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Non potendomi arrampicare sulle nuvole, presi per le colline
19 artisti in una collettiva in dialogo con la città, per festeggiare i 40 anni della Galleria Civica Villa Valle di Valdagno
Comunicato stampa
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NON POTENDOMI ARRAMPICARE SULLE NUVOLE, PRESI PER LE COLLINE”:
I 40 ANNI DELLA GALLERIA CIVICA DI VALDAGNO
Progetto espositivo per i 40 anni della Galleria Civica di Valdagno, a cura di Eva Fabbris
Apertura: dal 26 aprile al 8 giugno 2014 / Inaugurazione: sabato 26 aprile 2014, dalle ore 15:30
Il titolo della mostra, Non potendomi arrampicare sulle nuvole, presi per le colline, è tratto da una frase di Vitaliano Trevisan, che compare in un racconto incluso nella raccolta Shorts (Einaudi Stile Libero, 2004).
LE OPERE, GLI ARTISTI
Gli artisti sono stati selezionati dalla curatrice in base alla aderenza riscontrata nella loro produzione ai temi che la mostra intende affrontare.
Le opere esposte spaziano ampiamente tra i diversi media ricorrenti nell’arte prodotta negli ultimi decenni: scultura, video, fotografia, musica, perfomance e pittura si alterneranno e completeranno nel fornire al pubblico un’immagine sfaccettata del macro-tema emotivo e storico proposto dalla mostra.
Non potendomi arrampicare sulle nuvole, presi per le colline esprime l’ambizione di agire in senso centripeto e centrifugo rispetto alla ricca e stimolante realtà di Valdagno e della sua identità.
Da una parte le opere che saranno esposte sono espressione di sensibilità ad alcuni temi particolarmente risonanti rispetto alla cultura di Valdagno. Si intendono come soggetti principali dunque: la storia dell’industria e della meccanica e l’attenzione per il mutamento del paesaggio nel corso degli ultimi decenni, a cui fa eco, più in generale, una condizione umana che, persa la fiducia positivistica nel progresso, cerca di reinventare il modo di concepire l’identità e la sua raffigurazione.
Dall’altra, il coinvolgimento di artisti che affrontano tali temi, mira a porre la loro attenzione su Valdagno e sulla sua eredità culturale.
Lista degli artisti partecipanti:
Alessandro Ambrosini (Vicenza, 1981), Marco Basta (Milano, 1985), Simone Berti (Adria, 1966), Lupo Borgonovo (Milano 1985), Jacopo Candotti (Bolzano, 1982), Ludovica Carbotta (Torino, 1982), Federico Chiari (Milano, 1985), Andrea De Stefani (Arzignano, 1982), Anna Franceschini (Pavia, 1979), Invernomuto (Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi), Mancassola Ceriani Basilico (Barbara Ceriani Basilico; Vicenza, 1979 e Alessandro Mancassola; Varese, 1979), Roberto Mascella (Valdagno, 1971), Giovanni Morbin (Valdagno, 1956), Giulia Piscitelli (Napoli, 1965), Fabio Sandri (Vicenza, 1964), Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967), Marco Saugo (Vicenza, 1966), Diego Soldà (Arzignano, 1981), Stefano Zattera (Valdagno, 1965).
I LUOGHI
La mostra ha il suo cuore espositivo nella sede attuale della Galleria Civica. Dato che questo progetto celebra il quarantennale dell’istituzione, anche la sede precedente – la Galleria dei Nani – viene utilizzata.
Inoltre, la Città Sociale non sarà soltanto un riferimento estetico, ma anche sede espositiva per alcune opere. Alcuni edifici pubblici come, per esempio, l’atrio della Scuola Manzoni, la Scuola di Musica o la Casa di Riposo Villa Margherita (originariamente abitazione di Gaetano Marzotto), ospiteranno interventi artistici, nell’ottica in cui la mostra non è semplicemente una celebrazione della Civica, ma è piuttosto un’occasione in cui è la Civica a festeggiare e omaggiare luoghi inattesi della città.
LA CURATRICE
Eva Fabbris è storico dell’arte e curatore indipendente. Vive a Milano. Ha recentemente conseguito il titolo di dottore di ricerca in Studi Umanistici presso l’Università di Trento. E' coordinatrice della sezione "Back to the Future" di Artissima a Torino. È stata curatore in residenza presso la galleria dell’école de recherche graphique di Bruxelles, curatore aggiunto alla Galleria Civica di Trento e assistente curatoriale al Museion di Bolzano.
LA CITTÀ SOCIALE DI VALDAGNO
La Città Sociale, originariamente chiamata Città dell’Armonia, è il quartiere di Valdagno edificato tra il 1927 e il 1937 per volere dell’imprenditore Gaetano Marzotto, proprietario della storica industria laniera, su progetto dell’architetto Francesco Bonfanti.
La Città Sociale ha visto nascere nel giro di pochissimi anni alloggi per operai, impiegati e dirigenti della fabbrica, insieme a servizi e spazi ricreativi di uso pubblico come lo stadio, un teatro, scuole dall’asilo alle superiori, un poliambulatorio, palestre, una piscina coperta e una scoperta, biblioteca, scuola di musica, bocciodromo, maneggio, casa di riposo, circolo ricreativo, orfanotrofio, case della gioventù e negozi. Questo notevole insieme, a tutt’oggi quasi completamente in funzione, mostra in maniera esemplare una concezione dell’architettura come meccanismo per rappresentare un’idea imprenditoriale.
Messo nella possibilità di progettare e realizzare un’ampia e complessa unità urbanistica, Bonfanti nel corso del decennio dedicato alla Città Sociale declina la sua personale versione del Movimento Moderno e “scopre il valore tutto concettuale di un’ essenzialità quasi mistica fatta di atmosfere ideali; ciò gli farà abbandonare la logica della facciata e del decoro aggiunto per una continuità formale tutta interna al manufatto architettonico”(A. Erseghe, Il volo della crisalide, in AAVV Francesco Bonfanti Architetto, Milano, Electa, 1986).
APPARATO ICONOGRAFICO
Si ringrazia Pino Guidolotti di aver concesso l’utilizzo di alcuni dei suoi scatti dedicati alla Città Sociale realizzati nel 1982 a corredo iconografico del presente comunicato. Sono a disposizione della stampa anche immagini realizzate da Raffaella Bolla nel 2014; anche a lei vanno i nostri ringraziamenti.
I 40 ANNI DELLA GALLERIA CIVICA DI VALDAGNO
Progetto espositivo per i 40 anni della Galleria Civica di Valdagno, a cura di Eva Fabbris
Apertura: dal 26 aprile al 8 giugno 2014 / Inaugurazione: sabato 26 aprile 2014, dalle ore 15:30
Il titolo della mostra, Non potendomi arrampicare sulle nuvole, presi per le colline, è tratto da una frase di Vitaliano Trevisan, che compare in un racconto incluso nella raccolta Shorts (Einaudi Stile Libero, 2004).
LE OPERE, GLI ARTISTI
Gli artisti sono stati selezionati dalla curatrice in base alla aderenza riscontrata nella loro produzione ai temi che la mostra intende affrontare.
Le opere esposte spaziano ampiamente tra i diversi media ricorrenti nell’arte prodotta negli ultimi decenni: scultura, video, fotografia, musica, perfomance e pittura si alterneranno e completeranno nel fornire al pubblico un’immagine sfaccettata del macro-tema emotivo e storico proposto dalla mostra.
Non potendomi arrampicare sulle nuvole, presi per le colline esprime l’ambizione di agire in senso centripeto e centrifugo rispetto alla ricca e stimolante realtà di Valdagno e della sua identità.
Da una parte le opere che saranno esposte sono espressione di sensibilità ad alcuni temi particolarmente risonanti rispetto alla cultura di Valdagno. Si intendono come soggetti principali dunque: la storia dell’industria e della meccanica e l’attenzione per il mutamento del paesaggio nel corso degli ultimi decenni, a cui fa eco, più in generale, una condizione umana che, persa la fiducia positivistica nel progresso, cerca di reinventare il modo di concepire l’identità e la sua raffigurazione.
Dall’altra, il coinvolgimento di artisti che affrontano tali temi, mira a porre la loro attenzione su Valdagno e sulla sua eredità culturale.
Lista degli artisti partecipanti:
Alessandro Ambrosini (Vicenza, 1981), Marco Basta (Milano, 1985), Simone Berti (Adria, 1966), Lupo Borgonovo (Milano 1985), Jacopo Candotti (Bolzano, 1982), Ludovica Carbotta (Torino, 1982), Federico Chiari (Milano, 1985), Andrea De Stefani (Arzignano, 1982), Anna Franceschini (Pavia, 1979), Invernomuto (Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi), Mancassola Ceriani Basilico (Barbara Ceriani Basilico; Vicenza, 1979 e Alessandro Mancassola; Varese, 1979), Roberto Mascella (Valdagno, 1971), Giovanni Morbin (Valdagno, 1956), Giulia Piscitelli (Napoli, 1965), Fabio Sandri (Vicenza, 1964), Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967), Marco Saugo (Vicenza, 1966), Diego Soldà (Arzignano, 1981), Stefano Zattera (Valdagno, 1965).
I LUOGHI
La mostra ha il suo cuore espositivo nella sede attuale della Galleria Civica. Dato che questo progetto celebra il quarantennale dell’istituzione, anche la sede precedente – la Galleria dei Nani – viene utilizzata.
Inoltre, la Città Sociale non sarà soltanto un riferimento estetico, ma anche sede espositiva per alcune opere. Alcuni edifici pubblici come, per esempio, l’atrio della Scuola Manzoni, la Scuola di Musica o la Casa di Riposo Villa Margherita (originariamente abitazione di Gaetano Marzotto), ospiteranno interventi artistici, nell’ottica in cui la mostra non è semplicemente una celebrazione della Civica, ma è piuttosto un’occasione in cui è la Civica a festeggiare e omaggiare luoghi inattesi della città.
LA CURATRICE
Eva Fabbris è storico dell’arte e curatore indipendente. Vive a Milano. Ha recentemente conseguito il titolo di dottore di ricerca in Studi Umanistici presso l’Università di Trento. E' coordinatrice della sezione "Back to the Future" di Artissima a Torino. È stata curatore in residenza presso la galleria dell’école de recherche graphique di Bruxelles, curatore aggiunto alla Galleria Civica di Trento e assistente curatoriale al Museion di Bolzano.
LA CITTÀ SOCIALE DI VALDAGNO
La Città Sociale, originariamente chiamata Città dell’Armonia, è il quartiere di Valdagno edificato tra il 1927 e il 1937 per volere dell’imprenditore Gaetano Marzotto, proprietario della storica industria laniera, su progetto dell’architetto Francesco Bonfanti.
La Città Sociale ha visto nascere nel giro di pochissimi anni alloggi per operai, impiegati e dirigenti della fabbrica, insieme a servizi e spazi ricreativi di uso pubblico come lo stadio, un teatro, scuole dall’asilo alle superiori, un poliambulatorio, palestre, una piscina coperta e una scoperta, biblioteca, scuola di musica, bocciodromo, maneggio, casa di riposo, circolo ricreativo, orfanotrofio, case della gioventù e negozi. Questo notevole insieme, a tutt’oggi quasi completamente in funzione, mostra in maniera esemplare una concezione dell’architettura come meccanismo per rappresentare un’idea imprenditoriale.
Messo nella possibilità di progettare e realizzare un’ampia e complessa unità urbanistica, Bonfanti nel corso del decennio dedicato alla Città Sociale declina la sua personale versione del Movimento Moderno e “scopre il valore tutto concettuale di un’ essenzialità quasi mistica fatta di atmosfere ideali; ciò gli farà abbandonare la logica della facciata e del decoro aggiunto per una continuità formale tutta interna al manufatto architettonico”(A. Erseghe, Il volo della crisalide, in AAVV Francesco Bonfanti Architetto, Milano, Electa, 1986).
APPARATO ICONOGRAFICO
Si ringrazia Pino Guidolotti di aver concesso l’utilizzo di alcuni dei suoi scatti dedicati alla Città Sociale realizzati nel 1982 a corredo iconografico del presente comunicato. Sono a disposizione della stampa anche immagini realizzate da Raffaella Bolla nel 2014; anche a lei vanno i nostri ringraziamenti.
26
aprile 2014
Non potendomi arrampicare sulle nuvole, presi per le colline
Dal 26 aprile all'otto giugno 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA
Valdagno, Viale Regina Margherita, 1, (Vicenza)
Valdagno, Viale Regina Margherita, 1, (Vicenza)
Vernissage
26 Aprile 2014, ore 15:30
Curatore