Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Noi credevamo. Il 1861 nel 2011
A corollario delle celebrazioni nazionali per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si continua a parlare di Unità e Risorgimento con una mostra di artisti contemporanei volta a riflettere, tramite il segno e il gesto di oggi, la realtà del paese dell’Unità: l’Italia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
NOI CREDEVAMO
il 1861 nel 2011
mostra e catalogo a cura di
AGOSTINO BAGNATO, CLAUDIO CRESCENTINI, IDA MITRANO
«Ma io non conto, eravamo tanti, eravamo insieme, il carcere non bastava;
la lotta dovevamo cominciarla quando ne uscimmo. Noi, dolce parola.
Noi credevamo...»
Anna Banti, 1967
Luogo: Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale, via Piacenza 1
Inaugurazione: martedì 29 novembre 2011, ore 16,00
Durata: 29 novembre - 7 dicembre 2011
La giornata inaugurale si aprirà alle ore 11,00 con un incontro fra storici, intellettuali
e artisti che si confronteranno sul tema dell’Unità d’Italia inteso nella specifica
accezione storica, estetica oltre che intellettuale.
A corollario delle celebrazioni nazionali per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si continua a parlare
di Unità e Risorgimento con una mostra di artisti contemporanei volta a riflettere, tramite
il segno e il gesto di oggi, la realtà del paese dell’Unità: l’Italia. In questo senso si è inteso
colmare questo vuoto culturale attraverso la produzione di una articolata esposizione formata
da due “anime” - leggi sezioni - visive ed intellettuali estremamente variegate e ben distinte
nella loro unitarietà data dagli intenti concettuali della mostra stessa e bene riassunti anche dal
titolo, “Noi Credevamo - il 1861 nel 2011”, volutamente ispirato al romanzo di Anna Banti.
La scrittrice e critica letteraria, alla metà degli anni Sessanta del XX secolo, compone uno dei
romanzi più sinceri e profondi dell’epopea risorgimentale, dove il protagonista, un gentiluomo di
incrollabile credo repubblicano, ripercorre l’attività politica clandestina di tutti quei giovani che,
come lui, hanno sacrificato il loro futuro per la libertà e l’Unità del paese e per i quali l’ “io” è
diventato appunto “Noi, dolce parola”. Da tali premesse letterarie, l’evoluzione di un progetto
espositivo composto da più anime per una medesima realtà, quella dei 150 anni dell’Italia unita,
al di fuori delle retoriche e del populismo.
Due le sezioni, la prima, DIARIO NOTTURNO. L’IDENTITÀ GRAFFIATA, coordinata da
Agostino Bagnato e Ida Mitrano, parte della mostra è da leggere come una sorta di diario
collettivo rappresentato da un percorso riflessivo e di approfondimento sui valori costituitivi del
Risorgimento e sull’identità individuale degli italiani odierni. Nello specifico, il “Diario” si articola
come un percorso individuale degli artisti nei confronti del Risorgimento e dell’Unità d’Italia,
inteso però come “storia odierna”, per le conseguenze derivanti dalla globalizzazione e dallo
spaesamento sulla personalità dell’individuo che fa parlare di una “identità graffiata” dal divenire
degli eventi storici. La grammatica espressiva del gruppo è improntata alla rappresentazione della
figura nel suo multiforme dispiegarsi, virando talvolta nell’informale e nel geometrismo, sempre
alla ricerca di una motivazione che raccoglie intenzioni consapevoli, ma anche contenuti e impulsi
che provengono dal profondo della personalità e dal dominio dell’inconscio.
Nella seconda parte della mostra, XXI UNITÀ. TESTIMONIANZE, coordinamento di Agostino
Bagnato e Claudio Crescentini. si è inteso invece affrontare i temi del Risorgimento e dell’Unità
d’Italia con un occhio rivolto al tecnicismo e al multilinguismo artistico contemporanei. Pittura,
scultura, fotografia, installazioni site-specific, video-art, post-pop painting, ecc., tanti linguaggi
per parlare della nostra storia recente e di alcuni dei suoi protagonisti con, appunto, le “voci
artistiche” di oggi. Attraverso questi si è voluto quindi avviare la lettura, fatta di opere, di una
storia rivissuta anche attraverso specifiche tematiche interpretative: i protagonisti, il viaggio, la
libertà, i paesaggi, i protagonisti, ecc.
Grazie a questo “battaglione risorgimentale/contemporaneo”, che come denominazione si rifà
direttamente ai pittori-soldati del nostro Ottocento, gli artisti che hanno aderito al progetto –
la “XXI UNITÀ” del titolo – in questo modo riporteranno in primo piano le immagini, i colori,
gli ideali, le teorie e i conflitti culturali e politici del periodo, affrontandoli però come soggetti
contemporanei, dove la realtà di oggi finisce per risolversi e quasi assolversi mediante il confronto
con la realtà di ieri.
ARTISTI IN MOSTRA
Sezione I: ANNY BALDISSERA, NUNZIO BIBBÒ, ENNIO CALABRIA, ANNA COSTANTINI,
GIANCARLO CRISTIANI, GIOVAMBATTISTA CUOCOLO, FRANCO FERRARI, SIMONETTA
GAGLIANO, STEFANIA LUBRANI, MASSIMO LUCCIOLI, DANILO MAESTOSI, ALFIO MONGELLI,
ALESSANDRA PEDONESI, NINO POLLINI, ELETTRA RANNO.
Sezione II: JABER ALWAN, FEDERICO ARCURI, GIANFRANCO BARUCHELLO, CINZIA
BECCACECI, LUCIANO CANACCINI, FILIPPO CENTENARI, CARLO CHIAVACCI, COLLETTIVO
UNITARIO ARTISTI ITALIANI, DANIELE CONTAVALLI, ENZO CUCCHI, ALESSANDRO DI COLA,
MARCELLO DI DONATO, ERCOLE ERCOLI, LAURA FACCHINI, ROSA FOSCHI, ALEJANDRO
KOKOCINSKI, CYNTHIA KORZEKWA, MIKHAIL KOULAKOV, MARINELLA LETICO, MADDALENA
MAURI, SALVATORE MIGLIETTA, HIDETOSHI NAGASAWA, DOMENICO NARDUZZI, FRANCESCO
NARDUZZI, LUCA MARIA PATELLA, UGO PERGOLI, SALVATORE PROVINO, ANTONIO RECALCATI,
COSMO ROMBOLA’, PLACIDO SCANDURRA.
il 1861 nel 2011
mostra e catalogo a cura di
AGOSTINO BAGNATO, CLAUDIO CRESCENTINI, IDA MITRANO
«Ma io non conto, eravamo tanti, eravamo insieme, il carcere non bastava;
la lotta dovevamo cominciarla quando ne uscimmo. Noi, dolce parola.
Noi credevamo...»
Anna Banti, 1967
Luogo: Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale, via Piacenza 1
Inaugurazione: martedì 29 novembre 2011, ore 16,00
Durata: 29 novembre - 7 dicembre 2011
La giornata inaugurale si aprirà alle ore 11,00 con un incontro fra storici, intellettuali
e artisti che si confronteranno sul tema dell’Unità d’Italia inteso nella specifica
accezione storica, estetica oltre che intellettuale.
A corollario delle celebrazioni nazionali per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si continua a parlare
di Unità e Risorgimento con una mostra di artisti contemporanei volta a riflettere, tramite
il segno e il gesto di oggi, la realtà del paese dell’Unità: l’Italia. In questo senso si è inteso
colmare questo vuoto culturale attraverso la produzione di una articolata esposizione formata
da due “anime” - leggi sezioni - visive ed intellettuali estremamente variegate e ben distinte
nella loro unitarietà data dagli intenti concettuali della mostra stessa e bene riassunti anche dal
titolo, “Noi Credevamo - il 1861 nel 2011”, volutamente ispirato al romanzo di Anna Banti.
La scrittrice e critica letteraria, alla metà degli anni Sessanta del XX secolo, compone uno dei
romanzi più sinceri e profondi dell’epopea risorgimentale, dove il protagonista, un gentiluomo di
incrollabile credo repubblicano, ripercorre l’attività politica clandestina di tutti quei giovani che,
come lui, hanno sacrificato il loro futuro per la libertà e l’Unità del paese e per i quali l’ “io” è
diventato appunto “Noi, dolce parola”. Da tali premesse letterarie, l’evoluzione di un progetto
espositivo composto da più anime per una medesima realtà, quella dei 150 anni dell’Italia unita,
al di fuori delle retoriche e del populismo.
Due le sezioni, la prima, DIARIO NOTTURNO. L’IDENTITÀ GRAFFIATA, coordinata da
Agostino Bagnato e Ida Mitrano, parte della mostra è da leggere come una sorta di diario
collettivo rappresentato da un percorso riflessivo e di approfondimento sui valori costituitivi del
Risorgimento e sull’identità individuale degli italiani odierni. Nello specifico, il “Diario” si articola
come un percorso individuale degli artisti nei confronti del Risorgimento e dell’Unità d’Italia,
inteso però come “storia odierna”, per le conseguenze derivanti dalla globalizzazione e dallo
spaesamento sulla personalità dell’individuo che fa parlare di una “identità graffiata” dal divenire
degli eventi storici. La grammatica espressiva del gruppo è improntata alla rappresentazione della
figura nel suo multiforme dispiegarsi, virando talvolta nell’informale e nel geometrismo, sempre
alla ricerca di una motivazione che raccoglie intenzioni consapevoli, ma anche contenuti e impulsi
che provengono dal profondo della personalità e dal dominio dell’inconscio.
Nella seconda parte della mostra, XXI UNITÀ. TESTIMONIANZE, coordinamento di Agostino
Bagnato e Claudio Crescentini. si è inteso invece affrontare i temi del Risorgimento e dell’Unità
d’Italia con un occhio rivolto al tecnicismo e al multilinguismo artistico contemporanei. Pittura,
scultura, fotografia, installazioni site-specific, video-art, post-pop painting, ecc., tanti linguaggi
per parlare della nostra storia recente e di alcuni dei suoi protagonisti con, appunto, le “voci
artistiche” di oggi. Attraverso questi si è voluto quindi avviare la lettura, fatta di opere, di una
storia rivissuta anche attraverso specifiche tematiche interpretative: i protagonisti, il viaggio, la
libertà, i paesaggi, i protagonisti, ecc.
Grazie a questo “battaglione risorgimentale/contemporaneo”, che come denominazione si rifà
direttamente ai pittori-soldati del nostro Ottocento, gli artisti che hanno aderito al progetto –
la “XXI UNITÀ” del titolo – in questo modo riporteranno in primo piano le immagini, i colori,
gli ideali, le teorie e i conflitti culturali e politici del periodo, affrontandoli però come soggetti
contemporanei, dove la realtà di oggi finisce per risolversi e quasi assolversi mediante il confronto
con la realtà di ieri.
ARTISTI IN MOSTRA
Sezione I: ANNY BALDISSERA, NUNZIO BIBBÒ, ENNIO CALABRIA, ANNA COSTANTINI,
GIANCARLO CRISTIANI, GIOVAMBATTISTA CUOCOLO, FRANCO FERRARI, SIMONETTA
GAGLIANO, STEFANIA LUBRANI, MASSIMO LUCCIOLI, DANILO MAESTOSI, ALFIO MONGELLI,
ALESSANDRA PEDONESI, NINO POLLINI, ELETTRA RANNO.
Sezione II: JABER ALWAN, FEDERICO ARCURI, GIANFRANCO BARUCHELLO, CINZIA
BECCACECI, LUCIANO CANACCINI, FILIPPO CENTENARI, CARLO CHIAVACCI, COLLETTIVO
UNITARIO ARTISTI ITALIANI, DANIELE CONTAVALLI, ENZO CUCCHI, ALESSANDRO DI COLA,
MARCELLO DI DONATO, ERCOLE ERCOLI, LAURA FACCHINI, ROSA FOSCHI, ALEJANDRO
KOKOCINSKI, CYNTHIA KORZEKWA, MIKHAIL KOULAKOV, MARINELLA LETICO, MADDALENA
MAURI, SALVATORE MIGLIETTA, HIDETOSHI NAGASAWA, DOMENICO NARDUZZI, FRANCESCO
NARDUZZI, LUCA MARIA PATELLA, UGO PERGOLI, SALVATORE PROVINO, ANTONIO RECALCATI,
COSMO ROMBOLA’, PLACIDO SCANDURRA.
29
novembre 2011
Noi credevamo. Il 1861 nel 2011
Dal 29 novembre al 07 dicembre 2011
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DEI DIOSCURI
Roma, Via Piacenza, 1, (Roma)
Roma, Via Piacenza, 1, (Roma)
Vernissage
29 Novembre 2011, h 16
Autore
Curatore