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Non solo show. Non group show
Comunicato stampa
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I primi di Ottobre, di ritorno da una performance, incontrai Franco Soffiantino per discutere della nostra collaborazione. In seguito a quella conversazione ripensai a Meerrettich on Ice, una mia performance del 2006, in cui comparivano dei mobili in movimento privati della loro usuale funzione, assurti a strumenti performativi attorno ai quali muoversi e riconfigurare costantemente la propria immagine”. Ne parlai a Franco.
In quello stesso periodo chiesi a due miei amici artisti di Berlino di partecipare alla mostra di Torino e renderla così più significativa.
Il 18 Ottobre 2007 mandai un’e-mail a Nora Schultz e due giorni dopo a Henning Bohl:
Mi sto chiedendo se accettare o meno questa offerta. Non ho mai fatto prima d'ora un solo show.... Lo trovo abbastanza interessante, ma credo che si possa fare qualcosa di più importante insieme. Mi domando se siate interessati a presentare con me un non-solo-show, (che poi non è neanche un group-show), senza creare uno spazio tripartito, ma piuttosto mescolando tre o più identità in un’unica idea.
Volando da NY a Vienna, Berlino e Torino, si è creata una forma di cospirazione, una gang bizzara, che dovunque arriva si palesa l’idea che qualcosa si possa costruire. Diversi palcoscenici sui quali il materiale viene spostato, lasciando indietro una massa di detriti e molte domande.
L’intervista dietro le quinte offre sempre l’impressione di fornire le vere risposte.
C’è un’altra cosa che devo di dire: in questi giorni, seduto nel mio appartamento in una sorta di vacuum natalizio, mi sono rallegrato nel ritrovare “THE HALAL FILE” di Jutta Koether. Le registrazioni sono di NY, Parigi e Colonia con definizioni in Inglese e in Tedesco di “HALAL”, scandito da Jutta, che è un po' il manifesto del suo approccio interpretativo. Il libretto ha un testo nel quale le registrazioni vengono eguagliate alla “realtà”. Ritengo che questa miscela di manifesto e soggettività sia il punto focale del nostro lavoro di gruppo.
Riflettendo sul concetto di “palcoscenico”, o dell'installazione intesa come palcoscenico e delle sculture come “Attori”, mi sono reso conto che già molti artisti verso la fine degli anni '90 dovettero confrontarsi con questo tema, sebbene in modo totalmente diverso, più descrittivo. Vorrei riuscire a capire quali sono o quali potrebbero essere, le differenze rispetto a questa generazione di 10 anni più vecchia. Ricordo ancora la strana sensazione che mi diede attraversare l’esposizione “German Open” a Wolfsburg (1999). Lo spazio era organizzato come una grotta, come in un computer game, e tutte quelle massicce installazioni di abiti, styrofoam e MDF...L’idea di installazione sempre connotata con le figure di instabilità, robaccia, prospettive molteplici.
Ciò che provai riguardo alle installazioni di Jonathan Meese, John Block e Jason Rhoades fu solo potere. Mi sentivo in contrapposizione a quelle potenti macho installazioni e allo stesso tempo affascinato. “C’erano alcuni aspetti che mi interessavano e mi sarebbe piaciuto elaborarli in maniera differente, trovare il modo di realizzare una sorta di monumentalità fragile”.
Ei Arakawa
In quello stesso periodo chiesi a due miei amici artisti di Berlino di partecipare alla mostra di Torino e renderla così più significativa.
Il 18 Ottobre 2007 mandai un’e-mail a Nora Schultz e due giorni dopo a Henning Bohl:
Mi sto chiedendo se accettare o meno questa offerta. Non ho mai fatto prima d'ora un solo show.... Lo trovo abbastanza interessante, ma credo che si possa fare qualcosa di più importante insieme. Mi domando se siate interessati a presentare con me un non-solo-show, (che poi non è neanche un group-show), senza creare uno spazio tripartito, ma piuttosto mescolando tre o più identità in un’unica idea.
Volando da NY a Vienna, Berlino e Torino, si è creata una forma di cospirazione, una gang bizzara, che dovunque arriva si palesa l’idea che qualcosa si possa costruire. Diversi palcoscenici sui quali il materiale viene spostato, lasciando indietro una massa di detriti e molte domande.
L’intervista dietro le quinte offre sempre l’impressione di fornire le vere risposte.
C’è un’altra cosa che devo di dire: in questi giorni, seduto nel mio appartamento in una sorta di vacuum natalizio, mi sono rallegrato nel ritrovare “THE HALAL FILE” di Jutta Koether. Le registrazioni sono di NY, Parigi e Colonia con definizioni in Inglese e in Tedesco di “HALAL”, scandito da Jutta, che è un po' il manifesto del suo approccio interpretativo. Il libretto ha un testo nel quale le registrazioni vengono eguagliate alla “realtà”. Ritengo che questa miscela di manifesto e soggettività sia il punto focale del nostro lavoro di gruppo.
Riflettendo sul concetto di “palcoscenico”, o dell'installazione intesa come palcoscenico e delle sculture come “Attori”, mi sono reso conto che già molti artisti verso la fine degli anni '90 dovettero confrontarsi con questo tema, sebbene in modo totalmente diverso, più descrittivo. Vorrei riuscire a capire quali sono o quali potrebbero essere, le differenze rispetto a questa generazione di 10 anni più vecchia. Ricordo ancora la strana sensazione che mi diede attraversare l’esposizione “German Open” a Wolfsburg (1999). Lo spazio era organizzato come una grotta, come in un computer game, e tutte quelle massicce installazioni di abiti, styrofoam e MDF...L’idea di installazione sempre connotata con le figure di instabilità, robaccia, prospettive molteplici.
Ciò che provai riguardo alle installazioni di Jonathan Meese, John Block e Jason Rhoades fu solo potere. Mi sentivo in contrapposizione a quelle potenti macho installazioni e allo stesso tempo affascinato. “C’erano alcuni aspetti che mi interessavano e mi sarebbe piaciuto elaborarli in maniera differente, trovare il modo di realizzare una sorta di monumentalità fragile”.
Ei Arakawa
07
febbraio 2008
Non solo show. Non group show
Dal 07 febbraio all'otto aprile 2008
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
GALLERIA FRANCO SOFFIANTINO
Torino, Via Gioachino Rossini, 23, (Torino)
Torino, Via Gioachino Rossini, 23, (Torino)
Orario di apertura
da Martedì a Sabato, dalle 11 alle 19
Vernissage
7 Febbraio 2008, ore 19
Ufficio stampa
EFFEGI
Autore