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Non functional Relations
Non-Functional Relations esplora il significato contemporaneo di funzione, utilità e forma, trovando il suo senso più profondo nella relazione organica tra le opere e lo spazio che le ospita. Otto Finestre, con la sua natura ibrida di casa, museo e spazio espositivo, accoglie le ricerche di Federico
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Torino, 28 febbraio 2025 – Otto Finestre inaugura Non Functional Relations, una mostra bipersonale che vede protagonisti Federico Falanga e Daniele Zerbi, con la curatela di Margherita Caselli.
La mostra propone un'indagine sul concetto di funzione e utilità, ponendo al centro la relazione tra le opere e lo spazio espositivo.
Falanga e Zerbi, rispettivamente classe 1995 e 1985, provengono da ambiti differenti – arti visive e architettura – ma convergono in una ricerca comune che sfida le convenzioni del design e dell'arte. Il loro approccio, definito Non Functional Design Art, mette in discussione il valore d'uso degli oggetti quotidiani, trasformandoli in elementi di riflessione estetica e concettuale.
I due artisti esplorano un'estetica che sfiora lo psichedelico: Falanga utilizza forme gotiche e spigolose per destabilizzare lo sguardo, mentre Zerbi si ispira alle venature del marmo per instaurare un dialogo con lo spazio espositivo. Luci, suoni e video amplificano l'esperienza immersiva della mostra.
Otto Finestre, con la sua natura ibrida di casa, museo e spazio espositivo, diventa un elemento attivo della mostra, stabilendo una connessione diretta con le opere esposte. Il luogo stesso, con la sua spazialità articolata ed eclettica, entra in dialogo con la ricerca di Falanga e Zerbi, rafforzando il concetto di Non Functional Relations.
Il progetto invita il pubblico a interrogarsi sul confine tra arte e oggetto d'uso, sfidando le categorie convenzionali e offrendo una nuova prospettiva sulla funzione degli elementi che ci circondano.
In un tempo in cui il valore di un oggetto è spesso determinato dalla sua utilità immediata, il lavoro di Zerbi e Falanga sovverte le aspettative. Gli oggetti quotidiani – lampade, specchi, tavoli – si trasformano, perdendo la loro funzione originaria per rivelare nuove possibilità di senso. Non è una sottrazione, ma un’altra forma di presenza.
Federico Falanga interviene sugli oggetti comuni con un gesto di deviazione concettuale e formale, trasformandoli in opere che sfidano la percezione abituale. Daniele Zerbi, invece, parte da oggetti di design e ne disattiva la funzione primaria, svuotandoli del loro scopo. Questo processo genera un cortocircuito: l’oggetto acquisisce una nuova funzione, quella di essere contemplato. Nelle ripetizioni infinite dei dipinti di Zerbi e nelle forme affilate e spiazzanti di Falanga emerge una tensione condivisa: liberare gli oggetti dalla loro immutabilità.
Entrambi gli artisti sono attratti da un’estetica che sfiora lo psichedelico. Se Zerbi si lascia ispirare dalle venature del marmo, instaurando un dialogo diretto con lo spazio di Otto Finestre, Falanga utilizza sagome gotiche e appuntite per creare un linguaggio visivo destabilizzante e allucinatorio. L’utilizzo di luce, suono e video amplificano questa sensazione di non-funzione, generando un ambiente immersivo e straniante.
Le opere esposte suscitano interrogativi: sono oggetti mal riusciti o opere d’arte che sconfinano nel quotidiano? Questo scambio continuo tra percezione e funzione è il cuore di Non Functional Relations. Se, anche solo per un istante, riescono a catturare l’attenzione di chi li osserva, allora gli oggetti acquisiscono una nuova funzione: diventano porte regali, varchi verso una riflessione più profonda su ciò che è davanti a noi e oltre.
La mostra propone un'indagine sul concetto di funzione e utilità, ponendo al centro la relazione tra le opere e lo spazio espositivo.
Falanga e Zerbi, rispettivamente classe 1995 e 1985, provengono da ambiti differenti – arti visive e architettura – ma convergono in una ricerca comune che sfida le convenzioni del design e dell'arte. Il loro approccio, definito Non Functional Design Art, mette in discussione il valore d'uso degli oggetti quotidiani, trasformandoli in elementi di riflessione estetica e concettuale.
I due artisti esplorano un'estetica che sfiora lo psichedelico: Falanga utilizza forme gotiche e spigolose per destabilizzare lo sguardo, mentre Zerbi si ispira alle venature del marmo per instaurare un dialogo con lo spazio espositivo. Luci, suoni e video amplificano l'esperienza immersiva della mostra.
Otto Finestre, con la sua natura ibrida di casa, museo e spazio espositivo, diventa un elemento attivo della mostra, stabilendo una connessione diretta con le opere esposte. Il luogo stesso, con la sua spazialità articolata ed eclettica, entra in dialogo con la ricerca di Falanga e Zerbi, rafforzando il concetto di Non Functional Relations.
Il progetto invita il pubblico a interrogarsi sul confine tra arte e oggetto d'uso, sfidando le categorie convenzionali e offrendo una nuova prospettiva sulla funzione degli elementi che ci circondano.
In un tempo in cui il valore di un oggetto è spesso determinato dalla sua utilità immediata, il lavoro di Zerbi e Falanga sovverte le aspettative. Gli oggetti quotidiani – lampade, specchi, tavoli – si trasformano, perdendo la loro funzione originaria per rivelare nuove possibilità di senso. Non è una sottrazione, ma un’altra forma di presenza.
Federico Falanga interviene sugli oggetti comuni con un gesto di deviazione concettuale e formale, trasformandoli in opere che sfidano la percezione abituale. Daniele Zerbi, invece, parte da oggetti di design e ne disattiva la funzione primaria, svuotandoli del loro scopo. Questo processo genera un cortocircuito: l’oggetto acquisisce una nuova funzione, quella di essere contemplato. Nelle ripetizioni infinite dei dipinti di Zerbi e nelle forme affilate e spiazzanti di Falanga emerge una tensione condivisa: liberare gli oggetti dalla loro immutabilità.
Entrambi gli artisti sono attratti da un’estetica che sfiora lo psichedelico. Se Zerbi si lascia ispirare dalle venature del marmo, instaurando un dialogo diretto con lo spazio di Otto Finestre, Falanga utilizza sagome gotiche e appuntite per creare un linguaggio visivo destabilizzante e allucinatorio. L’utilizzo di luce, suono e video amplificano questa sensazione di non-funzione, generando un ambiente immersivo e straniante.
Le opere esposte suscitano interrogativi: sono oggetti mal riusciti o opere d’arte che sconfinano nel quotidiano? Questo scambio continuo tra percezione e funzione è il cuore di Non Functional Relations. Se, anche solo per un istante, riescono a catturare l’attenzione di chi li osserva, allora gli oggetti acquisiscono una nuova funzione: diventano porte regali, varchi verso una riflessione più profonda su ciò che è davanti a noi e oltre.
28
febbraio 2025
Non functional Relations
Dal 28 febbraio al 28 marzo 2025
architettura
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ottofinestre
Torino, Via Saluzzo, 88, (TO)
Torino, Via Saluzzo, 88, (TO)
Orario di apertura
Su prenotazione per interni, sempre visitabile le vetrine sulla strada
Vernissage
28 Febbraio 2025, 18.30
Sito web
Autore
Curatore