Una ricerca sul fenomeno sociologico e su come l’economia ha influito su di un’intera fascia sociale, quella underground, costretta a trasferirsi nelle periferie, i suburbes. In compenso il modo di vestire, l’architettura, la musica, creano confronti tra il passato e il futuro della città. Le arti vengono usate affinché vecchi quartieri trovino una collocazione sia sociale che economica, facendo lievitare i prezzi delle case. La city, il centro economico della città, mantiene uno stile inconfondibile. Mentre le piazze e i parchi cambiano a secondo dei flussi turistici. I tradizionali bus londinesi, oltre ad essere un comodo mezzo di trasporto, offrono la possibilità di visitare i luoghi più importanti in modo originale.

“Il punk è quasi scomparso – spiega Andrea Gallo - però rimane il suo atteggiamento che è intrinseco alla città e si esprime attraverso mostre, concerti, modi di essere. Il punk è parte del contesto e si percepisce da alcuni dettagli: il taglio rasato su un impiegato in giacca e cravatta, gli ipod dei ragazzi che scandiscono il ritmo mentre lavorano. Le vetrine dei negozi esprimono una contemporaneità, quasi un eccesso stilistico, i giovani attraverso il loro rifiuto, trovano identità”.

Andrea Gallo, fotografo salentino, studia al centro internazionale di fotografia di New York e realizza diversi reportage nelle grandi capitali. In questa sua prima mostra personale espone lavori a colori e anche in bianco e nero per identificare un atteggiamento della società, a volte sobrio ed a volte più ingannevole, quasi pubblicitario come una vena di isterismo che la contraddistingue.

Inaugurazione venerdì 3 aprile ore 19.30, catalogo in Galleria

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