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Non c’è che lasciarsi andare
Arte e parole all’insegna della libera espressione
Comunicato stampa
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Per il 2014 la scelta tematica è basata sul binomio arte – parole e tutte le esposizioni saranno strutturate sulle citazioni di diversi testi.
L’esposizione prende spunto da una espressione di J.P. Sartre e diviene un inno alla libertà di azioni senza vincoli e costrizioni in un confronto artistico di grande portata tra arte digitale e nota tecnica pittorica: la figurazione si esprime attraverso la digitalizzazione dell’immagine come in Myra Aschenbach e Vito Carta o si materializza con Matteo Boato e diviene sinuosa alternativa rivelazione con Fulvio Rosapane. Myra Aschenbach si esprime con un progetto denominato ‘ fiori del male’ che è ispirazione chiaramente letteraria di Baudelaire e lo fa con l’arte digitale per dire con grazia, libertà e raffinatezza di un mondo straordinario. Le immagini nascono prima nella mente dell’artista e poi lì comincia il viaggio alla ricerca delle fotografie da scattare e poi stampare su tela. Vito Carta è un uomo e un artista ‘abituato a divertirsi’ la cui arte non risente affatto di incomprensione poiché riesce a restituire con l’elaborazione un’altra idea di realtà che è simile poiché le immagini da rielaborare vengono scattate con la consapevolezza della creazione, questa è l’innovazione di questo artista. Matteo Boato apporta giovinezza e vigore attraverso la trattazione, originale e raffinata insieme, di città sempre diverse rese con cromie fresche ed intense, calde e fredde. Da una visione ravvicinata di palazzi a colori passa a macro-visioni che sono inquadrature dall’alto di piazze, vie, larghi in cui lentamente si intravedono figure. Fulvio Rosapane introduce opere figurative di segno moderno e di impostazione alternativa; un’impronta tanto poco contemporanea e così altamente elegante, toni quasi sempre uguali che rendono leggiadri i protagonisti e preziosa la resa finale.
La vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che sceglierete. È la corrente che ti trascina, è la vita; non si può giudicare, né capire,non c’è che lasciarsi andare. [Jean Paul Sartre]
L’esposizione prende spunto da una espressione di J.P. Sartre e diviene un inno alla libertà di azioni senza vincoli e costrizioni in un confronto artistico di grande portata tra arte digitale e nota tecnica pittorica: la figurazione si esprime attraverso la digitalizzazione dell’immagine come in Myra Aschenbach e Vito Carta o si materializza con Matteo Boato e diviene sinuosa alternativa rivelazione con Fulvio Rosapane. Myra Aschenbach si esprime con un progetto denominato ‘ fiori del male’ che è ispirazione chiaramente letteraria di Baudelaire e lo fa con l’arte digitale per dire con grazia, libertà e raffinatezza di un mondo straordinario. Le immagini nascono prima nella mente dell’artista e poi lì comincia il viaggio alla ricerca delle fotografie da scattare e poi stampare su tela. Vito Carta è un uomo e un artista ‘abituato a divertirsi’ la cui arte non risente affatto di incomprensione poiché riesce a restituire con l’elaborazione un’altra idea di realtà che è simile poiché le immagini da rielaborare vengono scattate con la consapevolezza della creazione, questa è l’innovazione di questo artista. Matteo Boato apporta giovinezza e vigore attraverso la trattazione, originale e raffinata insieme, di città sempre diverse rese con cromie fresche ed intense, calde e fredde. Da una visione ravvicinata di palazzi a colori passa a macro-visioni che sono inquadrature dall’alto di piazze, vie, larghi in cui lentamente si intravedono figure. Fulvio Rosapane introduce opere figurative di segno moderno e di impostazione alternativa; un’impronta tanto poco contemporanea e così altamente elegante, toni quasi sempre uguali che rendono leggiadri i protagonisti e preziosa la resa finale.
La vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che sceglierete. È la corrente che ti trascina, è la vita; non si può giudicare, né capire,non c’è che lasciarsi andare. [Jean Paul Sartre]
09
gennaio 2014
Non c’è che lasciarsi andare
Dal 09 al 24 gennaio 2014
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE ZEROUNO
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Orario di apertura
lun- ven. 17 - 20. sabato e tutte le mattine su appuntamento - dom. chiuso
Vernissage
9 Gennaio 2014, ore 18.00
Autore
Curatore