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Nobuko Tsuchiya
Comunicato stampa
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Nobuko Tsuchiya (1972, Yokohama, Giappone. Vive e lavora a Londra), è una delle giovani artiste più interessanti nel panorama della scultura contemporanea.
Dopo alcune personali presso la prestigiosa Anthony Reynolds Gallery di Londra (nel 2003 e nel 2005), la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2003 e la recente mostra alla SCAI Gallery di Tokyo, la Galleria Enrico Fornello è lieta di proporre nei propri spazi la prima personale italiana dell’artista nipponica.
Le sue opere nascono dall’assemblaggio di elementi eterogenei, in parte di uso comune (parti di mobilio, strumenti medici, utensili vari) e in parte realizzati da lei stessa (spesso in resina), che vanno a formare un nuovo “sistema di oggetti” contemporaneamente delicati e stranianti. L’artista cura ogni minimo dettaglio: ogni saldatura, ogni piega della resina o del cotone, ogni collegamento, con un risultato carico di un’indiscutibile potere di fascinazione.
In questa mostra, ambientata nell’intimità dello SPAZIO P21 della Galleria Enrico Fornello, l’artista propone un vero e proprio “paesaggio da guardare” composto da cinque elementi principali, creati appositamente per questa occasione, correlati da alcuni elementi più piccoli. Il risultato è un’opera al contempo semplice e complessa. Semplice perché composta da macroelementi immediatamente individuabili; complessa perché, come in ogni lavoro di quest’artista, ciascun macroelemento risulta frutto di un lavoro certosino di composizione di elementi eterogenei (una lampada la cui corrente sembra provenire da una sorta di “buco nero” in resina, strutture di un vecchio mobile che sostengono un’altra struttura in gesso).
Come di fronte ad un paesaggio - riferimento suggerito dall’artista stessa – il nostro sguardo può cogliere una visione complessiva, aiutato in questo dalla location estremamente raccolta dello SPAZIO P21 della Galleria, oppure indugiare e perdersi nella miriade di piccoli dettagli che lo compongono.
Di origini giapponesi (Yokohama, 1972-) Nobuko Tsuchiya vive e lavora a Londra da oltre un decennio. Dopo aver frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Firenze (tra il 1993 e il 1995) e il Goldsmith College di Londra (tra il 2000 e il 2001) nel 2003 è già presente alla 50° Biennale di Venezia, “Dream and Confliction”, con il lavoro intitolato “Table Rabbit”. Il suo immediato successo l’ha portata rapidamente ad imporsi all’attenzione della critica tanto che, nel 2004, in un articolo su “The Guardian”, Adrian Searle la definisce una delle più interessanti giovani artiste nel panorama inglese. Tra le sue ultime mostre collettive ricordiamo: nel 2007 ‘Unmonumental: The Object in the 21st Century’, New Museum, New York; nel 2006 ‘Dialogo I’, Galleria Enrico Fornello, Prato (cat. ill.); nel 2005 ‘This storm is what we call progress’, Arnolfini, Bristol (cat. ill.) e ‘Bidibidobidiboo’, Fondazione Sandretto Rebaudengo, Torino (cat. ill.); nel 2004 ‘New Blood’, Saatchi Gallery, London, (cat.ill.) e ‘Non Toccare La Donna Bianca’, Fondazione Sandretto Rebaudengo,Torino, (cat. ill.). La sua ultima personale di quest’anno è stata ‘Mutatis Mutandis’, presso La Maison Rouge , SCAI The Bathhouse, Tokyo.
Dopo alcune personali presso la prestigiosa Anthony Reynolds Gallery di Londra (nel 2003 e nel 2005), la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2003 e la recente mostra alla SCAI Gallery di Tokyo, la Galleria Enrico Fornello è lieta di proporre nei propri spazi la prima personale italiana dell’artista nipponica.
Le sue opere nascono dall’assemblaggio di elementi eterogenei, in parte di uso comune (parti di mobilio, strumenti medici, utensili vari) e in parte realizzati da lei stessa (spesso in resina), che vanno a formare un nuovo “sistema di oggetti” contemporaneamente delicati e stranianti. L’artista cura ogni minimo dettaglio: ogni saldatura, ogni piega della resina o del cotone, ogni collegamento, con un risultato carico di un’indiscutibile potere di fascinazione.
In questa mostra, ambientata nell’intimità dello SPAZIO P21 della Galleria Enrico Fornello, l’artista propone un vero e proprio “paesaggio da guardare” composto da cinque elementi principali, creati appositamente per questa occasione, correlati da alcuni elementi più piccoli. Il risultato è un’opera al contempo semplice e complessa. Semplice perché composta da macroelementi immediatamente individuabili; complessa perché, come in ogni lavoro di quest’artista, ciascun macroelemento risulta frutto di un lavoro certosino di composizione di elementi eterogenei (una lampada la cui corrente sembra provenire da una sorta di “buco nero” in resina, strutture di un vecchio mobile che sostengono un’altra struttura in gesso).
Come di fronte ad un paesaggio - riferimento suggerito dall’artista stessa – il nostro sguardo può cogliere una visione complessiva, aiutato in questo dalla location estremamente raccolta dello SPAZIO P21 della Galleria, oppure indugiare e perdersi nella miriade di piccoli dettagli che lo compongono.
Di origini giapponesi (Yokohama, 1972-) Nobuko Tsuchiya vive e lavora a Londra da oltre un decennio. Dopo aver frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Firenze (tra il 1993 e il 1995) e il Goldsmith College di Londra (tra il 2000 e il 2001) nel 2003 è già presente alla 50° Biennale di Venezia, “Dream and Confliction”, con il lavoro intitolato “Table Rabbit”. Il suo immediato successo l’ha portata rapidamente ad imporsi all’attenzione della critica tanto che, nel 2004, in un articolo su “The Guardian”, Adrian Searle la definisce una delle più interessanti giovani artiste nel panorama inglese. Tra le sue ultime mostre collettive ricordiamo: nel 2007 ‘Unmonumental: The Object in the 21st Century’, New Museum, New York; nel 2006 ‘Dialogo I’, Galleria Enrico Fornello, Prato (cat. ill.); nel 2005 ‘This storm is what we call progress’, Arnolfini, Bristol (cat. ill.) e ‘Bidibidobidiboo’, Fondazione Sandretto Rebaudengo, Torino (cat. ill.); nel 2004 ‘New Blood’, Saatchi Gallery, London, (cat.ill.) e ‘Non Toccare La Donna Bianca’, Fondazione Sandretto Rebaudengo,Torino, (cat. ill.). La sua ultima personale di quest’anno è stata ‘Mutatis Mutandis’, presso La Maison Rouge , SCAI The Bathhouse, Tokyo.
17
novembre 2007
Nobuko Tsuchiya
Dal 17 novembre 2007 al 16 gennaio 2008
fotografia
Location
GALLERIA ENRICOFORNELLO
Prato, Via Giuseppe Paolini, 21, (Prato)
Prato, Via Giuseppe Paolini, 21, (Prato)
Orario di apertura
mar-sab 11-13 15-20
Vernissage
17 Novembre 2007, ore 18
Autore