolare ai grandi nomi della moda italiana.
“Credo che gli stilisti debbano porre maggiore attenzione a proporre degli stereotipi e farsi carico in maniera più consapevole della responsabilità sociale che fa naturalmente parte di tale professione".
NINA CO - MODA TRA ARTE E PATOLOGIA DELL’ESSERE
Abiti messaggio per veicolare un nuovo concetto estetico: la “moda di essere”
Si colloca fuori dal calendario tradizionale di Camera Moda, l’evento “Moda tra arte e patologia dell’essere” che si terrà sabato 27 settembre alle 4 del pomeriggio, presso la Galleria delle Carrozze della Stazione Centrale di Milano.
Una performance artistica che assume la forma di una sfilata non convenzionale e che ha come protagoniste 8 modelle non professioniste, invitate a portare in scena la “patologia dell’essere” da un lato e “la moda di essere” dall’altro.
La problematica dell’anoressia e dei disturbi alimentari in genere è l’argomento su cui si concentra Anna Colosio, in arte Nina Co, per dar vita ad una riflessione su uno dei mali che, più di altri, rappresentano lo spirito del tempo della società contemporanea.
Spinta dall’urgenza di comunicare sensazioni e messaggi su questa tematica, Nina Co sceglie di utilizzare il prodotto moda come vero e proprio supporto artistico per tradurre in realtà un nuovo concetto di bello, fine a sé stesso, lontano dagli stereotipi e dai luoghi comuni che impongono la risposta, spesso innaturale a dei condizionamenti sociali che portano ad essere un sé diverso rispetto a quello reale.
Provocatorio il titolo scelto per la manifestazione che vuole essere la base di partenza per una serie di riflessioni che Nina co intende portare avanti.
Un “invito a riflettere” che si presenta come un’affermazione, ma che lascia ampio spazio alla ricerca dei perché individuali.
Porre le persone davanti alla problematica, ma offrire anche una possibile alternativa è l’obiettivo che Nina Co desidera perseguire attraverso l’evento ideato e realizzato in maniera assolutamente autonoma.
“L’iniziativa parte da me anche se ci tengo a sottolineare che tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’incoraggiamento di tante persone care che hanno creduto in me e nel mio progetto sin dall’inizio e mi hanno aiutata a concretizzarlo”
Voluta la scelta di non associarsi a nessun nome noto, per non perdere di vista un altro degli obiettivi che hanno spinto Anna a realizzare l’evento: comunicare sé stessa e dire il proprio parere in merito ad uno temi più scottanti e dibattuti all’interno del Sistema Moda Italia e non solo: l’anoressia e i disturbi alimentari in generale.
“Non ritengo la moda responsabile della continua diffusione delle malattie legate ai disturbi alimentari, ma la considero tra i mezzi che contribuiscono ad influenzare e a diffondere determinati modelli estetici di riferimento”
La passerella ha la forma di un poligono esagonale che nasce dalla proiezione del parallelepipedo tipico delle passerelle tradizionali ed è costruita con una moquette collocata allo stesso livello del terreno. Divisa in due metà che fanno da separazione tra “il lato malato” e quello “libero e sregolato”.
Quattro modelle non effettivamente afflitte dalla malattia, ma che, semplicemente per la costituzione esile e minuta del proprio corpo, richiamano il concetto di anoressia, sono quelle scelte per mettere in luce le sensazioni tipiche delle persone che soffrono di tale disturbo.
Dall’altro lato quattro ragazze che non rispondono all’idea di standard, ma che si caratterizzano l’una dall’altra per una spiccata personalità che dà senso agli abiti che indossano.
“Tralasciato l’obiettivo estetico, mi sono concentrata sui significati che volevo che l’abito esprimesse. L’’ideazione degli abiti del lato sregolato della passerella è iniziata con la scelta delle persone. Solo dopo questa fase ho scelto tessuti e colori e sono passata a costruire le forme”.
Non casuale la scelta di effettuare la performance durante la settimana della moda, periodo che vede la presenza a Milano di numerosi operatori del settore moda italiano e internazionale.
Un dialogo, quello che Nina Co intende aprire rivolgendosi in maniera particolare ai grandi nomi della moda italiana.
“Credo che gli stilisti debbano porre maggiore attenzione a proporre degli stereotipi e farsi carico in maniera più consapevole della responsabilità sociale che fa naturalmente parte di tale professione".
27
settembre 2008
Nina Co – Moda tra arte e patologia dell’essere
27 settembre 2008
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
STAZIONE CENTRALE
Milano, Piazza Luigi Di Savoia, 1, (Milano)
Milano, Piazza Luigi Di Savoia, 1, (Milano)
Vernissage
27 Settembre 2008, ore 16
Sito web
www.ninaco.it
Autore