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Nino Caruso – Donazione
L’esposizione ospiterà 60 opere circa che documentano il percorso dell’artista a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso fino ai nostri giorni.
Comunicato stampa
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Promossa ed organizzata dal Comune di Torgiano, alla presenza del Presidente della Regione dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti e del Soprintendente al Polo Museale Romano Prof. Claudio Strinati, venerdì 13 Marzo 2009, alle 17, a Torgiano (PG), presso Palazzo Malizia, si inaugurerà la raccolta di sculture in ceramica che Nino Caruso ha donato alla città di Torgiano.
L’esposizione ospiterà 60 opere circa che documentano il percorso dell’artista a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso fino ai nostri giorni.
Nino Caruso è legato profondamente alla Città di Torgiano alla quale ha dato un notevole apporto di idee e di opere, contribuendo alla qualificazione del centro storico e del territorio. Nel corso degli anni, un legame sempre più forte si è stabilito tra l’artista, i cittadini e l’Amministrazione Comunale la quale, in riconoscimento dei meriti acquisiti, ha voluto conferirgli la cittadinanza onoraria.
Le opere, che documentano l’iter artistico di un maestro dell’arte ceramica contemporanea dagli inizi dell’attività sino ai giorni nostri, trovano un’adeguata collocazione nelle sale, funzionalmente attrezzate, di Palazzo Malizia.
Le tipologie della stele, della colonna, del vaso, della lucerna, attestano il rapporto culturalmente pregnante con le forme della tradizione, reintepretate in chiave contemporanea. Le sobrie vetrine di accoglienza, l’appropriato sistema di illuminazione, conferiscono alle opere un’atmosfera evocativa, peraltro, ben esplicitata dall’artista nella serie di sculture che hanno come titolo “Memorie oniriche”.
Dell’aspetto memoriale che caratterizza gran parte del suo lavoro, Nino Caruso ne rintraccia i segni nel passato lontano degli etruschi con il trono, lo scudo rituale e, più recentemente, nel motivo di “Africa Africa” in omaggio alla terra dove l’artista è nato, pur essendo di ascendenza siciliana. Le opere risultano, così, indicative di una coscienza culturale nella quale la memoria e il ricordo assumono un significato profondo.
I passaggi da un ambiente all’altro sono segnati da cornici-arco costituite dall’assemblaggio di forme modulari che documentano il rapporto dell’artista con il design e l’architettura.
Le opere sono realizzate con molteplici tecniche che Caruso ha riversato in numerosi manuali e testi teorici.
Il progetto espositivo è scaturito dalla collaborazione di Nino Caruso con l’Architetto Fausto Battimelli.
L’iniziativa, che si avvale del patrocinio della Regione dell’Umbria, della Provincia di Perugia e della Fondazione Guglielmo Giordano, si è concretizzata grazie al sostegno offerto dai tecnici della Margaritelli Italia S.p.A. ed il contributo della Listone Giordano.
Nino Caruso nasce nel 1928 a Tripoli da genitori provenienti da Comiso in Sicilia. Trasferito in Italia nel 1940, segue i corsi della scuola professionale prima a Ferrara poi a Vittoria, città vicina a Comiso dove si stabilisce insieme alla madre. Ottenuta la licenza della scuola tecnica professionale lavora in un oleificio di Comiso.
Nel 1947 rientrato a Tripoli, lavora come tornitore meccanico in una grande officina automobilistica; nel 1951, è espulso per motivi politici, insieme ad altri compagni, dall’autorità britannica.
A Roma è accolto a Villa Massimo nel laboratorio del ceramista Salvatore Meli, dove conosce Guttuso, Leoncillo, Mazzacurati, Brunori, Greco, Caron e matura un vivo interesse per la ceramica.
Nel 1953/54 a Casale Monferrato, durante il servizio militare, frequenta il laboratorio di ceramica S.I.C. Nel 1954 rientra a Roma, ottiene da privatista il diploma dell’Istituto Statale d’Arte, sezione ceramica; nel 1955 apre a Roma, in Via Ruggero Fauro n.57, un piccolo laboratorio ed inizia a sperimentare nuove tecniche e materiali.
Nel 1956 allestisce la prima mostra personale presso la Galleria “L’incontro” di Roma, presentato da Renato Guttuso; partecipa a concorsi nazionali ed internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti.
Sperimenta anche l’impiego del ferro nella realizzazione del Monumento alla Resistenza di Pesaro. Nel 1964 partecipa a New York alla costituzione del World Craft Council, dove viene eletto membro del direttivo, carica che ricopre fino al 1968. Promotore del C.I.P.A. (Centro Italiano Produzioni d’Arte), con lo scopo di innovare e promuovere un artigianato che sappia inserirsi nella cultura moderna. Intraprende viaggi di studio nei maggiori centri di produzione ceramica a livello internazionale, acquisendo la conoscenza di nuove tecniche.
A metà degli anni sessanta trasferisce lo studio nei locali del Pio Sodalizio dei Piceni in Piazza S. Salvatore in Lauro a Roma. Nel 1965 inizia ad elaborare elementi modulari in polistirolo espanso che riversa in ceramica con la tecnica a colaggio: le forme ottenute consentono la produzione di oggetti, sculture e applicazioni nell’architettura.
Nel 1968 fonda il Centro Internazionale di Ceramica, dove lavorano ceramisti provenienti da numerosi paesi stranieri; nel 1970, l’Istituto Statale d’Arte di Roma gli conferisce la cattedra di progettazione ceramica.
In qualità di designer collabora con numerose industrie della ceramica italiane e straniere. Attenzione particolare rivolge anche alle tecniche antiche quali il bucchero, la terra sigillata, utilizzate in tipologie dal forte impatto evocativo come la stele, il portale, lo scudo, il vaso.
Nel 1977 fonda insieme a Piero Dorazio e Giuliana Soprani il Centro Internazionale di Ceramica Montesanto di Todi.
A metà degli anni novanta, lasciata la tecnica a colaggio, torna a modellare l’argilla, dando luogo a forme insolite dalle inedite tonalità cromatiche e dalle suggestive sfumature ottenute grazie al sapiente controllo del fuoco di cottura.
Nel 2002 ha l’incarico per un triennio, di direttore dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.
Ha curato eventi rivolti alla diffusione della ceramica contemporanea italiana e straniera (Ceramic Art Exhibition, Cottaterra, Vaselle d’Autore); estesa è la sua attività di divulgazione attraverso seminari, corsi e workshops tenuti sia in Italia che all’estero.
Fra le numerose pubblicazioni, Nino Caruso è autore di opere quali: Ceramica Viva, Decorazione Ceramica, Ceramica Raku, Dizionario dei materiali e delle tecniche ceramiche, Nino Caruso/Ceramica Oltre.
Per la RAI TV (DSE) ha curato un programma in dieci puntate intitolato “L’arte della ceramica”.
Numerose le mostre allestite in Italia e all’estero in prestigiose sedi e gallerie d’arte: le sue opere sono accolte in musei e collezioni pubbliche e private. Alcune caratterizzano il panorama urbano di Torgiano e di molte città italiane e straniere; la città di Torgiano, per i meriti acquisiti, gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
Attualmente svolge la sua attività artistica fra Todi e Roma.
L’esposizione ospiterà 60 opere circa che documentano il percorso dell’artista a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso fino ai nostri giorni.
Nino Caruso è legato profondamente alla Città di Torgiano alla quale ha dato un notevole apporto di idee e di opere, contribuendo alla qualificazione del centro storico e del territorio. Nel corso degli anni, un legame sempre più forte si è stabilito tra l’artista, i cittadini e l’Amministrazione Comunale la quale, in riconoscimento dei meriti acquisiti, ha voluto conferirgli la cittadinanza onoraria.
Le opere, che documentano l’iter artistico di un maestro dell’arte ceramica contemporanea dagli inizi dell’attività sino ai giorni nostri, trovano un’adeguata collocazione nelle sale, funzionalmente attrezzate, di Palazzo Malizia.
Le tipologie della stele, della colonna, del vaso, della lucerna, attestano il rapporto culturalmente pregnante con le forme della tradizione, reintepretate in chiave contemporanea. Le sobrie vetrine di accoglienza, l’appropriato sistema di illuminazione, conferiscono alle opere un’atmosfera evocativa, peraltro, ben esplicitata dall’artista nella serie di sculture che hanno come titolo “Memorie oniriche”.
Dell’aspetto memoriale che caratterizza gran parte del suo lavoro, Nino Caruso ne rintraccia i segni nel passato lontano degli etruschi con il trono, lo scudo rituale e, più recentemente, nel motivo di “Africa Africa” in omaggio alla terra dove l’artista è nato, pur essendo di ascendenza siciliana. Le opere risultano, così, indicative di una coscienza culturale nella quale la memoria e il ricordo assumono un significato profondo.
I passaggi da un ambiente all’altro sono segnati da cornici-arco costituite dall’assemblaggio di forme modulari che documentano il rapporto dell’artista con il design e l’architettura.
Le opere sono realizzate con molteplici tecniche che Caruso ha riversato in numerosi manuali e testi teorici.
Il progetto espositivo è scaturito dalla collaborazione di Nino Caruso con l’Architetto Fausto Battimelli.
L’iniziativa, che si avvale del patrocinio della Regione dell’Umbria, della Provincia di Perugia e della Fondazione Guglielmo Giordano, si è concretizzata grazie al sostegno offerto dai tecnici della Margaritelli Italia S.p.A. ed il contributo della Listone Giordano.
Nino Caruso nasce nel 1928 a Tripoli da genitori provenienti da Comiso in Sicilia. Trasferito in Italia nel 1940, segue i corsi della scuola professionale prima a Ferrara poi a Vittoria, città vicina a Comiso dove si stabilisce insieme alla madre. Ottenuta la licenza della scuola tecnica professionale lavora in un oleificio di Comiso.
Nel 1947 rientrato a Tripoli, lavora come tornitore meccanico in una grande officina automobilistica; nel 1951, è espulso per motivi politici, insieme ad altri compagni, dall’autorità britannica.
A Roma è accolto a Villa Massimo nel laboratorio del ceramista Salvatore Meli, dove conosce Guttuso, Leoncillo, Mazzacurati, Brunori, Greco, Caron e matura un vivo interesse per la ceramica.
Nel 1953/54 a Casale Monferrato, durante il servizio militare, frequenta il laboratorio di ceramica S.I.C. Nel 1954 rientra a Roma, ottiene da privatista il diploma dell’Istituto Statale d’Arte, sezione ceramica; nel 1955 apre a Roma, in Via Ruggero Fauro n.57, un piccolo laboratorio ed inizia a sperimentare nuove tecniche e materiali.
Nel 1956 allestisce la prima mostra personale presso la Galleria “L’incontro” di Roma, presentato da Renato Guttuso; partecipa a concorsi nazionali ed internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti.
Sperimenta anche l’impiego del ferro nella realizzazione del Monumento alla Resistenza di Pesaro. Nel 1964 partecipa a New York alla costituzione del World Craft Council, dove viene eletto membro del direttivo, carica che ricopre fino al 1968. Promotore del C.I.P.A. (Centro Italiano Produzioni d’Arte), con lo scopo di innovare e promuovere un artigianato che sappia inserirsi nella cultura moderna. Intraprende viaggi di studio nei maggiori centri di produzione ceramica a livello internazionale, acquisendo la conoscenza di nuove tecniche.
A metà degli anni sessanta trasferisce lo studio nei locali del Pio Sodalizio dei Piceni in Piazza S. Salvatore in Lauro a Roma. Nel 1965 inizia ad elaborare elementi modulari in polistirolo espanso che riversa in ceramica con la tecnica a colaggio: le forme ottenute consentono la produzione di oggetti, sculture e applicazioni nell’architettura.
Nel 1968 fonda il Centro Internazionale di Ceramica, dove lavorano ceramisti provenienti da numerosi paesi stranieri; nel 1970, l’Istituto Statale d’Arte di Roma gli conferisce la cattedra di progettazione ceramica.
In qualità di designer collabora con numerose industrie della ceramica italiane e straniere. Attenzione particolare rivolge anche alle tecniche antiche quali il bucchero, la terra sigillata, utilizzate in tipologie dal forte impatto evocativo come la stele, il portale, lo scudo, il vaso.
Nel 1977 fonda insieme a Piero Dorazio e Giuliana Soprani il Centro Internazionale di Ceramica Montesanto di Todi.
A metà degli anni novanta, lasciata la tecnica a colaggio, torna a modellare l’argilla, dando luogo a forme insolite dalle inedite tonalità cromatiche e dalle suggestive sfumature ottenute grazie al sapiente controllo del fuoco di cottura.
Nel 2002 ha l’incarico per un triennio, di direttore dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.
Ha curato eventi rivolti alla diffusione della ceramica contemporanea italiana e straniera (Ceramic Art Exhibition, Cottaterra, Vaselle d’Autore); estesa è la sua attività di divulgazione attraverso seminari, corsi e workshops tenuti sia in Italia che all’estero.
Fra le numerose pubblicazioni, Nino Caruso è autore di opere quali: Ceramica Viva, Decorazione Ceramica, Ceramica Raku, Dizionario dei materiali e delle tecniche ceramiche, Nino Caruso/Ceramica Oltre.
Per la RAI TV (DSE) ha curato un programma in dieci puntate intitolato “L’arte della ceramica”.
Numerose le mostre allestite in Italia e all’estero in prestigiose sedi e gallerie d’arte: le sue opere sono accolte in musei e collezioni pubbliche e private. Alcune caratterizzano il panorama urbano di Torgiano e di molte città italiane e straniere; la città di Torgiano, per i meriti acquisiti, gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
Attualmente svolge la sua attività artistica fra Todi e Roma.
13
marzo 2009
Nino Caruso – Donazione
13 marzo 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO MALIZIA – MACC MUSEO ARTE CERAMICA CONTEMPORANEA DI TORGIANO
Torgiano, Piazza Della Repubblica, 10, (Perugia)
Torgiano, Piazza Della Repubblica, 10, (Perugia)
Vernissage
13 Marzo 2009, ore 17
Autore