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Nini Morelli – Trasporti
Lo scopo dell’artista è di non far risaltare queste macchine ma far in modo che l’osservatore mentre guarda una sua opera riesca a trovare all’interno di questi strappi delle immagini nascoste che cercano di farsi vedere nel loro piccolo .
Comunicato stampa
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L' imagina cafè presenta Nini Morelli in “Trasporti”.
Nini Morelli , pittrice, scultrice , fotografa, illustratrice veneziana espone all'Imagina Cafè delle particolari opere d'arte.
La tecnica che viene usata dall'artista è la composizione di certe immagini strappate.
Per l'artista il soggetto di partenza non è importante; nel caso di questa mostra le immagini sono delle foto di automobili prese in un sfasciacarrozze .
Lo scopo dell'artista è di non far risaltare queste macchine ma far in modo che l'osservatore mentre guarda una sua opera riesca a trovare all'interno di questi strappi delle immagini nascoste che cercano di farsi vedere nel loro piccolo .
Questi quadri quindi diventano quasi una scoperta di un mondo nascosto che solo pochi riescono a scrutare.
Dal testo di Nino:
TRASPORTI
Bisogna dire che Nini è proprio comoda , per chi deve scrivere di quello che fa . Con lei non si sbaglia mai , tanto lei cambia sempre . Non devo quindi preoccuparmi se , rileggendo il testo preparato per l'ultima mostra , lo trovo ora non solo inadeguato , ma anche sbagliato .Non che contenesse follie , quel testo , né strafalcioni degni di nota , tranne una piccola cosa , che può sembrare grave o no , dipende dalla tolleranza di ognuno .Bene , la frase incriminata è questa : “ passato il tempo delle scritture emozionali , lo spazio fra le fratture si allarga ” .Per la mostra precedente andava benone , e come no ? I quadri di prima erano fitti fitti di segni fra gli strappi , poi si rilassavano , si stiracchiavano , e io , probabilmente per eccessiva partigianeria , o poco fiato , vi leggevo un allargamento dello spazio , visto che “ come chi non respira facilmente sa , allargare uno spazio è una gran bella esperienza . Se ne fanno di cose , quando il fiato è lungo ” .Ed è vero , come lo era allora . Ma non basta .Ora , infatti , quel respiro lungo non deve più essere considerato come una cosa della maturità , un pulirsi compositivo , una riflessione sul rapporto musica - gesto - pittura, o perfino come il sano riposo di una mano che prende a scalpellate i sassi , nonò . Anzi , mi viene persino confidato - da fonte molto ben informata - che quella era solo la fine di un periodo .Non male come cantonata , non vi pare ?Ho quindi deciso , per evitare ulteriori spiacevoli equivoci , di non far altro che dire che le cose presentate in questa mostra sono delle fratture di fotocopie ingrandite di foto - fatte ovviamente da lei - di “ carrozze ” sfasciate e ricomposte secondo la famosa tecnica Morelli , con interlinee ad acquerello ( W . & N . , se questo può appagare la curiosità dei puristi ) .Cosa poi abbiano a che fare con le sculture di marmo , o con tutto l ' ultimo precedente , solo qualcun altro lo sa .
CARROZZE
Dicevo prima che i quadri - questi - sono immagini ricomposte di “ carrozze ” sfasciate .Se dicessi che questi quadri sono “ immagini restaurate ” di carrozze sfasciate , sarei in errore ?Credo di no .Passiamo quasi tutto il nostro tempo a curare le macchine , a coccolarle , a renderle efficienti e belle per gli altri , confortati da un saggio proverbio che dice che il mastro si vede dagli attrezzi e da come li tiene .Vedere un ' auto accartocciata in uno sfasciacarrozze dà fastidio , però si pensa sempre all'auto , poverina . La sorte degli occupanti di quella che adesso è una polpetta di ferro passa in secondo piano , non stimola , ahimè , la curiosità .Curiosità tutta tesa invece a cercar di “ recuperare ” , di “ salvare ” qualcosa di quell ' auto , come se uno potesse costituirsi una banca degli organi delle macchine , così importante in caso di trapianto .Cosa vuol dire ?Nella sua apparente complicazione , è semplice .Come il procedimento , e forse è meglio che partiamo da lì .Si va in uno sfasciacarrozze , si fanno delle foto di automobili “ sfasciate ” , si sviluppano , si ingrandiscono … e si strappano .Chi sostiene che in quest'inizio sia riconoscibile una traccia di schizofrenia non ha completamente torto , però questo non cambia la questione .L'immagine intera di un'auto sfasciata viene allegramente strappata .A mano .Così si garantisce l'assenza del digitale , he - he …Le strisce ( o fette ) di foto vengono incollate su un foglio , che è quello che avete visto o quello che state per vedere , ad una certa distanza l ' una dall ' altra , intervallate anche nell ' orizzontale .Poi cosa si fa ?Si rimettono “ a posto ” .Si restaurano , a tutti gli effetti .Alcune volte la cosa s ' innamora della meccanica , e quel radiatore diventa una colonna , che però è anche una fabbrica ; a volte no , e il cristallo rotto viene ricomposto a mappa , tanto da meritarsi il titolo di “ Fotopiano ” .Le macchia di ruggine si fa “ Ala ” , dal cofano rosso spunta il “ fiat ibiscus ” , una tortura molecolare diventa “ Pase ” .Restauro .Fatto da una veneziana senza patente .Portate i vostri figli “ a fare una gita ” in uno sfasciacarrozze qualunque .
Alla peggio , il lavoro di Nini lo sapranno riconoscere .
Nini Morelli , pittrice, scultrice , fotografa, illustratrice veneziana espone all'Imagina Cafè delle particolari opere d'arte.
La tecnica che viene usata dall'artista è la composizione di certe immagini strappate.
Per l'artista il soggetto di partenza non è importante; nel caso di questa mostra le immagini sono delle foto di automobili prese in un sfasciacarrozze .
Lo scopo dell'artista è di non far risaltare queste macchine ma far in modo che l'osservatore mentre guarda una sua opera riesca a trovare all'interno di questi strappi delle immagini nascoste che cercano di farsi vedere nel loro piccolo .
Questi quadri quindi diventano quasi una scoperta di un mondo nascosto che solo pochi riescono a scrutare.
Dal testo di Nino:
TRASPORTI
Bisogna dire che Nini è proprio comoda , per chi deve scrivere di quello che fa . Con lei non si sbaglia mai , tanto lei cambia sempre . Non devo quindi preoccuparmi se , rileggendo il testo preparato per l'ultima mostra , lo trovo ora non solo inadeguato , ma anche sbagliato .Non che contenesse follie , quel testo , né strafalcioni degni di nota , tranne una piccola cosa , che può sembrare grave o no , dipende dalla tolleranza di ognuno .Bene , la frase incriminata è questa : “ passato il tempo delle scritture emozionali , lo spazio fra le fratture si allarga ” .Per la mostra precedente andava benone , e come no ? I quadri di prima erano fitti fitti di segni fra gli strappi , poi si rilassavano , si stiracchiavano , e io , probabilmente per eccessiva partigianeria , o poco fiato , vi leggevo un allargamento dello spazio , visto che “ come chi non respira facilmente sa , allargare uno spazio è una gran bella esperienza . Se ne fanno di cose , quando il fiato è lungo ” .Ed è vero , come lo era allora . Ma non basta .Ora , infatti , quel respiro lungo non deve più essere considerato come una cosa della maturità , un pulirsi compositivo , una riflessione sul rapporto musica - gesto - pittura, o perfino come il sano riposo di una mano che prende a scalpellate i sassi , nonò . Anzi , mi viene persino confidato - da fonte molto ben informata - che quella era solo la fine di un periodo .Non male come cantonata , non vi pare ?Ho quindi deciso , per evitare ulteriori spiacevoli equivoci , di non far altro che dire che le cose presentate in questa mostra sono delle fratture di fotocopie ingrandite di foto - fatte ovviamente da lei - di “ carrozze ” sfasciate e ricomposte secondo la famosa tecnica Morelli , con interlinee ad acquerello ( W . & N . , se questo può appagare la curiosità dei puristi ) .Cosa poi abbiano a che fare con le sculture di marmo , o con tutto l ' ultimo precedente , solo qualcun altro lo sa .
CARROZZE
Dicevo prima che i quadri - questi - sono immagini ricomposte di “ carrozze ” sfasciate .Se dicessi che questi quadri sono “ immagini restaurate ” di carrozze sfasciate , sarei in errore ?Credo di no .Passiamo quasi tutto il nostro tempo a curare le macchine , a coccolarle , a renderle efficienti e belle per gli altri , confortati da un saggio proverbio che dice che il mastro si vede dagli attrezzi e da come li tiene .Vedere un ' auto accartocciata in uno sfasciacarrozze dà fastidio , però si pensa sempre all'auto , poverina . La sorte degli occupanti di quella che adesso è una polpetta di ferro passa in secondo piano , non stimola , ahimè , la curiosità .Curiosità tutta tesa invece a cercar di “ recuperare ” , di “ salvare ” qualcosa di quell ' auto , come se uno potesse costituirsi una banca degli organi delle macchine , così importante in caso di trapianto .Cosa vuol dire ?Nella sua apparente complicazione , è semplice .Come il procedimento , e forse è meglio che partiamo da lì .Si va in uno sfasciacarrozze , si fanno delle foto di automobili “ sfasciate ” , si sviluppano , si ingrandiscono … e si strappano .Chi sostiene che in quest'inizio sia riconoscibile una traccia di schizofrenia non ha completamente torto , però questo non cambia la questione .L'immagine intera di un'auto sfasciata viene allegramente strappata .A mano .Così si garantisce l'assenza del digitale , he - he …Le strisce ( o fette ) di foto vengono incollate su un foglio , che è quello che avete visto o quello che state per vedere , ad una certa distanza l ' una dall ' altra , intervallate anche nell ' orizzontale .Poi cosa si fa ?Si rimettono “ a posto ” .Si restaurano , a tutti gli effetti .Alcune volte la cosa s ' innamora della meccanica , e quel radiatore diventa una colonna , che però è anche una fabbrica ; a volte no , e il cristallo rotto viene ricomposto a mappa , tanto da meritarsi il titolo di “ Fotopiano ” .Le macchia di ruggine si fa “ Ala ” , dal cofano rosso spunta il “ fiat ibiscus ” , una tortura molecolare diventa “ Pase ” .Restauro .Fatto da una veneziana senza patente .Portate i vostri figli “ a fare una gita ” in uno sfasciacarrozze qualunque .
Alla peggio , il lavoro di Nini lo sapranno riconoscere .
01
dicembre 2010
Nini Morelli – Trasporti
Dal primo dicembre 2010 al 06 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
IMAGINA CAFE’
Venezia, Campo Santa Margherita (Dorsoduro), 3126, (Venezia)
Venezia, Campo Santa Margherita (Dorsoduro), 3126, (Venezia)
Orario di apertura
Dal lunedì al sabato dalle ore 07.00 a.m. alle ore 02.00 a.m.
Vernissage
1 Dicembre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore