Purtroppo, il massacro sta continuando senza sosta; dopo l’assassinio di Susana

Chávez, l’ideatrice dello slogan “Ni una más”, molte città hanno deciso di mobilitarsi per

un’iniziativa congiunta di sensibilizzazione e informazione.

Basta con la violenza alle donne, occorrono leggi severe, pene immediate e

sicure per quanti commettono atti di violenza e crimini verso tutte le donne, in Italia e

all’Estero.

La città di Monreale , dopo una attenta selezione di opere pittoriche di Artisti impegnati
a diffondere attraverso l’Arte i loro messaggi sociali, promuove una mostra di Pittura
contemporanea che sarà inaugurata Venerdì 8 Marzo alle ore 12,00 presso la galleria d’arte
contemporanea “Sciortino” nel complesso monumentale “Guglielmo II”.

La mostra “NON UNA DI PIU”, vuole essere una iniziativa di denuncia e omaggio

alle vittime dei femminicidi ed ai familiari di tutte le donne uccise oltre che un atto di

solidarietà di tutte le donne e delle comunità di donne straniere in Sicilia verso le donne di

Ciudad Juárez.

Altre città hanno già risposto all’iniziativa in particolare, le città di Torino,

Bologna, Ferrara, Firenze, Genova che hanno già insignito Marisela Ortiz di Cittadinanza

onoraria o altre onorificenze come riconoscimento per il suo grande impegno nella

lotta al femminicidio, che ha già provocato migliaia di vittime a Ciudad Juárez - al

confine tra il Messico e gli Stati Uniti , città dove Marisela è impegnata, con la sua

Associazione "Nuestras Hijas de Regreso a Casa", nel combattere e denunciare le

scomparse e gli omicidi di giovani donne e che hanno scritto una lettera al Presidente

della Repubblica.

Alcune città hanno anche illuminato di rosa un monumento significativo della loro

identità territoriale.

Prevenzione, protezione delle vittime e punizione dei colpevoli sono i ritardi

dell’Italia, la nazione con i continui tagli ai finanziamenti del fondo antiviolenza, che

rincorre primati orrendi: Nel 2011 sono state assassinate 137 donne, una ogni tre giorni;

nel 2012, una donna uccisa ogni due giorni. In Italia dunque, una donna su tre – in una

età compresa tra i 16 e i 70 – è stata vittima di violenza. Il 35% delle vittime non presenta

denuncia, infatti quasi un terzo delle vittime, aveva chiesto aiuto per stalking. Non

cambiano gli aguzzini: nel 70% dei casi gli autori di questi delitti sono mariti, ex fidanzati,

comunque persone nella cerchia affettiva delle mura domestiche.

E’ dalla rabbia per questi numeri che ha preso forza la campagna di

sensibilizzazione : One Billion Rising, (“un miliardo di donne che subiscono violenza sono

un’atrocità. Un miliardo di donne che danzano una rivoluzione”), il flash mob mondiale

contro gli abusi di genere che ha avuto il suo culmine lo scorso 14 febbraio 2013 (in

Italia è arrivata sul palco dell’Ariston con un monologo di Luciana Littizzetto)e che è stata

lanciata grazie all’impegno di Eve Ensler, drammaturga e sceneggiatrice, conosciuta per

i celebri monologhi della vagina che sono stati messi in scena in diversi teatri europei e

americani e che sono stati tradotti in 35 lingue.

La mostra d’Arte resterà aperta fino al 24 marzo