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Nino Attinà – Romanzo sociale
L’impianto iconografico di queste opere è certamente essenziale, immagine e forma salutano la scenografia dell’impianto creativo, poi scivola su ogni tessera la felicità del colore che sorprende non poco, e si fa gioia ma anche tristezza, sorpresa e svelamento.
Comunicato stampa
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In uno spazio ove alberga già il progetto “Scenari”, a Firenze, è ospitata la mostra “Romanzo sociale” con opere di “NINO ATTINA’ ”. L'esposizione, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Le forme di Picasso, le ricche pennellate di Edvard Munch, i colori di Wassily Kandinsky, i soggetti “pop” di Andy Warhol, l’artista Nino Attinà sembra voler attingere ai grandi della pittura del Novecento per la sua nuova mostra, al contempo intensa e inspirata. Tra figure intere e primi piani, tra soggetti femminili dalle procaci rotondità agli uomini più austeri, l'artista propone piccoli scorci di vita e di quotidianità, che esplodono, però, grazie alla ricchezza del colore e alla luce che il pittore infonde in maniera consapevole e attenta. Il pittore riprende in mano la lezione del Cubismo Sintetico di Picasso e Georges Braque per proporre forme capaci di dare il senso del movimento a quella sorta di fotografia. I soggetti sembrano in posa quindi, ma mai immobili. Postura, angolazioni e ambientazioni suggeriscono una scena di vita che va oltre, dando profondità e carattere ai soggetti in mostra. Vanno in scena, in questi quadri, né drammi né amori, ma frammenti di vita quotidiana che diventano straordinari grazie alla forte e sapiente cromaticità acquisita negli anni da Attinà. “Nel suo mondo artistico Nino Attinà colora l’aria con grande forza -spiega Osvaldo Patani, critico d’arte e giornalista - sono colori che l’artista muove con pennelli a pieno impasto musicale specialmente nelle figure umane trattate con ritmo cinematografico imprevedibile. Attinà si è creato regista del super-colore con quadri realisti inimmaginabili. Nelle sue opere inquiete e a loro modo mistiche, super preparate con la molla degli occhi ma lontano dalla moda d’oggi dei suoi colleghi…”. La grande professionalità di stringere le immagini in una assoluta sintesi della visione, è strategia e stile proprio di Nino Attinà, che declina un universo pittorico tutto mediterraneo, e i colori carichi di forza e passione infuocano paesaggi, scene e figure. Artista capace di evidenziare la grande arte figurale italiana, attiva nel secondo dopoguerra ad opera già di Renato Guttuso, e da questi Attinà cattura la magia del vivere, quell'espressionismo malinconico che si fa struggente realismo, filosofia della storia, scenario del mondo. L'impianto iconografico è certamente essenziale, immagine e forma salutano la scenografia dell'impianto creativo, poi scivola su ogni tessera la felicità del colore che sorprende non poco, e si fa gioia ma anche tristezza, sorpresa e svelamento. Attinà ha alle spalle una storia pittorica che aleggia di mistero e di riflessione, di
umori e di divertita riscrittura del presente, e si è sempre incorniciata di supporto significativo che ha radice nella sua terra d'origine, volgendo così ogni suo capitolo verso una neofigurazione di avvolgente bellezza, di inauditi bagliori”.
Biografia dell’artista
Antonio Attinà (detto Nino) è nato a Reggio Calabria nel 1953, vive e lavora a Milano. Dopo la maturità artistica si iscrive e consegue il diploma di pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria sotto la guida del maestro Giuseppe Marino. Nel 1976 consegue il "Premio Incisione" Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e l'anno successivo si trasferisce a Milano dove attualmente vive e opera proseguendo la sua attività artistica e culturale. Nel 1985 insieme ai pittori Carlo Filosa, Antonio Bolignano, Beniamino Minnella, Antonio Giulietti, Maurizio Martino e lo scultore Nuccio Schepis dà vita al gruppo dei "MEDITERRANEI" , dopo le mostre italiane di Milano e Roma, nel 1988 il gruppo viene invitato ad esporre nella prestigiosa sede dellaVerband Bildender Kunstler Wuttemberg, mostra patrocinata del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali con presentazione in catalogo del Ministro Carlo Vizzini. Ha esposto in numerose mostre personali e in prestigiose collettive in Italia e all'estero( Messina, Roma, Reggio Calabria, Firenze, Agrate Brianza, Campobasso, Monterosso Calabro, Siviglia, Berlino, Ghemme, Altomonte,ecc.). Illustri critici hanno scritto del suo lavoro . Nel 2014 l'illustre Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza lo invita con un'opera alla Rassegna “Capolavori di un giardino segreto” a Firenze; ed è ancora il Prof. Carlo Franza che nel 2015 lo invita e gli presenta una mostra personale dal titolo “Bellezze e graffianti atmosfere” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d'Europa”. Nel 2018 nell’ex Studio di Piero Manzoni in Brera a Milano dipinge una vetrata, che si va ad affiancare ad altre già realizzate da altri artisti italiani di chiara fama che hanno voluto onorare un nome singolare dell’arte del secondo dopoguerra.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere . E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale”di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008.Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Le forme di Picasso, le ricche pennellate di Edvard Munch, i colori di Wassily Kandinsky, i soggetti “pop” di Andy Warhol, l’artista Nino Attinà sembra voler attingere ai grandi della pittura del Novecento per la sua nuova mostra, al contempo intensa e inspirata. Tra figure intere e primi piani, tra soggetti femminili dalle procaci rotondità agli uomini più austeri, l'artista propone piccoli scorci di vita e di quotidianità, che esplodono, però, grazie alla ricchezza del colore e alla luce che il pittore infonde in maniera consapevole e attenta. Il pittore riprende in mano la lezione del Cubismo Sintetico di Picasso e Georges Braque per proporre forme capaci di dare il senso del movimento a quella sorta di fotografia. I soggetti sembrano in posa quindi, ma mai immobili. Postura, angolazioni e ambientazioni suggeriscono una scena di vita che va oltre, dando profondità e carattere ai soggetti in mostra. Vanno in scena, in questi quadri, né drammi né amori, ma frammenti di vita quotidiana che diventano straordinari grazie alla forte e sapiente cromaticità acquisita negli anni da Attinà. “Nel suo mondo artistico Nino Attinà colora l’aria con grande forza -spiega Osvaldo Patani, critico d’arte e giornalista - sono colori che l’artista muove con pennelli a pieno impasto musicale specialmente nelle figure umane trattate con ritmo cinematografico imprevedibile. Attinà si è creato regista del super-colore con quadri realisti inimmaginabili. Nelle sue opere inquiete e a loro modo mistiche, super preparate con la molla degli occhi ma lontano dalla moda d’oggi dei suoi colleghi…”. La grande professionalità di stringere le immagini in una assoluta sintesi della visione, è strategia e stile proprio di Nino Attinà, che declina un universo pittorico tutto mediterraneo, e i colori carichi di forza e passione infuocano paesaggi, scene e figure. Artista capace di evidenziare la grande arte figurale italiana, attiva nel secondo dopoguerra ad opera già di Renato Guttuso, e da questi Attinà cattura la magia del vivere, quell'espressionismo malinconico che si fa struggente realismo, filosofia della storia, scenario del mondo. L'impianto iconografico è certamente essenziale, immagine e forma salutano la scenografia dell'impianto creativo, poi scivola su ogni tessera la felicità del colore che sorprende non poco, e si fa gioia ma anche tristezza, sorpresa e svelamento. Attinà ha alle spalle una storia pittorica che aleggia di mistero e di riflessione, di
umori e di divertita riscrittura del presente, e si è sempre incorniciata di supporto significativo che ha radice nella sua terra d'origine, volgendo così ogni suo capitolo verso una neofigurazione di avvolgente bellezza, di inauditi bagliori”.
Biografia dell’artista
Antonio Attinà (detto Nino) è nato a Reggio Calabria nel 1953, vive e lavora a Milano. Dopo la maturità artistica si iscrive e consegue il diploma di pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria sotto la guida del maestro Giuseppe Marino. Nel 1976 consegue il "Premio Incisione" Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e l'anno successivo si trasferisce a Milano dove attualmente vive e opera proseguendo la sua attività artistica e culturale. Nel 1985 insieme ai pittori Carlo Filosa, Antonio Bolignano, Beniamino Minnella, Antonio Giulietti, Maurizio Martino e lo scultore Nuccio Schepis dà vita al gruppo dei "MEDITERRANEI" , dopo le mostre italiane di Milano e Roma, nel 1988 il gruppo viene invitato ad esporre nella prestigiosa sede dellaVerband Bildender Kunstler Wuttemberg, mostra patrocinata del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali con presentazione in catalogo del Ministro Carlo Vizzini. Ha esposto in numerose mostre personali e in prestigiose collettive in Italia e all'estero( Messina, Roma, Reggio Calabria, Firenze, Agrate Brianza, Campobasso, Monterosso Calabro, Siviglia, Berlino, Ghemme, Altomonte,ecc.). Illustri critici hanno scritto del suo lavoro . Nel 2014 l'illustre Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza lo invita con un'opera alla Rassegna “Capolavori di un giardino segreto” a Firenze; ed è ancora il Prof. Carlo Franza che nel 2015 lo invita e gli presenta una mostra personale dal titolo “Bellezze e graffianti atmosfere” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d'Europa”. Nel 2018 nell’ex Studio di Piero Manzoni in Brera a Milano dipinge una vetrata, che si va ad affiancare ad altre già realizzate da altri artisti italiani di chiara fama che hanno voluto onorare un nome singolare dell’arte del secondo dopoguerra.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere . E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale”di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008.Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
30
marzo 2019
Nino Attinà – Romanzo sociale
Dal 30 marzo al 17 ottobre 2019
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Dal lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
30 Marzo 2019, ore 18.00
Autore
Curatore