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Nino Costa
Una rassegna di circa cinquanta opere di Nino Costa (Roma 1826-Marina di Pisa 1903), rappresenterà una nuova occasione di approfondimento
Comunicato stampa
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Una rassegna di circa cinquanta opere di Nino Costa (Roma 1826-Marina di Pisa 1903), rappresenterà una nuova occasione di approfondimento per valutare la complessa personalità di un artista impegnato nell’ arte come nella vita, in battaglie che si legarono al Risorgimento e al rinnovamento delle arti, nella Roma capitale d’Italia.
La mostra proporrà a partire dalle opere di pittura, un iter che nel piccolo formato, accentua la ricercata e analitica ottica di Nino Costa, tesa alla ricerca dell’espressione naturale del vero.
Nella mostra saranno esposti diversi disegni, nei quali risulterà evidente l’impegno grafico e la costruzione paziente delle future elaborazioni dipinte dal maestro romano, raccolte come in un diario di lavoro attento agli sviluppi dell’idea.
Artista per istinto e non per necessità, Nino Costa, trasteverino di nascita, dopo aver maturato in età giovanile i contatti con la colonia artistica europea presente a Roma, raccogliendo l’eredità di Corot e di Böcklin si dirigerà esule con l’esperienza della sua avventurosa vicenda politica vissuta accanto a Garibaldi, verso la Toscana, apprendendo a contatto con i Macchiaioli la freschezza dell’immediatezza visiva basata sulla diretta osservazione dei soggetti dipinti dal vero. E sarà la scoperta dell’ambiente artistico inglese ad indirizzarlo verso una linea di confronto con le raffinate propaggini preraffaellite e ad impegnarlo a Roma nel ruolo di caposcuola di un importante seguito di artisti, lasciando una traccia fondamentale per l’evoluzione della pittura di paesaggio che si esprimerà nella generazione di pittori entrati nella modernità ed intenta a raccogliere le spoglie della tradizione artistica della capitale. L’arte di Costa, intima e riflessiva, in questa esposizione rivelerà i margini di una ricerca tesa a cogliere attraverso un attento realismo, i brani della sua silenziosa esperienza che attraversa l’ottocento figurativo con un occhio europeo, inclinando verso il superamento del Romanticismo e manifestando una disinvolta insofferenza verso l’arte di mestiere.
Per questa affascinante vicenda, ammirando la sua opera e pensando all’arte di Sartorio, di Cellini, di Coleman, di Carlandi e alla fine espressione del loro immediato essere con la natura, non potremo che ripetere con Gianna Piantoni, che ‘Costa è per tutti, anche se in misura diversa, il maestro indiscusso.’
La mostra proporrà a partire dalle opere di pittura, un iter che nel piccolo formato, accentua la ricercata e analitica ottica di Nino Costa, tesa alla ricerca dell’espressione naturale del vero.
Nella mostra saranno esposti diversi disegni, nei quali risulterà evidente l’impegno grafico e la costruzione paziente delle future elaborazioni dipinte dal maestro romano, raccolte come in un diario di lavoro attento agli sviluppi dell’idea.
Artista per istinto e non per necessità, Nino Costa, trasteverino di nascita, dopo aver maturato in età giovanile i contatti con la colonia artistica europea presente a Roma, raccogliendo l’eredità di Corot e di Böcklin si dirigerà esule con l’esperienza della sua avventurosa vicenda politica vissuta accanto a Garibaldi, verso la Toscana, apprendendo a contatto con i Macchiaioli la freschezza dell’immediatezza visiva basata sulla diretta osservazione dei soggetti dipinti dal vero. E sarà la scoperta dell’ambiente artistico inglese ad indirizzarlo verso una linea di confronto con le raffinate propaggini preraffaellite e ad impegnarlo a Roma nel ruolo di caposcuola di un importante seguito di artisti, lasciando una traccia fondamentale per l’evoluzione della pittura di paesaggio che si esprimerà nella generazione di pittori entrati nella modernità ed intenta a raccogliere le spoglie della tradizione artistica della capitale. L’arte di Costa, intima e riflessiva, in questa esposizione rivelerà i margini di una ricerca tesa a cogliere attraverso un attento realismo, i brani della sua silenziosa esperienza che attraversa l’ottocento figurativo con un occhio europeo, inclinando verso il superamento del Romanticismo e manifestando una disinvolta insofferenza verso l’arte di mestiere.
Per questa affascinante vicenda, ammirando la sua opera e pensando all’arte di Sartorio, di Cellini, di Coleman, di Carlandi e alla fine espressione del loro immediato essere con la natura, non potremo che ripetere con Gianna Piantoni, che ‘Costa è per tutti, anche se in misura diversa, il maestro indiscusso.’
02
dicembre 2004
Nino Costa
Dal 02 dicembre 2004 all'otto gennaio 2005
arte contemporanea
Location
SESTIERI ANTICHITA’
Roma, Piazza Morgana, (Roma)
Roma, Piazza Morgana, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10.00-13.00 - / 16.00-19.30 – festivi aperto mattina
Vernissage
2 Dicembre 2004, ore 18